sabato 28 settembre 2013

A tutto c’é rimedio … Anche alla morte!

[After your death you will be what you were before your birth. -AS-]

Abstract: Il mio vecchio professore di fisica soleva dire, che tutto ciò che può succedere, DEVE succedere, prima o poi. Questa è una legge di natura e da essa ne deriva, come conseguenza, che tutto, nel “Multiverso”, succede, in tutti i modi possibili. E forse, allora, non ha troppo senso contare sul valore dei singoli eventi: niente è talmente importante, da non potersi verificare infinite volte. Anche la morte è, perciò, un fatto di routine: per quante volte essa si possa ripresentare; altrettante volte, se non di più, le cose andranno diversamente … Io, d’altra parte, gli ho sempre risposto, che sono tutte “storie” …


==

(incipit)
 

A differenza di altre città, una per tutte Las Vegas, l’immensa, vecchia, New York tiene molto, non solo ai suoi nuovi, scintillanti grattacieli in vetro e acciaio, ma altrettanto venera e cura, con amore, i vecchi giganti in acciaio e muratura; quei solidi, imperturbabili, monumenti di volta in volta Art Deco, oppure vagamente gotici, ovvero nel cosiddetto “Commercial style”: palazzoni  pieni di forme ridondanti, di angoli e di cornicioni, figli della contorta visione estetica di chi, a suo tempo, li progettò.
Sia detto per inciso, anch’io trovo, che la storia della città sia solo arricchita dall’accurata preservazione di queste opere; per quanto orribili al mio personale gusto, esse sono ormai patrimonio storico e come tali degne del massimo rispetto. Basti solo pensare al richiamo delle sue origini: la Chicago School of Architecture, per non parlare del Barocco Secondo Impero e via enumerando …
Tutto questo forse è molto interessante, ma ci porterebbe fuori strada, visto che a noi, di uno questi vecchi grattaceli, interessa un aspetto molto triviale; nella fattispecie un particolare cornicione, al trentesimo piano, in un condominio per soli uffici, affittati alle più diverse attività professionali e commerciali. Sembra, che qualcosa di insolito si stia verificando, proprio in un tratto, privo di finestre, di quel freddo cemento … Sì, ecco, proprio vicino ad uno degli angoli retti della sporgenza, c’è un uomo seduto con le gambe penzoloni e, poco più in là, in piedi un altro signore si sta avvicinando, lentamente, spalle e braccia appoggiate al muro. Sembra che si stiano parlando, forse, sì, certo deve essere un tentativo di salvataggio; altrimenti di cosa mai potrebbe trattarsi …
 

