venerdì 27 aprile 2018

Il significato (nascosto?) delle cose ...





Che cosa può voler dire quando in giro per le varie testate mediatiche si possono leggere articoli in cui si delineino  questioni come quelle qui di seguito:

- Aziende che utilizzano dei robot per assemblare i propri prodotti destinati normalmente al bricolage casalingo?
- Le stesse aziende dopo aver riscontrato il successo di queste presunte dimostrazioni pensano di  “assumere” regolarmente tali robot?
- Si pretende di discutere seriamente l’introduzione di leggi per equiparare i lavoratori umani e quelli robotici.

E potremmo proseguire su tale falsariga a piacere …

Non c’è nulla di nascosto, i segnali sono chiari per chi li voglia vedere …

In una società in cui tutto ha valore solo in termini utilitaristici, nulla ha più alcun valore. L’umanità non è più la ragione dietro al mito del progresso, ora lo sono delle entità astratte note solo ai pochi (illusi) manipolatori di turno … Non diversamente da come sia sempre stato, ma forse per l’ultima volta …

Quale può essere il senso di equiparare i robot (droni, computer, o quel che ti pare) agli umani? ... se non il fatto che non si è mai avuto in alcuna considerazione l’umanità ma solo l’interesse a rimanere in comando, a rimanere fra il privilegiati, a gestire il potere globale …?

La mia personale risposta è che tutto si riconduce al “mito del progresso”: la carota appesa davanti al muso dell’asino che tira il carretto.

E l’asino in questione siamo tutti noi. Il “progresso” non esiste mai … è sempre di là da venire … è come il paradiso … è come il piccolo tesoretto da lasciare ai figli … è come ogni promessa di marinaio … aspetta e spera …

Mai come in questo caso vale il detto popolare: “Chi vive sperando, muore cagando!”

Ora, per non concludere in tristezza, ci vorrebbe una nota allegra, una nota di … SPERANZA. 








===
(Image credit: publicly available)
===


PS. Ecco una considerazione aggiuntiva, conseguenza di un recente dibattito pubblico.



Se si arriva al punto (come si è fatto recentemente in qualche importante dibattito universitario) di chiedersi se esista qualcosa che la AI (Intelligenza Artificiale) non possa fare meglio di noi … Occorre prendere in considerazione seriamente anche un altro tipo di quesito:


C’è qualcosa che noi possiamo fare e che una macchina-AI considererebbe abbastanza utile per sé da permetterci di continuare ad esistere ?! ...



Se tali “macchine-pensanti” dovessero ereditare dai loro creatori anche i criteri di valutazione ... sorgerebbe spontaneo il pensiero, che esse potrebbero trovare per noi una qualche nicchia apposita, magari accanto agli allevamenti di polli, a quelli di maiali e di bovini, alle serre intensive, agli zoo e via dicendo … ma se fossimo fortunati ci sarebbe anche la possibilità di affiancare i fortunati animali da compagnia con tutti i loro privilegi … chissà …

===

lunedì 23 aprile 2018

Almeno una volta … viene il momento …

(Non raccontiamoci [troppe] balle ...)



A volte, in qualche raro momento di quiete, può capitare che mi tornino alla mente, fra gli altri, anche ricordi particolari del periodo in cui studiavo, specie con i professori che maggiormente hanno influenzato la mia formazione, ed in quei casi è come se le nostre discussioni si ripresentassero in tutta la loro articolazione e a me fosse data l’opportunità di avanzare tutte quelle obiezioni che, data la mia impreparazione, al tempo non seppi esprimere …
Recentemente, è stata la volta di un argomento filosofico sostenuto da uno dei docenti di neurobiologa a corollario delle normali lezioni. Il nostro professore sosteneva che, pur essendo di famiglia tradizionalmente molto religiosa, con gli anni e l’esperienza professionale aveva maturato una posizione assai distaccata nei confronti di quelle tradizioni e si era infine convinto a condividere una posizione filosofica nota come “monismo neutrale(*), punto di vista di cui si considerava una espressione anche nell’ambito professionale.
Ricordo che in quel tempo, nonostante la difficoltà di individuarne gli elementi pratici, l’idea in sé mi aveva affascinato e fondamentalmente convinto. Negli anni successivi non avevo trovato vere motivazioni per cambiare la mia posizione e anzi, certe conoscenze maturate nel campo della fisica, mi avevano portato a ritenere che il monismo neutrale ne uscisse regolarmente rafforzato …




