sabato 27 novembre 2010

Delirio ? Autogeno …

[Qualcosa, in questo racconto, è stato ‘sognato’, a suo tempo, anche da C.G. Jung]



Abstract:
Viene da chiedersi se il processo di “alienazione”, spesso attribuito agli individui delle società evolute, sia da considerare come circoscritto ad un preciso periodo storico, o piuttosto non sia una “deriva” costante ed ineluttabile, conseguente al perseguimento ossessivo del cosiddetto “progresso” … Se questa ipotesi fosse vera, il futuro ci riserverebbe un declino inarrestabile e terrificante … Ma sarebbe anche lecito chiedersi, quando tale processo abbia avuto il suo reale inizio … Quanto tempo fa noi, eravamo veramente noi? … Quando ha esattamente avuto inizio tale processo? … Come stavano le cose nel passato? … Com’erano le nostre menti antiche? … Cosa mai pensavamo, prima del primo cambiamento? …



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Il risveglio è sempre leggermente problematico. Non mi sono mai veramente abituato, essendo la tecnica stata introdotta quando io avevo già superato i sedici anni, al sonno in immersione. Non ne nego affatto l’efficacia, l’utilità in termini di benessere e d’igiene metabolica, né l’opportunità di farne una premessa vincolante, per chi voglia usufruire dei servizi pubblici … Non è questo, è che non mi sento a mio agio: tutte le mattine, al risveglio, tutto questo tossire, sputare e quant’altro, prima di poter inalare l’aria e riprendere a … Respirare!
Tutto questo, in parte, mi rovina il piacere del momento e, qualche volta, distrae a tal punto la mia mente, da cancellare gli incubi e che incubi! … Sono sempre più frequenti … Non so se definirli incubi, corrisponda alla loro esatta natura; si tratta di sogni, questo sì! Sono particolari, non tanto terrificanti, quanto, come dire … Opprimenti … E qualcosa’altro, ancora, che non so definire, ma che crea disagio, inquietudine, insofferenza …
Si sta facendo tardi, come al solito; devo darmi una mossa, fare la doccia e una buona colazione … La giornata preme con i suoi impegni … Ecco il segnale! Il primo avviso, che sono atteso da alcune scadenze importanti …
Bisognerà mandare un saluto alla mia affettuosa famiglia, senza indugio:


“Operativo! Sulla parete due: Visualizza le stanze di famiglia, se disponibili, per il primo saluto! … Esecutivo!”


A quanto pare Karen è in piedi da un pezzo! Si sta già versando il caffè …


“Buongiorno, papi! … Dormito bene? …”
“Buongiorno, amore mio … E tu? …”
“Come un bebè … Ma sei ancora in vestaglia, dormiglione? ...”
“Non so perché, sono un po’ frastornato anche stamani … Ci ho messo un po’ per uscire dal benedetto contenitore-da-notte …”
“Sbrigati a sistemarti, abbiamo del lavoro urgente, in programma per oggi …
“Va bene, Karen, faccio una rapida colazione e ti richiamo …”
“Ci sentiamo dopo … Non preoccuparti dei ragazzi, a loro penso io …”
“Grazie, li saluto e poi corro sotto la doccia, a poi, mogliettina mia! ...”


“Buongiorno, pa’! …”
“Buona giornata, figliolo! … Che combini, già a quest’ora del mattino? …”
“E’ un’esercitazione, che facciamo col mio gruppo, in vista dell’esame … Ieri sera non ho fatto in tempo a finire … Così, mi ci son messo stamane, appena sveglio …”
“A più tardi … “
“Cia’, cia’, pa’! …”


“Gina, biscottino mio, non saluti papà? …”
“Giongiorno, papino … … …”
“Cosa stai facendo, amore? …”
“Pappa … … …”
“Chi c’è vicino a te? …”
“Sacchiotto … … …”
“L’orsacchiotto? … E lui, ha già mangiato la sua pappa? …”
“Gi … … …”
“Ci vediamo più tardi, pasticcino di papà … Mangia tutta la tua pappa e fai quel che ti dice il Tata-bot … Capito, amore? …”
“Gi, papino …”


“Operativo! Fine collegamenti! … Esecutivo! … Uuuuaaaaaah! … Che sonno, ragazzi! La odio quella vasca, ma mi ci tufferei di nuovo dentro, se potessi … Oh! … Se potessi! …”


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Ora, finalmente una doccia, per togliermi di dosso questo dannato appiccicaticcio post-sonno … Mi chiedo se non fosse possibile progettare un liquido meta-amniotico un po’ meno fastidioso a contatto con l’aria … A sentire “WikiWaki-En-ciclope”, sembra che il necessario contenuto zuccherino finisca per aderire alla pelle, una volta che l’acqua evapori col calore del corpo … Sarà! … Certo che è una bella “seccatura”! … In tutti i sensi … Hehehe … Buona questa! …


“Operativo! Sulla parete a vetro del bagno: Fiction: ’Sentimenti e Passioni’: Ultimi sviluppi! Monodirezionale! … Esecutivo!”


“La Lalalà lalalà lalalà … Lllla Lalalà lalalà lalalà la Lalalà lalalà lalalà … Dum dum dum dududù dududum …”


“Operativo! Sanitari: Abbassa temperatura acqua: due gradi! ... Operativo! Media: alza volume: tre tacche! … Esecutivo!”


Accidenti, tra il sapone negli occhi e il vapore della doccia, non vedo la scena … Quello mi sembra Damien, che parla con sua moglie Brooke … Chissà cosa le dirà, ora che lei lo ha sfidato apertamente …

… …
“… Cara … I miei sentimenti li conosci, ma quello che mi chiedi supera le mie capacità …”
“Caro, come puoi rifiutare ai miei genitori il diritto di conoscere le persone che amo? …”
“Amore mio, io non nego il diritto di tuo padre e di tua madre di conoscere tutte le persone della tua vita, ma quella di invitare i tuoi tre amanti a trascorrere le festività di fine anno presso di noi, a questo scopo, è una scelta che può creare qualche imbarazzo e non credo sia una buona idea … Sai che sono sempre stato indulgente con te, per il grande amore che porto per te … Ma questa volta, devo proprio insistere …”
“Non sarai ostile a questa idea perché temi per la tua posizione? … Se è così, non hai nulla da temere, il tuo patrimonio è tale, rispetto al loro, per cui tu sarai sempre in primo piano, rispetto a tutti gli altri …”
“Grazie, amore … Le tue premure mi lasciano senza parole …”
“ … Fine della 3465.sima puntata della ‘fiction’ per adulti: ‘Sentimenti e Passioni’. La prossima puntata, fra novantacinque minuti … Nel frattempo, ecco alcune raccomandazioni, per il vostro benessere e la vostra felicità …”


Mi sa che la prossima puntata me la perdo … Il ritardo che sto accumulando, in qualche modo andrà recuperato.


“Operativo! Tavolo/Colazione: Uova al bacon e caffè! … Operativo! Sulla parete due: News: Selezione notizie, essenziale! … Esecutivo!”


“… E con questo passiamo dalle notizie sul clima del pianeta, alle notizie politiche. I nostri governanti sono tutti in ottima salute e ci fanno sapere, che la situazione dell’economia procede nel migliore dei modi. E possibile un leggero ritocco verso l’alto delle aliquote di tassazione per il prossimo anno, ma non è il caso di drammatizzare, presto le cose miglioreranno di nuovo. … …”


Altre tasse! … Non mi sembra poi, così tranquillizzante … Questo caffè è freddo accidenti! …


“Operativo! Tavolo/Colazione: Ancora caffè caldo! … Esecutivo!”


Ah! Ecco, questo sì che è un caffè, come dico io … Non c’è proprio granché nel notiziario, a quanto pare … Meglio così, un po’ del tempo perduto l’ho già recuperato …


“Comunicazione in entrata! Mittente: Signora Karen. Attendo disposizioni!”


“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”


“Ciao, caro … Sei pronto? … Dobbiamo metterci al lavoro, sai …?”
“Amore, sto finendo di vestirmi … Possiamo cominciare, intanto …”
“La modifica dell’impianto di filtraggio delle acque ci è stata confermata, ma con alcuni necessari aggiornamenti, che pensavo di suddividere fra noi … Tranne forse uno, che se sei d’accordo, essendo abbastanza banale, affiderei al nostro Glenn, per fargli fare un po’ di pratica al generatore 3D … Che ne dici, John? …”
“Su quest’aspetto mi affido al tuo giudizio, Karen … Per il resto, metti pure i file di mia competenza nella cartella condivisa … Io mi metto al lavoro all’istante. Ci pensi tu a dare le dritte necessarie a Glenn?”
“Naturalmente, John … Ti passerò un po’ più della metà del lavoro, perché ho ancora delle pratiche amministrative da sbrigare … Ci risentiamo all’ora di pranzo, caro, bacioni …”


“Comunicazione terminata!”


Vediamo un po’ queste modifiche … Cosa mai vorranno ancora introdurre in quel maledetto impianto, che già non sia stato previsto? … Ah, ecco! … Quindici file! Accidenti! … Chiamale modifiche! … E’ una mezza rivoluzione! … Non ci voleva, oggi … Con questo strascico di sonno … Eppure non dovrebbe essere il caso col tipo di riuscita previsto dal sonno in immersione … Deve trattarsi di un qualche genere di problema psicologico … Forse dovrei chiedere assistenza al Call Centre Medico … Comunque sia il dovere ha la precedenza … Vediamo se stamattina riusciamo a portarci avanti col lavoro, nel pomeriggio potrei prendermi una pausa e rifletterci con calma …


“Comunicazione in entrata! Mittente: Giovane Glenn. Attendo disposizioni!”


“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”


“Cia’, pa’ … Posso parlarti? …”
“Dimmi, giovanotto! …”
“Ma’ vuole che lavori al vostro progetto, ma io sono già preso da altre cose … Come faccio? …”
“Io ho un gran mal di testa, ho dormito male stanotte, faccio fatica a concentrarmi sul lavoro e tua madre mi ha appena passato quindici nuovi file da revisionare … Vorrei tanto riposare, sai, ma … Come faccio? …”
“Mi prendi in giro, pa’? …”
“Dobbiamo tutti rispondere a qualcuno, figliolo, ai vantaggi dell’età, bisogna mettere in conto anche lo svantaggio di una sempre maggiore responsabilità … I tuoi doveri cresceranno col passare del tempo, caro Glenn, tua madre sta solo facendo del suo meglio per portarti gradualmente a quello che sarà il tuo, come di tutti noi, destino futuro … Il consiglio che ti posso dare e quello di riorganizzare le tue priorità, ricordando che quanto meglio farai il tuo lavoro, tanto più tempo libero avrai per i tuoi hobby …”
“Ma non è così, in nessuna delle ‘fiction’ che segui anche tu … “
“Ragazzo mio, le ‘fiction’ sono racconti verosimili, tuttavia non riportano sempre le situazioni fedelmente … Manca spesso una chiara descrizione del contesto dei fatti e quindi non vanno prese ad esempio, in modo troppo diretto …”
“E’ vero che in passato le persone s’incontravano? …”
“Mi è stato detto che un tempo era così, ma ciò causava seri problemi, non ultimo dei quali, il diffondersi di gravi malattie di massa, chiamate ‘epidemie’ … Molti altri problemi nascevano in conseguenza di questi contatti fisici: le nascite, l’ordine pubblico, la salute individuale, il controllo dell’efficienza del lavoro, il giusto contributo alle entrate dello stato, tutto ciò e molte altre realtà, non erano controllabili … Questo creava elevata instabilità sociale e politica, sfociando, non di rado, nella morte di molti individui, in quelle che erano guerre incredibilmente sanguinarie … Oggi tutto ciò è scongiurato, grazie alla virtualizzazione dei contatti … Oggi viviamo sicuri, ognuno nel suo spazio fisico vitale, isolato materialmente, ma aperto ad ogni tipo di connessione mediale … Siamo fortunati, oggi, figlio mio … E questo al ben misero prezzo, di dover contribuire al benessere di tutti, col nostro lavoro, per alcune ore, di ogni nostra giornata … Ecco perché, ti esorto a rispettare le indicazioni di tua madre: sappi che l’alternativa è molto peggiore, del piccolo sacrificio, che lei ti chiede …”
“Che cosa intendi, pa’? …”
“Non vorrei sembrarti eccessivo, Glenn, ma quando un giovane adulto non risponde ai metodi educativi della propria famiglia, dopo aver ricevuto alcuni richiami ufficiali, da parte dell’autorità costituita, viene sottratto alla potestà parentale e sottomesso sotto la guida diretta dell’Istituzione Correzionale Pubblica …”
“Cosa sarebbe questa: Istituzione Correzionale Pubblica? …”
“E’ un brutto destino, figlio mio … Le persone vengono messe in condizione di lavorare, non più in cambio di un’esistenza libera, con poche ore da dedicare al lavoro, ma sono tenute a fornire il loro lavoro per tutto il tempo non dovuto, per legge, al riposo in vasca-idrostatica … Niente più tempo per sé, niente più ‘fiction’, niente più famiglia, niente di niente, altro che lavoro … E’ questo, che vorresti per te? …”
“Lo dici per spaventarmi, pa’? …”
“No, Glenn, non avrei voluto nemmeno parlartene … Purtroppo, è proprio così! … Se vuoi fartene un’idea indipendente, collegati al ’link’ dell’ICP, all’indirizzo ‘IPV9.correctional-inst.gov’ … Tua madre ed io vorremmo che tu avessi un futuro felice e quello che facciamo è quanto di meglio possiamo, per aiutarti ad avere i mezzi necessari, per essere indipendente e libero …”
“Vabbè, pa’ … Cia’, cia’ …”


“Comunicazione terminata!”



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Oggi è proprio una giornata tremenda … Non riesco a concentrarmi … Pensavo di arrivare almeno all’ora di pranzo con una buona parte del lavoro al sicuro, ma sono già distrutto a metà mattinata … Forse farei meglio a prendermi una pausa, sdraiarmi e chiudere un po’ gli occhi …

“Operativo! Luci: livello minimo! … Esecutivo!”

Che cosa mi sta succedendo, mi chiedo … Ho la mente invasa da pensieri, che nulla hanno a che fare col lavoro … Tutto ciò può mettere a rischio la qualità di quello che faccio e questo non me lo posso permettere … Karen ed io ci siamo impegnati a fornire l’attuale livello di prestazioni, in modo da poter garantire un miglior stile di vita ai nostri due figli … Questa mia défaillance potrebbe mettere a repentaglio tutti i nostri sacrifici … Devo assolutamente fare qualcosa …

“Operativo! Comunicazioni: Contattare: Call Centre Medico! … Esecutivo!”

“Call Centre Medico, buona giornata, questo è l’operatore XP362, come posso aiutarla? …”
“Ho necessità di consultare un’assistenza psichiatrica esperta …”
“Qual è il suo problema? … Disturbi generali, disturbi da menopausa, disturbi digestivi, disturbi mestruali, disturbi …”
“Ehi! Ehi! Ehi! … Fermo, fermo, fermo! … Non sono sicuro di quello che mi affligge, proprio per questo ho chiesto un aiuto di esperienza …“
“Per poterla indirizzare, è assolutamente necessario che io conosca le sue problematiche, Signore …”
“Lei, immagino sia un giovane praticante della scuola di medicina, io non sono in grado di spiegarle i miei problemi, quindi le ripeto la mia richiesta di essere messo in contatto con un consulente psichiatrico già formato e con notevole esperienza clinica …”
“Spiacente, il nostro servizio non prevede la possibilità di mettere gli assistiti direttamente in contatto con il personale medico … A meno che …”
“Bene! Opto per ‘a meno che … ’, di cosa si tratta? …”
“Il Servizio Sanitario deve essere formalmente mallevato da ogni responsabilità giuridica circa le conseguenze di una prassi non ortodossa …”
“Accetto, senza riserve …”
“Dopo che avrà riformulato la sua richiesta sotto formale registrazione per i nostri archivi, provvederemo a cercare una figura professionale corrispondente alle sue esigenze e disponibile a seguire il suo caso … Appena possibile la ricontatteremo … Ora proceda con la sua dichiarazione formale …”
“Chiedo l’intervento diretto del medico richiesto, rinuncio a qualsiasi rivendicazione legale …”
“La contatteremo appena possibile. Cordiali Saluti dal Call Centre Medico.”


“Comunicazione terminata!”


Speriamo che questa gente dimostri tanta efficienza quanta è la loro pignoleria … Ancora qualche minuto di riposo e poi vediamo se riuscirò a riprendere il lavoro … Un po’ di riposo … E’ tutto quello che chiedo … Solo un po’ di riposo … Senza incubi, né sogni … Né niente … Solo silenzio …



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No! … No! … Aiuto, papà, ho paura! … Portami via! … Portami via! … Che cosa mi sta facendo? … Che schifo, papà … Toglimelo di dosso! …
Che cosa significa ‘fare le fusa’, papà? … Perché lo fa? … Io non avevo mai sentito una sensazione simile, non so come descriverla … Ho visto tante immagini di ‘gatti’, non sapevo che fosse possibile incontrarli e nemmeno che si avvicinassero a noi, tantomeno che facessero, come dici tu, le “fusa” …
Riportami al chiuso, papà … Non so se posso resistere a tutte queste sensazioni fisiche … Ne sono sopraffatto …
Che cos’è la paura, papà? … Tutte queste sensazioni nascono dal non sapere quello che potremmo ancora incontrare, dici? … Cosa vuole dire, che ‘devo imparare a convivere con la paura’ …?
Correre? … Perché devo correre? … Dove? … Dove sono? … Perché ci inseguono? … Corro, corro! … Cosa vogliono da noi? … Papà, che significa: ‘preda appetitosa’? …
Non so se ce la farò, papà! … Il cuore mi scoppia! … Sono saltati su quel trasporto e stanno scardinando lo sportello … Vogliono appropriarsi del carico! … Ma perché? … Potrebbero averlo facendone richiesta, no? … Che significa ‘rubare’? … Privi di diritti? … Emarginati? … Terroristi? … E’ questo che accade fuori dalle nostre abitazioni, papà? … Perché non torniamo dentro, allora? … Cosa mai posso imparare, da tutta questa violenza e brutalità? … Scelta consapevole … Come sarebbe, papà? …
No! … No! … Basta! … Hahh … Hahh … Hahh … Non respiro! … Mi manca l’aria! … Aiutami, papà! … Aiutami, ti prego …

“Comunicazione in entrata! Mittente: Signora Karen. Attendo disposizioni!”

No! … No! … Basta! … Hahh … Hahh … Hahh …

“Comunicazione in entrata! Mittente: Signora Karen. Attendo disposizioni! Signor John, è richiesta una risposta, prego!”

“Eh? … Cosa? … Accidenti! Mi sono addormentato come un sasso … Operativo! Ripetere messaggio! Esecutivo!”

“Comunicazione in entrata! Mittente: Signora Karen. Attendo disposizioni!”

“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”

“Ciao, amore … Che succede? … Perché ci hai messo tanto a rispondere?”
“Scusami, Karen … Mi devo essere addormentato … Non sto troppo bene, decisamente no! …”
“Altri incubi? …”
“Sì! … Sono tremendamente frastornato … Ancora non riesco a far mente locale …”
“Hai preso qualcosa? …”
“No, ma forse farei meglio … Stamattina non sono riuscito a combinare granché …”
“Non preoccuparti di questo, ora … Prendi un analgesico e riposa ancora un poco …”
“Scusami cara, ma oggi sono proprio inutile! … Cosa volevi? …”
“Ah! … Non importa, ne possiamo parlare in un altro momento …”
“No, ti prego … Di pure, di che si tratta? …”
“Ti volevo raccontare di Glenn … Mi ha preso alla sprovvista, con delle domande un po’ imbarazzanti … Sono cose che dovrebbe discutere con te, credo … E’ più naturale, penso …”
“Cosa voleva sapere, da te? …”
“Sai … Mi ha chiesto che cosa fosse il ‘casco’ che ha intravisto qui da me e … Si insomma, come funzioni e se può averlo anche lui, tradendo il fatto che qualcosa sull’argomento già gli è arrivata … Curiosità più che naturale per quelle cose, sai …? …. E io gli ho detto che sarebbe meglio ne parlasse con te … Sei d’accordo, no? …”
“Certo, certo! …”
“John, ho l’impressione che nostro figlio sia giunto all’età in cui certi interessi iniziano naturalmente a manifestarsi … Forse è tempo che anche lui si trovi qualcuno ed abbia un suo ‘casco’ personale … Io e te in fondo avevamo la sua età, quando abbiamo avuto le prime esperienze …”
“Karen, so che questa sera, toccherebbe a noi, secondo gli accordi, ma in queste condizioni … Non so se sarebbe una buona idea …”
“Rimandiamo pure, John, ci sarà modo di recuperare … Ed anche per quanto riguarda Glenn, non serve che te ne occupi subito, sai … E’ meglio se ti riposi, c’è sempre tempo! …”
“Lo so, Karen, ma tanto ci vorrà un po’, prima che il medicinale faccia effetto … E’ una cosa che va fatta, meglio che me ne occupi subito … Stai tranquilla!”
“Va bene, John … Riguardati, amore! … A più tardi, caro …”
“Ciao …”

“Comunicazione terminata!”