NED: - E’ inutile, non vale la pena che lei affronti altri rischi, tanto non cambio idea. E’ deciso, ormai, la faccio finita …
TED: - Cosa sta facendo? … Come mai si trova qui? … Nessuno sapeva cosa stessi per fare … Chi l’ha avvertita? …
NED: - Ma di che parla? … Sono arrivato io, per primo e lei dovrà aspettare il suo turno, se veramente ha deciso di buttarsi …
TED: - Ma com’è possibile? … Ma perché sta lì seduto, allora? …
NED: - Non sono affari suoi; se proprio ha tanta fretta si butti pure, io mi prendo i miei tempi … Non è una cosa da fare in fretta e furia, questa …
TED: - Questa sì, che è bella! … Ma guarda che situazione, stai a vedere, che ora devo suicidarmi a comando …
NED: - Siamo d’accordo, a quanto pare; nemmeno io voglio farlo …
TED: - Forse è il caso che mi presenti, io sono Ted …
NED: - Non posso dirmi esattamente felice di conoscerla, ma comunque sono Ned, salve …
TED: - Ora non sono più tanto sicuro di farcela … Quando sono uscito dalla finestra ero determinato, infatti stavo cercando un lato del palazzo poco in vista, per evitare che qualche buon samaritano si mettesse in mezzo e guarda cosa va a capitare …
NED: - Potrei dire lo stesso e forse userei anche le stesse parole … Perché non si siede?... E' curioso, però, che lei se ne stia lì, appiccicato al muro … Come se avesse paura di cadere … Non so se mi spiego …
TED: - Sì, temo che abbia ragione, non so più quello che faccio … Meglio davvero, che mi sieda, tanto ormai ho perso lo slancio …
NED: - Ecco la parola giusta, forse è proprio quello che ci è mancato ad entrambi …
TED: - Non mi faccia ridere, la prego … Manca solo questo …
NED: - Ora che mi ci fa pensare, finisce che sarò io, quello che andrà di sotto dalle risate …
TED: - Pensare a cosa? …
NED: - Un vecchio film con Mattahu …
TED: - Mi piace un sacco Matthau … Che film era? …
NED: - Credo fosse: “Little Miss Marker” …
TED: - Sì, è vero, quello dove un padre si gioca la bambina alle corse dei cavalli e poi viene ammazzato, così lo strozzino se la ritrova in pegno per sempre … Sono quasi morto dalle risate, quando ho visto quel film …
NED: - Peccato, quasi, quasi, poteva essere una soluzione indolore …
NED: -  Già, già … E’ proprio pazzesco … Ma, dica, qual’era la battuta a cui pensava …
TED: - A un certo punto Tony Curtis, il cattivone, gli fa una proposta assurda e Walter gli risponde serafico: “Non farmi ridere, ho le labbra screpolate” …
TED: - Sì, sì, anch’io ci ho riso per tutta la sera … E’ incredibile, sembra proprio, che oggi noi due non riusciamo a vedere il lato tragico di questa situazione …

NED: - Ancora una volta, le sue sono state parole profetiche … Guardi laggiù …
TED: - Dannazione! … Non credo ai miei occhi … E quello, chi è? …
ROD: - Chi siete voi due? … Che ci fate qua fuori? …


==

To be continued ... NON PIU' !!!

==

Purtroppo, mentre sviluppavo la mia storia, qualcuno mi ha "rubato" lo spunto narrativo, per fare un filmetto del cazzo ... Quindi ritiro l'intera storia ed è già la terza volta, che rinuncio a sviluppare questo tema di fondo: sembra che un "destino beffardo" non voglia che ne parli ... Devo aver "scoperto un nervo" ...
Il problema è che ho troppo materiale in ballo, per poter associare una "storia" ad ogni tema; sono solo ed il lavoro richiesto è troppo, per la mia natura "sudamericana" ...

E' possibile che, in futuro, trasferisca il materiale su cui sto lavorando direttamente, in forma grezza, su questo blog. Tuttavia, questo potrà creare qualche disorientamento in chi non ha "assorbito" tutte le storie già in archivio, le quali, sole, possono dare la giusta "profondità" a tale "materiale" ...

Ma, come detto, non ho tempo di "trasferire" tutto il materiale, che si sta rapidamente accumulando, in una ordinata e corretta forma di racconto e la cosa dispiace, prima di tutto a me, perché era piacevole ... tuttavia troppo dispersivo.

a presto.
j.a.p.

==

giovedì 1 agosto 2013

Un nuovo caso per il Commissario Malfidato

[A new case for Chief Inspector Malfidato]

Abstract: “A Fiumicino non succede mai niente; ma quando succede qualcosa … Succede di tutto!”. Diceva così Malfidato al suo assistente, mentre prendevano un caffè, al bar … E questa storia, sembra proprio dargli ragione …


==



- Commissario, Commissario! …
- Che c’è … Cosa vuoi? …
- L’abbiamo trovata! …
- Trovato cosa? …
- La ragazza! … Sì, quella … BlackHolly
- Quando? … Dove? …