Se pensiamo per un momento alla teoria del BigBang, sembrerebbe che tutto ciò che oggi possiamo osservare nel cosmo abbia tratto origine dalla “singolarità iniziale” e che in seguito, fase dopo fase, a causa delle cosiddette “rotture di simmetria” si sia passati da uno stato di pura energia, alla comparsa di un misto di radiazione, materia ordinaria, materia oscura e forse un primo minuscolo assaggio di energia oscura … Attraverso fasi successive, abbiamo avuto poi la formazione delle prime particelle (forse il residuo dell’annichilazione tra la materia e l’anti-materia delle origini), in seguito esse si sono aggregate in atomi (lasciando quindi un universo trasparente alla radiazione, che oggi ci trasmette parte di quella storia), dall’aggregazione di quegli atomi si sono formate le molecole semplici, poi quelle complesse ed infine quelle organiche e via via fino alla comparsa della vita e delle cosiddette forme superiori … Sappiamo anche che nel corso di questo processo una forza è cresciuta più delle altre e a dismisura; ovvero l’energia oscura, che ha dato forma all’universo “infinito” che oggi osserviamo e che sembra incredibilmente “vuoto” … Proprio questo strano aspetto della realtà fisica sembra dovrà condizionare sempre più il (nostro) futuro: l’universo continua ad espandersi e lo farà sempre di più e sempre più velocemente, fino a “diluire” quella già poca materia a livelli omeopatici. Quale sarà dunque la fine che si prospetta? … Varie sono le ipotesi, ma sembra plausibile che, stando le cose come stanno, alla fine tutto evaporerà, in un modo o nell’altro, e il residuo sarà composto di sola radiazione, sempre più degradata (entropizzata) e sempre più inerte, fino a ridursi ad un semplice monotono “fruscio” simile a quello che vediamo/sentiamo in una radio, o in una tv, fuori sintonia … Sì, proprio come una specie di mare in calma piatta per l’eternità, con un processo di degrado sempre più lento, sempre più diluito, sempre più sbiadito … ad libitum …
Ed è proprio questo l’apparente maggior sostegno all’idea del monismo neutrale: tutto inizia dalla radiazione e finisce nella radiazione … Più “mono” di così! … si muore.
Eppure, negli ultimi anni, questa monolitica raccolta di conferme, sembra franare, come sabbia da un castello sulla spiaggia, sotto il sole cocente, che ne faccia evaporare i liquidi …
Cosa scuote tanta storica confidenza? … Non è facile rispondere, non si tratta di sostituire una monolitica certezza con un’altra … non è questo il punto.

Già il passato è stato testimone di questo tipo improvvido di “sostituzioni”: siamo passati dalle “certezze” mitologiche, a quelle epifaniche, da queste ultime a quelle filosofiche e scientifiche e potremmo continuare a passare di certezza in certezza in eterno … ma non è detto che tutto ciò paghi …