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“Operativo! Richiesta comunicazione: Glenn! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”

“Ciao pa’ … Che c’è? …”
“Sei occupato? … “
”No, pa’ … Ho appena finito il corso e stavo per fare uno spuntino …”
“Tua madre dice che t’interessi a cose … Per così dire …”
“Ah! … Te l’ha detto! … Io volevo solo sapere cos’era quell’apparecchio …”
“Non se l’aspettava, probabilmente … Sperava che io e te ne avremmo parlato per tempo e invece …”
“Ma non è un problema, pa’ … “
“D’accordo, ma già che ci siamo, meglio affrontare la cosa, del resto i tempi sono maturi, mi pare …”
“Vabbè! …”
“Il ‘casco-emotisex’, che hai visto sul letto di tua madre e di cui presto verrai in possesso anche tu, è il più diffuso metodo per mediare i rapporti sessuali tra partner … In teoria può essere utilizzato anche individualmente … Anche se ne va un po’ a scapito delle prestazioni … Immagino che tu abbia già sentito attrazione per qualcuna delle tue conoscenze …”
“ A dire il vero sì … Qualcuno c’è, che mi attrae, ma non capisco bene come gestire la cosa, pa’ …”
“Succede all’inizio … Ma tutto si andrà sviluppando normalmente, nella direzione naturale ed i supporti tecnologici intervengono a completare l’opera … Ovviamente possono, nel momento opportuno, consentire la costituzione di una nuova famiglia indipendente … E’ per questo che ti chiedevo, se avessi già trovato la persona adatta …”
“Quando prima ti ho chiesto, se le persone, un tempo, si ‘incontrassero’, in realtà, alludevo a questo … Se s’incontrassero fisicamente, per fare i figli … “
“Mi risulta che fosse così, e come ti dicevo … La cosa non era priva di conseguenze, non sempre gradite … D’altro canto, sembra che, per la mentalità di quei tempi, i vantaggi superassero gli svantaggi e che il ‘piacere fisico’ fosse qualitativamente diverso, da quello prodotto tramite le nostre ‘neuro- tecnologie’ …”
“Tu hai provato la differenza, pa’? …”
“No, ai miei tempi era già in vigore il regime attuale ma mio padre me ne ha parlato, credo … Anche se, non ricordo in che circostanze … So solo, che ci fu molta opposizione, quando si trattò di eliminare del tutto i rapporti fisici, a favore dell’attuale ‘società protetta’ …”
“Come avviene la procreazione, in pratica, adesso? … Voglio dire, come si realizza il contatto dei gameti? …”
“Quando i genitori desiderano avere figli, oltre ad utilizzare il casco, se vogliono avere anche un’esperienza amorosa, devono indossare un apposito ‘costume-stagno’, come quello che indossiamo nella ‘vasca’ ad immersione, per dormire la notte … E’ solo leggermente diverso, in quanto deve raccogliere il seme di noi maschi e conservarlo per il successivo intervento di fecondazione artificiale, a carico delle strutture sanitarie preposte … Naturalmente, in separata sede, viene fatto il prelievo dell’ovulo, in modo da completare l’opera …”
“Ci sono altri metodi, dicevi, per avere rapporti? …”
“Più che alternativi, direi complementari … Tua madre ed io non siamo mai stati interessati, perciò posso parlare solo per sentito dire … Ho conosciuto qualcuno che utilizza queste protesi e ne ho visto alcune … Si tratta di una sorta di tuta, in meta-materiali vari, da indossare e che aderisce a tutte le parti del corpo, anche, opportunamente, alle zone erogene … Durante l’atto, sotto il controllo del ‘casco’, si può decidere di programmare la stimolazione, diciamo normale, quella neurologica, oppure ottenere la stimolazione delle superfici erogene del corpo, ovvero una combinazione variabile di entrambe …”
“Tu e ma’ … Perché non lo fate? …”
“Tua madre ha sempre puntato su altre priorità …”
“E tu? …”
“Io amo tua madre! …”
“Cosa si prova col ‘casco-emotisex’? …”
“Lo scoprirai presto … Comunque, dipende molto dall’intesa tra i due partner … In sostanza, si ottiene un congruo rilascio di endorfine, che associato allo stato d’animo, creato dalle due persone, con la loro intesa, può portare al pieno appagamento, sia fisico che mentale …”
“Dovrà avere un ‘casco’ anche la persona che ho scelto … Bisognerà che i suoi siano d’accordo …”
“Naturalmente, ma suppongo che non ci siano ostacoli, se siete coetanei … A proposito, il genere? …”
“E’ una ragazza … Fa differenza per te? …”
“Non particolarmente, anche se la nostra famiglia è molto legata alle sue tradizioni …”
“Come funziona per i figli, quando una coppia è omologa? …”
“Non cambia molto, si tratta di trovare una donatrice consenziente, con la quale definire i termini della donazione stessa, onde evitare contestazioni future … Di solito, a sua richiesta esplicita, le si riconosce il 3° grado di parentela, a tutti gli effetti, ed il titolo appropriato di zia verso il nascituro, con diritto di seguirne l’educazione fino al raggiungimento dell’età adulta … A quel punto il giovane saprà come stanno le cose e potrà prendere le sue decisioni di conseguenza …”
“Che faresti, se scegliessi qualcuno del mio stesso sesso, alla fine? …”
“Niente, è una tua scelta … C’è forse un motivo per chiedermelo? …”
“La mia prima scelta è una ragazza, ma se le cose non dovessero andare bene, le mie simpatie ricadrebbero su un compagno, per il quale provo un grande affetto …”
“Non avere fretta di decidere … Oggi è solo la prima volta che affrontiamo l’argomento, ci sarà tutto il tempo di riflettere e di valutare … Cerca, nella persona che dovrà condividere la vita con te, le cose importanti, le affinità che vi porteranno a crescere una famiglia felice e con finalità convergenti … Questo è ciò che conta …”
“Quando credi che verrà il momento di dividerci da te, ma’ e Gina per mettere su la mia famiglia? …”
“Beh, di solito la legge lo consente dopo i sedici anni, se la famiglia di origine ha maturato le benemerenze necessarie …”
“E’ il caso nostro? …”
“Grazie a tua madre, sì! … Tu pensa a fare la scelta giusta, è il compito più difficile …”
“Che succederebbe, se sbagliassi? …”
“Partiresti col piede sbagliato e lo Stato non ti darebbe più le stesse chance … I tuoi figli non si troverebbero avvantaggiati come lo sei tu in questo momento … E questo è uno scotto che nessuno della nostra famiglia ha mai dovuto pagare, almeno fino ad oggi! … E, voglio sperare, che sia così anche in futuro …”
“Tu come hai fatto? … Cosa ti ha convinto a fare la tua scelta? …”
“E’ stato facile! … Tua madre aveva le idee chiare, più ancora di me … Ma un grande aiuto me lo ha dato tuo nonno, lui considerava Karen la migliore occasione che un uomo potesse avere e mi disse che se me la fossi lasciata sfuggire non me l’avrebbe mai perdonata … Ma comunque era anche già la mia convinzione … Ci fu solo qualche difficoltà per via della mia salute … Ebbi dei problemi e ci furono dei ritardi … Infine ci siamo sposati ed eccoci qui …”
“Tu non hai mai avuto dubbi, pa’? …”
“Dubbi di che genere, Glenn? …”
“Certe volte, durante la notte, sono convinto di fare delle esperienze che poi di giorno solo a fatica distinguo da ciò che vivo da sveglio … Non so se mi spiego? …”
“Credo di capirti, Glenn … Ma tieni presente che, citando un noto scienziato: ‘… ogni cosa di cui facciamo esperienza è un prodotto della nostra immaginazione. Anche se ci sembrano accurate e veritiere, però, non è detto che le nostre sensazioni riproducano la realtà. Molte esperienze riflettono gli stimoli fisici da cui giungono segnali al cervello. Ma gli stessi meccanismi cerebrali che interpretano i segnali provenienti da occhi, orecchie e altri organi di senso sono responsabili anche dei nostri sogni, delle illusioni sensoriali e delle mancanze della nostra memoria. Il reale e l'immaginario, in altre parole, hanno nel cervello la stessa origine fisica.’ … Queste parole mi sono rimaste limpidamente impresse nella mente, per quanto ne sono rimasto colpito … La realtà non è un dato univoco e certo, ma un processo del quale siamo partecipi, più o meno occasionalmente …”
“Non so se capisco bene, pa’ … A me sembra che ci sia differenza tra il sogno e la vita vigile, anche se qualche volta un po’ di confusione, in effetti, c’è! …”
“Glenn, so che non è facile da capire, ma ti consiglio di riflettere sul fatto che noi non abbiamo strumenti per poter inequivocabilmente identificare alcunché: non solo non possiamo dichiarare niente sulla realtà, ma nemmeno sui sogni! … Per poter costruire una visione del mondo coerente, noi dobbiamo utilizzare la nostra immaginazione, altrimenti la nostra visione del mondo sarebbe un’accozzaglia di eventi sconnessi … Ma dal momento che entra in campo l’immaginazione, siamo creatori di realtà, più che fruitori … I nostri sensi ci danno informazioni, attraverso la mediazione di quegli stessi circuiti neuronali, che entrano in gioco nell’elaborazione dei sogni e delle fantasie vigili … Non ci sono meccanismi diversi, tali da poter individuare qualcosa di fantastico contrapposto a qualcosa di reale! … L’immaginazione è il primo ’media‘ della storia umana … Non ci sarebbe alcuna realtà senza l’immaginazione … La vera difficoltà che ho incontrato io, è stata comprendere come, quello che noi chiamiamo realtà sia, in effetti, il risultato di una modalità di consenso generalizzata, cioè quello che la maggior parte di noi accetta come reale genera la realtà … Non, come potrebbe sembrare, il contrario …
“Tu stai dicendo che niente è reale a priori, ma che qualunque cosa può diventarlo, purché vi sia sufficiente consenso … E’ questo? …”
“Non è tanto una mia affermazione, quanto una conclusione obbligata alla quale ci portano le conoscenze scientifiche degli ultimi decenni … Devi solo approfondire un po’ della fisica che già conosci … Non ci sono strumenti possibili per identificare una realtà oggettiva … Né strumenti individuali, perché gli organi sensoriali sono mediati, come dicevo prima dai meccanismi dell’immaginazione, né strumenti meccanici, perché di questa presunta realtà oggettiva nessun 'acceleratore' ha mai colto l’essenza … Gli scienziati già da molto tempo enunciano le loro teorie alla ricerca della coerenza interna e dell’eleganza matematica, avendo rinunciato alla verificabilità sperimentale … Semmai qualcosa esistesse ‘là fuori’, potrebbe trattarsi di un vago turbinio di particelle effimere … Ma potrebbe darsi che non lo sapremo mai … Nel frattempo, tutto quello che si svolge nel nostro ‘mondo’ continua a tenerci prigionieri nella nostra gabbia dorata …”
“Tu sai se queste due possibili realtà abbiano qualcosa in comune, pa’? …”
“Ci sono stati lunghi dibattiti su questo, ma in passato, oggi non sembra interessare più questo genere di cose … Alcuni esperimenti, ai tempi in cui esisteva ancora la ricerca pura, hanno suggerito che esista una possibile estensione dell’equivalenza einsteiniana tra energia e materia … Forse, ma ribadisco che non si è andati in fondo a questa strada, quindi dico forse … Ci potrebbe essere un’ulteriore equivalenza tra energia e informazione, almeno a livelli estremi … Questo comporterebbe, il condizionale è d’obbligo, che in una fase primordiale della formazione dell’universo, o forse della fine termica del medesimo, quando appunto sono in gioco entità quantistiche, l’informazione sia stata in grado di influire sul livello di entropia, alterando il quale, dal caos si possa passare ad una bassa entropia, cioè ad un elevato grado di ordine, che è la premessa per un ‘nuovo’ inizio … Se l’informazione si può trasformare in energia e, come sappiamo per certo, l’energia in materia, allora abbiamo una spiegazione plausibile di come il cosmo intero possa emergere, da una perturbazione statistica …”
“Non so se ho capito, mi sembrano cose un po’ troppo specialistiche, pa’ … Spero che ne parleremo ancora … Ora però devo proprio dedicarmi ad altro! …”
“Ok, ragazzo mio … Pensa a quello che ti ho detto! … Le tue scelte decideranno per te, pensa bene, prima di farle! …”
“Cia’, pa’! …”
“A presto, Glenn …”


“Comunicazione terminata!”



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Cosa mai avrebbe fatto mio padre al posto mio? … Eppure dovrei saperlo … E’ da lui che ho imparato tutto, sul modo di affrontare la vita e le scelte che essa comporta … Ma è come se una parte di me non fosse più presente … Spero di aver dato a Glenn tutto l’aiuto che merita, ma qualcosa mi dice che quegli incubi di poco fa hanno a che fare con questi vuoti di memoria … E forse anche coi mal di testa e con le difficoltà di riposo … Ancora qualche minuto sul divano, prima di rimettermi al lavoro … Che giornata! …


“Comunicazione in entrata! Mittente: Prof. Benjamin Smith. Attendo disposizioni!”


Accidenti! Non so se essere contento, o disperato! … Non ho avuto dieci minuti sani di riposo … Chissà se questo dottore servirà a stare meglio, o a peggiorare le cose …


“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”


“Buon Giorno, Sig. John Nolan … Lei ha presentato una richiesta di consulenza specialistica, in base all’articolo 493/B, del contratto pubblico di assistenza medica … Sono a sua disposizione per una breve valutazione del suo problema, sulla base della quale deciderò se assisterla direttamente o rinviare il suo caso alla struttura competente … E’ consapevole di quanto sopra? … Se sì, lo scandisca chiaramente per la registrazione in archivio …”
“Sono consapevole delle condizioni imposte da questa prassi di consultazione e le accetto.”
“Bene, Sig. Nolan … Vuole illustrarmi i suoi problemi? …”
“Proprio oggi, per fare un esempio, poche ore fa, ho avuto uno dei soliti incubi che mi assalgono, disturbando il mio sonno … Lo stesso era accaduto durante la notte scorsa, impedendomi di riposare … E questo stato di cose si ripete ormai da tempo, inficiando le mie capacità lavorative ed anche la mia vita privata … Ho bisogno di risolvere questo problema, o ne va della salute e del lavoro …”
“Qual è, nello specifico, la tipologia di queste sue ossessioni? … “
“Non so specificare, ma le immagini che vedo non sono l’aspetto veramente opprimente, quello che più mi stressa sono le sensazioni fisiche che le affiancano … Provo fatica a respirare e sento il cuore battere all’impazzata … Inoltre è come se ci fosse sempre qualcuno con me a spronarmi a dirmi di affrontare la situazione con decisione … Ma io sono sempre più sopraffatto e desidero solo fuggire e sottrarmi a quella situazione … Ma non ci riesco e di nuovo mi trovo minacciato dalla presenza fisica di cose come piccoli animali, od ombre indefinibili …”
“Riesce a risalire, Sig. Nolan, al momento, in cui questi fenomeni sono apparsi, per la prima volta? …”
“Ci ho pensato, Dottore, ma per strano che possa apparire, non riesco a focalizzare uno specifico momento … E’ come se fossero presenti da sempre ma con un’accentuazione crescente, nell’ultimo periodo …”
“Da quanto tempo, le percepisce, in questo modo invalidante? …”
“Nell’ultimo periodo, forse negli ultimi mesi …”
“C’è stato qualche episodio degno di nota nella sua vita, nello stesso periodo? …”
“Mah! … Non saprei … Le solite cose … La preoccupazione principale sono i figli … Non tanto la piccola Gina, che è un tesoro di dolcezza e simpatia, quanto il maschio, che presto avrà l’età per affrontare il mondo da solo … Karen, mia moglie, nell’ultimo periodo, era piuttosto ansiosa circa la necessità che io affrontassi con lui, da uomo a uomo, gli stati d’animo che la sua età poteva innescare … Io non ritenevo ci fosse tutta quell’urgenza e ho rimandato la cosa giorno, dopo giorno, fino ad oggi, ma evidentemente, Karen aveva visto giusto e si è trovata spiazzata di fronte alle domande di Glenn … Non so perché fossi così recalcitrante ad affrontare Glenn …”
“Non crede che questa cosa necessiti di una spiegazione? …”
“Lei dice, vero? …”
“Temo di sì! …”
“Eppure non ho incontrato alcun problema a spiegare poi le cose a Glenn, tutto si è risolto, penso, con reciproca soddisfazione …”
“E’ proprio sicuro che il suo stato d’animo sia stato calmo e rilassato e che nessun turbamento l’abbia assalita? …”
“Poco prima che chiamasse lei, Professore … Mi chiedevo se fossi stato all’altezza delle aspettative di mio figlio … E, non so perché, sono stato assalito dal dubbio su ciò che avrebbe fatto mio padre al mio posto, ma questo è assurdo perché dovrei sapere bene cosa, in effetti, egli fece, per introdurmi alle cose della vita … Fra le altre situazioni che mi opprimono, c’è questa sensazione di non ricordare episodi della mia vita … Non cose di poco conto, bensì fatti importanti … Lacune che riguardano momenti significativi del mio rapporto con papà … Mi sono perso una parte di me … Lei lo crede possibile? …”
“Non sarebbe certo il primo caso …”
“Vorrebbe spiegarmi questo concetto? … Com’è possibile, che ciò accada? …”
“Lei sa, come tutte le persone con istruzione superiore, quale sia la natura della mente umana … E sa, quindi anche, che per poter costruire una visione del mondo coerente, noi dobbiamo utilizzare la nostra immaginazione, per riordinare i messaggi che riceviamo dai nostri sensi …”
“E’ curioso, ma poco fa, con mio figlio, ho ribadito proprio questo concetto …”
“In conseguenza a quanto sopra, bisogna considerare l’esistenza individuale (Io, Sé, Es, o qualunque nome si voglia attribuirgli) come solo UNA delle possibili istanze, che emergono dall’insieme delle SESAZIONI PSICO-FISICHE prodotte dai nostri sensi, veicolate al nostro cervello ed elaborate dalla nostra immaginazione in un quadro coerente, in base al quale noi, soggetto pensante, reagiamo all’ambiente … Alla nostra ‘fantasia’ d’ambiente! …”
“Razionalmente, queste cose mi sono note …”
“L’individuo ‘emerge’ da questo confuso insieme di stati d’animo, come un picco svetta in una catena di montagne … Esso non è ‘la’ montagna, ma solo una delle creste, per quanto ben visibile, pur sempre una parte circoscritta, di un tutto assai più vasto … Spesso ognuno di noi, finisce per identificarsi solo col ‘picco’, perdendo di vista il resto … Ma in questo modo veniamo sviati, da ciò che veramente siamo e quindi ci vengono sottratte componenti importanti della nostra esperienza …”
“Ci perdiamo i pezzi, così facilmente? …”
“Il fatto è, che la cosiddetta realtà e le cosiddette fantasie/sogni provengono dalla stessa fonte organica e sono quindi PRODOTTE allo stesso modo! … Noi non siamo in grado di distinguerle! Non è possibile, occorre quindi, dare peso ad entrambe! Non può che essere così, non resta che farsene una ragione! … La nostra esperienza umana è completa, solo se accettiamo anche la parte negletta della nostra esperienza umana … Quando il fulcro della nostra attenzione scivola inesorabilmente verso le cosiddette cose importanti e gradualmente perde interesse in tutto il resto, qualcosa di noi sembra perduto, ma non lo è … Semplicemente si posiziona al di sotto del nostro livello percettivo, ma continua ad agire, in modo subdolo … In modi a volte imprevedibili! … Quello che credevamo eliminato dalla nostra vita, ha ora preso il controllo esclusivo di una parte di noi e, prima o poi, come dice il filosofo, chiederà il conto dell’ingiustizia subita …”
“Sembra che lei, la dipinga come una personalità parallela, Professore …”
“Niente di più appropriato, Nolan … Il fatto che lo diventi, a tutti gli effetti o meno, è del tutto incidentale … Può essere un problema di intensità emotiva, tra una semplice ossessione ed una malattia mentale vera e propria … E’ questo che va sottolineato: il pericolo che trascurare componenti della nostra esperienza diventi un problema, molto più ostativo, delle distrazioni stesse, che si vogliono evitare … I pensieri che, apparentemente, disturbano la nostra attenzione primaria, non possono essere derubricati senza pagare un prezzo, un prezzo crescente, al ripetersi di tale sottovalutazione … Questo perché noi NON SIAMO IN GRADO DI ‘APPREZZARE’ LA VALENZA REALE DI CIO’ CHE PENSIAMO … La nostra mente produce un flusso continuo proveniente dal nostro corpo e mediato dalla nostra immaginazione … Tutti questi messaggi fanno parte della nostra vita, fisica e mentale … Nulla può essere, impunemente, trascurato! …”
“Ma in questo modo, la nostra vita intellettuale sarebbe un continuo vagabondare senza meta …”
“In realtà, lo è ugualmente, perché ciò che crediamo di poter trascurare, prima o poi, trova la strada verso la superficie e riconquista il suo diritto ad esistere! … Ed eccoci al punto che la riguarda …”
“Intende dire, che ho trascurato qualcosa e che, adesso, mi trovo a fare i conti con ‘quel qualcosa’, Dottore? …”
“Ritengo, verosimilmente, che sia questo il caso … Lei diceva, esplicitamente, poco fa, di sentire di aver perso parti di sé … E’ su questo aspetto che occorre lavorare … Se mi permette, le consiglierei di fare, in prima battuta, un tentativo autogeno, senza il mio aiuto intendo … Se non avrà successo, ci risentiremo e cercherò di guidarla … Tenga presente che i sintomi che la assillano, non sono che messaggi, provenienti da quella parte del suo sé in ombra, quella parte che si sente trascurata e defraudata, dalle sue scelte di vita … Si prenda il tempo necessario, per veder emergere queste ombre, alla luce della sua coscienza vigile … Non serve altro che questo: dedicare tempo a quel che appare una 'perdita di tempo'! …”
“Mi piacerebbe, ma ho una moglie e un lavoro …”
“Non sono proprio loro a pagare un prezzo, insieme a lei medesimo, in seguito alla situazione attuale? … Non crede che sua moglie sia in grado di capire che lei è di fronte ad un bivio … Con la possibilità di risolvere il problema, o di vederlo peggiorare …? Forse lei è ancora in tempo e forse una breve vacanza, in compagnia del suo ‘inconscio’, sarebbe sufficiente a superare questa situazione …“
“Va bene, Dottore, farò un tentativo in questo senso e sono certo che mia moglie mi sosterrà, viste le premesse … In caso contrario, la cercherò ancora …”
“E sarà sempre il benvenuto, Signor Nolan! … La saluto.”
“Grazie, Professore. I miei omaggi.”


