mercoledì 26 giugno 2013

Teoria Scientifica (Fenomenologica) dell’Eternità (TSE / TFE)

Abstract: Mia nonna era l'amante di un cosmologo!

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Premesse basilari:

- Si parte dal foglio bianco!

- Non c’è universo, o sfondo, qualsivoglia.

- Si ammette per definizione che l’idea di Eternità indichi, arbitrariamente, tutto il tempo e ciò che esso comporti di reale.

- Ogni fenomenologia possibile è inclusa nell’Eternità, nulla è escluso: quindi non è un contenitore, non ha inizio, né fine, né confine.

- Il Dentro è il Fuori, il Fuori è il Dentro, il Prima è il Dopo, il Dopo è il Prima, il Contenitore è il Contenuto e viceversa.

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Background Independence:


- Non sono, né fondamentali, né dati: lo Spazio, il Tempo, lo Spaziotempo. Si tratta di proprietà emergenti; eventuali.

- Nessuna proprietà privilegiata viene riconosciuta all’Eternità: essa è pura toponomastica!


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Le leggi ammesse sono le seguanti:





- Vale Primo Principio Termodinamica: Energia non può essere né creata, né distrutta, solo trasformata.

- Vale Secondo Principio Termodinamica: l’Energia tende a degenerare, l’Informazione ad aumentare: Entropia Rules.

- Vale : non è possibile raggiungere lo zero assoluto tramite un numero finito di operazioni (o di trasformazioni termodinamiche)

- Vale: due sistemi in equilibrio termico sono detti avere la stessa temperatura.

- Vale il Principio di  Indeterminazione di H.: gli eventi che esistono sono unicamente di natura INDETERMINISTICA.

- Ne consegue che nessun evento può rivendicare uno status speciale e/o privilegiato:
NO INIZIO = NO FINE = NO BOUNDARY (confine)!



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Prime considerazioni:


- Non essendovi, né confini, né veri e propri inizio/fine, in questa situazione ogni possibile descrizione deve prescindere dalla possibilità di “iniziare” nel senso vero e proprio: ogni discorso può prendere l’avvio solo da una scelta puramente arbitraria nell’ambito della succitata “Eternità” e solo con la comparsa del “tempo” si potrà attribuire un qualche tipo di priorità/paternità a ciò di cui si parla in funzione del punto di vista che si voglia individuare.

- Supponiamo di voler parlare della “singolarità”, che in genere si indica come “inizio” dell’universo in BB Theory. In questo caso, sappiamo che, per contro, la TSE / TFE non attribuisce alcun privilegio  a tale evento e quindi ne dobbiamo trattare con la più assoluta indifferenza!


Diciamo quindi che la Singolarità del BB, per noi, non è altro che “una singolarità”!

I suoi paradossi per noi non sono affatto tali, in quanto trattasi di “un evento” qualsiasi.

A questo evento attribuiamo le proprietà indicate solitamente dalla TdR einsteniana:

geometria spaziotempo infinitamente deformata: tutta l’Energia è concentrata in un punto adimensionale.


Questa opzione non è ammessa dalla TSE / TFE, in quanto configurerebbe uno “stato deterministico”: perciò un tale evento non appartiene al novero degli universi possibili, i.e.: fenomenologici.

Per poter trattare tale evento dobbiamo attenerci alle “nostre” regole e quindi dichiarare che la nostra discussione prende l’avvio da un evento che “tende” a concentrare tutta l’Energia in un singolo punto adimensionale, ma che viene con ciò a cozzare contro qualche altro meccanismo attivo nella nostra “Eternità”.



Ne deriva che quanto più il nostro evento si avvicini all’idea di singolarità classica, tanto più “l’ambiente” reagirà per opporvisi, producendo una sempre crescente instabilità globale, in grado di destabilizzare l’intero sistema fino a produrre una “catastrofe”, ovvero un collasso generale, verso uno stato di equilibrio più accettabile. Quanto sopra è simile, ma non uguale, all’idea di BigBang che conosciamo nelle teorie correnti: l’Eternità produce una catastrofe generale ogni qualvolta un qualsiasi evento tenda a monopolizzare l’Energia.  Si passa così ad un nuovo stato di “equilibrio precario diffuso” in cui gli eventi temporali classici si sviluppano per lunghi periodi: producendo “espansioni” come quella a noi nota attualmente e che possono durare per eoni; fino a che non si presentino situazioni estreme, come appunto i BigBang, oppure ciò che , ci si dice, potrebbe portare nel nostro futuro lontano ad un possibile BigRip.

In un caso simile (BigRip) si avrebbero condizioni opposte a quelle del BigBang, ma altrettanto “estreme”: la totale “diluizione” del contenuto cosmico renderebbe le “fluttuazioni” dello spaziotempo così vicine al valore minimo di Energia media da provocare una catastrofe, opposta a quella di cui sopra. Un tipo di catastrofe a Zero-Point Energy, in cui i valori minimi di Energia in un punto verrebbero inglobati in fluttuazioni di spaziotempo infinitesimali, provocando la nascita di “Bolle di Universo” un po’ dappertutto, con conseguente destabilizzazione dell’uniformità della vastità pregressa  e quindi una specie di onda di solitone in grado di spazzare via tutto, finendo per creare le premesse di una occasionale concentrazione di Energia, come quelle che precedono i classici BigBang. Un tale esempio costituisce una delle possibili forme di ciclicità a cui l’Eternità andrebbe incontro comunemente e che, insieme a molte altre possibili modalità,  costituirebbe il modello di istanziazione cosmica, secondo la TSE / TFE.


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NB. Sono contemplati possibili sviluppi: la nonna verrà a pasasare le ferie qui da me.
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giovedì 6 giugno 2013

ex Post


[ex post facto]



Questo universo ha una struttura compiuta e finita.


Essa è una vasta articolazione ramificata di singole componenti,
                                             anch'esse di durata finita.


Singole coscienze percorrono queste componenti,
                                             ognuna con una sua linea
                                             e durata ben definite.


Ogni coscienza è in grado di comprendere il breve tratto
                                             di universo, cui è assegnata.


Una consapevolezza a dimensione più alta accoglie tutti questi
                                             punti di vista sul mondo
                                             e ne ricostruisce il significato.


In questo modo un universo s'invera e s'infutura, ma solo
                                             per completare la via che
                                             porta ad altre realtà.


Se v'è un senso in tutto questo? ... e perchè mai? ...
                                             quale mente
                                             e dove potrebbe coglierlo?


La ricerca del senso nelle cose è solo la nostra prigione,
                                             la nostra fame ...
                                             in questo modo non saremmo
                                             mai sazi, né liberi.





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