La scienza è uno strumento prezioso e l’idea che l’universo che osserviamo sia l’espressione di simmetrie intrinseche esistenti in natura da cui tutto consegue è stato uno dei passaggi più importanti a cui siamo pervenuti nella nostra storia come esseri senzienti. Nessuno può rinunciare a queste conquiste intellettive, esse sono imprescindibili. Detto ciò, mi accingo ad abbandonare la mia passata convinzione che tutto si possa ricondurre automaticamente ad una non meglio identificata “sostanza unica universale” come origine di ogni fenomenologia.
Non perché io abbia nuove prove che scalzino tale convinzione, ma piuttosto perché in questo modo riapro le porte a nuove riflessioni e a nuove strade da percorrere …
Non è solo la scienza a darci gli strumenti per comprendere. Il passato ci insegna, che in ogni tempo era presente lo stesso tipo di convinzioni (chiamiamole teologie) in grado, a quei tempi, di spingere gli uomini ad agire e di soddisfare esigenze diverse dalle nostre e non per questo meno vere:  non esistono verità assolute, ma solo spiegazioni contingenti, dettate dal bisogno di convivere con le nostre paure (e non v’è niente di più contingente delle paure!!!) … Tuttavia, alla fine, se non vogliamo continuare ad illuderci e a soffrire inutilmente di ansie inspiegabili, può essere conveniente affrontarle queste paure e riconoscere che possono svanire come la rugiada al sorgere del sole, basta avere pazienza e riuscire a superare la nottata …
In quest’ottica, è maturata in me una visone diversa sia dalle ipotesi variamente dualistiche, che da quelle associabili al monismo nelle sue varianti … C’è chi sostiene che tra mente e corpo esista un rapporto dialettico, ma che si tratti di sostanze del tutto diverse; c’è chi controbatte che la sostanza è una sola ed è terza alle prime due, ma in grado di precederle entrambe e di generarle …
A me piace pensare, che mente e corpo non solo siano distinte, ma che appartengano a due mondi del tutto diversi, nemmeno in grado di comunicare tra loro!! …
Aspetto un po’, finché si spenga il coro di insulti e improperi … e poi proseguo …
Che mai significa che: “appartengono a due mondi del tutto diversi, nemmeno in grado di comunicare tra loro!! …”?
E’ un paradosso? … O cosa? …
Niente paradossi, niente stranezze, niente misteri … Si tratta di osservare i fatti senza pregiudizi e preclusioni, accentandone le conseguenze ma anche senza introdurre “rattoppi”, per far tornare i conti a tutti i costi.
Potrei citare vari esperimenti di neurobiologia dai quali appare evidente come esitano “strani” ritardi tra il momento in cui percepiamo gli eventi e quello in cui prendiamo le decisioni su come agire; oppure il fatto che il nostro “sistema” sia in grado di evitare gli ostacoli anche in presenza di una cecità conclamata e via enumerando … ma non è questo il punto.



Al momento quello che mi interessa sottolineare è piuttosto il fatto che le “nostre” vite non sono mai veramente determinate dalla “nostra volontà”, che il “nostro” corpo non sempre esegue (nell’insieme) ciò che vogliamo … e le malattie ne sono un iconico esempio.  Se la mente e il corpo fossero veramente in sintonia, è probabile che  remerebbero, per così dire, nella stessa direzione e noi otterremmo con molta più facilità ciò che vogliamo, ma soprattutto non saremmo mai in conflitto con noi stessi, non saremmo depressi senza motivo e non ci scopriremmo così (statisticamente) propensi al suicidio …
Cosa abbiamo che non va? … Ve lo siete mai chiesto?!

==

Ora la mia mente ha smesso di vagare nei ricordi e sono risalito lentamente al presente … alle possibili conclusioni che il mio ragionare a questo punto richiede … ma quali? … Sono domande che ogni individuo si pone dalla notte dei tempi … Esiste una possibile scappatoia? … Forse no, forse tocca a ciascuno scoprire la propria, perché si tratta di strade diverse per uscire da garbugli diversi … niente ricette … niente regole fisse …
Potreste recarvi in luogo isolato, in aperta campagna, in alta montagna, in riva al mare, ma comunque lontano dalle luci e dai rumori delle città … restare soli e trovare il coraggio di guardare il cielo … senza lasciarvi soggiogare dal terrore e dalla meraviglia di ciò che avrete di fronte: guardare “in faccia” l’universo e ascoltate quello che ha da dirvi … senza permettere assolutamente che qualcuno vi dica come … Quando farete questo, avrete tutte le risposte … FORSE.


===

(*) Il Monismo neutrale: in esso entrambi gli aspetti, fisico e mentale si possono ridurre a una non meglio definita terza sostanza o forma di energia.