“Comunicazione terminata!”



Adesso speriamo di poter finalmente riposare, almeno per un paio d’ore … Sarà vero quel che dice il buon Dottore? … Basterà dedicare tempo al tempo, per vedere emergere ricordi, affondati chissà quanti anni fa e per veder svanire i disturbi che mi assillano? … Mah! …



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Edward Nolan, mio padre … Lui soleva raccontarmi le storie di un tempo, le ricordava bene, lui! … Suo padre, mio nonno Robert, era stato testimone di cambiamenti … E che cambiamenti! … Ah! Se potessi ricordare … Quante storie mi raccontava, mio padre … Perché i miei ricordi sono così confusi? … E perché solo nei miei sogni, sembrano emergere brandelli di memorie? …
Il nonno non aveva sempre vissuto, come noi, protetto in un ambiente e connesso al mondo tramite i media … Papà mi raccontava come, a quei tempi, la gente s’incontrasse in luoghi aperti ed avesse ogni genere di contatti fisici … Che cosa rivoltante … Eppure già allora esistevano sistemi mediali che consentissero rapporti più sicuri tra gli individui e qualcuno, volontariamente, se ne serviva … Com’era quel nome … Loro li consideravano passatempi … Kine … No! … Cine … Ecco assomigliava a ‘cinema’, ma con una differenza! … ‘Cinetic-play-…’ … Sì, dev’essere proprio quello il nome: ‘Cinetic-play-gamer’! … Ecco il nome che mi era sempre sfuggito! … Quel sistema assomigliava molto ai nostri, ma non era obbligatorio tenerlo in casa … Era la prima volta, diceva mio padre, in cui un sistema, mediatico entrava nelle case ed era in grado, oltre a fornire servizi e comunicazione, di acquisire informazioni ambientali … Subito dopo fiorirono i sistemi simili prodotti dalla concorrenza, per non lasciare a un solo produttore il privilegio di avere informazioni di marketing di prima mano e di calibrare le proprie promozioni in funzione delle singole utenze collegate …
Nonno Robert era uno di quelli fermamente contrario all’uso di quel tipo di connessione … Diceva che avrebbe introdotto surrettiziamente nelle case un controllore tipo ‘grande fratello orwelliano’ … Non ho mai capito bene cosa significasse … Nonno doveva essere contro il progresso e tutti i vantaggi che oggi riceviamo da quelle prime sperimentazioni … Lui era strano, mentre tutti vivevano in quelle forme familiari a diretto contatto fisico, lui preferiva starsene solo, nella sua casa in riva al mare, in un posto da lupi, lontano da tutti … Cosa mai poteva attirarlo, in quel modo di vivere? … Papà me l’ha spiegato tante volte … Ma io non so se l’ho mai capito … Cosa diceva in proposito? … Perché non ricordo? …
La mia testa! … Uuuuhmmm! … Non c’è più verità, nei rapporti umani … La gente non si fida del proprio prossimo e cerca continuamente metodi surrogati di comunicazione: telefoni, computer, reality show televisivi … Di questo si lamentava, nonno Robert, e aggiungeva che la solitudine sembrava essere l’unica possibile strada per non cadere nell’inganno! … Chiesi molte volte a mio padre, cosa veramente volesse dire, cosa si dovesse intendere con ‘inganno’ … Papà diceva che nelle relazioni comuni a quel tempo, i rapporti fisici tra persone, ognuno recitava una parte, si comportava inizialmente in modo anche troppo affettato, per poi cambiare e, una volta entrati in confidenza, si dava tutto per scontato e ci si comportava senza più regole del tutto … Il nonno non ne poteva più di quel genere di ipocrisia ed il suo rifugio era la solitudine e la possibilità di gestire tutti i rapporti con il tramite dei media del tempo, in special modo internet, lo liberava da quegli imbarazzi … Vivendo la propria esperienza in quel modo, non c’era più alcun ‘inganno’ possibile … Ogni giorno era necessario fare i conti con se stessi, nel bene e nel male, e non c’erano possibili alibi … Egli era solito dire a papà: ‘Non puoi dare la colpa ad altri e devi ritrovare, continuamente, le ragioni del vivere quotidiano, giorno per giorno e senza scampo’ … All’inizio, il nonno credeva d’impazzire, diceva mio padre … Spesso fu sul punto di rinunciare, di trovarsi un'altra compagna per risposarsi … Ma, in ultima analisi, finiva per ‘rinsavire’, diceva lui … Gli ultimi anni li trascorse così e quando entrò in vigore il nuovo regime obbligatorio di isolamento fisico, per lui non cambiò poi molto, era già in quell’ottica, da anni … Tuttavia, non ne fu mai succube, anzi …
… Anzi … E’ questo che quasi era sparito dai miei ricordi … Il nonno volle che mio padre sapesse come era il mondo ‘esterno’, quel mondo che non esisteva più, ufficialmente, per le nuove generazioni … Edward ebbe la possibilità, grazie a suo padre, di avere un contatto con l’ambiente 'naturale' … E’ così che, in seguito, ha potuto raccontarlo anche a me … E non solo …
Possibile che i miei incubi, tali non siano? … Papà ha portato anche me a contatto con la natura fisica, fuori dall’ambiente in cui sono nato? … Ma come fu possibile? … Se fosse vero, io dovrei ricordare come mi fu possibile sfuggire dai miei locali e … Bontà divina! … Incontrare mio padre! … Oooh! … Sì! … Io ricordo, adesso, quell’incontro … Quel contatto fisico! … Le strane sensazioni che provai … Tutte in successione, tutte travolgenti, opprimenti, entusiasmanti … Ero dominato dalle sensazioni fisiche, incapace di controllarmi, spaventato e tremante … Proprio come negli incubi successivi, fino ad oggi … Possibile che abbia creduto di sognare, mentre stavo solo ricordando? …




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“Comunicazione in entrata! Mittente: Signora Karen. Attendo disposizioni!”

“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”

“John, amore … Scusa se ti devo disturbare ancora … Come stai? …”
“Un po’ meglio, Karen … Sono riuscito a riposare un po’, ma soprattutto, ho avuto un proficuo colloquio con uno psicologo del Servizio Medico … E tu? … Che mi dici? …”
“Sono contenta di sentire che stai meglio … Io ho un grosso problema, John … Si è guastata la stampante 3D ed ho un sacco di campioni da predisporre per i test … Non so davvero come fare! … Ho già naturalmente richiesto la sostituzione, ma il guaio è che per consegnarmela, devo contestualmente restituire il modello in mio possesso, previo imballaggio appropriato … Ma come si fa, John, non c’è modo di farlo entrare nella sua scatola …”
“Amore … Bisogna disassemblarlo, come quando ti è arrivato … Solo così può entrare nel suo contenitore …

“Accidenti, se ci ho provato … In tutti i modi, ma non c’è verso! …”
“Prendi le istruzioni ed esegui tutti i passaggi al contrario … Dovrebbe funzionare …”
“Per favore rimani in linea, mentre ci provo, vuoi?...”
“Certo, cara … Fa con calma …”
“Dunque, vediamo … L’ultimo dei passaggi per metterla insieme è questo … Perciò, dovrebbe essere il primo, in questo caso … Adesso sì, ci siamo! … Mi mancava proprio il primo pezzo da smontare … Ecco, ora il resto è facile … Grazie, amore! …”
“Quando ti arriva il pezzo nuovo? …”
“Appena confermo la possibilità di restituire il modulo danneggiato, col vagoncino di ritorno …”
“Ottimizzazione dei costi, sai com’è! … L’alternativa sarebbe stata pagare la differenza per il trasporto del reso …”
“Ci mancherebbe pure! … Non siamo nella stagione giusta per gli sprechi … Ora che Glenn potrebbe, da un momento all’altro, prendere il volo …”
“Non essere così ansiosa, Karen! … Questa faccenda ti sta mettendo in agitazione più del dovuto … E’ ancora giovane, in fondo! Glenn ha solo delle curiosità più che normali alla sua età, ma non è detto che abbia tutta questa fretta di andarsene … Anzi, credo che gli ci vorrà del tempo per decidersi …”
“Come lo sai? …”
“Gli ho parlato! … Ti dissi, che l’avrei fatto … E’ solo curioso, per il momento, sta esplorando un mondo nuovo per lui: le sue sensazioni adolescenziali … Ma ho l’impressione che, per il resto, si stia ancora guardando intorno …”
“Forse hai ragione … Che dici, John, è il caso di sigillare il contenitore? …”
“E’ meglio di sì, Karen … Quando il vagoncino arriva a destinazione, il tizio che estrae il contenitore potrebbe inavvertitamente perdere qualche pezzo, se la scatola non fosse accuratamente sigillata … La responsabilità in quel caso sarebbe tua! …”
“Ora che me lo dici, mi viene in mente che una volta è successo proprio così, ad una mia amica, e lei ha dovuto pagare una maggiorazione, perché mancava qualcosa dalla scatola non sigillata … Alla centrale di smistamento ci sono, per lo più, robot non particolarmente sofisticati … Del resto, lo sappiamo, che ci mettono gli scarti e i modelli più obsoleti …”
“Pensare che mio padre è stato uno dei progettisti della ‘Material-Internet’ … Lui e gli altri si sono dannati l’anima per renderlo un servizio impeccabile …”
“Così l’aveva battezzata, lui? … ‘Material-Internet’? … Mi sembrava di ricordare, che l’idea del primo nome fosse ‘Underground-Delivery’? …”
“Quella, se non sbaglio, è un’idea che gli diede mio nonno e che non piacque ai suoi capi … Loro volevano chiamarla ‘Goods-Web’ … Nome senza fantasia … No, per la verità papà riteneva che il nome migliore dovesse essere pratico e intuitivo e così propose ‘Express-Line’ … Ma poi si scatenò il 'toto nomi' e ognuno voleva il merito per sé … Mi ricordo alcune delle proposte, tipo ‘Tube-Service’, o ‘Internet-Fisica’ e quant’altro … In effetti, ‘Material-Internet’, piaceva a mia madre e lei la indicava sempre così, forse per questo, ogni tanto, mi viene di chiamarla in questo modo … “
“E allora di chi è stata, in origine, l’idea di uso corrente, ‘Wagon-net’? …
“La famosa definizione standard … ‘Rete a Vagoncini’, o ‘Wagon-Web’ … Aspetta! … Papà me l’ha detto … Era di un tipo che gli dava sui nervi, uno davvero antipatico, che non poteva soffrire … Come si chiamava?! … Sì, Jimmy ... Jimmy Carter, ecco! …”
“Mi ricordo ancora i vecchi tempi, quando c’era solo una linea, a bassa capienza, per la spesa … Ai tempi la gente s’era inventata il nomignolo ‘Foodtubes’… E c’è ancora qualcuno che lo usa …”
“Tu lo sai com’era nata l’idea? …”
“A cosa ti riferisci, John? …”
“I primi esperimenti, all’epoca di mio nonno, si erano ispirati alla cosiddetta ‘posta pneumatica’ … Una roba che esisteva prima di internet … Preistoria, praticamente … Quella funzionava con tubazioni sotto vuoto, ma per percorsi molto limitati … In realtà, i militari ci provarono a sfruttare la tecnologia a vuoto, ma fu un fallimento, sulle lunghe e lunghissime distanze … Si dovette ricorrere ai motori a induzione lineare, come quelli delle allora diffusissime metropolitane, da cui uno dei nomi proposti …”
“Ovvio, era l’unico modo per rendere il trasporto indipendente da distanza e peso … Solo così negli anni successivi fu possibile sviluppare i diversi sistemi in parallelo, in modo che vi fosse il giusto rapporto fra il tipo di merce da consegnare e la capacità dei mezzi per il trasporto … Quando ho cominciato gli studi d’ingegneria, si stava per introdurre il 3° livello del sistema di consegne merci ingombranti … Ricordo che proprio il nostro gruppo presentò la sua tesi sul software per lo smistamento elettromagnetico …”
“Vuoi che non lo ricordi, Karen? … Io ero nella commissione d’esame e c’era una biondina nel gruppo, che mi faceva l’occhiolino, durante tutto il tempo della discussione …”
“Sono contenta, John, di sentire che hai di nuovo voglia di spettegolare con tua moglie … Segno che stai migliorando …”
“Sì, amore, sto decisamente meglio! … Ora ti lascio al tuo lavoro e cerco di applicarmi ai consigli del dottore … A presto, Karen”
“Ho distribuito il tuo carico di lavoro al personale di riserva; questo ti da qualche giorno di respiro, perché tu possa rimetterti … Ci sentiamo dopo, John …”



“Comunicazione terminata!”



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Se tutto ciò che mi ha perseguitato fino ad oggi, non erano incubi ma ricordi … E’ necessario, che io provi a rimettere insieme il mio passato, che ricostruisca la mia identità da capo e che trasmetta a mio figlio qualcosa di più vero, di quanto abbia fatto fino ad oggi … Non voglio essere io la causa della fine della nostra tradizione famigliare … Perché mio padre mi ha sempre ripetuto, quanto fosse importante la nostra tradizione … Fino ad oggi quel concetto è stato vagamente astratto per me, ma questi ‘nuovi’ ricordi stanno dando un nuovo senso a quell’idea …
Ora, finalmente, comincio a ricordare! … Anche nonno Robert si connetteva spesso con me e giocavamo alla moda dei suoi tempi, prima che … Se ne andasse … Ma ancora non so focalizzare, come avvenne che se ne andò … Non morì il nonno, questo lo ricordo bene … Non ci fu un funerale, né pregammo per lui … Semplicemente se ne andò ed io non riuscii mai a capire perché … Papà tentò di spiegarmelo … Ma non ricordo bene … Papà diceva spesso, che lo capiva, che, se avesse avuto più coraggio, l’avrebbe fatto anche lui, ma l’amore per mia madre lo aveva sempre trattenuto, mentre Robert, suo padre, era rimasto vedovo, a un certo punto, e non riusciva più a dare un senso ai suoi giorni … Adesso ricordo, che mio padre tentò di spiegarmi, quanto fosse stato difficile per lui, accettare la decisione finale di mio nonno … Sapere che non l’avrebbe visto e sentito più, ma che lo avrebbe continuato a pensare vivo, lo metteva a disagio, gli impediva di elaborare il lutto ma comportava un permanente senso di perdita … Forse è questo che inconsapevolmente io stesso provavo, in una forma infantile, continuando a chiedergli dove fosse il nonno e perché non mi contattasse più …
Fu il nonno a parlarmi per primo di quei giochi che lui, da bambino, faceva ‘insieme’ … ‘Fisicamente insieme’ agli altri della famiglia: I fratelli, i suoi genitori e gli amici! … In quel tempo, mi raccontava, tutte le persone si potevano incontrare nello stesso luogo e giocare con il ‘Cinetic-play-gamer’, l’unico sistema esistente allora per interfacciarsi con il computer … Davvero primitivo! … Egli sosteneva che la gente, a quel tempo, non si rendeva conto delle conseguenze … Di quello cui stavano andando incontro, con quei giochi, apparentemente innocenti … Io non capivo, lo ricordo bene, e nonostante lui ripetesse la spiegazione con vari esempi, per me era difficile immedesimarmi … Io non sapevo proprio cosa significasse il ‘contatto fisico’ … E perché per il nonno fosse così tremendo perderlo per sempre … Era quella la sua idea fissa: Quel gioco infernale, diceva, fu la prima tappa verso la fine della ‘libertà’ … Il ‘Cinetic-play-gamer’ affascinava tutti, grandi e piccini, a quei tempi, perché era la prima volta che non occorreva utilizzare oggetti vari per interfacciarsi, per la prima volta bastavano i movimenti del corpo che, interpretati dai sensori, venivano inglobati nel mondo virtuale del gioco … Solo molto più tardi ci si rese conto, che l’apparecchio, non ‘leggeva’ soltanto i movimenti dei giocatori, ma tutto ciò che caratterizzava l’ambiente, utilizzando le informazioni, così ricavate, per fornire un feedback al marketing delle aziende produttrici e forse anche ad altre entità interessate … In questo modo fu definitivamente bypassata l’ultima barriera della privacy individuale … Gli individui furono, diceva nonno Robert, esattamente inquadrati, uno per uno, negli archivi delle aziende, fornendo loro le informazioni necessarie per produrre proprio ciò, che ognuno dei loro clienti ‘desiderava’! … In breve tempo, la dipendenza dai mondi virtuali fu tale, che quasi nessuno protestò, quando furono proposte le leggi per introdurre l’isolamento degli individui e la ‘mediazione’ di ogni rapporto, nella forma che ci ha portato allo stato attuale … Nessuno sentiva più il bisogno di avere rapporti fisici con gli altri … Erano troppo ‘attratti’ da ciò che trovavano nei nuovi ambienti virtuali … Erano già abituati a comunicare con i ‘messaggi’ e le ‘chat’, per rimpiangere le ‘chiacchierate fra amici davanti ad un bicchiere di birra’ … Così diceva il nonno, anche se per me tutto ciò era molto oscuro … E allora provavo ad insistere con le domande che avevano significato per me: Cosa si prova a stare vicino ad una persona? … Come ci si deve comportare? … E’ possibile toccarsi e se sì, in che modo? … E così via …
Il nonno sembrava perplesso a quel mio insistere su cose che per lui erano secondarie, ma poi si lasciava andare e mi spiegava tutto quel mondo di sensazioni e stati d’animo … Le chiamava esperienze ‘al di sotto della soglia delle percezioni’ … Non so bene cosa fosse veramente, ciò di cui parlava … Ma fu proprio la mia incapacità di comprendere il senso di cose per lui così naturali, a spingerlo a trovare il modo di farmi vivere quelle esperienze, come per lui era stato possibile … Ecco la nostra ‘tradizione di famiglia’ … Il padre che porta il figlio a conoscere la ‘vera vita là fuori’! …



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Mio padre Edward era stato il primo ad essere introdotto ai segreti perduti dei ‘rapporti interpersonali fisici’ … Ciò accadde molto avanti negli anni rispetto a me, perché nonno Robert, inizialmente non era certo di doverlo fare … Ma quando il nonno capì pienamente le conseguenze del nuovo regime, non fu capace di adattarvisi e, prima di abbandonare il suo isolamento verso un futuro incerto di libertà, decise che mio padre dovesse essere in grado di scegliere a sua volta … Fu così che nacque la nostra tradizione … Fu il nonno ad ingegnarsi per escogitare il modo di sfuggire ai blandi controlli che a quell’epoca confinavano ogni cittadino nella propria abitazione … L’organizzazione social-mediale era appena stata introdotta e non risultava difficile sottrarsi ai controlli, niente a che vedere con la situazione attuale! … Del resto gli impianti della ‘internet fisica’, quella che oggi viene amichevolmente chiamata la ‘Wagon-Web’, non erano del tutto implementati, specie nelle zone periferiche, ragion per cui era spesso necessario, che il cittadino entrasse in contatto con il personale addetto alle consegne di merci e servizi … Una cosa che la maggior parte delle persone trovava sconveniente ma inevitabile! … Per lo più, in quelle rare occasioni, ci si comportava in modo distaccato e formale, sempre nel timore di essere ripresi dalle telecamere di controllo in atteggiamenti ‘sospetti’, o peggio denunciati da più o meno interessati testimoni … Infatti, erano previste severe sanzioni per contatti interpersonali non a norma, così come incentivi per eventuali testimoni denuncianti …

Molto più complessa, sarà la ricerca di una ‘via di fuga’, se io vorrò mostrare a Glenn i residui del mondo che fu … Non impossibile tuttavia … Mi farà gioco la negligenza di quei burocrati cui spesso ho dovuto riferire e che hanno sempre ignorato le possibili falle da me segnalate e che sono ancora lì, dopo anni, difficilmente identificabili per le persone comuni, ma non per chi ha sottomano i progetti ed ha implementato gran parte degli adeguamenti, introdotti nel tempo …
Ma io non sono mio nonno e nemmeno mio padre! … Io devo prima trovare il coraggio, il coraggio per me stesso e, non da meno, trovare il modo di infonderne in Glenn! … Povero il mio Glenn, nemmeno se lo immagina cosa mi passi per la testa! … Forse non vorrà affatto tentare questa impresa e forse io lo dovrei capire meglio di chiunque, visto che ci sono passato, visto che non desideravo farlo e mio padre mi ci trascinò più con le minacce che con la persuasione … E s’è visto il trauma che ho subito! … E dopo che solo adesso ne sono uscito, sono già pronto a fare lo stesso a mio figlio! … D’altra parte, chi sono io per privare Glenn di questo potenziale arricchimento e di nascondermi dietro alle mie paure per privare lui di una chance? …
Devo trovare il modo di portarlo dalla mia parte senza forzature e nello stesso tempo occorre pianificare la corretta sequenza di passi per poter guadagnare insieme la ‘libertà’ …


Fine della prima parte.


