venerdì 18 dicembre 2009

Dark Energy

Abstract

Energia Oscura …. Universi Oscuri ….. Intenzioni Oscure …..


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- Buonasera cari telespettatori, la puntata di oggi, ci vedrà alle prese con una delle scienze più recenti ed anche in più rapido sviluppo: la Cosmologia. Intervisteremo il noto scienziato Carlo Smoleensk e cercheremo di farci spiegare alcune delle ultime, ardite teorie, che sono state proposte in questa emergente branca della fisica … Professor Smoleensk , mi presento: sono Paolo Demone della TV italiana e, per cominciare, vuole illustrarci, cortesemente, qual è il significato di questa curiosa ipotesi recentemente proposta e denominata Energia Oscura?
- E’ una modalità ostica per dichiarare, o meglio nascondere, che una parte importante della realtà fisica ci sfugge completamente: direi una parte molto importante, dato che parliamo del 96% circa di ciò che costituisce il nostro universo ed è ciò che ne determinerà, se l’ipotesi fosse verificata, anche il destino finale …
- Ecco professore, possiamo fare qualche esempio per semplificare?
- Certamente, noi scienziati, affermiamo che l’Universo in cui viviamo è composto per lo 0,4% circa da ciò che ci è familiare, cioè tutte le stelle, i pianeti, noi stessi ed in genere la materia come la conosciamo. C’è poi un 3,6% circa, che conosciamo altrettanto bene grazie ai nostri strumenti, ed è noto come Gas Intergalattico. E così raggiungiamo la notevole cifra del 4%! Di questa percentuale del nostro universo sappiamo tutto … o quasi …
- Il quattro per cento …. ?
- Si il 4% ci è noto, la nostra fisica ci rende conto abbastanza bene di questa materia, delle sue caratteristiche, del suo comportamento, ecc.
- Si, capisco Professore, ma … e … il resto ….
- Il restante 96% dell’universo in cui viviamo, ci è del tutto sconosciuto, immaginiamo che ci sia, facciamo ipotesi, ma in effetti, nessuno dei nostri strumenti ha mai trovato prove in proposito … La cosa che possiamo affermare di questo 96% è che, circa il 74% di esso è costituito da Energia Oscura ed il restante 22% è definito Materia Oscura, qualunque cosa questa distinzione voglia dire …
- Ma come fate a dire che c’è se non ne trovate traccia?
- A causa degli effetti che produce sul restante 4% che conosciamo e che si comporta come si comporta, a causa della probabile presenza di quel 96%, di cui nulla sappiamo …
- Come interpreta, Lei, questa situazione …
- Con un certo imbarazzo, Le assicuro …
- Immagino, ma in pratica …
- In pratica, le faccio un esempio: se, facendo ricorso alla scienza medica ed alle analisi che essa mette a disposizione, io le dicessi che Lei è in perfetta salute, probabilmente Lei sarebbe felice, dico bene …?
- Naturalmente, Professore …
- Già, ma se io aggiungessi, che tale affermazione è vera con certezza al 4% e al di là della nostra conoscenza per il 96% … Cosa mi direbbe …
- Probabilmente che con l’oroscopo avrei una diagnosi più affidabile …
- Esatto! Siamo ben al di sotto della percentuale di previsione fornita dal caso … Una scienza che si propone in questi termini, mina le stesse fondamenta del nostro sapere razionale!
- Naturalmente questo si applica solo alla cosmologia …
- Se l’ipotesi è sbagliata sì …. Ma se invece fosse corretta, allora tutta la nostra concezione dell'universo, sarebbe basata su una idea del mondo decisamente risibile, non crede!
- Beh! Professore …. La mente vacilla di fronte a simili quesiti ….
- Non ci faccia caso, il bello della cosmologia e che si può ipotizzare tutto e il contrario di tutto, basta mettere al lavoro un po’ di studenti e computer a fare calcoli su calcoli e poi sfornare un bel castello che nessuno potrà mai verificare sperimentalmente …
- Ma non le sembra di essere troppo severo? …
- E’ il privilegio dell’età, non corro più il rischio di perdere il lavoro … Comunque, le voglio rivelare qualcosa di altrettanto paradossale, ma di segno opposto …
- E sarebbe?