===


P.S.  In seguito, rileggendo gli appunti, mi sono accorto che una visione a volo d’angelo - appena accennata - nel trattare un tema così dirompente, come quello introdotto nella parte finale delle mie riflessioni, potrebbe lasciare a bocca asciutta e un po’ delusi, coloro che sono stati stuzzicati dall’aspetto filosofico implicito nella contrapposizione proposta in modo così marcato. Come si spiegherebbe dunque una tale cesura tra la materialità delle cose e l’esperienza soggettiva?
Non nego che in prima battuta quest’idea è nata da un’intuizione, senza pensare troppo alle conseguenze logiche che ne sarebbero potute scaturire. In seguito, la mia “matrice monistica”, non del tutto derubricata, si è fatta sentire, suscitando domande, riflessioni, abbozzi di risposte, ipotesi di lavoro e quant’altro …
Si possono conciliare gli aspetti cosmologici che apparentemente riportano ogni cosa all’origine comune in qualche modo riconducibile alla natura “energetica” del cosmo da un lato  e una convinzione che la mente vaghi lungo binari tutti suoi alla ricerca di verità, di esperienze, di sensazioni, di un’infinità di “sfumature” difficilmente “catturabili” sia a parole che, tanto più, nei fatti? …
Sembra di essere tornati banalmente alle inevitabili contrapposizioni dualistiche ben note … E’ così?
Non ci tengo a fare questo gioco. Qualunque definizione per me è indifferente, fate vobis et favorite mihi ...
Quello che mi interessa, per fornire almeno un primo spunto di riflessione, è ripercorrere il mio ragionamento originario.
Pensiamo un momento allo sviluppo, di cui già sopra abbiamo detto: tutto, in termini materiali, emerge dalla singolarità e si dipana attraverso le fasi, per così dire, di raffreddamento di una palla di plasma iper-riscaldato, che gradatamente perde le sue proprietà di “simmetria globale”, si scompone e rilascia entità contrapposte (es.: materia e anti-materia, ecc.) le quali possono ricollassare in parte o del tutto ma in ogni caso, disperdendosi, rimescolare il contenuto di un ambiente non più unitario e che va rigonfiandosi a formare quello spazio in espansione (inflazionaria o meno che sia) nel quale le cose si possono sparpagliare e perdere la propria strada prima di potersi “ricongiungere” … In questa situazione abbiamo la prima comparsa di un principio (passatemi il termine) che chiameremo “caos” e che sarà determinante in tutti i processi successivi. Alcuni usano il temine BigBang, io preferisco chiamare “caos” il fenomeno per il quale il dirompente collasso della simmetria primigenia sia stato in grado di rimescolare violentemente il materiale che si andava formando e che se non si fosse distaccato abbastanza, probabilmente sarebbe semplicemente ricollassato su se stesso, portando ad un misero e inutile botto di un unico dimenticato capodanno … Ma non è stato così! … Perché da quella iniziale esplosione si è prodotto un universo in grado di percorrere almeno 13 e più miliardi di anni luce e perché come sarebbe stato più “logico” (ammesso che la logica centri) dopo il “botto” non si è tutto quanto ricomposto nel silenzio e nell’oblio? …
Noi sappiamo che quando si rompe qualcosa è quasi impossibile rimetterla insieme in modo perfetto. Qualcosa resta fuori e i segni del danno non si possono rimediare, non senza introdurre del “lavoro aggiuntivo”, in grado di sostituire l’energia dispersa (entropia), o degradata nell’incidente: questo vale per una tazza rotta, per un’auto incidentata, ecc., come per l’universo …
Una volta scoppiato, il cosmo è entrato in un ciclo entropico! … Qualcosa, per quanto insignificante, si è degradato e ha perso la sua natura iniziale, trasformandosi in entropia (energia inutilizzabile) e quindi non è stato più possibile per le forze in gioco “ricollassare” esattamente nella condizione iniziale: le simmetrie in gioco erano ora più di una e tendevano a cercare l’equilibrio secondo regole diverse … Lo “spazio vuoto” che oggi osserviamo in abbondanza è una delle conseguenze di quella primigenia “rottura di simmetria”, l’espansione - parossistica prima e più graduale in seguito - del cosiddetto “vuoto cosmico” sono il segno che la … “tazza” non è più sana e non si può riparare. Per giunta, nel caso dell’universo ogni “riparazione” è davvero impossibile, perché non esiste energia esterna da poter aggiungere (come quando usiamo noi la colla per riparare le tazze, o il carrozziere per riparare le auto); “fuori” non c’e nessun carrozziere che possa riparare l’universo rotto …
Dunque, la rottura della simmetria originaria ha avuto come conseguenza la trasformazione di una “palla di fuoco” in un “caotico” maelstrom di fenomeni inarrestabili, incontrollabili, imprevedibili e qualt’altro. Il fatto che da quella fonte sia emerso il nostro universo non ha bisogno di spiegazioni diverse da quelle che la cosmologia contemporanea conosce bene (dettaglio più, dettaglio meno). Quello che rimane da capire, più che altro, è perché proprio questo universo e perché, tanto per cominciare, la “rottura” stessa sia avvenuta.