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Seconda parte
(Dove ritroviamo i nostri protagonisti, solo alcuni giorni dopo …)


… E’ stato tutto così eccitante, come non ricordavo di avere mai vissuto! … Spero che anche Glenn, come me, sia riuscito a rientrare senza problemi nel suo alloggio … Nonostante i miei timori iniziali, posso ritenermi soddisfatto: le parole pronunciate da mio figlio, poco prima del rientro, sono un conforto indescrivibile, una soddisfazione inaspettata, un successo davvero insperato … Glenn, per mia fortuna, ha reagito in modo completamente diverso da me alla sua età, ha colto a pieno l’occasione di conoscere il mondo al di fuori del nostro paradigma sociale, ha saputo affrontare senza patemi, o remore l’esplosione emotiva che colpisce chi, per la prima volta nella vita si trova all’esterno, nel mondo dei rapporti fisici tra individui anche di specie diverse … E, se non sbaglio, sembra avere più forza di quanta ne avessi io ai miei tempi nel ritornare repentinamente ad uno status, come quello che ci e lo aspetta per il resto della vita: lui come tutti, dovrà vivere in questo mondo ‘iper-mediale’ il resto dei suoi giorni … Forse dopo questa nostra avventura, qualcuno prenderà provvedimenti per sanare le falle che noi abbiamo sfruttato per ‘uscire’ … Forse, con questa nostra avventura, si chiuderà definitivamente la nostra tradizione di famiglia …
Ora dovrò affrontare Karen e le necessarie spiegazioni cui ha diritto … Non ho voluto consultarmi con lei preventivamente, ho preferito che, nel bene o nel male, la responsabilità di questa rischiosa iniziativa ricadesse solo su di me … Non voglio nemmeno pensare alle conseguenze, se fossimo stati individuati … Karen avrà senz’altro recuperato il file criptato, in cui le anticipavo, le assenze mia e di Glenn per qualche giorno dal ‘network-sociale’, per evitarle motivi di allarme … Ora però dovrò riprendere la vita di sempre, fingendo pubblicamente che nulla sia successo, se non un periodo di malattia concomitante di padre e figlio, con riposo forzato a letto … Ma presto sarà necessario fornirle, col solito codice privato, che già usavamo da ragazzi, tutte le spiegazioni del caso … So che capirà, ma è giusto che le racconti quanti più dettagli possibile …



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“Comunicazione in entrata! Mittente: Giovane Glenn. Attendo disposizioni!”

“Operativo! Sulla parete due, bidirezionale! … Esecutivo!”

“John, papà … Eccomi! Io, tutto bene e tu? …”
“Glenn!! … Cielo ti ringrazio! … Ehem! … Tutto bene, figliolo … Il momento più tremendo é stata questa interminabile attesa … Ho avuto il cuore in gola fin qui, ma per fortuna è andata bene … Ora posso respirare … Stavo giusto pensando di chiamare tua madre per dirle che … ‘ci siamo finalmente alzati dal letto …’ … Ricorda di farle un saluto appena puoi …”
“Certo, stai tranquillo pa’! … Lo farò senz’altro … Ma lascio a te le spiegazioni dettagliate …”
“Naturalmente, a questo penserò io … Tu come va? … Hai avuto qualche difficoltà? …”
“No, niente del tutto … Solo che sono … Come dire … Vorrei che non fosse ancora finita, mi capisci? …”
“Lo so, figliolo, lo so! … Ma prudenza, prima di parlare, rifletti attentamente …”
“Sì, sì … Stai tranquillo pa’ … Ho mille cose per la testa, tante cose da dire e tante domande da fare, sapessi! …”
“Ci sarà tempo per discuterne … Quanto ne vuoi, pure troppo …”
“Anche tu avrai avuto mille domande per il nonno, a quei tempi …”
“Io non ho avuto il tuo stesso spirito, in quell’occasione, per me è stato un trauma … Un’esperienza da dimenticare … Se non terrorizzato, di certo ne fui sopraffatto … Non volli più parlarne né col nonno, né con altri, fino a questi giorni …”
“Pa’ …”
“Sì, figliolo? …”
“Perché non ci è permesso di tenere uno di quegli animaletti … Sai quali intendo … Perché non possiamo averli nelle nostre dimore? … Non possono certo causare danni …”
“La nostra società, caro Glenn, si basa sulla mediazione … Capisci? … Niente di diretto deve interferire con le nostre vite, altrimenti il nostro mondo crollerebbe … Poco per volta, ma finirebbe per crollare, si comincerebbe con piccoli animali domestici, ma presto nascerebbe la curiosità per i contatti fra individui … No, figliolo, non farti illusioni, questa è una strada senza ritorno … Tieniti stretti quei pochi ricordi e fa i conti con la vita che ti aspetta … Soffrirai di meno … Questo nostro modo di vivere, nel bene o nel male, è frutto dell’evoluzione che ci siamo dati, da tempi immemorabili … Siamo approdati a questo e non senza contrasti … Oggi sai che non tutti si sono rassegnati, ma sai anche quanto miserabile sia l’esistenza ‘fuori’ … ‘Fuori’ vuol veramente dire: esclusi, senza possibilità di contatto , continuamente braccati, privi di diritti, affamati, terrorizzati nell’unico bene per cui ci si batte: i contatti umani possono nascondere il tranello di un ‘infiltrato’, pronto a tradirti, consegnandoti all’autorità del regime ICP … L’Istituzione Correzionale Pubblica farà di quei disgraziati poco più che degli schiavi … Una punizione che può durare una vita … Non so se potendo tornare indietro, molti di quelli che si ribellarono al nuovo sistema sociale, lo rifarebbero ancora …”
“Ma tu ed io in questi giorni, allora …”
“Come già ti dissi, non senza una tormentata riflessione, ho deciso di attenermi a quella che è stata una tradizione di famiglia, introdotta da tuo bis-nonno … Lui, lo disse a mio padre, che lo ribadì a me, così come io ho cercato di trasferirlo a te … Non so se tu potrai materialmente fare lo stesso con tuo figlio, ma spero vorrai fare, per quanto possibile la tua parte … Per conto mio devo ancora dirti qualche cosa, qualcosa che è rimasto celato nella mia mente, per molti anni e che è riemerso, anche a seguito degli ultimi fatti …”
“Di che si tratta, pa’? …”
“ … Non so se si possa cambiare qualcosa di quello che non condividiamo, ma è certo che la nostra famiglia ha sempre mantenuto il ricordo di cose, che oggi la maggior parte delle persone non reputa più di alcun interesse … Possiamo dimenticarcene nel nostro quotidiano, dovendo fare i conti con problemi concreti, sempre pressanti ed incalzanti … Tuttavia, quando ci viene di porci domande su quello che siamo, non possiamo ignorare il senso che la nostra tradizione famigliare da alla vita: il nostro lotto è quello che viene affidato a tutti gli esseri viventi, agli animali, ai mammiferi, alla nostra specie insomma: non ci sono verità massime e assolute; questo è il nostro lotto e, quando sarà finito, saremo in una casella, in una delle tante cronologie, delle tante “ricerche”, incasellate nel database del tempo. Saremo stati uno dei tanti punti di vista esplorati in questo mondo, forse da ‘qualcuno’, un qualcuno di cui mai sapremo nulla … Il nostro “anelito” è solo la percezione del nostro istinto di sopravvivenza, che ci spinge a sopravvivere/nutrirci/riprodurci, al solo scopo di mantenere in vita la nostra specie … Non c’è altra verità, né occorre che ci sia … Ecco perché c’è anche un motto nella nostra famiglia … Un motto che riconduce a quello che veramente siamo: solo uno dei tanti “punti di vista possibili”, ma unico, in qualche modo … Nessun altro potrà sapere ciò che sappiamo noi e di più, siamo gli unici a poter scegliere come condurre il gioco … “Post fata nihil est”, il nostro motto di famiglia, può essere inteso in molti modi, ma tutti riconducibili al limite di possibilità, che ognuno di noi ha in dotazione e al di fuori delle quali non c’è nulla per noi: cogliere il nostro piccolo lotto, vivere le nostre chance, sapendo che né prima, né dopo ci sia ‘altro’ … E se anche ci fosse, non potrebbe in alcun modo riguardarci … Il presunto ‘altro’ è stato speso mentre noi vivevamo la nostra esperienza, così come noi siamo, a nostra volta, stati anche ‘altro’ per tutte le diverse esperienze possibili … Il tempo, che a noi, a chi lo esperisce, appare fluire, non è, in realtà, che un singolo ‘istante’, in cui ‘tutto avviene’, nella cui completezza la totalità della Storia ‘è’! … Anch’esso in fondo obbedisce alla stessa legge: ‘alla fine delle storie, nulla più’ …”
“E poi, pa’? …”
“E’ nella nostra natura, Glenn, porci sempre una nuova domanda … Anche quando non ha senso farlo, mio nonno, che se lo aspettava, a quel punto si faceva una risata e soleva rispondere: … “ E poi? … E poi, c’è sempre qualcuno, che cambia argomento e … Racconta un’altra storia …”



“Comunicazione terminata!”




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martedì 2 novembre 2010

Red Shift/La creazione continua …

[Un modesto omaggio al mio "scienziato preferito": Halton C. Arp ]


Abstract:
Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, fallendo clamorosamente … Noi l’abbiamo creato a contrasto speculare dei nostri limiti e difetti, illudendoci clamorosamente …



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- ... “ … osservazioni, di galassie e quasars, mi hanno spinto ad accettare il fatto, che i redshift extragalattici fossero principalmente “intrinseci” e NON il risultato di velocità recessive in un universo in espansione.”
- Non penserai, che abbia capito qualcosa? …
- … Ma è evidente, dolcezza, si afferma, da parte di un grande astronomo, per quanto misconosciuto, come, al di fuori delle galassie, sia inevitabile accettare, che lo “spostamento verso il rosso”, noto anche come redshift, non sia l’effetto della velocità di recessione delle galassie in un universo che si espande, ma una “proprietà intrinseca” degli oggetti astronomici! …
- Ahhh! … Adesso sì, che è chiaro … Ma lo sai, che mestiere faccio io? … Il dentista! … Io sono un dentista, tu fai l’astronoma … Il fatto che scopiamo insieme, non mi rende edotto nel tuo campo … Lo scambio di fluidi corporei non produce conseguenze cognitive così dirette … Non che io sia neppure un endocrinologo, per affermarlo con certezza … Ma direi che sono abbastanza certo di essere nel giusto …
- Dai, non fare così! … Non sei proprio del tutto stupido come credi … Se ti sforzi, puoi arrivarci … Se il redshift non sta ad indicare che un oggetto astronomico si sta allontanando da noi, dovrà indicarci qualcosa di diverso … E’ intuitivo! … E, a questo punto, non resta che chiederci cosa stia ad indicare … E la risposta, che viene proposta dall’articolo in questione, suggerisce la possibilità di un universo in cui la creazione è continua … In questi casi il valore del redshift indica che nuova materia “emerge” nel nostro universo … Ma come e da dove? … Questo è il punto vero! … Questo è il mistero da chiarire … Capisci? …
- Mah! …
- Ricordi quando, per spiegarti il concetto di “buco nero”, abbiamo trovato il parallelo con la carie dentale, che si mangia lo smalto e la dentina … Bene pensa all’effetto contrario … Come se i denti ricrescessero non solo nei bambini, ma per tutta la vita, anche negli adulti …
- Cellule staminali … Presto ci arriveremo … Ne sono certo …
- Non bere tutta quella birra, Harold … Ti gonfia! …
- Mi sento una nullità vicino a te, Marnie … Non fai che umiliarmi …
- … Ma questo ti piace, vero? …
- Uhuuummm …
- Mi piace, quando ti esprimi “in versi” … Che dici, molliamo la compagnia? …
- Fammi vedere la fine dell’incontro, voglio sapere chi vince … Sai che mi piace, quando sul ring scorre il sangue …
- A chi lo dici! …


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- Ciao, Marnie! …
- Debbie … Mike … Ah, ma ci siete proprio tutti … Ciao gente, come mai qui, non eravate in serata Bowling? …
- C’era una manifestazione, nessuno di noi lo sapeva … S’è deciso di bere qualcosa e poi studiare il da farsi … E voi due?
- Stavamo per andarcene … Harold vuol vedere la fine del match in tv …
- … Ma dai! … Restate qui con noi, vediamo di inventarci qualcosa più sul tardi …


- Harold …
- Mike! …
- Com’è? …
- Il negro mena, ma il russo incassa bene … Tutto quel sangue però, mi dice male …
- Ha un occhio chiuso …
- Già … E anche l’altro non dura …
- Gli è entrato nella guardia! … Cazzo, che montante! … Wohaw! …
- Non ci credo! … L’ha steso! … Dieci dollari, che il nero non si rialza! …
- Andata, Harold … Sette, otto … Pagare! …
- S’è rialzato, il maledetto! … Il doppio, che lo ristende prima della fine del round …
- Andata, Harold … Stasera si beve a sbafo! …
- … (Din-din-din) … Maledizione! … E’ rimasto in piedi …
- Pagare! … Fuori il “ventone”, Harold …
- Tieni … Ma non spenderli tutti insieme, Mike! …
- Ehi! … Gente … Offro da bere a tutti … Ringraziate Harold …


- Marnie …
- Dimmi, Debbie …
- Tu la conosci, la mia collega Vania? …
- No, piacere, Marnie …
- Vania … Vania Devon-Harper … Famiglia inglese, sai …
- Uuuh! … Devo chiamarti Lady? …
- Solo in pubblico … No, no … Vania andrà più che bene, Marnie …
- Che mi dici, Vania … Di cosa ti occupi, qui da noi? …
- Astronomia, ricerche sugli esopianeti, in questo periodo …
- Ah! … Di gran moda direi …
- Stiamo facendo progressi significativi … E’ vero … Quello laggiù è mio marito James … Il mio secondo marito …
- Ciao, James …
- Ciao, Marnie …
- Di cosa ti occupi, Marnie? …
- Statistiche e ricerche su dati astronomici, sia storici, che recenti, Vania … Stiamo riesaminando molto materiale, a suo tempo catalogato secondo gli schemi classici, per valutare possibili quadri di riferimento alternativi …
- Fammi un esempio …
- Alcuni astronomi hanno sostenuto da molti anni, che esistono corrispondenze astronomiche statisticamente significative, di cui non si è tenuto conto e per spiegare le quali possono essere necessarie teorie rivoluzionarie dell’attuale quadro teorico …
- Uhmmm … Suona interessante! …
- Lo penso anch’io, Vania, ma nello stesso tempo, è anche fonte di dure controversie …
- Posso immaginare … Noi gente di scienza, sappiamo essere tremendamente convenzionali a volte …
- Possiamo evitare di parlare di lavoro, ragazze? …
- Hai un’idea migliore, Debbie? …
- Vania … Dove l’hai pescato questo tuo James? … Mi sembra incredibilmente giovane …
- E’ uno dei miei studenti … Anzi, per la verità ex … Ormai si è laureato … Spero che lavoreremo insieme a un progetto in via di definizione … Stiamo aspettando la conferma del finanziamento …
- Vedi, Marnie …
- Vedo cosa, Debbie?...
- Non tutti la pensano come te …
- E tu che ne sai di come la penso io, Debbie … Quando imparerai a farti i cavoli tuoi … Eh? …
- Che ho detto? …
- Troppo! …
- Lascia stare, Marnie … Ci sono abituata …


- Harold, credo che dovrò farti visita allo studio, appena mi trovi un “buco” …
- Di che si tratta, Mike? …
- Deve esserci una carie, piccola spero, sul premolare inferiore di sinistra, la sento con la lingua …
- Vieni pure domani, a fine giornata, se vuoi …
- Se non faccio troppo tardi, col mio ultimo cliente …
- D’accordo, allora …
- Se sono di troppo, basta dirlo amici …
- No, James, non farci caso, immagino che, tra astronomi, finirete per parlare di lavoro anche voi …
- Infatti, è quello che stavano facendo le nostre donne …
- Nostre … ? …
- Beh, si fa per dire …
- Ok, James … Che ci dici di Vania … Io la trovo davvero affascinante …
- Lo è di certo, Mike … Non sei l’unico … Non fanno che ripetermelo …
- Sembra che la cosa ti dia fastidio … In fondo, sei tu il fortunato …
- Non lo nego …
- Accidenti che entusiasmo! … Cosa ti ha spinto al matrimonio, allora? …
- Le cose, a volte, sembra che vadano avanti da sole, Harold …
- Se non ti va di parlarne … Ma poi non ti lamentare, se ricadiamo nelle vecchie abitudini …
- Touché …
- E allora? …
- Posso farmi visitare da uno di voi … Magari faccio anche una pulizia dei denti …
- Hai capito, Mike … Questi astronomi! …
- E non insistere, Harold … Se non ne ha voglia! … Chissà quante volte glielo chiedono … Si sarà stufato di ripeterlo! … E poi ci conosciamo appena, può essere che siano cose un po’ personali …
- Grazie, Mike … Sì, in parte è come dici tu … Ma d’altro canto, è che non so nemmeno io come stanno veramente le cose …
- Se è per questo, non sei l’unico, James … Io e Mike, alla fine di ogni serata, ci guardiamo in faccia e … Dopo aver allargato le braccia, ci salutiamo per la notte … Ognuno con dubbi diversi … Ma inequivocabilmente sempre più pieni di dubbi! …
- Comunque, se ti venisse voglia di uno sfogo, ci trovi sempre qui … A disposizione …
- E dove vuoi che andiamo …
- E’ una grande consolazione saperlo, amici …


- James, e anche voialtri … Vieni qui a conoscere la mia nuova amica Marnie … Adesso mi pare che l’incontro sia finito … Non fate gli asociali …
- Arrivo, Vania …