- A proposito di teorie apparentemente paradossali, in un ambito diverso, quello della struttura del nucleo atomico, c’è un aneddoto che contraddice in qualche modo il mio punto di vista precedente …
- Dica Professore, gli aneddoti interessano molto il nostro pubblico …
- Anni fa, quando non si sapeva ancora come funzionasse il nucleo dell’atomo, uno dei tanti ricercatori impegnati in quella impresa e che si era avvicinato, come molti in quel tempo, alle religioni orientali ebbe una intuizione che lo portò a risolvere il problema. Egli si ispirò ad uno dei principi del Canone Buddista, detto l’Ottuplice sentiero …
- Un po’ come le nostre virtù teologali, diciamo …
- Esatto, con la semplice differenza che le virtù cristiane sono tre, mentre quelle buddiste sono otto, ma il parallelismo è azzeccato. Egli provò ad applicare quel principio ai suoi calcoli matematici e da quell’idea nacque la Cromo Dinamica Quantistica: quella idea è divenuta poi la Teoria QCD, che, appunto , oggi descrive il comportamento del nucleo atomico! …
- Quindi, Professore, se capisco bene, con questo esempio, Lei, ci vuole restituire un po’ di ottimismo …
- Io amo i paradossi, perché consentono di dire le cose in modo tale da evidenziare un po’ di verità, senza però precisare quanta …
- E questo ci lascia comunque le porte aperte, per sempre nuove scoperte, naturalmente …
- Sì, ma … Ma non dimentichiamoci mai i nostri limiti, questo è il punto. I nostri limiti, riguardano tutti noi! Scienziati compresi! … Il 96% di ignoranza, spiana le differenze tra il più preparato di noi e quello più sprovveduto … Lei, mi segue, vero … ?
- Credo di sì, Professore, credo proprio di sì …. Bene, cari telespettatori, anche per oggi, il nostro spazio termina qui. Il vostro Paolo Demone vi saluta e vi da appuntamento alla prossima puntata di IperQuack, nella quale parleremo di Cucina MolecoDinamica. Buona Sera e Arrivederci.
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La base militare, posta accanto al centro di controllo e di lancio delle navette per la base lunare, forniva il personale per gli equipaggi di tutti i voli spaziali e provvedeva alla loro preparazione tecnica e fisica, nonché a tutta l’assistenza medica necessaria. In quel periodo i voli verso la Luna erano schedulati settimanalmente in funzione della messa in opera della stazione lunare permanente. La base lunare era in corso di costruzione nella piana del Sinus Iridum a ridosso delle creste dei Montes Jura, dove erano stati individuati i maggiori depositi di ghiaccio d’acqua. Col procedere della fase 2 del progetto Constellation della NASA, si era giunti alla pianificazione di una base permanente sul nostro satellite, per realizzare la quale erano state previste una serie di missioni Terra-Luna, in grado si sopperire alla necessaria turnazione del personale ed al trasporto delle tecnologie necessarie.
- Signor Maggiore, Signore. E’ desiderato dal Generale Mendes-Flint, al più presto. Mi permetta di farle strada …
- Prego Sergente, la seguo … Dove si trova il Generale?
- In questo momento è in visita presso la clinica, dove sono stati messi in osservazione i componenti l’equipaggio lunare appena rientrato, Signor Maggiore.
- Lei è la sua assistente, immagino …
- Affermativo, Signore, Sergente Maggiore Sandrine Jean, una dei suoi assistenti …
- Uomo indaffarato, il Generale …
- Ognuno di noi si occupa di settori differenti delle attività del Generale, che non vuole alcun tipo di commistione fra di esse, Signore.
- Ha impegni per questa sera, Sergente? …
- Solo col mio gatto, Signore …
- Io ho una figlia, che adora gli animali, accetterebbe di venire a cena da noi, col suo amichetto baffuto?
- Ha anche una moglie, Signore?
- Non, più …
- Mi scusi, se sono stata indiscreta, Signore ….
- Nessun problema, mia figlia sarà felice di badare al suo gatto, se dopo accetterà di usciere per una prima, di cui ho i biglietti …
- Eccoci arrivati, Signore, il Generale è dentro che l’aspetta …. Ci penserò, nel frattempo, grazie comunque dell’invito …
- Il piacere è mio … Passerò più tardi da Lei …
- Signor Generale ha chiesto di me? Maggiore Medico Hugene Canova …
- A bene, bene, giusto Lei volevo vedere, Maggiore, abbiamo un problemino qui, con questo equipaggio e ci serve il suo aiuto … Lei è Medico Psichiatra, se non erro … Dico bene?