Le due cose sono collegate: se ragioniamo in termini di “eternità” la risposta è ovvia. L’eternità (che non è che una forma di infinito) non può che includere “tutto” e in mezzo a quel “tutto” ci siamo anche noi, c’è il nostro universo, ci sono altri infiniti universi e c’è anche il contrario di tutto, di qualunque cosa si tratti. Noi siamo partecipi di questo universo ed è l’unico di cui sappiamo e mai sapremo (con buona pace dei “multiversisti”). Ecco spiegato il primo punto.
Seconda questione: perché si è verificato il BigBang? …
Per lo stesso motivo: cosa c’è quando non c’è niente? …
Il nulla, direbbe qualcuno, sbagliando …
Il "nulla" e solo un malinteso linguistico …
Quello che precede gli universi formati da qualcosa, è … il “tutto” in equilibrio precario.
Quando parliamo di “simmetria originaria” stiamo parlando di un’energia immensa, composta da tutto ciò che pervade l’universo sommato all’energia che consente a tutto il “vuoto cosmico” (qualunque cosa ciò sia in effetti) di esistere. Tutto questo, per una ragione che ci sfugge, è stato, almeno per un “momento eterno”, concentrato in un punto adimensionale chiamato singolarità … ma questo punto – come una matita poggiata sulla sua punta – non poteva restare in tale equilibrio indefinitamente … Perché? … Perché sì! … L’eternità non è che un istante, se così non fosse non sarebbe reale: l’eternità è il caos in tutte le sue forme … ma proprio tutte e non assomiglia mai a se stessa. L’equilibrio è la metafora della perdita continua  dell’equilibrio e chi cammina (o va in bicicletta) lo sa! …
Lo stato iniziale di ogni universo possibile non è che una forma di equilibrio infinitamente instabile (o metastabile) e ciò è dimostrato da fatto che esso esista, così come lo conosciamo. La fisica studia i fenomeni ed essi ci riportano a quelle che un tempo chiamavamo leggi fisiche e che oggi, in termini più generali, chiamiamo simmetrie: materia e anti-materia nascono dalla rottura della simmetria di carica elettrica all’inizio della storia cosmica; la maggior parte di quell’episodio si è risolta nel ricollassamento delle particelle e delle anti-particelle su se stesse, annichilendosi in un lampo energetico. Tuttavia, un minuscolo gruppetto di particelle l’ha sfangata e sono ancora in giro … siamo noi. Come? … Perché? … Chi lo sa! …
Torniamo a noi. Come c’entra tutto questo con la cesura di cui parlavamo? …
Tutto ciò che osserviamo nel vasto cosmo è apparentemente frutto del maelstrom di cui abbiamo detto e tutto assume una quantità di forme che non hanno necessariamente un legame diretto con le simmetrie che sono alla base di tutto quanto, perché? 
Le manifestazioni dell’energia che deriva dalle molteplici rotture della simmetria iniziale e di quelle successive sono il frutto di combinazioni caotiche che si sovrappongono l’una sull’altra, si mescolano e si rimescolano, si accavallano, si attorcigliano, si incasinano in ogni modo possibile e immaginabile e anche al di là dell’immaginabile … Nessuna di queste espressioni ha una ragione propria che non siano il caos e la casualità …
Faccio un esempio per tutti: andate sul web e cercate delle immagini, per esempio quelle del campo magnetico terrestre e quelle del campo magnetico del sole e poi mettetele a confronto. Sto parlando di immagini che rappresentino visivamente le immateriali linee del campo magnetico di ciascuno. Potrete notare come le linee del campo terrestre siano perfettamente allineate e facilmente rappresentabili in modo schematico (anche se virtuale), ma ciò è impossibile per il sole; le sue linee sono orribilmente contorte, impossibili da seguire, interconnesse e perfino sfilacciate …
Questo esempio ci parla del caos in modo chiaro: non ha senso cercare una logica in quelle linee contorte, eppure noi sappiamo che in linea di principio esse sono proprio come quelle della terra, vanno da un nord a un sud per la strada più breve “possibile”, ma nel caso del sole tale percorso è incredibilmente intricato, impossibile da ricostruire caso per caso, tuttavia riconducibile ad una “legge” fisica elementare, quella dei campi magnetici.
La complessità di per sé non è un “valore”. Il campo magnetico “emerge” in particolari condizioni dettate da leggi fisiche ben note, ma nessuna legge fisica è in grado di spiegare perché e percome ogni singola linea del campo del nostro sole faccia un certo percorso in un modo piuttosto che in un altro … Questo pertiene al caos!!
Così come un campo magnetico caotico deforma e a volte sconvolge e perfino abbellisce il flusso delle emissioni di massa coronale senza che ciò richieda una particolare prosopopea … Allo stesso modo, quando mettiamo insieme un numero sufficiente di neuroni qualcosa deforma e a volte sconvolge e perfino abbellisce il campo magnetico del nostro cervello … noi abbiamo escogitato un nome per quel particolare tipo di caos, la … MENTE UMANA.