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- Cosa stavi leggendo, Marnie? Ah, ecco! … Vediamo un po’ … “Vederci rosso: Cosmologia Accademica e le dispute sullo Spostamento verso il Rosso della Radiazione Elettromagnetica” … Vedo che ti tieni leggera, nel tempo libero …
- Lo stavo spiegando a mio marito, sul lavoro questo è materiale proibitivo … Se lo vedono, gli viene l’orticaria … Così me lo leggo a tempo perso …
- … “Raccolta di scritti di e su Halton Arp” … E’ un nome che ho già sentito, ma non so collocarlo nel giusto contesto …
- E’ un astronomo americano che, ultimamente, lavora in Germania … E’ ostracizzato per le sue idee leggermente “fuori allineamento”, specialmente per quanto riguarda gli aspetti cosmologici del Modello Standard … E’ una vera spina nel fianco dei sostenitori della Teoria del Big Bang … Il suo nome lo si trova spesso associato a quello di Fred Hoyle e Jayant Narlikar, in relazione alla controversa teoria dell’Universo Stazionario e relative varianti …
- Mi pare di sì, Marnie … Devo aver letto il suo nome, forse in un articolo sulla teoria di gravità Hoyle-Narlikar; credo vi si sostenesse il superamento di queste proposte, a seguito di recenti sviluppi …
- Sì, certo! … Come al solito, quando si ha timore di affrontare nel merito le proposte non conformi all’idea dominante, si incarica qualcuno di pubblicare una sbrigativa confutazione e poi si tira dritto come se niente fosse … E’ questa la “Cultura Accademica”, sulla quale il libro riflette …
- Mi pare che te la prendi parecchio a cuore …
- Solo culturalmente parlando, Vania … E’ una situazione che si ripete, come se non avessimo imparato niente dalla nostra storia … Da Socrate, a Bruno, a Galileo e, fatte le debite proporzioni, a Reich, Arp e chissà quanti ancora … Vincere è legittimo … Voler stravincere è il “segno” dei miserabili …
- Adesso non ti seguo …
- Ad un astronomo dai grandi meriti e dalla lunga carriera, si impedisce di accedere ai principali strumenti del suo lavoro … E’ un fatto inqualificabile! …
- Ammetto che mi darebbe fastidio, se capitasse a me … Non ha più, quindi, accesso all’Hubble, allo Spitzer e così via? …
- … Ma nemmeno al Monte Palomar, o al Keck, o al LBT … Nessun telecopio, dei principali … Ostracismo “da paura” … In tutti i sensi …
- E tu? … Sei seriamente schierata con le loro idee? …
- Non è questo il punto! … Non siamo allo stadio, a tifare per l’idea più giusta, o più emozionante … Io considero valide le osservazioni che vengono proposte, mentre dall’altra parte non si risponde con argomenti scientifici, ma con espedienti penosi …
- Non vorrai negare la validità della Teoria del Big Bang? …
- Non è nemmeno questo il punto! … Ti ripeto, che non si tratta di scegliere a priori per chi fare il tifo … Dobbiamo accettare come tutte le teorie mostrino punti di forza e punti deboli … Il fatto che una sembri prevalere, in un determinato periodo storico, non giustifica la soppressione dei dati che non combaciano … E sta proprio qui il punto, secondo me … I dati riportati dagli studi di Arp e di altri sono oggettivamente significativi e, semplicemente, non possono essere ignorati … Il fatto che siano argomenti a favore di una teoria, ormai caduta in discredito, come quella dello Stato Stazionario, non esclude la necessità per le teorie alternative di spiegare questi dati scientifici innegabili …
- Mi sembra un discorso ragionevole, tutto sommato … Ma, come spesso accade, finché la teoria prevalente non subirà un contraccolpo decisivo …
- Esatto! … Ma non mi piace adagiarmi nel conformismo di comodo, preferisco mantenere viva la tensione … E’ più produttivo, mi capisci? …
- Direi di sì … Anche se siamo un po’ fuori dalla mia attività specifica … Perché non mi racconti un po’ di più sull’argomento? …
- …
- Ciao, dolcezza …
- Ciao Raven, amore … Come stai? … E i tuoi schiavetti ? …
- Al solito …
- Ah, scusa … La conosci la mia nuova amica, Marnie? …
- Ciao, Marnie …
- Ciao, Raven … Curioso nome il tuo …
- “Papi” era un ornitologo, appassionato di Poe … Miscela micidiale …
- E non è ancora tutto … Lei ha anche un altro nome segreto, cara Marnie …
- Dai … Vania … Non a tutti interessano i fatti miei …
- Ormai, tanto vale che me lo diciate …
- Lei non ha ancora un lavoro vero e proprio, è in fase di post-dottorato e, per sbarcare il lunario, fa un lavoro provvisorio, presso “The Box of Iniquity”, giù in città … E i suoi clienti la “devono” chiamare: Mistress Delilah …
- Mi state prendendo in giro? …
- Nooohhhh … E’ maledettamente vero, Marnie …
- … Ma come ti è venuta in mente un’idea del genere, Raven? …
- Ho fatto di necessità virtù, amore …
- Beh! … Necessità …
- Non sto parlando di fame, ma dove sta scritto che così dev’essere … Ti dirò anzi, che se dovessi trovare un lavoro adatto ai miei titoli, farei comunque fatica a rinunciare al tenore di vita cui mi sono abituata … Sarò la prima “porno-astronoma” della storia … Almeno, credo …
- Non sarebbe esatto, Raven … Sai cosa intendo …
- Eh, già … Hai ragione, Vania …
- Che significa, non vi seguo, di nuovo …
- Non lo sai, Marnie, che il sesso è severamente escluso, nei club come il suo? …
- Di che state parlando, insomma? …
- S’inscenano situazioni feticistiche e giochi di ruolo … Ma come la maggior parte dei club di questo tipo in città, si fanno un punto di distinzione nell’escludere il sesso all’interno dei loro locali …
- Ah! …
- Ti dirò, questo non impedisce ad alcune di noi di farlo in altre sedi, ovviamente … Anche se questo va poi a scapito della credibilità di una “vera Mistress” …
- Mi gira la testa … Certo che gli uomini sono bestie davvero strane, non vale la pena di stupirsi più di tanto …
- Uomini? …
- Perché … Vuoi dire che fra i tuoi clienti …
- Forse c’è una loro leggerissima prevalenza … Del tutto accidentale e occasionale …
- E … Esattamente cosa cercano da te, se è lecito? …
- Tutti vogliono le stesse cose … Variano un po’ le combinazioni e l’intensità … Ma sempre di scambio di ruoli si tratta alla fine … Le donne cercano e sopportano di più il dolore, se proprio vogliamo vederci delle differenze …
- Posso chiederti quanto gli costa farsi maltrattare …
- Parecchio … Più di quanto guadagnerei a settimana, se avessi un lavoro …
- Diamine! …
- Vuoi provare, una volta? … Ti faccio lo stesso sconto che ho fatto a lei …
- Vania! … Non dirmi che l’hai fatto? …
- Puoi scommetterci! …
- E …? …
- Non male … Ma non lo farei mai, a prezzo intero …
- Che ti ha fatto? …
- Se vuoi saperlo, devi provarci! …
- Neanche morta! …
- Smettila, Vania … Ha ragione lei! … Perché non continuate la discussione che ho interrotto? … Sono sicura, che fosse più interessante di questa …
- Non credo … Le stavo spiegando come la pensi uno dei tanti “scienziati pazzi” in circolazione …
- Ah! … Interessante! … Coraggio continuate pure …
- … Ma ormai io ho perso il filo …
- Io no, Marnie cara …



- Eccomi, Vania … Cosa volevi dirmi? …
- E bravo James, era ora! … Marnie, questo è il mio cucciolotto … James, questa è la mia nuova amica Marnie … E’ una collega e sta raccontandoci qualcosa di veramente interessante, vorrei che tu stessi a sentire … Sei più addentro di me ai problemi di cosmologia … E lei ci stava per spiegare – eccoci al punto, Marnie – alcune posizioni, poco ortodosse, del suo idolo Halton Arp …
- Arp? … Naturalmente …
- Ne sai qualcosa, anche tu, cucciolotto? …
- Come astronomo ha contribuito a fare la storia di questa scienza … Le sue attuali posizioni non possono minimamente inficiare il suo contributo alla conoscenza del nostro universo …
- Bravo, James! … Mi fa piacere conoscerti! …
- Calma, calma, Marnie, non me lo montare troppo …
- Dai, Vania … Smettila! …
- James … Guarda un po’ chi c’è, qui …
- Oh, Raven! …
- Ciao, James, cucciolotto … Come si dice? …
- Mistress …
- Puoi fare meglio, James …
- Mistress Delilah, i miei omaggi …
- Così va meglio …
- … Ma non è possibile! … Non dirmi, che anche tu vai da lei …
- Sai, Marnie, la prima volta, mi ci ha convinto Vania … Poi, Raven … Ehm … Mistress Delilah mi ha fatto scoprire molte cose di me, che non conoscevo e così …
- Va beh! … Cambiamo musica, che è meglio …
- Siamo d’accordo, Marnie, tocca a te …
- Ok, Vania … Supponiamo, per un momento, che lo “spostamento verso il rosso”, invece che indicare l’allontanamento delle quasar da noi, stesse a significare, come sostiene Arp, che si tratta di materia appena “creata”, la cui evoluzione le porterà poi a diventare oggetti più luminosi e con Red Shift via via decrescenti, mano mano che divengono oggetti più “vecchi” … In questo caso ci troveremmo di fronte ad un’ipotesi in cui le quasar rappresenterebbero la “nascita” delle galassie, proprio come nelle teorie convenzionali, ma con la variante che all’inizio esse sarebbero semplicemente più piccole per poi crescere raccogliendo altro materiale circostante … Considerando anche che nello spazio intorno a loro vi possono essere altre simili sorgenti emergenti … Ognuna di queste sorgenti, siano esse quasar od oggetti di altra natura, potrebbero essere al di sotto del nostro limite di rivelazione attuale … Questo significa che se i migliori strumenti astronomici vengono negati ad Arp ed altri che la pensano come lui, non sarà possibile progredire nella ricerca delle prove necessarie a sostegno di questa teoria … Ecco il motivo principale della mia delusione e rabbia nello stesso tempo … Si nega una possibilità teorica, impedendo allo stesso tempo di cercarne le prove …
- … Quindi, tu pensi che “z”, il Red Shift, indichi la presenza di “materia nuova”, appena “creata”? … Ma su quali basi? Quale spiegazione fisica giustifica quest’affermazione? … Noi tutti conosciamo il motivo per cui lo spostamento verso il rosso viene considerato indice di allontanamento degli oggetti astronomici … L’effetto sirena di ambulanza ce ne da una controprova con le onde sonore …
- Dici bene, Raven … Tieni conto, che esistono varie possibili spiegazioni per i fenomeni fisici … In questo caso particolare … Ora che ci hanno raggiunto i nostri bei maritini dentisti, non vorrei infognarmi in tecnicismi eccessivi, altrimenti li perdiamo di nuovo … Per farla breve, la spiegazione teorica dietro a questo rivoluzionario concetto di Red Shift è di tipo sia Micro che Macro fisico …
- Oddio! … Svengo … Se questa è la premessa …
- Smettila, Harold … A te l’ho spiegata mille volte questa cosa … Non dovresti essere tu a lamentarti …
- Va’ avanti, Marnie … Comincia ad interessarmi questa cosa …
- Prima cosa da considerare è che Arp ed altri come lui, oltre allo stesso Einstein, si sono ispirati al “Principio di Mach”, per spiegare l’esistenza della massa nel cosmo … Essa è dovuta all’insieme dei rapporti reciproci fra tutte le particelle presenti nell’universo … Ovvero, potremmo dire, che ogni particella si “rende conto” del proprio "peso", cioè della propria massa, o come diciamo noi, della propria inerzia, nel momento, o meglio forse, nei momenti, in cui “percepisce” la presenza di tutte le altre particelle …
- Perché questa precisazione? …
- Se accettiamo la Relatività di Einstein, nulla può viaggiare più veloce della luce, quindi neanche la “percezione” che fa sentire ad ogni particella la “presenza” delle altre … Quindi ci vorrà del tempo, affinché una “nuova” particella venga raggiunta dall’effetto della presenza delle altre, a distanze molto diverse …
- Non fa una piega! … Prosegui, Marnie …
- Ora viene la parte difficile …
- Peggio di un’estrazione! …
- Mike! … Non fare come Harold! … Mi vergogno di te … Queste cose dovrebbero interessare tutti … In fondo viviamo, potenzialmente, in conseguenza di questi fenomeni …
- Scusa, scusa … Marnie … Non volevo interromperti …
- Non preoccuparti, Mike … So quanto ostica sia questa materia … Per farla breve … Immaginate un elettrone appena nato nel nostro universo … In quell’istante, non “sa” ancora nulla di quanto lo circondi, perché non gli è ancora arrivato alcun segnale dalle altre particelle già esistenti … Stando così le cose, in considerazione dell’appena menzionato Principio di Mach, l’elettrone non può avere alcuna massa, in quanto non c’è alcun confronto possibile, ancora …
- Potremmo dire che non sa di avere massa, in quanto non sa quanta massa dovrebbe avere? …
- Giocosamente, si può dire … Non “sapere” e non “avere”, in questa situazione si identificano … Ma starei attenta a non ingenerare altra confusione, Debbie …
- Già … Già, meglio lasciar perdere …
- Ok! … Riprendiamo ad immaginare il nostro neonato elettrone … Non sa di avere massa e a tutti gli effetti non può avere massa, in quanto per avere massa, dovrebbe percepire l’esistenza della restante massa distribuita nei dintorni e via via nei recessi sempre più distanti da essa … Ovviamente, questa situazione si andrà rapidamente, anzi rapidissimamente, modificando … Sappiamo che le informazioni viaggiano alla velocità della luce e quindi è con questa velocità che il nostro elettrone “in fasce”, acquisisce “nozione” del proprio “peso” crescente … Tutto ciò in funzione di un volume che “ai suoi occhi”, va crescendo a quella velocità e, proporzionalmente, gli "mostra" un numero crescente di particelle … Il “peso” del nostro elettrone subisce in questo modo l’effetto di trascinamento, il Red Shift, che lo fa apparire ai nostri telescopi come soggetto a tale mutamento … Il nostro elettrone ci appare “in cambiamento”, ma non perché si stia allontanando, bensì perché esso sta acquisendo la propria effettiva massa, a seguito del suo progressivo "invecchiamento" …
- Queste spiegazioni, se non altro, hanno una propria coerenza interna, Marnie, e penso che non possano essere prese sottogamba … Ritengo che prove a sostegno, o a confutazione, debbano legittimamente essere ricercate … Mi pare di dover, a questo punto, sottoscrivere la tua indignazione verso chi si oppone, pregiudizialmente a tale intento …
- Grazie, Vania …
- Sottoscrivo …
- Ok, James …
- Vedi, Marnie! …
- Cosa, Debbie? … Vedo cosa? … Tu c’hai sempre in bocca ‘sto “vedi Marnie …” … Che cavolo vuol dire! …
- Niente, niente … Non ti arrabbiare! …
- Ragazze, non mi litigate … Siamo d’accordo, alla fin fine! …
- Vieni qui, Debbie … Dammi un bacio … Sei una bertuccia … Ma ti voglio bene …
- Bertuccia, a me! … Ma come ti permetti! …
- Ok, facciamo bertuccina … Vieni qui … Resta stretta a me …
- Così va meglio! … Sì, sì … Ancora baci … Ancora! …


- Donne! …
- Hai detto bene … Donne! …



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- Di’ un po’, James … Vieni via … Avvicinati …
- Che c’è, Mike? …
- Vieni più vicino …
- Dimmi …
- Harold, qui, ed io vorremmo chiederti una cosa … Ma non facciamoci sentire da loro … Fai finta di niente … Avvicinati di più …
- E allora? …
- Com’è la tipa, lì … La Raven? …
- Vuoi dire Mistress Delilah? …
- Sì, come ti pare …
- Che vuoi sapere? …
- Harold, qui, afferma di averti sentito dire cose di lei … Dillo anche a me … Cosa ci hai fatto? …
- Mah … Niente …
- Come niente? …
- E una storia lunga …
- Beh, aspetta che ti ordino da mangiare …
- Spiritoso! …
- Perché la fai tanto lunga, James? …
- Ma no, Harold, è che non mi va tanto di raccontarlo in giro …
- Beh, qui siamo tra amici, no? …
- E da quando? …
- Va beh! … Stai lì a fare il pignolo …
- Che volete sapere? … Già mi secca che Vania vada in giro a raccontarlo … E’ stata lei a insistere per farmi provare …
- Perché poi? …
- Lei c’era stata per prima … Con Raven erano già amiche … E chissà cos’altro! … Comunque, mi ha fatto due palle! … Finché non ci sono andato anch’io … Pensavo a una cosa così … Una botta e via … Ma quella … Mistress Delilah … Non so come ha fatto … Ma mi ha coinvolto … Non so come, ma vai una volta … Poi un'altra … E un'altra ancora … Non riesco più a farne a meno … E’ lei che decide e io non … Non so mai come comportarmi … Poi Vania … Ci si mette anche lei …
- Che vuoi dire, James? …
- E come te lo spiego! … Non lo so nemmeno io …
- Ma, insomma, che ci fai con lei? … Fate sesso? … Che fate? …
- Ma quale sesso! … Non se ne fa proprio con una Mistress … Cos’hai capito! …
- E allora? …
- Ti costringe a fare cose, te le impone … Ti obbliga ad obbedire a quelli che sono i suoi desideri del momento, oppure, se non ti comporti bene, secondo lei, ti punisce … Più o meno severamente …
- Tipo …
- Può andare da una cosa leggera a punizioni abbastanza dolorose … Qualche volta si eccita nel farti male e allora diventa sempre più violenta al crescere dell’eccitazione …
- E tu? …
- Io stollì! …
- Come, “stai lì”? …
- Eeheeh …
- Mmmbeh? …
- Non lo so! … Mi piace vederla così, non m’importa, se per vederla così devo subire … Non … M’importa … Capisci? …
- No, per niente! …
- Lo sapevo! … Che parlo affare …
- Cerca di spiegarti, no? …
- Non si può! … Devi provare e se sei immune, non ti frega e passi ad altro, ma se ci caschi … Non ne esci più! … E’ una … dipendenza … Come un'altra …
- Sempre di farsi male si tratta, dici tu …
- Beh! … Non è forse così? … Ognuno ha il suo modo, di farsi del male … Io ho scoperto, che mi piace questo … Devo ringraziare Vania, che mi ci ha cacciato dentro …
- E Vania non è nemmeno un po’ … Diciamo … Gelosa? …
- No! … E’ questo che è strano … Lei e Raven, a volte sembra quasi, che si diano corda una con l’altra …
- E tu, lo trovi normale tutto questo? …
- No! … Ti ho appena detto che lo trovo strano …
- Sì, ma … Voglio dire … Che spiegazione ti dai? … Hai cercato di sapere? … Non so, dico …
- Con la Mistress, non ho voce in capitolo … Posso solo obbedirgli, sia durante, sia fuori dalle sedute. Vania poi … E’ una parola! … E’ peggio di un’anguilla insaponata … Come ci provo … Lei mi rigira sempre come meglio crede …
- Ragazzo mio! … Quanti anni hai? …
- Non c’entrano gli anni … Io non voglio mettermi in contrasto con Vania … Non la vorrei perdere, a qualsiasi costo … E’ troppo importante per me …
- Non ti abbattere, James! … In fondo, sia Mike che io, ti capiamo più di quanto pensi …





- Vieni, Vania … Accompagnami alla toilette, che non so dov’è, qui … Intanto, ti racconto una cosa …
- Accidenti! … Meno mane che me lo hai ricordato, Raven! … E’ un pezzo che ci stavo pensando, quasi, quasi me la faccio addosso! …
- Attente ai malintenzionati, ragazze! …
- Tranquilla, Marnie … La proteggo io, Vania, non giro mai senza qualcuna delle armi del mestiere …
- Allora …. Attenti, malintenzionati! …
- … …
- Che volevi dirmi, Raven? …
- Niente di particolare, amore, voglio solo stare un po’ da sola con te …
- Non facciamoci notare, qui in pubblico … Sai che non mi va! …
- Infiliamoci nel bagno delle donne … Ho voglia di un po’ di cose … E le voglio subito! …
- Lo sai che ti voglio anch’io! … Ma prima controlla se c’è qualcuno …
- Nessuno! … Le porte sono tutte aperte … Blocca l’ingresso! … Sbrigati! …
- Vieni qui! …
- … …
- … …
- In ginocchio, dai! … Fa quello che devi! … Più in fondo! … Vai! … Non respirare! … T’ho detto di non respirare … Finché lo dico io! …
- … …
- Alzati! …
- … …
- … …



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- Che state confabulando, voialtri? … Perché non state un po' qui con noi? … Harold! …
- Con voi chi? … Sei lì da sola! …
- Sono andate in bagno, un momento … Dai! … Venite qui e aspettiamole insieme …
- Di che stavate parlando, Marnie? … Scommetto che indovino! …
- Era quello di cui parlavo con te, prima che arrivassero gli altri … Che c’è? … Ti fa tanto schifo un po’ di cultura? …
- Daiiii! … Marnie … Che stress! …
- Dovresti fare come James, trovati un diversivo! … Magari una che ti mena, ti annoierebbe meno di me! …
- Non mi va che ne parli davanti a tutti! … Io non sono James! … Con tutto il rispetto, amico …
- Figurati! … Io ci sono abituato a queste cose …
- Via gente, cercate di non sbracare … Diglielo tu Debbie, alla tua amica! …
- Io non gli dico niente … Se vogliono litigare, sono affari loro! … Noi ce la vediamo a casa, invece! …
- Cosa? … Che vuoi dire? … Cosa ti prende? …
- Non ora! … Mike …
- Va beh, diamoci tutti una calmata … Ecco che arrivano Vania e Raven, vogliamo rovinarci la serata? …
- … …
- Beh? …
- Che c’è? … Che succede? …
- Niente …
- Ce ne avete messo! …
- C’era la coda …
- … …
- … …