Malfidato e l’Agente semplice Delcapanno si affrettarono, attraverso il grande ufficio centrale, verso i corridoi … In giro c’era parecchia agitazione ed un capannello si era formato, proprio all’altezza dei servizi … L’agente continuava a fare ampi segni  con le mani, mentre, con voce trafelata, ripeteva a tutti di fare largo al Commissario …
Nel momento che i due erano quasi arrivati, dalla porta stavano uscendo due colleghi, che sorreggevano una pallida figura femminile … Era proprio la ragazza, che poco prima aveva fatto perdere le sue tracce, in compagnia di un ambiguo personaggio, fermato in seguito a un conclamato furto di proprietà governative … Il Commissario era palesemente soddisfatto del nuovo sviluppo, ma presto fu colto dalla preoccupazione, per l’apparente pessimo stato, in cui la donna si presentava … A malapena si reggeva sulle gambe, la sua testa appariva penzolare, priva di tono … Che fosse in pericolo di vita? … Malfidato scrutava con ansia la figura della donna, in cerca di ferite evidenti e continuava a chiedere agli agenti, se avessero riscontrato ferite, o sangue sul suo copro … 
Gli agenti lo rassicurarono … Si trattava di un semplice stato di shock … La donna era stata rinvenuta sul pavimento, apparentemente svenuta, ma dopo pochi minuti e con qualche sorso d’acqua, lentamente si era ripresa … Tuttavia, sembrava ancora in un leggero stato confusionale … Malfidato la fece accompagnare immediatamente in infermeria e diede precisi ordini di piantonarla, con la massima attenzione, a scanso di ulteriori fughe …
Quella giornata, per il Commissario, era iniziata, apparentemente, con una buona notizia; ora però bisognava affrontare il previsto colloquio col Questore … Già gli si stringeva lo stomaco; aveva cercato di non pensarci fino a quel momento e ora non era più possibile. Sarebbe riuscito a spiegare, come due individui si fossero sottratti alla sorveglianza e fossero riusciti a fuggire dal suo commissariato? … Per fortuna, in aiuto gli si era presentata questa cattura; certo, bisognava giocarsela bene e forse, almeno in parte, avrebbe potuto raddrizzare le cose … Gettare la croce addosso agli FBI, quei bastardi non ci avevano avvertito, che avevamo per le mani un James “fottuto” Bond! … Se l’avessero fatto, avremmo preso provvedimenti … Eh! Per forza, dovrà capirlo pure lui, che non ce le possiamo sognare le cose …
Borbottando e immerso nei suoi pensieri, il Commissario lasciò, infine, i suoi uffici, per recarsi al suo appuntamento …


==



Il giorno successivo, un caldo soffocante opprimeva come una cappa l’intera città ed era addirittura peggio in aeroporto, causa le piste infuocate, i motori accesi, la folla di agosto e chi più ne ha …
Gli uffici di polizia, come da regola non scritta ma ineluttabile, vedevano la morte definitiva del già cagionevole impianto di climatizzazione: tutte le finestre spalancate, contribuivano a far circolare meglio, la feroce aria calda dall’esterno …
Utenti e poliziotti, al pari, erano intenti a sventolare fazzoletti e cappelli, nell’illusione di sottrarsi a sicura morte, ma le speranze scemavano ad ogni interminabile minuto, scandito, crudelmente, da un beffardo orologio a muro d’ordinanza …
Con lieve ritardo, ecco sopraggiungere il Commissario … E come per magia, all’unisono, una metà di quei disperati, riprende un filo di forze e richiude colletti, mette in testa cappelli, poi se li toglie e corre a metterli sulle apposite mensole e ancora scatta sugli attenti, saluta formalmente, si scusa, farfuglia, si dà da fare e cosi via … L’occhiataccia del “capo” era andata a segno ed egli, a quel punto, poteva accomodarsi alla sua scrivania … Un momento di riflessione, un gesto, un “porca puttana!” … E poi la porta che sbatte, fragorosamente … Ed ora, tutti, per un attimo, restano in attesa della vetrata che finisca in frantumi, ma … No, anche questa volta se l’è cavata … Ok … La vita continua … Niente di che …