- Esatto Signore. Che genere di problemi, Signore, intende qualcosa che riguarda la mia specializzazione?
- Beh … Non sappiamo ancora … Insomma, Lei è qui per questo, voglio dire è Lei l’esperto, noi … Cioè i suoi colleghi medici, sostengono che ci sono dei comportamenti anomali in tutti loro e … hanno suggerito che uno Psichiatra dia un parere. Ecco perché ci attendiamo un risposta da Lei …
- A sua disposizione Signore, se Lei è d’accordo vorrei avere un colloquio con ciascuno di loro singolarmente ed in seguito sentirli tutti insieme, prima di esprimermi …
- A Lei l’iniziativa, Maggiore …
Dopo una attenta "escussione" di ognuno dei sei astronauti ed una successiva sessione con tutti loro in gruppo, il Maggiore Canova raggiunse il Generale nel suo ufficio, approfittandone per rivedere la Sergente Sandrine e verificarne la disponibilità per quella sera …
- Signor Generale …
- Hugene, vediamo di semplificare almeno il linguaggio, visto che le cose non lo sono affatto, vuoi? … Io sono Jacob …
- Va bene, Jacob, io ho visitato i nostri uomini e li ho voluti riascoltare ancora una volta tutti insieme e, devo dire che sono sconcertato … Sì, la parola giusta è proprio questa … Sconcertato …
- Andiamo bene, questo è quello che hanno detto anche gli altri specialisti, ma che lo dica tu … uno Psichiatra è … davvero troppo …
- Beh … non ti do torto, tuttavia le circostanze sono eccezionali e di fronte ad una situazione eccezionale occorre prudenza ed iniziative altrettanto eccezionali ….
- Sarebbe a dire?
- Vorrei un consulto, Jacob, credimi, è meglio essere eccessivamente cauti, piuttosto che prendere clamorose cantonate …
- Si, si …. Capisco, che siamo di fronte a qualcosa di inaspettato, anche dal tuo punto di vista. Bene, cosa consigli?
- Sei specialisti, su ognuno dei piloti, per avere, sei diversi resoconti indipendenti, poi ci confrontiamo tutti e tiriamo le conclusioni, se sei d’accordo …
- Piuttosto oneroso … Non credi Hugene ...
- Sì, ma necessario, temo di dover insistere Jacob …
- Va bene, hai già in mente qualcuno?
- Ecco la lista …
- Ah, però! Non perdi tempo Hugene … A proposito, come va con Sandrine? … Sai, è difficile che accetti inviti dai miei ospiti …
- Toccato! …
Qualche giorno più tardi, sei specialisti in Psichiatria, avevano condotto, su ciascuno dei sei piloti della navetta, le loro accurate indagini e stavano per partecipare ad una riunione, per riferire le loro conclusioni, insieme col Maggiore Canova, al Generale …
- Scusate il ritardo Signori, ma ho preferito darvi il tempo di discutere fra voi, con tutta calma e senza la mia ingombrante presenza … Spero che, a questo punto, siate arrivati ad una conclusione, finalmente esplicativa, dei fenomeni in questione … Maggiore Canova, a Lei la parola …
- Signor Generale, i miei colleghi ed io, per quanto le nostre conoscenze ci consentano di affermare, siamo giunti ad una conclusione condivisa, in linea di massima … In sostanza, siamo di fronte a persone perfettamente sane di mente, che tuttavia sono state testimoni di eventi fuori dal comune, di cui riferiscono in modi simili, anche se non identici. Gli eventi in questione, tuttavia, sono tali per cui, noi non ci sentiamo di esprimere alcuna opinione in merito, lasciamo a Lei le conclusioni.