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- Ciao, Marnie …
- Enola … Da dove spunti? …
- Ero là in fondo, un po’ nascosta dagli amici … Ti ho fatto segno un paio di volte, ma non mi hai notato …
- Con chi sei? …
- Gruppo di colleghi … Festeggiamo un compleanno … Una noia! … Ma ci dovrò tornare, tra un po’ …
- C’è anche Tom? …
- No, lui non li sopporta proprio … E’ andato dai nostri amici, per vedersi insieme l’incontro di basket …
- Sta un po’ qui con me, dai! … Siediti …
- C’è qualcuno che non conosco, mi pare …
- Vania, James e Raven … Sono arrivati con Debbie e Mike … Sembra che il Bowling fosse prenotato …
- Ciao, Debbie … Mike … Raven … James … Ciao, Vania … Io sono Enola, la sorella di Marnie …
- Enola Gay? …
- Una battuta alla moda, eh? … Forse qualche novantenne in circolazione c’è, in grado di capirla … Comunque, per quel che vale, all’anagrafe sono Enola Soubis … E tu? …
- Vania Devon-Harper, all’anagrafe … Ma puoi chiamarmi Vania … E scusa per la battutaccia, ho visto recentemente un documentario sull’argomento e m’è venuta così … Istintiva … Immagino quanto secchino queste cose …
- Dimenticala … Che si diceva? … Ho interrotto qualcosa? …
- Veramente, è tutta la sera, che noi interrompiamo tua sorella, dopo avergli chiesto di parlarci di una cosa …
- Oh, no! … Ancora? …
- Mike! … Non fare il cafone … Vorresti che tutti quanti si passassero la serata a sbavare come fai tu …
- … Ma che dici, amore? …
- Non chiamarmi così! …
- Debbie! … Va beh! … Ho capito, ho capito …
- Allora, Marnie …
- Tocca a Vania, recuperare il filo … Vero? …
- Come promesso! … Quando sono arrivata, stavate parlando delle teorie di un tal scienziato pazzo … Aspetta …
- Halton Arp … Naturalmente era una metafora, Arp non è affatto in quella categoria … Semplicemente è vittima di una specie di subdolo ostracismo … Una tecnica vagamente staliniana, per isolare chi “dissente” dalla principale corrente di pensiero, qualcosa che vediamo continuamente, nella vita, anche al giorno d’oggi! … Naturalmente il discorso è molto più generale e si verifica, nel mondo scientifico accademico, molto più spesso di quanto non si pensi …
- Scusami, Marnie … Ti spiace riassumere, brevemente per me, cosa propone questo Arp …
- In breve, sulla base delle sue osservazioni astronomiche, egli ritiene di poter affermare che il nostro universo non ha avuto origine nel tempo, con l’esplosione del Big Bang e successivo periodo Inflazionario, come la maggioranza del mondo scientifico sostiene … Piuttosto è probabile, che la materia venga continuamente creata, in quel crogiolo che sono i buchi neri al centro delle galassie … Secondo Arp, la manifestazione più evidente di questo fatto sono le altrimenti inspiegabili presenze di Quasar (che, detto per inciso, nelle teorie correnti vengono considerati oggetti “quasi-stellari”, o pseudo-galassie, particolarmente lontani e quindi antichi) in posizioni “strategiche” rispetto proprio a questo tipo di Buchi Neri … Appare evidente, da un numero elevatissimo di osservazioni astronomiche, che i Quasar sono “espulsi” dal centro delle galassie insieme a vasti getti di materia … In quest’ottica il fenomeno noto come “Red Shift”, a cui noi confidenzialmente attribuiamo la lettera “z”, starebbe ad indicare, non la distanza degli oggetti nel cosmo, bensì l’”età” della materia che compone gli oggetti stessi … Tutto questo va contro il pensiero prevalente ed ha messo Arp in difficoltà, ogniqualvolta necessita i permessi per accedere ai vari telescopi …
- … Ma …
- Dimmi, Vania …
- Non so, forse c’era in corso qualche altra osservazione …
- Non mi pare … Va avanti tu, intanto …
- Forse ne avete già parlato, ma tu stai affermando che nel centro delle galassie la materia viene creata? … Ho capito bene …
- Bisogna intenderci sull’utilizzo delle parole … Sia chiaro che quando uso il termine “creare”, lo faccio nel senso in cui, assemblando tutti i componenti previsti, un operaio “crea” un’automobile … Prima c’erano solo pezzi sparsi e, alla fine, ci ritroviamo con un oggetto del tutto nuovo, in cui quei componenti non vengono più identificati come tali, ma come parti di un oggetto complesso del tutto nuovo, chiamato automobile … In questo senso, le particolari condizioni presenti al centro delle galassie giganti, in presenza di buchi neri supermassicci, possono essere la causa di fenomeni di trasformazione dell’energia sparsa nei dintorni … Possono provocare la trasformazione di questi plasmi, fino al punto da far “emergere”, o in un certo senso “creare”, qualcosa di completamente nuovo … La materia, appunto …
- Questo sarebbe un punto di vista a sostegno delle tesi creazioniste? …
- No, no … Per piacere, non saltiamo alle conclusioni e soprattutto non diciamo cazzate! … Qui non c’entrano nulla, i dibattiti sul sesso degli angeli, di qualche filosofo perditempo ….
- Uuuaaaoooh … A chi era diretta questa frecciata? … Non certo a me … Io ho solo letto qualche articolo di giornale e mi è parso di capire, che c’è molta gente interessata a questo dibattito …
- Vedi, James … Su queste cose c’è poco da scherzare … Perdersi in dibattiti inutili è un sacrosanto diritto di chiunque … Ma non è altrettanto un diritto, coinvolgere la scienza e chi fa questo lavoro seriamente, in dibattiti che di scientifico non hanno nulla …
- Spiegati meglio, Marnie … In fondo, l’evoluzionismo è pur sempre scienza … Anche se contrapposto ad una teoria di origine religiosa …
- Non è propriamente così, caro James … Si tratta in entrambi i casi di pseudo scienza, invece …
- Come, scusa …
- La scienza è il frutto dell’applicazione sistematica e obbligatoria del metodo sperimentale … Con qualche divagazione, se necessario, ma a patto di tornare rapidamente sul binario della corretta prassi … Per quanto tale metodo sia stato accuratamente seguito per porre le basi della teoria evoluzionistica, noi dobbiamo arrenderci di fronte all’impossibilità di verificare i fatti direttamente e ciò significa che, non potendo in nessun caso essere presenti all’inizio dei tempi, per quanto riguarda la biologia, non possiamo affermare che l’evoluzione sia un dato di fatto scientifico fin dalle origini … Dobbiamo sospendere il giudizio: non lo sapremo mai! … Così come non lo potranno “sapere” gli oppositori creazionisti … I quali tuttavia, non essendo tenuti al metodo scientifico ed essendosi affidati alla fede, possono tranquillamente credere a qualsiasi cosa … Vogliamo che la gente di scienza si riduca al punto di dover optare per l’evoluzionismo come origine della vita solo in termini di “fede”?! …
- … Ma … E tutti i reperti fossili? … Credevo che quelli portassero ineluttabilmente alla certezza della validità della teoria …
- Temo di no, Debbie … Anzi, le lacune e le difficoltà di vario genere, a quello che mi dicono diversi paleontologi di mia frequentazione, non sono facilmente colmabili e hanno fatto sì che le tesi creazioniste abbiano, recentemente, ripreso vigore … Tuttavia non è questo il punto! … Siamo su piani totalmente diversi … E fare confusione tra astronomia, biologia e filosofia, non è di alcuna utilità … Tenete presente che il dibattito fra evoluzionisti e creazionisti, a cui recentemente si sono aggiunti i teorici della via di mezzo, è un inutile sofisma … E solo uno stupido gioco ad informazione perfetta, a cui, chi conosce l’equilibrio di Nash sa, che non vale la pena giocare …
- Ehi, ehi! … Se cominciate a dimenticarvi di noi … Allora, prendo e me ne vado, davvero! …
- Scusami, Harold! Questa volta hai ragione … Ero sovrappensiero e mi sono espressa in modo troppo tecnico …
- Sta parlando, per fare un esempio, del gioco del Tris, o … Come lo chiamate voi … Ah! … Tic-tac-toe, dico bene …
- Ah, sì, ho capito … Come nel film …
- Quale film? …
- Dai! … Non hai visto, da ragazzo, “War Games”? … Quando al computer viene chiesto di giocare a Tris contro se stesso e quello s’imballa e smette di giocare alla “Guerra Termonucleare Globale” …
- Sì, sì … Ora ricordo … Bello quel film … Ma come centra con quello che stavate dicendo? …
- Sei sicuro di averlo capito quel film? …
- Ehm! … Scusa, scusa … Quel che voglio dire, tornando a bomba, è che non si tratta di un dibattito scientifico, perché non ci sono le basi stesse della scienza implicate … Nessuno può sapere com’è andata … Nessuno degli strumenti che la scienza ci offre oggi è stato in grado di fornirci risposte univoche, quindi, anche se, specialmente a noi, ci ripugna l’idea di un mondo creato in sette giorni da un essere superiore, ecc. ecc. … Noi non possiamo, su basi scientifiche confutare la tesi creazionista … Ma possiamo affermare con certezza che nemmeno loro potranno mai farlo … Non esiste modo di farlo, per nessuno dei contendenti e quindi è un gioco stupido … A meno che non si tratti di un esercizio dialettico, per specializzandi in filosofia … Capito? …
- Direi di sì, Marnie, grazie …
- Non c’è di ché … Ribadisco, comunque, che non c’entra nulla col discorso che stavamo facendo … La tesi di Arp non entra in nessun modo in questo dibattito, non solo per le ragioni che ho detto, ma soprattutto per il fatto che siamo di fronte ad una figura di scienziato, il quale non cadrebbe mai nell’errore di saltare a conclusioni … Arp porta prove a confutazione della Teoria del Big Bang e quindi si sente in dovere di proporre un modello alternativo …
- Ecco, appunto, volevo chiederti, Marnie, quale sarebbe l’alternativa di Arp al Big Bang? …
- Ne avevo accennato vagamente, poco prima che tu arrivassi … Diciamo che non si tratta di un’idea originariamente sua, né saprei dirti di chi sia la paternità … Comunque viene genericamente definita “Teoria dello stato stazionario” …
- Curiosa definizione …
- Non proprio, Mike, se pensi che è in diretta contrapposizione ad una teoria che propone un universo in espansione, in cui tutto si muove da un punto iniziale, infinitesimale, in costante crescita, addirittura, secondo le ultime versioni, in sempre maggior velocità di dilatazione …
- Puoi darci qualche dettaglio su questa teoria dello Stato Stazionario? …
- Non vorrei incartarmi in questo discorso … Come dicevo, si tratta di teorie con precedenti vari ed io non ne conosco tutti i dettagli: non è precisamente il mio campo … Comunque sia, per sommi capi, si tratta di una proposta che identifica il nostro universo come qualcosa che ingloba tutto e quindi, potremmo dire, in modo rozzo, che esiste da sempre ed è in continuo mutamento …
- Che intendi, non mi è chiaro …
- Ok, James … Diciamo che se si afferma che l’universo inglobi tutto, non sarebbe corretto affermare di seguito che “dura da sempre” … Mi capisci? … Il tempo è “dentro” all’universo! … Non possiamo servircene per misurarlo … Non c’è alcuna “misura” possibile, né altro, al di fuori dell’universo … Si tratta quindi di un “sistema chiuso” e omnicomprensivo …
- Sarebbe una contraddizione … Sì, capisco …
- Ok … Dicevo che l’universo secondo la teoria in questione, è in continua trasformazione … Ogni cosa lo è! … Non essendoci alcun “altro posto”, è legittimo chiedersi dove vada a finire la materia che precipita in un buco nero … Qualcuno ha proposto che essi infine evaporino, attraverso un processo che non starò qui ad elencare, per amore di mio marito e degli altri dentisti …
- … (risate)
- Vai, vai … Moglie …
- Grazie, marito … Dicevo … E’ improbabile che l’evaporazione spieghi completamente il fenomeno … Una spiegazione alternativa ci viene fornita da Arp, secondo il quale all’altro capo dei buchi neri troviamo quelli che, eufemisticamente, potremmo chiamare “buchi bianchi”, ovvero le stelle …
- Come, come, come? …
- Lo so questo è un passaggio un pochino azzardato, Vania … Ma io non credo di avventurarmi, per la ragione cui accennavo sopra, in questa materia … Vi basti sapere che, se qualcosa viene sottratto da una parte del cosmo, deve necessariamente rientrarvi in qualche forma … In questo modo, se non altro, stiamo dando un senso agli oggetti più importanti che troviamo nel nostro universo … Le galassie generano la materia, la quale collassando genera le stelle e i buchi neri … Il tutto in un eterno processo di riconversione, che vede emergere e scomparire continuamente le forme dal caos ed il caos dalle forme … Al di fuori del tempo direzionale, che noi conosciamo sulla terra, esiste un ciclo permanente che porta gli eoni a succedersi ciclicamente, senza fine e senza inizio … Tuttavia all’interno di ciascuno di essi il “tempo entropico e direzionale”, che noi conosciamo, si sviluppa nel formarsi della materia, della vita e delle civiltà … Queste ultime forse compaiono, occasionalmente, ma forse no … Forse possono esistere cicli cosmici, che vedono la presenza di una, o più, civiltà in quel dato universo, ma forse ci sono stati, o ci saranno, eoni troppo violenti, o troppo poco, per vedere la comparsa dell’intelligenza e magari persino della vita …
- E’ vagamente orientaleggiante come filosofia …
- Sì, forse è così, Raven … Perché no? … Nessuno può negare che alla base delle religioni vi possa essere un’antica saggezza, capace di cogliere l’essenza delle cose dalla semplice, accurata e spregiudicata, osservazione dei fenomeni naturali … Ne abbiamo avuti di esempi, anche abbastanza recenti, da risultare documentati … Naturalmente, non dovete attribuire alla lettera quanto ho detto ad Halton Arp … Io ho dato un quadro approssimativo di come io ho compreso le sue tesi … C’è da dire che non ho letto tutto quanto egli abbia scritto e spesso ho fatto ricorso ad enciclopedie sul web … Ma diciamo, che ho tentato di farvi un quadro approssimativo … Più che altro m’interessava far capire perché sia tanto inviso all’establishment accademico e quindi perché le sue tesi e quelle dei molti che le condividono non compaiano nei “libri di testo” …
- Questa è un’altra frecciata, Marnie … E di nuovo non capisco a chi sia diretta …
- Beh! … E’ facile, gente … Pensate ai libri di testo che i nostri figli si ritrovano davanti …
- E allora? …
- Ripensate anche alla discussione di poco fa … Quella su evoluzionismo e creazionismo …
- Ok! …
- Nei libri di testo la teoria evoluzionistica è accettata in modo univoco, senza possibilità di contraddittorio … Anche in quelle parti che, come ho cercato di spiegarvi, non sono assolutamente dimostrate … Questo è un esempio di come la scienza venga “violentata” da coloro che ne fanno un uso improprio, per sostenere posizioni del tutto arbitrarie, o magari per contrastare opinioni diverse dalle loro …
- Cosa stai cercando di dirci, esattamente? …
- Beeeeh! … In parole povere? …
- Sì, grazie! …
- Sì, sì … Dillo pure in parole povere …
- Il fine non giustifica affatto i mezzi! …
- Aaaaah! …
- … Ma scusa con chi cell’hai, esattamente? …
- Non sono una complottista … Non mi va di cercare un grande fratello, ad ogni piè sospinto … Tuttavia, certi comportamenti sono facilmente riconoscibili e si ripetono nel tempo … Chi, per farsi strada, deve denigrare il prossimo, indipendentemente dal fatto che questo prossimo sia o meno illibato … Chiunque sia a farlo … Mi mette a disagio … Nella storia, e guardate che non c’è niente di più “sottovalutato” della storia, sono più i casi in cui ci si pente di aver usato certi metodi, che non il contrario … Eppure, nella storia e nel nostro mondo, questi metodi sono stati, e sono, duri a morire … Il caso di Arp, non è l’eccezione, amici … E’ la tragica regola … Fin dai tempi di Mocenigo, per non risalire troppo …
- E ora, chi cavolo è questo Mocenigo? …
- Il vero carnefice di Giordano Bruno … Che ha fatto la fine che avrebbe dovuto fare Galileo, se non avesse abiurato …
- Ah! … Quel … Mocenigo … Hi, hi, hi …
- Ridi, ridi, somaro … Queste cose si studiano alle superiori … Anche ai dentisti le insegnano, quindi …
- Ha ragione lei, Mike … Non era quello della protesi all’arcata superiore, di cui mi hai parlato anche ieri? …
- Sì, è vero, Harold! … Che stupido, l’ho avuto sotto i ferri pochi giorni fa, ma mi era proprio passato di mente …
- Che sei stupido, è l’unica cosa giusta di tutta la frase! …
- Non essere così severa con tuo marito, Debbie … E’ un brav’uomo, da che lo conosco …
- Bravo, Harold! … Dagli anche corda …


- Tornando a bomba, Marnie … Tu come valuti questa teoria? … Voglio dire … Insomma, le dai peso, o che? …
- Ti dirò, Vania … A parte la mia simpatia intellettuale per l’uomo, che si batte da anni contro il muro di gomma di chi ha “interessi“ da difendere, più che idee … Di per sé una teoria, rimane tale e nel corso del tempo, saggezza vorrebbe, che fosse confrontata con le nuove evidenze sperimentali … Ovviamente a fronte di un palese contrasto con la realtà, sarebbe più che giusto accantonarla, ma in nessun caso con sufficienza …
- Alludi a qualcosa, in particolare? …
- Beh! … Io, in questi casi, faccio sempre l’esempio della dannatissima “teoria delle stringhe” … Oggi tutti salgono sul carro di questa moda del momento, com’è tipico di chi ha poche idee, ben confuse … Ma mi piace ricordare, che questa stessa teoria, nella sua forma originaria, alla sua prima comparsa sulla scena del consesso scientifico, fu scartata e messa da parte, proprio perché altre teorie emergenti calzavano meglio all’allora tema in discussione … Gli fu preferita la CromoDinamica Quantistica per spiegare il comportamento interno dei Nucleoni … Molto tempo dopo ci si rese conto, che la si poteva impiegare in un contesto diverso ed è diventata la “soluzione di tutti i problemi” … Io non credo che fosse da scartare allora, come non credo che risolva tutto oggi! …
- Lotte di potere? …
- Forse … Forse, soprattutto meschinità … Del tutto incomprensibile dal mio punto di vista, proprio in chi ha subito, a suo tempo l’ostracismo, diventarne attore, applicare ad altri lo stesso metodo …
- Quindi … Tu non sei affascinata dalla spiegazione più ampia delle teorie di stringa? …
- Senti, Vania … Non sappiamo come spiegare nemmeno le tre, quattro dimensioni di cui siamo certi … Ti pare che sia logico andarsi a cacciare in un ginepraio a 26 dimensioni, che poi si riducono a 6, ma che nello stesso tempo risalgono a 10 … E come se non bastasse, questi geniali superscienziati scatenano una guerra contro uno dei loro ex-colleghi che propone una variante a 11 dimensioni … Non passa che qualche mese e tutti, improvvisamente, si accorgono che effettivamente undici dimensioni sono meglio di dieci … Se invece che scienziati, fossero politici, non mi stupirei più di tanto … Ma non trovo niente di eccitante in tutto questo … Questo tira e molla di dimensioni aggiuntive, secondo me, nasconde solo problemi di coerenza interna alle teorie, mentre ha poco a che fare con la realtà fisica … E, come scienziato, io resto affezionata alla dannatissima realtà fisica! …
- Il paradosso è che mentre questi aumentavano il numero delle dimensioni a dismisura, altri proponevano che il nostro mondo fisico a tre dimensioni sia, in realtà, il prodotto di una proiezione tridimensionale di un universo reale a due dimensioni …
- Hai detto bene, Vania … La teoria dell’universo olografico di David Bohm … E’ decisamente più allettante, per me …
- Che è poi la tesi sostenuta nei film della serie “Matrix” …
- Frena, frena, frena … Cosa c’entra Matrix? …
- S’è svegliato lo zombie …
- No, dai … Mike, non te la prendere … E’ vero che il tema del film, il fatto che tutto il mondo potrebbe non essere altro che una “proiezione”, ottenuta a partire da una realtà a due dimensioni, quindi in teoria, da una semplice memoria elettronica … Quest’idea di base è proprio ispirata alla teoria di Bohm … Si tratta, in fondo di una variante neo-platonica, di un mondo implicito, esistente sottotraccia, e di un mondo esplicito che, in questo caso, è il frutto di quello che possiamo definire un “flusso dinamico” causato dalla “struttura della Materia nello Spazio” … Non diversamente da come la pellicola di un film, grazie alla luce che lo attraversa, produce l’effetto plastico di una vita artificiale sullo schermo … Forse il giorno che inventeremo un cinema 3D più sofisticato di quello attuale, avremo capito anche le realtà del nostro mondo …
- Dici bene, Vania … Ma proprio questo discorso mi fa venire in mente ancora un’altra possibilità, di recentissima proposta, da parte di uno dei più sofisticati pensatori del nostro tempo … Roger Penrose … Non so se hai letto, che, sulla base dei più recenti dati elaborati a partire dai satelliti che studiano la Radiazione Cosmica di Fondo, Penrose propone una nuova idea suggestiva … Risulterebbe, dai dati in questione che, nella fotografia scattata all’universo di appena 380.000 anni, appaiano evidentemente dei cerchi concentrici, indicanti regioni in cui il cielo alle microonde ha regioni dove la temperatura è minore che altrove …
- No, di questo non sapevo ancora … Mi sembra piuttosto interessante … Che conclusioni ne trae? …
- Puoi ben dirlo, Vania … Secondo Penrose, questo fatto ha potenzialmente enormi conseguenze … Per esempio, questi schemi circolari nella radiazione di fondo, consentono di “vedere attraverso” il Big Bang, nell’Eone, che possibilmente è esistito prima del nostro … In questo modo ci suggeriscono anche che spazio e tempo non sono emersi al momento del Big Bang, ma che, verosimilmente, il nostro universo, costantemente ricicla, attraverso una serie di Eoni … Molto simile a quanto dicevamo prima, anche se qui il tempo viene considerato in modo diverso … Ma questo è secondario, quello che conta è fare passi “sperimentali” in avanti …
- E con quale autorità … Accidenti! … Nientemeno che Penrose! … Non ne sapevo niente ancora …
- E’ una cosa che ha colto di sorpresa anche me … Ho trovato un trafiletto per caso e mi sono messa a caccia di qualche fonte …
- Che mi puoi dire di più? …
- Senza scendere in tecnicismi …
- In breve, un aperitivo … Poi, a casa, vado subito su “arXiv” … A proposito, hai il riferimento? …
- Te lo spedisco via mail, ma è un 1011.370 qualcosa, tipo 5 o 6, me lo ricordo, perché è l’ultimo che ho consultato …
- Ok! … Vai avanti … Prima che loro s’incazzino …
- State buoni un momento, ho quasi finito … Quello che è veramente interessante è che questi dati suggerirebbero la possibilità che questi cerchi concentrici nella radiazione siano il marchio lasciato sul nostro Eone dalle increspature sferiche prodotte dalla collisione dei buchi neri del precedente Eone … Ma non è tutto! … Il bello è che questi fatti non saranno facilmente spiegabili dai teorici della cosmologia inflazionaria che sta alla base della teoria del Big Bang …
- Wwwhooooow!! … Ma è una bomba! …
- Puoi ben dirlo! …
- Ci fate capire qualcosa anche a noi? …
- In parole povere … Diciamo che le mazzate alle teorie cosmologiche dominanti sono sempre più ravvicinate e potenti … Quest’ultima viene da un individuo che non può essere tacitato … E qualcuno dovrà fornire parecchie risposte …
- E questo ti eccita, Marnie? …
- Tu non immagini quanto, Harold! …
- Lo terrò presente …
- Dai gente! … Cambiamo un po’ argomento, che qui il sonno sta avviluppando i più …
- Vado a prendervi da bere io … Per farmi perdonare …
- Ce ne vorranno di giri! …
- Non allargarti, Mike! … Allora prendete tutti lo stesso? …