- Gualtieroooo! …
- Dica, Commissario …
- Che abbiamo? …
- Ci sarebbe quella questione, sa … La ragazza ricoverata; sembra che stia meglio; se vuole sentirla la faccio portare qui … Il dottore dice, che è a posto e ora sta a Lei …
- Va bene, sentiamo cosa ci racconta, ma vediamo di fare alla svelta, vero? …
- Sissignore … Ehem, se mi posso permettere … Come sono andate le cose, ieri? …
- A quanto pare, era già incavolato di suo con gli americani e perciò, quando gli ho dato il “la”, è partito in quarta e non si è più fermato … Ora sembra, che interverranno i “Servizi” e penseranno loro a dare la caccia all’evaso … Noi, per il momento, torniamo alla nostra routine, poi si vedrà … Ma certo che, se mi fate un altro scherzo del genere … Intanto a te ti faccio sbattere in Sardegna …
- Magari! …
- Che dici? …
- E’ due anni, ormai, che ho fatto domanda di trasferimento … Non si ricorda? … Mia moglie è di Sassari, noi abbiamo la casa lì e …
- Agente scelto Sassofrassi …
- Agli ordini …
- Ecco bravo, vedi di eseguirli …



Pochi minuti dopo, BlackHolly era nell’ufficio del Commissario e i due parlavano dei fatti accaduti … La donna era seduta, dando la schiena alla porta, mentre Malfidato camminava, fermandosi, ogni tanto, per guardarla e porle una nuova domanda … Egli, in un primo momento, chiuse la porta del suo ufficio e, in seguito, lentamente, fece girare le lamelle delle veneziane, fino a chiuderle del tutto … Gualtiero e gli altri si guardarono interdetti … Non era frequente una cosa del genere … Ci fu perfino qualcuno, che si lasciò scappare un battutaccia, ma il Sassofrassi  non perse tempo a redarguirlo … Tuttavia, anche lui sembrava perplesso …


La “chiacchierata” si protrasse per ben oltre un’ora e finalmente la porta si riaprì e i due ne uscirono, in una specie di atteggiamento colloquiale, perfino amichevole … Poi il Commissario ordinò, che la ragazza fosse riaccompagnata a casa … Ma dovette ripetere l’ordine, per vincere lo stupore generale, che aveva “come congelato” i suoi subalterni …

  


- E’ prudente, signor Commissario? … La lasciamo andare e se poi quella ci scappa …
- E per andare dove, Gualtiero? … Dimmi, per andare dove? …
- Non lo so, ma lo ha già fatto una volta …
- Ma c’era un motivo … A sentire lei, si è trovata sotto la minaccia di uno strano tipo di arma, una specie di “penna-pistola”, o qualcosa di simile … Sembra, che lui le abbia mostrato la pallottola in canna …
- Lei, le crede? …
- Anche se le singole affermazioni possono generare dei dubbi, la storia nell’insieme regge … Il tizio aveva anche gli strumenti da scasso, dice lei; è così che ha potuto forzare le porte … E poi, è stato anche capace, con uno dei suoi gadget, di disattivare l’allarme della porta antincendio … Come altro si può spiegare questo fatto? …
- Non so che dire … Certo, vista in questo modo … Ma se fossero complici? …
- Che se ne faceva di una complice del genere, un tipo sofisticato come quello?... Non ti sembra più logico, che gli servisse un ostaggio e che abbia preso il più a tiro? …
- Questo è pure vero … Ma lasciarla andare …
- Deve tornare domani, per una deposizione formale … Ho voluto darle modo di smaltire lo shock e di riordinare i fatti, non mi è sembrato, che avesse del tutto le idee chiare … Inoltre … Ecco qui, il suo libretto universitario, me l’ha lasciato in garanzia, dicendo, che è la cosa più preziosa, che ha … Credi davvero, che ci rinuncerebbe? … Ha fatto la vita, che ha fatto fin’ora, per pagarsi l’università … E ora butterebbe via tutto, per cosa? … Tanto, la riprenderemmo comunque … E dove va, quella? …
- Se lo dice Lei …
- Tieni, domani quando avrà rilasciato la sua dichiarazione, restituisciglielo …
- Agli ordini …