- Bene Signori, se voi siete in grado di offrire queste garanzie sullo stato mentale dei soggetti, quanto essi hanno visto diventa l’oggetto principale del nostro interesse ed io dovrò formare un nuovo gruppo di esperti, in grado di venirne a capo … suppongo …
- Signor Generale, mi permetto di suggerirle, nel frattempo, di mantenere sotto osservazione questi uomini, in quanto, se le loro affermazioni dovessero avere fondamento, come pensiamo, ci potrebbero essere dei fenomeni oggettivi, introno a loro, in ogni momento …
- Assolutamente d’accordo, provveda in tal senso Maggiore. Signori, vi ringrazio per la vostra collaborazione …
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Nelle sale di osservazione, piccoli appartamenti, riservati ad ognuno dei membri dell’equipaggio, intanto, il tempo trascorreva monotono: nessuno fra quegli uomini e quelle donne riusciva a capire cosa stesse loro succedendo. Essi si rendevano conto, di non potersene andare in giro in quello stato elevato di stress, ma allo stesso tempo, per ognuno di loro, essere rinchiusi, da così tanto tempo, si stava rivelando insopportabile e fonte di ancora altro stress … Il loro comandante era il Tenente Colonnello Parker, veterano di innumerevoli missioni nello spazio, avendo anche partecipato alla costruzione della più grande e recente Stazione Spaziale Orbitale Internazionale: era il più esperto pilota spaziale in attività ed ora si trovava in una specie di prigione, sottoposto ad ogni specie di test, come una cavia da laboratorio e col serio rischio di vedere compromesso quello che restava della sua carriera.
Parker aveva risposto, centinaia di volte, a migliaia di domande e a decine di diverse persone, tra medici e ufficiali vari, ma soprattutto lo aveva fatto anche con se stesso, ripercorrendo tutta quella vicenda, istante per istante, un numero infinito di volte …
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La piana del Sinus Iridum era una grigia desolazione, increspata, qua e là, da dislivelli leggeri, che gradatamente si infittivano, salendo verso le cime dei Montes Jura, una mezzaluna di rilevi, retaggio di un antico cratere in parte distrutto, da altre cadute di bolidi, successive. Durante i lavori per la Stazione Lunare Permanente, gli astronauti effettuavano regolari escursioni in quella zona, alla ricerca di depositi di acqua ghiacciata, in modo da predisporre una mappa accurata di tutti i depositi esistenti. Durante una di queste escursioni alle pendici degli Jura, si era verificato il “fatto”, che avrebbe originato tutto quanto successe dopo. Anche gli altri componenti del suo equipaggio, avevano vissuto esperienze simili, quando era toccato a loro di uscire in esplorazione, ma inizialmente avevano pensato tutti, che si trattasse di allucinazioni, dovute alle particolari condizioni di stress di quella attività così estrema.
Mentre Parker saliva sulle prime pendici di uno dei picchi, qualcosa gli fece smarrire l’orientamento e credette di perdere i sensi … Non si rendeva più conto di dove o di chi fosse e non seppe mai quanto tempo durò quello stato di alterazione della sua mente … Ebbe l’impressione, che il paesaggio intorno a lui si dissolvesse e riapparisse diverse volte, sentì anche il proprio corpo vibrare ed ebbe l’idea che tutto si sdoppiasse, compreso se stesso … Dopo un tempo interminabile, ritrovò il proprio equilibrio e la corretta percezione dell’ambiente circostante e, mentre si guardava intorno, per sincerarsi di ciò, ebbe un soprassalto improvviso … Qualcuno lo stava osservando, a pochi metri di distanza …
Superato lo shock, Parker cercò di analizzare la figura che aveva di fronte e si rese conto, che indossava uno scafandro esattamente come il suo, individuò persino l’etichetta adesiva, col nome “Parker”: era la copia esatta di sé!
Doveva stare attento a non parlare, in quella circostanza, perché era in collegamento con i colleghi e perciò, per prima cosa, disattivò del tutto le comunicazioni, voleva poter pensare ad alta voce, senza correre il rischio di essere preso per matto dagli altri … La figura che aveva di fronte, si era avvicinata e gli tendeva una mano, Parker la strinse, istintivamente …
- Non è posto per te! Questo luogo è mio, meglio che tu te ne vada; l’ho già detto anche ai tuoi colleghi, se restate qui intorno, dovrò togliervi di mezzo … E’ così difficile, per voi umani, capire un così semplice messaggio? …
Parker non capiva da dove venisse quella strana voce metallica, di certo non era di nessuno del suo equipaggio ed inoltre era sicuro che la comunicazione fosse disattivata … Evidentemente le allucinazioni continuavano ancora …
- Ehi! … Mi senti? … Parlo con te, Parker …. Sono Parker, mi vedi … sono di fronte a te! …
Parker (quello vero … ) stava impazzendo, come era possibile, che quella cosa di fronte a lui, gli parlasse e dicesse di chiamarsi col suo stesso nome … Cosa stava succedendo? Ora non gli rimaneva che tentare di parlare e vedere cosa sarebbe successo. Era una follia, ma come tutto quello che stava vivendo …
- Chi … Che cosa … Chi Sei? … Cosa vuoi? – Disse Parker alla sua presunta copia.