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- Ti do una mano coi bicchieri, vuoi Marnie? …
- Oh! … Raven … Sì, grazie, prendi intanto questi due, che adesso arrivano gli altri …
- Uuuhmmm … Cos’è questo profumo, che indossi? … Mi piace …
- Una cosa un po’ particolare … “Chypre de Coty” …
- Fammi sentire meglio …
- Raven! …
- Scusami, cara … Non ho saputo resistere … Hai un collo eccezionalmente arrapante! …
- Non posso crederci! … Ci stai provando con me! …
- Io ci provo con tutte! … Tutte quelle che mi prendono … Ma tu sei un caso particolare … Hai carattere e sei anche intelligente … Un genere di attrazione nuovo per me …
- Non ti passa per la testa, che io possa pensarla diversamente, vero? …
- Di solito no, ma con te voglio essere discreta … Vorresti venire da me una sera? … Ti preparo una cenetta e stiamo un po’ insieme … Niente di preordinato, solo per conoscerci …
- Che tu non abbia un piano preordinato, e anche nei minimi dettagli, stento a crederlo …
- Sei pungente! … Ma del resto, è perfettamente nel personaggio … Allora, che ne dici? …
- Non sono il tipo, Raven … E poi, mi è parso di capire, che tu e Vania …
- Come lo dico a te, l’ho detto anche a lei … Io seguo la mia strada …
- Eccoci al punto, Raven! … Anch’io! …
- E qual è? …
- Harold …
- Nessuno vuole toccartelo! …
- Su questo ho i miei dubbi, ma anche se così fosse … Se avessi voluto le mani libere, non mi sarei sposata …
- Questo è un po’ un luogo comune …
- Esistono anche quelli! …
- Che vuoi dire? …
- Tu non riesci a concepire, che qualcuno non si passi le giornate in cerca di selvaggina? …
- Mi piace la figura … Ti potrei rispondere, che ne ho conosciuti tanti, troppi … Di entrambi i sessi, voglio dire … Ma nessuno … A mia memoria … Che abbia lasciato il segno …
- Lo sai, che niente può viaggiare più veloce della luce? … Ogni cosa prima di arrivare, ha bisogno di un minimo di tempo … Anche i segni! …
- Io mi vanto di saper cogliere prima degli altri, parecchio prima, la natura delle persone … Per dirla brutalmente, riconosco un fallito, o per quel che vale una fallita, al volo! …
- Ammirevole! …
- … Tu, invece... Hai un tuo “segreto” … Vero? …
- Non direi, Raven … Io appartengo a quell’antica schiera, di poveri diavoli, che per secoli, in tutto il mondo, si sono uniti, con o senza cerimonie sacre, per trascorrere la vita insieme … Ci saranno stati fra loro, sicuramente, molti che vi sono stati costretti dalle circostanze … Ma a me piace pensare che, in qualche maniera, vivere insieme sia un modo per crescere insieme … Al di là della formula rituale, c’è, credo una verità di fondo …
- E’ quale? … Sentirlo dire da una persona della tua intelligenza, m’intriga molto, davvero! …
- Tante volte mi sono chiesta, come molta altra gente, credo, se Harold ed io siamo destinati a fallire come coppia... Ci vedo troppo male assortiti … Non riusciamo a ritrovarci sulle stesse cose, ormai da tempo … Io mi arrabbio, a vederlo perdersi in cose inutili; lui mi odia quando comincio con le mie tirate filosofiche, nel mio tempo libero … E questo, in aggiunta a tutte le altre rogne quotidiane … Tutte le volte però, finisco per ricondurre il filo del ragionamento a me stessa …
- Le donne ce l’hanno questa mania di colpevolizzarsi, sempre e comunque …
- Poco fa, avevo “carattere” ed ero “intelligente”! … Ora sono diventata “le donne”? …
- Scusa, scusa! … Ho detto una stupidaggine … Continua, ti prego …
- Non puoi sapere quante volte, in passato, sono stata sul punto di lasciarmi coinvolgere in qualche storia … Mi viene da ridere, perché adesso tu mi ricordi il periodo in cui ero convinta di doverci provare almeno una volta con un’altra donna … Ma questa è un’altra faccenda …
- E allora? …
- Ogni scelta che fai, cambia definitivamente il corso delle cose … Non solo in Fisica, ma anche nel quotidiano … Non solo per quello che può provocare negli altri ma anche su se stessi … Scegliere di avere altre esperienze può avere il suo lato positivo, sicuramente può arricchire, ma mette l’altro, specialmente se è un coniuge, nella posizione di dover reagire o subire passivamente, ma comunque cambia ineluttabilmente la natura del rapporto … Ti cambia, anche in prima persona, perché ti porta sulla strada della rinuncia al rapporto che hai e a cercare sempre le soluzioni “altrove” … In qualche caso può rivelarsi una strada obbligata, lo so bene … E quanti ne ho visti, ma ho visto anche l’immaturità di chi cambia partner come fossero vestiti e nonostante ciò, non arriva lo stesso da nessuna parte …
- Stai parlando di me? …
- Non necessariamente … Tu che ne dici? ...
- Non potrei fare il “mestiere” che faccio, se non la pensassi come la penso … E non rinuncerei facilmente a farlo, per amore di un solo uomo, o donna che sia … Ma credo di capire, vagamente, quello che intendi e una cosa la condivido per certo … Vivere e crescere da soli è molto più faticoso e difficile di quanto mai possa esserlo la vita insieme … In quanto a me, credo che non riuscirei più a farlo … Hai ragione: una volta spezzato l’incantesimo non si torna più indietro …
- Ce la fai a prendere quello che è rimasto sul bancone? …
- Vai tranquilla, ci penso io …





- Debbie, Debbie … Prendimi questo bicchiere, prima che mi cada, ti prego …
- Che imbranata! … Dammi qua! …
- Grazie, di essermi così amica …
- Scherzavo, amore! … Non è vero, non sei imbranata … Sei la mia consolazione, Marnie … Una delle poche …
- Cosa c’è, Mike? … Non è quello che avevi ordinato? …
- Io stavo bevendo “single malt”, questo è scotch … Ma non importa … Va bene lo stesso …
- Te lo vado a prendere, scusami …
- Neanche per sogno, siediti e bevi la tua … Che roba è? … Vino bianco? …
- Mendocino ...
- Terra di fragrante marijuana …
- E’ proprio un tuo pensiero fisso … Ci si fa anche del buon vino e senza farsi correre dietro dallo sceriffo …
- E’ vero … L’ho letto sul giornale, qualche tempo fa … Da quelle parti si sono messi a dare la caccia sistematica alle coltivazioni clandestine … Sembra che il vino non sia l’unica passione bacchica dei californiani della North Coast …
- Perrr Bacco! …
- Hiiii … Hi, hi, hi, hi …
- Quanto ti odio, Harold, quando te e quest’altro scemo ridete così! … Scusa, Debbie, tocca a te parlare per Mike …
- Quello scemo di Mike … Ecco fatto! …
- Non fare l’intollerante, Marnie …
- Solo gli scemi si drogano … E … Magari, posso darla buona anche ai malati terminali …
- … Ma loro due, Marnie, lo sono … Terminali …
- Già, così sembrerebbe … Due scemi terminali! … Anzi, due dentisti, scemi, terminali …
- Dammi a qua la mano, amore … Batti il cinque! …
- Non ci fermeranno, mai, Debbie … Io e te, insieme, siamo la nemesi delle loro insane gozzoviglie! …
- Tu dovresti fumarne più spesso, invece, moglie! … Ti aiuterebbe a scendere dal tuo dannato piedistallo! …
- Ehi, ehi, ehi! … Questa si sta trasformando in una fottuta lite coniugale ed io non ho alcuna intenzione di sorbirmela … Quindi, vi saluto e tanto piacere della conoscenza …
- Aspetta, Raven … Scusa, ho cominciato io … Ti prego resta con noi! …
- Ok, Marnie … Se me lo chiedi tu …
- Coraggio, gente! … Poco fa si stava parlando di una faccenda interessante …
- Già, già … Che dicevi in proposito, Vania? …
- Che non so prendere sul serio queste cose, in generale dico, queste sugli UFO, come tutte quelle basate sulle testimonianze …
- Sì, Vania, ma anche se capisco il tuo punto di vista razionale, non puoi escludere la testimonianza a priori, come fonte credibile … Tutta la giurisprudenza, per esempio, si basa anche, ed in modo non trascurabile, su di esse …
- Non affronterei questo argomento fossi in te, James … Una mole non indifferente di errori giudiziari stanno lì a darmi ragione … Ma non solo questo, io non vedo la necessità di basarsi su testimonianze, quando esiste la possibilità di verifiche oggettive …
- Non sempre! … E’ rischioso, oltre che velleitario, imporre a tutti, che i soli fenomeni che esistano siano quelli scientificamente e oggettivamente comprovati …
- Prova a pensarci bene, James … Tu simpatizzi con la visione, chiamiamola romantica, di coloro che insistono a voler circoscrivere le competenze della scienza a favore di una realtà a misura d’individuo … Ma mi chiedo se vi rendiate ben conto di ciò che questo significa … Non sarebbe altro che un ritorno al passato … Al trionfo dell’irrazionalismo, della superstizione e, soprattutto, della prevaricazione di una conoscenza esoterica su chi ne fosse escluso …
- Ti stiamo annoiando, Marnie? …
- Eh? … Cosa? … Scusate … Non seguivo …
- Ti annoi? …
- No, no … Prosegui, ti prego …
- Tu hai qualche idea in proposito? …
- Forse, ma di sicuro finirei per annoiare un’altra volta Harold …
- Accidenti a te, Marnie! … Stai diventando pesante! …
- Questa volta gli devo dare ragione, cara … Non c’è motivo di insistere! … Siamo in compagnia …
- Sì, sì … Lo so! … Ma non riesco a pensare, in questo momento … E comunque, mi va di sentire il punto di vista di James … Non ho sentito cosa diceva, mentre ero al banco …
- Io sostenevo che, in qualche misura, la statistica, se non le singole affermazioni, deve aver il suo peso nel valutare il fenomeno … Quindi, per essere razionali, senza cadere nell’integralismo, ci occorre un quadro di possibili spiegazioni teoriche tale da inglobare tutte le tipologie di testimonianze … Sempre su base statistica, intendo, questo escluderebbe le oscillazioni dovute ai deliri puri e semplici, facendo convergere il quadro stesso verso una possibile verità, o forse veridicità, nel caso questa esista … Viceversa, se si tratta solo di fandonie, prima o poi, il quadro dovrebbe esplodere di contraddizioni …
- Io non credo! …
- Perché, Marnie? …
- No, James! … Non funziona così, con gli esseri umani …
- Che vuoi dire? …
- Tu ragioni in termini oggettivi … Cioè, credi di fare un conto neutrale sulle informazioni … Ma non è così! … Il tuo ragionamento è inquinato dal fatto, che le testimonianze tendono a convergere, PRIMA e non DOPO, che i dati siano raccolti … E questo fatto è invalidante per tutto il tuo ragionamento … Le persone, che forniscono queste testimonianze, non sono isolate fra loro, anzi sono attentissime a tutto ciò, che si dice in giro su questo argomento e quindi l’auspicata “convergenza” di cui tu parli, avviene proprio in questa fase, cioè nel momento in cui, il cosiddetto “testimone” subisca la “fascinazione” … Mi capisci? … Quello che attira molti è una forma di “seduzione”, che certi argomenti hanno … Proprio come ce l’hanno certe persone … E una volta che ti “innamori” … Non sei più …
- … Un testimone attendibile … (tutti o quasi all’unisono)
- Tuttavia …
- Tuttavia, Marnie? …
- Sto pensando a …
- … A che? …
- … Sapete, in fondo … Il discorso di James … Sì, è … Debole come argomento, ma con un suo risvolto inevitabile … Dico per noi gente di scienza … Io molto modestamente m’includo in questa categoria e non faccio testo ma esempi ben più eclatanti di scienziato sono stati, passatemi il termine, “irretiti” … Ed è appunto a questo che pensavo prima … Prendete David Bohm …
- Alè! … Ha ripreso la tangente … E ora chi la ferma più! …
- No, sta tranquillo! … Ti spiace spiegarglielo tu chi era, Vania? …
- Ok! … Bohm, scomparso da una quindicina d’anni, era un fior di teorico quantistico, ma è principalmente noto per il paradigma olografico di cui abbiamo parlato anche prima … Sì, insomma quando si diceva di “Matrix” e di un universo illusorio …
- Ah! Sì, sì … Ok! …
- Dai, Marnie … Vai avanti …
- E beh! … Ora mi devi spiegare in cosa mi dai ragione, dopo aver smontato il mio ragionamento …
- Ok, James … Tu hai posto un problema a cui grandi nomi del mondo scientifico, prima o poi nella loro carriera, non si sono potuti sottrarre … Bohm non è stato l’unico … Ma il suo caso è paradigmatico, in quanto ha posto il problema sotto una luce originale, secondo me …
- Mi stupirebbe il contrario, in un fisico dei quanti! …
- Indubbiamente! … Ma quello che voglio dire …
- Scusa, l’interruzione! … E che mi sembri presa dal ragionamento e … Quasi che ti serva del tempo per elaborarlo …
- Hai indovinato, James … E’ proprio così! … Stavo seguendo un paio di ragionamenti in parallelo … Comincio a dare i numeri …
- Non tenerci sulle spine, cara … Adesso devi concludere …
- Ok, Raven … Quello che mi colpisce nella scelta esemplificativa di Bohm è che, per spiegare il mondo “assurdo” dei quanti, lui finisce per dover negare l’oggettività della realtà stessa, che in origine, paradossalmente e per tutti noi, era stata la ragione prima dei nostri studi … E’ un caso tanto paradossale, quanto tipico …
- Tipico in che senso? …
- Una volta mio padre, scherzando con me sui nostri gusti in fatto di cinema, mi ha raccontato la trama di uno dei suoi film preferiti … Ora … Non ricordo il titolo, ma poi mi verrà in mente … Insomma è la storia di un tizio, che parte alla ricerca della sapienza che porta all’immortalità, una specie di pietra filosofale sui generis … Questo tale attraversa una quantità di peripezie, fino a quando, proprio alla fine del film … Ah! … Ecco il titolo … “La Montagna Sacra” … Infatti … Quando alla fine del film, il protagonista raggiunge la cima della Montagna/Graal … Tutto quello che trova, sono delle forme incappucciate, che si rivelano del tutto inconsistenti, appena disvelate … Ma essendo quella la “realtà promessa” è costretto a concludere che la ricerca, in ultima analisi, ci riporta sempre al punto di partenza … La realtà appunto …
- No, mia cara … Non ti seguo …
- Nemmeno io, Marnie … Dove vuoi arrivare? …
- Temo che, se m’imbarcassi in questa cosa … Harold finirebbe per uccidermi …
- E non vorrai mica lasciarci appesi in questo modo? …
- Barista! … Gentilmente, la bottiglia di bourbon …
- Smettila, Harold! … Lasciala finire e poi basta discorsi “seri”, per una settimana …
- Due settimane, Debbie! …
- Dieci giorni! …
- Dieci giorni e un fine settimana con Mike, lontano da voi due …
- Che ne dici, Marnie? …
- … Ma sì, che se ne vadano al diavolo … Se è questo che vogliono …
- Ok! … Andata …
- Dai, Marnie … Attacca! …