Anche quest’ultima può sembrare una sparata gratuita, ma non è così … La mente umana è la conseguenza evolutiva della nostra biologia, la quale ci ha portati a vedere il mondo in funzione dei nostri bisogni primari, i quali a loro volta sono mirati a preservare non solo la nostra salute fisica ma anche quella psicologica … Tale protezione è garantita in parte anche dalla presenza del meccanismo psicologico della “pareidolia”, il quale non manca delle sue proprie deviazioni  (come ogni aspetto della nostra biologia): credere che noi siamo in qualche modo speciali all’interno di un cosmo come il nostro è, senza dubbio, una di queste.


==


P.S. 2   Esiste anche un altro modo di dirlo, ovviamente, ma può risultare un po’ indigesto, quindi prima di leggere oltre è meglio avvisare il lettore che se ne consiglia la visione solo ad adulti vaccinati e responsabili delle proprie scelte: chi prosegue oltre  potrebbe trovare il proprio destino … e potrebbe non piacergli …
Dunque, la nostra cultura recente ha trovato una sua ragion d’essere nelle proprie convinzioni secolari: siano esse filosofiche, religiose, o scientifiche che dir si voglia … ma ne siamo proprio certi? … siamo sicuri che ciò di cui andiamo così fieri sia qualcosa di tale valore? …
Esaminiamo a fondo la questione.



La nostra storia può essere fatta risalire, in modo approssimato, ma sostanzialmente corretto, a due eventi primariamente cogenti: a) le origini e la storia dell’intero universo (circa 13 miliardi di anni ) e b) le origini e la storia del nostro pianeta (circa 5 miliardi di anni). Questi due eventi possono essere facilmente ritenuti i più significativi dati storici a cui l’umanità intera debba la propria esistenza e dunque la propria raison d'être. Non è solo una questione di tempo, ma una smisurata questione di tempo: a) CINQUEMILA  MILIONI  DI  ANNI; b) TREDICIMILA  MILIONI  DI  ANNI !
Da quanto tempo l’umanità calpesta la terra? … Forse, con stima ottimistica, un paio di milioni  (diciamo pure tre) …
Ma l’uomo moderno, quello che riconosciamo come la base della nostra cultura presente, assai meno, forse qualche decina di migliaia di anni … ma forse … eppure …
Eppure, tutti noi siamo più che convinti che questa inezia di tempo – se confrontata con CINQUEMILA  MILIONI  / TREDICIMILA  MILIONI  di anni – possa essere la raison d'être dell’intera storia dell’universo … Sì, perché è questo che si intenda affermando che, da un lato l’universo sia stato “creato” (predisposto) per noi  e solo per noi ; e dall’altro che il suo solo scopo sia il “progresso” (sfruttamento privato) della nostra specie! …
Se ci fermassimo un po’ a riflettere di tanto in tanto, magari ci verrebbe in mente che la storia dell’uomo assomiglia più o meno ad una breve scoreggia a confronto dei già scarsi calcoli di un singolo universo … Pensiamo alla recente moda di alcuni pregiati scienziati secondo i quali l’universo potrebbero essere in realtà neint'altro che un illimitato MULTIVERSO! … Che ne sarebbe della nostra storia, della nostra scienza e, in genere, dell’insieme delle nostre ridicole credenze? …

Tuttavia è meglio non fermarsi troppo a riflettere … Meglio continuare a convincersi che tutto esiste a nostro esclusivo uso e consumo, meglio tirare a campare e godersi la vita, meglio lasciare agli “esperti” di dirci cosa fare e cosa pensare: loro sì! … che hanno le idee chiare.