- Cosa ti fa pensare, che capiresti la spiegazione, visto che non capisci nemmeno i più elementari "fatti"?
- Qu … Quali … Fatti? - Parker
- Prima o poi, vi doveva capitare, di pestare i piedi alla creatura sbagliata, no? Avete calpestato tutto quello che c’era da calpestare, sul vostro pianeta, ora vi accingete a calpestare, con la stessa voracità e arroganza, anche questo regno di quiete … Ma qui avete trovato qualcuno, che non vi vuole, come vicini di casa! Prima o poi, vi doveva capitare …
- Come fai a parlarmi senza collegamento e nel vuoto? …
- La stretta di mano!
- Cosa?
- La nostra stretta di mano, mette in contatto fisico l’aria nella tua tuta con quella nella mia, questo crea continuità e quindi trasmissione del suono … Non lo sapevi … astronauta? …
- Sì, naturalmente … Non ci stavo pensando … Ma allora, tu sei me … o cosa? …
- No, io non sono te, sono me! Ma non ho una forma rappresentabile ai tuoi occhi, quello che vedi è un mio sotterfugio, per darti qualcosa di concreto con cui dialogare, altrimenti potresti pensare di “sentire le voci” e non è quello, il mio scopo. Voglio che tu ed i tuoi vi leviate di torno … E subito!
- Questo è impossibile, non dipende da noi … Ormai questo è il sito di un nostro insediamento permanente … Ci sono in ballo grosse somme di denaro … La mia gente non mollerà mai l’osso!
- Ci rimetterete tutte le vostre … di ossa … Questo posto è mio o di nessuno … mai!
- Ma cosa pensi di fare da solo … Qualunque cosa tu sia …
- Nel mio mondo, il mio compito è simile a quello che nel tuo si chiamerebbe “sperimentatore”. Sto seguendo un esperimento scientifico secondario e questa è la mia postazione per il rilievo dati diretti. Se questo sito viene compromesso, non mi resta che interrompere l’esperimento …
- Che significherebbe “interrompere l’esperimento”, esattamente?
- Eliminare il vostro universo …
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Hugene Canova andò ad aprire la porta, quando sentì il campanello, sapendo chi si sarebbe trovato di fronte:
- Sandrine, che gioia vederti! Non sai quanto siamo felici, che tu e il tuo gatto, abbiate deciso di accettare l’invito … Ah ... Ecco, ti presento la mia piccola principessa Janine … Janine saluta il Sergente Sandrine Jean, che ha voluto onorarci della sua compagnia, per questa sera …
- Ciao Sandrine … che bel gattino, come si chiama?
- Flip … Si chiama Flip … Perché sta sempre sottosopra … Ciao Janine, che bella pettinatura che hai, chi ti ha sistemato così i capelli … Non tuo padre immagino …
- La mia Tata, è Lei che mi ha sistemato i capelli e mi ha messo questo vestito … ti piace il mio vestito?
- Mi piace tantissimo Janine, sei davvero un’ospite splendida, sono contenta di aver accettato il vostro invito … Allora che si mangia …
- Cucina Inglese …
- Che cosa! … Mi state prendendo in giro? …
- Siiiiiiiiiiiiii … E’ uno scherzo … C’è il barbecue in giardino … e le bistecche le cucinerà papà …
- Ah, è così Janine, mi hai fatto uno scherzo ….
- Siiiiiiiiiiiii … Ci sei cascata ……
- La sua Tata ci ha voluto fare una sorpresa, Lei, è inglese e ha voluto farci un dolce, il Christmas Pudding, come lo fanno dalle sue parti … L’unica cosa della cucina inglese, che io conosca e che mi piaccia e Janine lo sa …
In quel momento, squillò il telefono e quando la telefonata fu finita, Hugene tornò con scuro in volto, dalla sua ospite …
- Mi dispiace Sandrine, era il Generale, mi ha ordinato di presentarmi immediatamente alla clinica, c’è un’emergenza, non ha voluto dirmi di più, io mi scuso, ma …
- Non dire niente Hugene, vai pure e cerca di tornare al più presto, io e Janine, intanto ci gusteremo le tue bistecche e, se non ti sbrighi, ci spazzoleremo anche il Pudding …. Vero Janine?