- Noi prima, stavamo parlando di UFO e di Alieni … Il discorso è nato tutto da lì … Io ho cercato di evidenziare la debolezza delle argomentazioni a favore, ma nel farlo non intendevo negare i fenomeni oggettivi che potrebbero esserci alla base, bensì l’interpretazione che si tende a darne … In qualche modo anche la scienza sta prendendo una direzione pericolosa, troppo legata alla soggettività ed al protagonismo di singoli individui, più interessati a farsi notare che a comprendere i fenomeni … D’altra parte, se accettiamo la posizione di Bohm, diventa inevitabile considerare sullo stesso piano tutte le ipotesi … Qualcuno afferma ormai che la validità di una teoria nasca dalla sua coerenza ed eleganza interna più, o piuttosto che dalla sua validità sperimentale … Può darsi che ci si debba piegare a questa logica e in questo senso prima dicevo che è “tipico” il caso di Bohm … La “sua coerenza” lo obbliga a negare il nostro intero mondo, pur di non negare la sua teoria! …
- … Ma tu parlavi di “due” ragionamenti paralleli … Qual era l’altro? …
- Bohm sostiene che la realtà che percepiamo ci appare contraddittoria, questo lo dico con parole mie, in quanto siamo affetti da una specie di alterazione percettiva … Non so trovare un termine migliore … Diciamo che i nostri sensi percepiscono solo quella parte, di una più ampia realtà, che ci serve per sopravvivere nel nostro immanente quotidiano … Viceversa, come dimostrano i “savant” …
- Tregua! …
- Ok, Mike, pensa a Dustin Hoffman, in “Rain Man” …
- Ok, ci sono … Va pure avanti, Marnie …
- … Dicevo, una delle spiegazioni, che danno conto delle strane capacità dei cosiddetti “Idiot Savant”, spesso associati all’autismo, ci suggerisce come questi individui soffrano della mancanza di un qualche tipo di filtro, che nei normodotati agirebbe in un modo davvero singolare e cioè bloccando un’immensa mole di informazioni, che transitano attraverso i nostri livelli sensoriali inconsci, o subliminali, prima che queste raggiungano la nostra attenzione, o se preferite, la nostra coscienza … Come dire, siamo noi stessi a “non voler” conoscere quelle cose … In qualche “misterioso” modo … Misterioso per certi versi, ma lampante nella misura in cui, proprio i savant nuovamente, ce lo rivelano … I savant non riescono ad affrontare la vita reale, le piccole innocue attività quotidiane … Sanno risolvere i problemi complessi quasi come farebbe un computer e a volte meglio, ma non sanno vestirsi, o radersi, o prepararsi un pasto … Tecnicamente parlando, dobbiamo chiederci come mai la legge di selezione naturale abbia premiato noi, anziché loro … Se la realtà fosse un’astrazione matematica, i prescelti dovrebbero essere loro, non noi … Invece è il contrario ed i “più intelligenti” sono totalmente dipendenti, e guai se non fosse così per il loro stesso bene, dai “meno intelligenti” … Questo, vuole dire, secondo me, che anche l’intelligenza, va presa … “cum grano salis”, altrimenti può rivelarsi indigesta! … Ma può anche voler dire che “noi” siamo il miglior “adattamento”, il miglior “compromesso”, allo stato, che la natura sia riuscita ad ottenere … La “Natura” ha in mano l’evoluzione … Non è una nostra decisione! … La Natura sta cercando, dall’origine dei tempi, il miglior adattamento biologico alle condizioni date su questo pianeta … Sempreché accettiamo la teoria darwiniana … A proposito di quanto detto in precedenza …
- … Ma come ricolleghi tutto questo col ragionamento precedente, Marnie? …
- Io sto ponendomi il problema, se siamo di fronte alla necessità di studiare una realtà oggettiva, come originariamente sostenevano coloro che hanno iniziato il cammino della ricerca scientifica, o se, come hanno fatto mistici e filosofi, possiamo solo limitarci a conoscere verità rivelate, o intuite, o astratte … I fisici quantistici, che sono davvero intelligenti, si sono ritrovati a concludere che la realtà fisica non esiste, perché è il prodotto di una raccolta dati incompleta … Ma noi sappiamo che coloro, i savant, che dispongono di tutti i dati, che un cervello possa contenere, non sono in realtà nemmeno un passo avanti a noi … Anzi! … Non è detto affatto, che se il numero delle informazioni raggiungesse un livello ancora superiore, noi ne sapremmo di più! … Noi siamo l’adattamento migliore che la Natura abbia ottenuto in innumerevoli milioni di anni di evoluzione … Non altri, noi! … Questo dovrà pur significare qualcosa … A maggior ragione, quanto più questa cosa, come credo, appaia paradossale a molti di noi …
- Ecco! … Quest’ultima cosa, mi ha messo KO! …
- Sì, Marnie … Perché questa considerazione? … Su tutto il resto credo di poter essere d’accordo … Ma, proprio come Debbie, non colgo il senso di quest’ultima cosa …
- Ok, Raven … Diciamo che, come scienziati, ma anche come persone comuni, ci troviamo in un’empasse culturale … Noi dovremmo essere la massima espressione della Natura, ma non sappiamo chi siamo, perché siamo, quale sia il mondo reale e quale sia l’illusione in tutto ciò che ci circonda …
- Diciamolo pure, Marnie … Ma non ti stai indebitando troppo? …
- … (risate)
- Molto divertente, Dottor Jones … Molto divertente! …
- Scusami, amore … “Citazione” azzeccatissima …
- Perché la natura avrebbe fatto questa “fesseria”? … Ammesso, ripeto, che crediamo, anche solo per assurdo, al ruolo della Natura nell’evoluzione? …
- In che senso “fesseria”? …
- Se siamo in un’empasse, James, come altro definiresti lo sforzo vanamente millenario della Natura stessa? …
- Stai cercando di dirci … Che osserviamo il problema in modo improprio? …
- Possibilmente sì! … E’ solo un’ipotesi, ma lo sai cosa dice il proverbio …
- … (Tutti insieme) … Quando il problema non trova soluzione, allora il problema sei tu! …
- Già, già … Ma sappiamo anche, Marnie, quanto sia difficile uscirne nel modo giusto …
- Sì, hai perfettamente ragione, Vania … Tuttavia s’impone! … Non possiamo piangerci addosso, proprio quando le cose si mettono male … E’ quello il momento in cui … “ i duri cominciano a giocare” …
- Dimmi se ho capito bene, Marnie … Tu dici che, piuttosto che seguire la strada indicata da Bohm ed altri come lui, una specie di resa delle armi … Compito di scienziati con i “cojones” è quello di accettare la sfida e affrontare una rifondazione, un cambio radicale di paradigma …
- E così, Debbie, ci vogliono i “cojones” … E questa davvero non è cosa da risolversi in una serata al bar con gli amici … Temo richiederà un bel po’ di lavoro …
- … Ma tu hai già una tua idea, vero, Marnie? …
- Oh, no! … Perché gliel’hai chiesto, Raven? …
- Chi ha una pistola col colpo in canna? …
- E’ meglio che stai zitto, Mike! … Non credere di averla fatta franca …
- Con due colpi in canna, sarebbe meglio! ….
- Marnie? …
- Credo, Raven … Che nell’impostazione di Bohm ci sia un fondo di verità, quando afferma che probabilmente la realtà fisica assomigli più alla lastra di un ologramma, con un confuso “disegno di interferenza”, molto simile al mare increspato di una mattina di tramontana, che all’idea che ne abbiamo noi comunemente … Ma quel tipo di fisicità è frutto da un lato, come dice lui, della scarsità d’informazioni sensoriali che ci affliggono, ma dall’altro è conseguenza di un eccesso di informazioni inutili, come accade alla mente dei savant … Egli è sommerso da un’infinità di nozioni verso le quali prova la più assoluta indifferenza … Il guaio è che lì in mezzo c’è anche la sua vita di relazioni! … Ma lui non sa discernerle … Non ha filtri perché non ha emozioni particolarmente collegate a questa o quella nozione … Non sa come vivere, ma “tutto il resto” lo sa! … Ora, per noi c’è il problema opposto! … Noi siamo condizionati dalle necessità quotidiane che, volenti o nolenti, devono avere la priorità, pena la fine della specie e la fine di tutto! … Ma quello che fa Bohm, secondo il mio modestissimo parere, è mettere insieme questi due piani e, così facendo, precludersi ogni via d’uscita, finendo testa e piedi nel sacco del misticismo … Infatti, se vedete, in circolazione tutti i più strampalati pseudo-santoni si richiamano a lui … Anche gente in buona fede, ma che non si fermano più sulla china del delirio, spalleggiati da una tale autorevole suggestione … Non c’era proprio bisogno di questo aiuto per riportarci indietro di millenni sulla strada della superstizione …
- Starai mica dando del superstizioso a Bohm? …
- Temo di sì! …
- Ecco cosa intendevi quando hai detto: “Modestissimo parere”! …
- Beh! … Ho detto anche “cojones”! …
- Già! … Nessuno mette in difficoltà Marnie, raga
- Non sei ancora arrivata al punto, Marnie …
- E’ vero, Raven … Dicevo il “fondo di verità” che Bohm indica e che è un misto di “troppa e troppo poca” informazione allo stesso tempo … Ogni grande scopritore, ci dice la storia, apre ai suoi pari un nuovo mondo e poi finisce per diventare il principale ostacolo ad ulteriori aperture … Anche in questo caso, se vogliamo, Bohm non si sottrae a questo fato … Noi non dobbiamo guardare alle sue conclusioni, ma alle porte che ci ha aperto … La sua bellissima immagine relativa all’acquario con un singolo pesce rosso, che viene presentata ad una platea grazie a due telecamere a circuito chiuso, è per me di assoluta ispirazione … Questo esperimento ideale, preferirei ve lo spiegasse Vania, o James, magari …
- Ok, si tratta di questo: una vasca con un pesce rosso, viene mostrata al pubblico attraverso due telecamere posizionate su due lati diversi, in modo che una riprenda sempre il pesce di fronte e l’altra di profilo … Il pubblico non sa niente e deve capire se si tratti di un'unica vasca con un unico pesce o due vasche diverse … Naturalmente l’immagine trasmette movimenti distinti in quanto le prospettive sono distinte … Il modo per raggiungere una risposta corretta da parte del pubblico consiste nel valutare se in base ai movimenti esista una ”correlazione” tra le due immagini tale per cui si possa affermare con certezza qualcosa sulla natura del, o dei, pesce … Se scandiamo il ragionamento in modo elementare, considerando che, pur parlando di pesci rossi, stiamo alludendo a particelle elementari come per esempio i fotoni, inizialmente potremmo notare che nei movimenti appare un legame “misterioso” fra i due pesci, perché ogni volta che quello a destra sale, anche quello a sinistra sale e ogni volta che quello a sinistra scende, anche quello a destra scende … Seguendo questo procedimento potremmo dedurne che esiste un “legame occulto” tra due pesci distanti a piacere che “informa” l’uno sulla posizione dell’altro, in modo che possano svoltare nella stessa direzione, oppure, come sostiene Bohm, è molto più semplice e logico dedurne che si tratta dello stesso pesce! … Un ragionamento che non fa una piega …
- Certo, James … Se non si conosce la differenza tra i pesci ed i fotoni! …
- Avete sentito? …
- Cosa Debbie? …
- Quel rumore greve? … Eccolo, ancora! …
- … Ma di che parli? …
- Sono sicura di aver sentito Bohm rigirarsi, in preda agli incubi, nella sua tomba! …
- In fondo non hai tutti i torti, amore … Lo so che ci sto andando giù dura … Ma non sarà una piccola figura come la mia a scuotere le fondamenta del monumentale Bohm …
- Qual è questa differenza, secondo te, Marnie … Rimanendo in metafora …
- Vedi, Raven … I pesci nuotano nel mare liquido del nostro bel pianeta, mentre i fotoni sfrecciano in assenza, o quasi di ostacoli, nel mezzo interstellare … E questo vorrà ben dire qualcosa …
- Cosa esattamente? … Ci stai girando intorno, Marnie! … Diccelo una buona volta! …
- Ci sono cose non facili da spiegare, anche quando si è convinti di saperle chiaramente … Prova a pensare proprio a queste particelle, fra le più evanescenti … Un fotone, o anche meglio un neutrino, esse viaggiano in un cosmo smisuratamente ampio e difficilmente incontrano ostacoli … Uno di essi viene emesso, diciamo dal Sole e inizia il suo viaggio di allontanamento … Facciamo conto di potergli mettere una piccola telecamera davanti e una dietro, tipo le macchine di formula uno … In questo modo abbiamo il suo punto di vista sia per quello che vede in allontanamento, sia per quel che mano, mano si prospetterà in avvicinamento … Viaggiando alla velocità della luce, in poche ore perderebbe di vista i vari pianeti ed il sole si andrebbe trasformando in un puntino sempre più simile a tutte le altre stelle … Ed ecco la prima sorpresa! … Una cosa che si trasforma in un’altra … Ma è solo l’inizio … Col passare del tempo sia davanti che dietro vedrebbe, e noi con essa, un cielo nero e stellato e poi, improvvisamente, anche questa apparente realtà cambierebbe, eccome! … Davanti, sparirebbe la maggior parte delle stelle, mentre dietro … “Emergerebbe” qualcosa, che prima apparentemente non esisteva …
- Cosa, dannazione! … Sei più ansiogena di Hitchcock! …
- L’immagine della nostra galassia, Raven … Bada bene al termine che ho utilizzato: “Emergere” …
- Perché, Marnie? …
- Perché è la chiave …
- In che modo? …
- La conoscenza, in questo, come in molti altri casi, “emerge” quando il numero delle informazioni si “riduce”, paradossalmente, invece che aumentare …
- Puoi essere più precisa? …
- Per vedere la galassia, o come poco prima per vedere che il Sole è anche una stella come le altre, occorre essere alla giusta distanza, occorre non essere troppo vicini, non avere quindi troppe informazioni su quell’oggetto! … Le cose ci appaiono diverse, in relazione alla distanza, e la distanza è una misura della quantità d’informazioni che riceviamo … Quindi se ci allontaniamo abbastanza da una galassia, essa ci apparirà non diversa da una stella … In questo caso la nostra percezione sarà stata ancora una volta ingannata! … Per vedere una galassia non dobbiamo essere né troppo lontani, né troppo vicini, cioè: non dobbiamo aver troppo poche informazioni, né troppe informazioni! … Ecco che torniamo ai nostri beneamati savant! … La realtà non è che un punto di vista sulla realtà
- Ripeti un po’ quest’ultima cosa …
- Se io piazzassi un numero grande a piacere di telecamere intorno ad una galassia, non ti basterebbe una vita per stabilire, se si tratta di una sola, piuttosto che due, o mille diverse galassie … Perché nell’arco di una vita essa avrebbe una rotazione trascurabile, non sufficiente ad individuare una risposta univoca … In questo caso saresti vittima di informazioni insufficienti, ma se potessi osservarne anche una sola immagine, ma conoscendo il punto di origine, non la confonderesti mai con nessuna dei miliardi di altre galassie, come, in effetti, è per noi … Tuttavia a noi è precluso ogni altro punto di vista e non riconosceremmo, salvo casi eccezionali, una foto di quella stessa galassia proveniente dall’altro capo dell’universo … Per tornare al punto, non dobbiamo essere troppo precipitosi nel concludere che sappiamo tutto, già troppe volte in passato ci si è illusi in proposito e non mi riferisco tanto a secoli fa ma che in tempi recenti e recentissimi, in troppi hanno annunciato la fine della scienza e le velleitarie “teorie del tutto” … Non c’è verso! … La “carota” è attaccata al bastone, il bastone è in mano ad un furbacchione e il furbacchione è comodamente seduto sulle nostre sempre più deboli schiene … La “soluzione” non è, e non potrà mai essere, “mangiare la carota”, bensì “scrollarsi di dosso il furbacchione”! …
- E’ una velata critica ancora una volta a qualcuno che conosco, Marnie? …
- Ci ricasco sempre, lo so … Purtroppo, lo so! …
- … Ma noi, se ben ricordo, eravamo partiti dai cosiddetti “avvistamenti” … E mi pare che James, avesse enfatizzato quel tuo “tuttavia” … Espresso dopo aver criticato la plausibilità dei testimoni, in fatto di oggettività dei fenomeni riferiti …
- Un vaso di Pandora dietro l’altro, questa sera …
- Mi costringi a dar ragione a mio marito, questa volta … Forse dovremmo rimandare ad altra occasione, Raven …
- Scusami, Harold, ma io non capito spesso da queste parti e mi piacerebbe sentire la fine di questa discussione … Ti offro una prestazione in omaggio al mio “The Box of Iniquity” …
- … Ma neanche per sogno! … Se ti avvicini a quel luogo di perdizione, ti vengo dietro col trinciapollo! …
- Meglio una pizza, Raven … E’ inutile che ti fornisca altri dettagli …
- Vada per la pizza! … Coraggio, Marnie … Deliziami ancora! …
- Raven ci sono anche gli altri … Non posso massacrarli così, a cuor leggero …
- S’intende, siete tutti miei ospiti e prometto che non ti chiederò nulla …
- … (borbottii indistinguibili)
- Coraggio, Marnie …
- Sì, tutto il ragionamento ha preso l’avvio dalla confusione, che aleggia intorno ai cosiddetti alieni, agli UFO ed in genere a tutto ciò che soggetti, per lo più esterni al mondo scientifico, associano con presunte apparizioni inspiegabili … Non serve ribadire che siamo destinati a convivere con l’”inspiegabile” e che, proprio a questo serve la scienza … Essa cerca le risposte e nulla garantisce sulla quantità di tempo necessario per trovarle … Solo le verità “rivelate” arrivano a comando … Per noi è necessario lavorare e spesso non basta … Ma se dovessi ragionare, per pura ipotesi, ma pur sempre ragionare su questi alieni … Beh! … Vediamo, cosa potrei dire …
- … … (lungo silenzio riflessivo di tutti)
- … Secondo me, tanto per cominciare, eventuali alieni non sarebbero per niente come li immaginiamo: non se andrebbero certo in giro per il cosmo, con astronavi gigantesche (madri o padri che siano); sarebbe segno più che altro di imbecillità, piuttosto che di intelligenza superiore … I viaggi cosmici, lo sappiamo per certo,hanno come regola e limite fondamentali, il rapporto economico energia/materia. Se sono minimamente all’altezza della loro fama, tali esseri dovrebbero muovere la minima quantità di materia e la massima quantità di informazioni!!! Non avrebbero, se fossero intelligenti, alcun motivo per conquistare altri pianeti … Semmai, troverebbero il modo di mantenere in ordine il proprio, cosa che noi ci guardiamo bene dal fare … Sarà forse a causa della nostra intelligenza? … La nostra “evoluzione” è più frutto della casualità, che di un qualche processo comune nell’universo … La nostra pretesa, che altre civiltà si debbano essere sviluppate, seguendo la falsariga della nostra è un altro esempio di scemenza cosmica!! Noi siamo il frutto di un fallimento evolutivo! … I dinosauri erano i naturali prodotti di una evoluzione “sana” … Solo la loro fine “accidentale” ha dato modo ad una specie “minore”, come quella dei mammiferi, nostri progenitori, di trovare spazio evolutivo e solo una mutazione “casuale”, che ci ha fornito del pollice opponibile, ha garantito a noi, “homo”, di raggiungere lo stadio attuale, di “homo sapiens” … Tutto questo non punta minimamente al fatto, che su altri pianeti, di altre stelle, di altre galassie, debba, per forza, essersi verificato un insieme di coincidenze, così rare ed improbabili … Possibilmente, in quei pianeti, i “locali dinosauri” avranno tranquillamente potuto procedere nel loro cammino evolutivo, dominando quei luoghi, per tutta la durata del loro naturale ciclo, senza mai dare spazio a “specie minori”, come la nostra, senza permettergli di uscire dalla loro nicchia evolutiva e dallo stato di “spazzine del sottobosco”! … Ma anche supponendo, nel più assurdo dei casi, che, fra i miliardi di pianeti abitabili possibili, si dovesse essere verificata una combinazione abbastanza simile alla nostra, cosa mai al mondo può spingerci a pensare, che quella eventuale civiltà si sarebbe sviluppata nel senso in cui noi concepiamo la nostra civiltà? … Voi dite che sarebbero esseri PIU’ intelligenti di noi … E quindi, viaggerebbero nel cosmo, con tecnologie, che noi non possiamo nemmeno immaginare e verrebbero ad insegnarci una nuova civiltà, oppure a conquistarci, per via delle nostre preziose risorse …. Ridicoli! Siete ridicoli! … Se appena fossero civiltà “realistiche” e se appena fossero intelligenti “realmente”, non farebbero nulla di tutto ciò! … Una civiltà VERA, DEGNA DI QUESTO NOME, penserebbe soltanto al benessere di tutti, magari rinunciando volutamente a procreare come conigli e quindi non avrebbe alcun motivo di ricercare ossessivamente il “progresso”, come lo intendiamo noi umani, bensì, probabilmente, si fermerebbe ad uno stadio di sana “caccia e raccolta”, o forse ad uno stadio di agricoltura minimale; può darsi pure che svilupperebbe qualche grado di società, ma lo farebbe con l’intento di rendere il proprio pianeta un “paradiso”, per tutti quelli, ripeto “consapevolmente pochi”, che ci vivessero e con questo includendo non solo i “dominanti” ma anche gli animali e i vegetali … Dico questo senza idealizzazioni di sorta, senza, in alcun modo, voler esaltare il mito del buon selvaggio, di antica memoria, ma in un senso pratico, razionale, rispettoso di un “quadro generale”, di cui noi siamo solo parte e di cui non abbiamo alcun diritto di sentirci padroni, tantomeno per “grazia divina”!!! … Non c’è alcuna intelligenza, in quello che facciamo su questo pianeta e l’idea che se esistessero altre “civiltà” nel cosmo sarebbero, o eccessivamente aggressive, o eccessivamente paternalistiche è il puro frutto del nostro delirio “umanitario” … Ci riempiamo la bocca col concetto di “umanità” da secoli … Ci illudiamo di essere migliori a causa di ciò, ma io non vedo niente di buono, in questa nostra concezione di civiltà e di umanità … Nessun fottuto Neanderthal ha mai massacrato a milioni i suoi simili, in nome della razza, o della religione, o della politica, o di qualsiasi altra stronzata! … Solo gli uomini civili, nell’era dell’umanesimo, hanno prodotto i peggiori incubi … E non è un caso! … Non è colpa dei cattivi, non solo, comunque! … Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio? … Pensateci bene! E chiedetevi, se non si stesse tutti meglio prima … E se non prima … Prima ancora … Se esistessero vita e intelligenza aliena, io mi augurerei, che non assomigliasse a noi … E spero che siano felici sul loro pianeta, senza bisogno d’altro … Per il loro bene … In quanto a noi … Io vi consiglio di darvi un’occhiata intorno … Non so quale “dio” possa assomigliare a tutto questo … Spero almeno, che, eventualmente, si sia limitato a fare danni solo qui! …
- Seriamente, Marnie! Non scadermi, proprio adesso, continua il ragionamento …
- Seriamente posso dire che, comunque la si rigiri, il nostro modo di concepire “dio” è solo il frutto delle nostre paure ed in particolare della più grande delle nostre paure … Quella di assumerci le nostre responsabilità! … Egli ci serve per scaricare un peso altrimenti insopportabile … Quello di esistere! … Dovendo fare qualcosa, direi che sarebbe utile chiedersi come mai “esistere” sia un tale peso per gli esseri umani … Appare strano, se pensiamo che ogni essere vivente, nel suo DNA, ha certamente le risorse fisiche per affrontare il mondo in cui nasce, al meglio … Come mai non dovrebbe avere parimenti quelle psicologiche, almeno potenzialmente? … Forse ce le ha, ma quello che non è programmato per sopportare è l’assurdo modo di vivere che ci siamo dati … E chi mai potrebbe! … Quale DNA potrebbe prepararci a sopportare il “mondo” in cui viviamo e il “modo” in cui viviamo … Ci siamo cacciati in questa trappola inseguendo il mito del progresso e dello sviluppo a tutti i costi e oggi non sappiamo più neanche il perché, ma ciò nonostante il progresso è sempre lì, davanti a noi, come l’eterna carota, appesa all’eterna canna, davanti al muso dell’eterno asino! … Irraggiungibile e schiavizzante! … Noi non controlliamo il nostro destino perché non sappiamo a quale destino aspirare … In un mondo alieno, in cui gli esseri viventi avessero raggiunto una “intelligenza superiore” … Una possibile civiltà della caccia, della pesca e della raccolta … Forse potrebbe vivere in eterno, senza sapere mai nulla di noi … Adorando il loro Sole, per il semplice fatto che da loro calore, adorando le loro piante, per il semplice fatto che danno loro il nutrimento, adorando i loro animali, perché sono in gran parte buoni amici e temendo rispettosamente quelli che li vedono come cibo … Noi, invece, li vedremmo, questi alieni, come primitivi, se dovessimo mai scovarli nel cosmo, un giorno e, probabilmente, in nome di questa loro “presunta inferiorità”, ci sentiremmo intitolati ad invadere il loro pianeta, per portare loro un po’ di “civiltà” e di “umanità”! …




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