====

==

P.S. 3  Che cosa è la mente e perché non è poi tanto importante? …
Come dicevamo sopra : “ … La mente umana è la conseguenza evolutiva della nostra biologia, la quale ci ha portati a vedere il mondo in funzione dei nostri bisogni primari, i quali a loro volta sono mirati a preservare non solo la nostra salute fisica ma anche quella psicologica. …”




Nella storia del mondo, è facile trovare esempi di specie che sono state “vittime del loro successo”. I grandi sauropodi ne sono l’iconico esempio: sconfitti e surclassati dai minuscoli mammiferi dopo una catastrofe ecologica, si sono ridotti a fare da polli d’allevamento per i nostri macelli, o ridicoli ornamenti per i nostri zoo … Eppure dominavano il mondo! …
E’ stata colpa loro? … Non direi, un asteroide può sempre capitare.
Prima dei dinosauri, possiamo risalire a molte altre vicende simili, abbiamo avuto almeno  cinque estinzioni di massa sul pianeta e tutte hanno spazzato via innumerevoli specie che avevano dominato in lungo e in largo. Tutte queste specie sono nate e hanno vissuto in funzione del medesimo principio: la sopravvivenza … E sono state tutte soggette alla stessa legge la sopravvivenza del più adatto .. NON DEL PIU’ FORTE! … quella è un’illusione! … E’ il più “adatto” a sopravvivere nel lungo periodo: adatto implica come in realtà … SIA L’AMBIENTE A DETTARE LE REGOLE !
Le specie vanno e vengono e sono semplici attori su un palcoscenico costantemente variabile e imprevedibile. Nessuna specie ha mai avuto risorse in grado di renderla adatta ad ogni nuova condizione … Ogni specie prima o poi ha dovuto fare i conti con l’estinzione … Così come ogni individuo di ogni specie …
Tuttavia siamo in competizione per sopravvivere e questo ci porta a sovrastimare il  … successo …
Il T-Rex aveva la bocca larga e questo gli ha dato il dominio su tutti gli altri animali del suo tempo … Ognuno di loro – se avesse avuto modo di pensare – avrebbe legittimamente potuto ritenersi meritevole di tale privilegio … ma non era così! … E per loro fortuna, essendo stupidi, non si sono fatti inutili illusioni … Ma noi sì! …
Noi abbiamo la bocca stretta e la mente larga … e questo ci rende speciali!
La nostra mente non sopravviverebbe ad un asteroide come quello che ha sterminato i dinosauri, fatevene una ragione.
La nostra mente ci consente di sterminare ogni altra specie che non ci torni utile per produrre cibo e altre comodità, questo è alla base della nostra convinzione di presunta superiorità. Siamo davvero convinti che questo  minuscolo angolo di universo, in questa casuale e infima finestra di tempo abbiano una qualche ragion d’essere particolare? …
Il T-Rex aveva la bocca larga perché decine di milioni di anni di selezione naturale hanno favorito le bocche larghe … Noi abbiamo la testa larga perché qualche milione di anni di selezione naturale hanno favorito la curiosità e l’ingegnosità in accoppiata col pollice opponibile … Prima o poi doveva succedere … E’ una combinazione fortunata, una delle tante nella storia del mondo, meglio non farsi inutili illusioni e darsi una regolata: NON SIAMO MEGLIO DEI T-REX e non abbiamo più chance di loro.
Stiamo facendo troppo affidamento su qualcosa di cui non capiamo la natura e di cui non abbiamo mai avuto il controllo.
Le mani e i pollici opponibili sono nati dalla “selezione” allo scopo di consentire ai nostri antenati di rifugiarsi  sugli alberi e sottrarsi ai predatori; il linguaggio e le relazioni sociali sono la conseguenza dei comportamenti atti a individuare il predatori in modo efficace e quindi consentire al gruppo di nutrirsi in sicurezza. Tutto ciò ha permesso al gruppo di trasformarsi in forme sociali  organizzate, dai rapporti complessi e ricchi di nuovi comportamenti. Il tutto ha portato alla nostra specie e alla nostra attuale struttura mentale: la mente è il complesso delle forme e dei metodi mnemonici atti alla sopravvivenza degli individui di una specie, questo è ciò che sappiamo ... Il resto è una speranza, o forse un’illusione.
Una possible spiegazione alternativa ci dice che il nostro cervello è diventato troppo grande e non ha più uno scopo plausibile per tali dimensioni; esso gira a vuoto e produce fantasie senza senso, deliri di onnipotenza, paranoie ingiustificate, ansie e inquietudini debilitanti e in ultimo il male dei secoli recenti: la depressione.