- Siiiiiiii … torna presto papà ….
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L’emergenza in clinica, vedeva alcuni dei componenti dell’equipaggio dare in escandescenze, col personale paramendico, incaricato di assisterli e gli altri sembravano in un grave stato depressivo … Tutti, tranne forse Parker, lui, non aveva toccato cibo e sembrava come chiuso in se stesso …
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Parker era così profondamente concentrato, che non aveva sentito il via vai nel suo alloggio, né si era accorto del vassoio col cibo, che gli stava di fronte, né gli importava, se ci fosse o meno qualcuno, dietro lo specchio a due vie che incombeva su di lui …
- Eliminare il nostro universo … Che significa questo? Come si può eliminare un universo …
Parker ripeteva quella domanda nella sua testa, ripercorrendo quei formidabili accadimenti sui Montes Jura … E la risposta, che quella “cosa” gli diede e che lui non capì o no volle capire …
- Non il tuo mondo, o la tua specie, né le tue illusioni e neppure le illusioni di tutti gli umani, possono cambiare la semplice verità, che il vostro intero universo e tutti quanti voi, non siete altro che un esperimento, uno dei meno importanti condotti da me e da altri come me … Non possiamo permettere che questo banale test secondario ci sfugga di mano, provocando danni, oltre a mancare il suo scopo originario … Qui, dove siete venuti a piazzare la vostra inutile base permanente … Qui, in questo sito, esiste un punto comune tra i nostri mondi, l’ombelico dal quale il vostro universo emerge dal nostro, un luogo di sovrapposizione quantistica, in cui le cose possono essere, contemporaneamente, in molteplici configurazioni e di conseguenza, manifestarsi con diversi aspetti e forme … Qui c’è un potere, che non è dato a voi di conoscere, in nessun caso … Perché prima che ciò accada, io sarò costretto a spegnere l’alimentazione …
- Da cosa è alimentato il vostro esperimento?
- Da una fonte inesauribile, che i vostri scienziati hanno intuito, ma che non potranno mai dimostrare …
- E cioè?
- Voi la chiamate Energia Oscura, proprio perché ne ignorate la natura …
- Perché ci avete creati … è questo che avreste fatto … è così? …
- Noi cerchiamo la conoscenza … nessuno può prevedere dove ciò conduca … Infinite strade … Infiniti orizzonti … Qualche volta, ciò che scopriamo ci piace, qualche volta no …
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Il Maggiore Canova stava iniettando un leggero sedativo all’ultimo dei piloti, che aveva trovato in grande sofferenza e particolarmente agitati. La donna si adagiò sul cuscino, mentre il Maggiore le parlava in modo tranquillizzante e tendenzialmente ipnotico; continuò a parlarle in quel modo, finché riuscì a tranquillizzarla e lei chiuse gli occhi …
- Lei può sentire la mia voce, ma nulla di quello che dirà potrà avere il minimo effetto emotivo; parlerà con me delle sue esperienze, come se si trattasse di un libro, che ha letto tanto tempo fa, ormai quel libro è un semplice ricordo e lei non proverà alcun sentimento a riguardo, proverà solo il desiderio di raccontarmene la trama, per poter soddisfare la mia curiosità letteraria …
- Io stavo raggiungendo il punto più lontano, durante la mia prima passeggiata verso i Montes Jura, quando tutto il paesaggio è parso trasformarsi, vibrare, farsi prima luminoso, poi buio e così per un tempo indefinito … Mi è parso di vedere la scena, come se io fossi all’esterno e potessi vedere anche me stessa e quello che stavo facendo … Ma subito dopo ero di nuovo in me e tornavo a percepire la scena dal mio punto di vista …
- Cosa accadde dopo, Tenente Savishch?