Quella giornata, si rivelò per quella che si era annunciata … Un distillato climatico di patimento … Ma solo fino alle prime ore del pomeriggio … Poi, improvvisamente e drasticamente, peggiorò …


==


Malfidato soleva fare una pausa pranzo, verso le prime ore del pomeriggio e quel giorno non era diverso dagli altri, se non per il gran caldo, che gli aveva fatto perdere l’appetito; per questo aveva optato per una granita al caffè. Il commissario sorseggiava la sua bibita seduto all’aperto, leggermente defilato ma ancora in vista dell’ingresso del suo edificio. Il vai e vieni lo lasciava indifferente, mentre i suoi pensieri vagavano senza meta.

- Salve, Commissario …
- Cosa? …
- Si sta rilassando …
- Oh! … Sei tu … Come mai da queste parti? …
- Non ricorda? … Dovevo presentarmi per la deposizione …
- Ah, sì … Ci stai andando? …
- No, sono già stata lì  e ho fatto tutto, compreso questo …
- Il tuo prezioso libretto universitario …
- Sì, dice bene! … E’ per questo che l’ho disturbata, volevo dirle grazie di avermi dato fiducia … Capisco che non era tenuto a farlo e l’ho apprezzato molto …
- Spero ne possa uscire qualcosa di buono per te …
- Le va un po’ di compagnia? …
- Non mi starai facendo proposte sconvenienti, vero? … Potresti essere mia figlia …
- Ho clienti di parecchio più cresciuti, lo sa? …
- E proprio a me vieni a dirlo! …
- Non vorrà arrestarmi? …
- Senti, BlackHolly, non sei tenuta a farlo …
- A fare cosa? …
- Qualunque cosa tu abbia in mente … Se veramente mi sei grata cerca di mettere la testa a posto, trovati un bravo ragazzo e vivi la tua vita lontano dalla polizia …
- Un po’ di paternalismo vecchia maniera, vero Commissario? …
- Sarà, ma tu hai l’età che avrebbe avuto mia figlia … Non ci vedo altro in te, scusami …
- Non c’è di che … Che è successo a sua figlia, se posso chiedere? …
- Non è mai nata e mia moglie se ne è fatta una colpa … Non ha avuto più pace e le cose fra noi sono andate sempre peggio, fino alla separazione e poi al divorzio … Non vorrei proprio che mia figlia facesse la vita che fai tu …
- Non dovrebbe generalizzare … Anche i figli, prima, o poi, diventano adulti e devono affrontare la vita per quello che essa riservi loro … Non è col sentimentalismo, che si rimedia ai colpi che la vita ci riserva … Io forse non sono il modello di figlia che lei e sua moglie sognavate, ma nessuno mi ha messa sulla strada … Non posso dire che sia una vita da sogno, ma non comporta più compromessi di tanti matrimoni che conosco … Comunque se proprio non vuole accettare i miei “servigi”, lasci almeno, che le paghi la sua granita …
- Già fatto, ma è come se avessi accettato … Ma tu non hai proprio di meglio da fare? …
- Ho capito, non sono “all’altezza” … Grazie di avermi aiutata, nonostante quello che pensi di me, Signor Commissario.
-  … Aspetta … Non andare … Scusami, non volevo affatto essere scortese. Non penso male di te, davvero … Ero immerso nei miei pensieri e non ho colto subito le tue buone intenzioni … Fermati ancora qualche minuto, finché finisco la mia bibita … Anzi, ti prego, prendi qualcosa anche tu …
- E’ buona la granita? …
- Sì, BlackHolly, è ottima …

Il vai e vieni della stazione di PS dell’aeroporto continuava come al solito, mentre il commissario e la ragazza parlavano, sorseggiando caffè freddo, ad un tavolino, in quella calda e afosa giornata … E non si sarebbe detto che ci fosse niente di strano in quella scena …
Poco dopo, Malfidato rientrò in ufficio  per il sollievo del suo collaboratore, che gli veniva incontro in uno stato alquanto alterato …