Potremmo soccombere a noi stessi senza nemmeno bisogno di aspettare il … nostro asteroide.



===
Ultimo aggiornamento: 26/04/2018
===



===
(**) Image credit: images publicly available.
===

sabato 21 aprile 2018

Machine Learning + Artificial Intelligence = Human Uselessness

[Auto-apprendimento delle machine + Intelligenza Artificiale = Inutilità Umana]





More and more scientific research is aimed at obtaining speed and advantages from two recent methods whose developments are increasingly powerful; it is the so-called Machine Learning and the already infamous AI (Artificial Intelligence). The even more worrying condition, however, is occurring since the two methods are increasingly mutually integrated and for the most diverse purposes. In this way computer systems receive not only an increasingly sophisticated "intelligence", but can use it to educate themselves, using in addition an unlimited access to the most disparate databases ... All this has been feared by science fiction already many times in the past ... but then it was just kinda wild imagination, while today we are seeing the predisposition of conditions to allow everything feared to materialize, in one form or another ...
It is also true, on the other hand, that without “courage, science does not progress  ... Best wishes, folks! …


==
P.S. By the way, the next step is already under construction, they call it "Deep Learning", but don’t worry, it's always for the progress of science ... And if your ass starts hurting ... Oh well ... Fortunately science provides us with the pills for that too.







===


Sempre più aree di ricerca scientifica si rivolgono, per ottenere velocità e vantaggi prestazionali, a due recenti metodi i cui sviluppi sono  sempre più potenti; si tratta del cosiddetto Machine Learning (Auto-Apprendimento delle macchine) e della già famigerata AI (Intelligenza artificiale). La condizione ancora più preoccupante tuttavia, si sta verificando da quando i due metodi sono sempre più reciprocamente integrati e agli scopi più diversi. In questo modo i sistemi informatici ricevono non solo una sempre più sofisticata “intelligenza”, ma possono utilizzarla per auto educarsi, servendosi per giunta di un’illimitato accesso alle banche dati le più disparate … Tutto questo è stato paventato dalla fantascienza già molte volte in passato, ma allora si trattava di avventurose previsioni, mentre oggi stiamo vedendo la predisposizione delle condizioni atte a permettere che tutto quanto temuto possa materialmente avverarsi, in una forma, o in un’altra …
E’ anche vero, d’altra parte, che senza coraggio la scienza non progredisce … Tanti Cari Auguri! ...
==
P.S. A proposito è già in cantiere il passo successivo; lo chiamano “Deep Learning” (Apprendimento profondo), ma non state a preoccuparvi, è sempre per il progresso della scienza … E se comincerà a farvi male il sedere … o beh … per fortuna la scienza ci fornisce le pillole anche per quello.



(**) Image credit: images publicly available.
===

===

giovedì 19 aprile 2018

L’essenza stessa della Meccanica Quantistica in un gioco di parole




Qual’è la differenza tra il cristianesimo(*) e la meccanica quantistica?


Il cristianesimo consiglia: abbi fede in Dio, non cercare di  capire e dedica il tuo tempo a “orā et laborā” …





== 


== 





== 



== 







La meccanica quantistica consiglia: abbi fede in Feynman, non cercare di  capire e dedica il tuo tempo a “computā et laborā” …







--------------------------------------------------------------

(*) Anche altre religioni, ovviamente, possono fare al caso.
(**) Image credit: images publicly available.





===

domenica 15 aprile 2018

C’è differenza tra multi-versi e multi-smorfie?





Una volta che si aprano le porte ad altre dimensioni – senza un vero motivo – se ne diventa inevitabilmente prigionieri! ...
A quel punto non c’è altra strada che continuare e vedere nuove dimensioni ovunque, fino a dover accettare perfino il concetto di multi verso (o smorfia che sia!) … Esso in verità non spiega alcunché … ma - se non altro - a qualcuno lo fa sentire meglio.























Se volete la mia opinione ... SONO TUTTE BALLE! ... 
per non dire bolle ...



===

===