- Non lo so … Mi girava la testa … Ero molto agitata … Respiravo molto male … Stavo cercando di regolare la miscela di ossigeno, ma non riuscivo … Credo di essere svenuta e rotolata lentamente giù dal pendio, perché dopo qualche secondo, mi sono ripresa ed ero in un posto diverso, più in basso e … Ed ero confusa, molto confusa … Sono tornata al campo base e non sono stata in grado di spiegare ai colleghi, cosa fosse successo …
- Ora riposi Tenente … Si rilasci e non pensi più a niente. Desidera solo un sonno profondo e piacevole, Lei ha fatto molto bene, Lei è soddisfatta e tranquilla … E’ il momento del riposo e Lei se lo è meritato … Dormirà, per tutto il tempo che desideri …
Il Generale seguiva tutta la scena dall’altro lato dello specchio e quando il Maggiore Canova uscì dalla stanza del Tenente Savishch, era già lì, con lo sguardo dubbioso e interrogativo …
- Non so che dire, Generale, queste persone sono fortemente stressate, hanno sicuramente subito un trauma, la cui natura non è chiara … Come ha sentito, anche sotto blanda ipnosi, sembra che non emerga una causa ben definita, ma solo sensazioni, disagi, forse allucinazioni … Niente di sostanziale …
- Sì, si, Maggiore … Ho potuto pervenire anch’io alle stesse conclusioni, osservando i suoi tentativi … D’altro canto, abbiamo anche analizzato le attrezzature di sopravvivenza, alla ricerca di possibili alterazioni nei circuiti di riciclo dell’aria respirata, ma senza trovare anomalie … Tranne forse il fatto, che, proprio nella tuta della Savishch, la miscela di ossigeno era ancora regolata in modo atipico, ma nulla di che … Siamo in un vicolo cieco, l’unico che ancora non ci ha fornito un approfondimento del suo primo rapporto è Parker, il Comandante sembra assorto totalmente in se stesso e non ha interagito in nessun modo da quando è qui, l’abbiamo un po’ trascurato per far fronte ai problemi manifestati dagli altri, ma ora forse dovremmo dedicarci a lui …
- Non pensa che potremmo rimandare a domani Generale, io ho lasciato mia figlia sola con la Sua assistente, per correre qui, quando mi ha fatto chiamare e non c’è la sua Tata, questa sera …
- Dannazione! Ma che ora si è fatta? … Mio Dio … Ha ragione Maggiore, Lei vada pure, riprenderemo, con la mente fresca, domattina e …. La invidio, lo sa? … Sandrine è una persona squisita … Coraggio, adesso si levi dai piedi …
- Grazie Signore, a domani …
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Sandrine aprì la porta con un sorriso disarmante, seguito subito dopo da un’espressione interrogativa, che lasciava intendere di non voler allarmare la piccola Janine e la sua voce era appena un sussurro …
- Che è successo, raccontami … La piccola si è addormentata da qualche minuto … Voleva aspettarti per giustiziare il Pudding, ma non ce l’ha fatta e … Ma tu sei distrutto, Hugene … Hai mangiato qualcosa .. Dai raccontami cosa è successo …
- Scusami Sandrine, mi dispiace per la tua serata rovinata … Sono distrutto, ma se vuoi ti riaccompagno a casa …
- Non dire stupidaggini, Maggiore Medico, pensa a curare te stesso, prima di tutto … Io mi sono divertita un mondo con Janine e lei con Flip … Abbiamo mangiato le tue bistecche e parlato un sacco di te …
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Parker per un attimo sollevò gli occhi e quel che vide lo terrorizzo … No … Non è possibile … Non un’altra volta … No! … No! …
Gli occhi … La luce … La luce … Dove sono … Non … Non ho la tuta pressurizzata … Non è possibile, questa non è la luna, che succede … E’ … E’ solo … Un dannato specchio … Ecco che cos’è, è solo lo specchio di questa maledetta stanza e quello lì sono io riflesso, ma ho temuto di essere di nuovo lassù e di rivivere il terrore di quei momenti ... No … Per fortuna sono sulla terra, al sicuro, chiuso in una stanza, protetto … Pazzo! Sono un pazzo … Nulla può proteggermi … Né me, né nessun altro … Quanto potrà durare ancora? … Quanta energia residua potrà persistere nei loro sistemi di stabilizzazione, dopo che l’alimentazione principale è stata disattivata? … Quanto tempo ci resta ancora … Quanto tempo resta ancora, al nostro mondo …

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