- Finalmente, Signor Commissario … Non sapevamo più dove cercarla … E’ successo l’inferno …
- Che minchia dici, Gualtiero? … Ero al bar, come tutti i giorni … Che è successo, parla …
- C’è un aereo bloccato a terra, da più di mezz’ora … Il Comandante ci ha fatto intervenire per far scendere tre passeggeri …
- Tre … Sei sicuro, addirittura! …
- Sembra che uno di loro fosse svenuto, o forse drogato e che gli altri due lo avessero fatto salire, in qualche modo, coercitivamente … Prima gli Steward e poi il Primo Ufficiale, hanno tentato di convincerli, ma di fronte al loro rifiuto è dovuto intervenire il Comandante che ha ordinato lo sbarco di tutti e si è rifiutato di partire in quelle condizioni …
- E adesso, come siamo messi? …
- Sono in stato di fermo, tutti e tre, nel suo ufficio …
- Pure quello svenuto? …
- No, sta benissimo … Dice che ha fatto la sceneggiata, perché lo stavano obbligando a partire …
- Chi? …
- Gli altri due, i russi …
- Russi? … Anche il terzo è russo? …
- No, svizzero …
- Ma che centra uno svizzero, con gli altri? …
- No, non uno svizzero, ma “lo svizzero” … Così lo chiamavano i russi …
- I russi chiamavano il terzo individuo con l’appellativo “lo svizzero”? …
- Sì, Signore … Non è stato possibile appurare altro, perché i russi si rifiutano di collaborare … Dicono di essere diplomatici …
- Ci risiamo, altri casini internazionali, appena siamo usciti da quelli con gli americani e ora ci capitano i russi e pure gli svizzeri … Porca puttana! …
- Ma non è tutto, Signor Commissario …
- Come sarebbe, non è tutto … Che c’è ancora? …
- Appena è andato via, ci hanno comunicato che qualcuno si era sentito male in una delle toilette per uomini e naturalmente ho mandato qualcuno a controllare …
- Eeeh, certo …
- In realtà, si trattava di un cadavere, bello freddo … Morto ammazzato, Signor Commissario … Un colpo di “22” a bruciapelo, dritto nel cuore: lavoro da professionisti, il proiettile è rimasto dentro e non ci sono bossoli in giro, già fatto i primi controlli e ho già avvisato la Malleson, all’ufficio del Medico Legale … Stanno per arrivare … Spero di aver fatto bene, in sua assenza …
- Merda, che storia! … Ah, scusa, ma certo, certo, Gualtiero … Ehem … Agente scelto Sassofrassi: ottimo lavoro! … Ma ora, bisogna mettere ordine in questo casino! ... Appena arriva la patologa, voglio essere avvertito; nel frattempo vediamo che cazzo stavano combinando quei tre stronzi …


Sassofrassi e il commissario s’affettarono verso gli uffici, dove i tre eleganti individui erano piantonati da due guardie.
Appena essi si resero conto, che era arrivato il commissario, tentarono subito di avvicinarsi a lui, protestando ad alta voce, contro i presunti abusi della polizia italiana, ma i due piantoni, con decisione, sbarrarono loro la strada. Poco dopo, entrato nel suo ufficio, Malfidato ordinò al suo collaboratore di fare entrare solo l’individuo indicato come “lo svizzero”.

- Dunque, allo stato delle cose, Lei, sarebbe il cosiddetto “svizzero” … Dico bene? … Vuole declinare le sue effetive generalità, o devo denunziarla …
- No, Signor Commissario, assolutamente, no … Ecco il mio passaporto. Io, in questa vicenda, sono solo un vittima. Quei due energumeni, mi hanno sequestrato e minacciavano di rapirmi, per ottenere certi indebiti vantaggi …
- Vediamo … Lei sarebbe … Il signor Franz Josef Kurtz, di Zurigo, Svizzera … Ah! ... Ecco che si spiega il soprannome …
- Esatto, Signor Commissario … Come vede, non ci sono misteri, per quel che mi riguarda …
- E i due signori che Lei accusa, dico: accusa! … Di rapimento, spero si renda conto della gravità delle sue affermazioni …
- Ci sono i fatti, Signore … Non sono semplici accuse … Quando mi hanno trascinato sull’aereo ero semi svenuto …
- Su questo ci sono pareri discordi, basandomi sul verbale, stilato a bordo dell’aereo e con le testimonianze degli steward e dei due ufficiali …
- Ma loro non possono conoscere i dettagli di quanto avvenuto prima che salissimo a bordo … Possono parlare solo del mio tentativo di attirare l’attenzione, al solo fine di sottrarmi ai miei rapitori …
- Lei, dunque insiste, nel formulare gravi accuse, nei confronti di due cittadini stranieri, che per giunta sembra godano di immunità diplomatica …
- Io e Lei sappiamo come certi individui possano ottenere certe credenziali …
- No, scusi … Lei parli per sé  … Quello che posso, o non posso, sapere io è cosa di cui non intendo discutere in questa sede …
- Chiedo scusa … Quello che intendo dire e che i due individui in questione, sono in realtà addetti commerciali, venuti qui per trattare un affare col sottoscritto e, non essendosi trovato un accordo economico … Hanno pensato bene di forzarmi la mano, impadronendosi di me e dei miei progetti e sentendosi protetti dalla loro cosiddetta immunità …
- E dove sarebbero, questi progetti e di cosa si tratta? …
- Ecco, proprio questo è il punto. Io non posso dirle dettagli di una tecnologia in attesa di brevetto … Ma comunque il materiale adesso si trova in vostro possesso, in quanto i miei bagagli a mano sono stati sequestrati dai suoi agenti. Io vorrei che mi venissero al più presto restituiti.
- Sa, Signor … Kurtz, dico bene? … E’ così che si pronuncia? …
- Sì, sì …
- Vede, come già saprà, qui in Italia, la burocrazia ha tempi lunghi … Non sempre l’efficienza e la buona volontà del singolo possono abbreviare le cose … Ma io le assicuro, che farò il possibile … Purtroppo, oggi è una giornata che non promette bene … Sarà pure una sfortunata coincidenza, ma quando c’è un cadavere sparato di mezzo, le nostre priorità ci obbligano a dargli la precedenza …
- Ma io che centro? …
- Purtroppo, anche se non c'entriamo, tutti ci andiamo di mezzo …

  

Proprio in quel momento, Sassofrassi, attraverso le tende, stava segnalando l’arrivo del medico legale e il commissario, scusandosi con l’uomo, si affrettò verso il luogo del delitto …
Il nastro di sicurezza formava un semicerchio intorno alla porta di una delle toilette … Una immagine che riportava alla mente di Malfidato l’immagine assai simile che un paio di giorni prima si era svolta poco più in là … Questa volta però c’era di mezzo un cadavere e lui stava cominciando a pensare che tutti questi avvenimenti concomitanti non potevano essere coincidenze, ma quale fosse il possibile legame tra quei fatti non era nemmeno lontanamente al suo orizzonte …

- Tamzin! … Ci si rivede, a quanto pare … Si direbbe proprio che tu ti sia innamorata dell’Italia? …
- Ciao, Alessandro … Lo sai bene, che non è solo l’Italia ad avermi fatto innamorare …
- Ehem! … Cosa abbiamo qui, Dottoressa? …
- Vuoi una pasticca per la gola? …
- Scusa, non voglio essere scortese, ma siamo nella merda … Sii gentile, dammi una mano … So che ne sei all’altezza …
- Ok … Non so cosa esattamente ti serva, ma ti posso intanto dire che questo individuo non va d’accordo coi documenti che si portava appresso … Qualcuno ha manomesso il passaporto, non so per quale motivo, ma in ogni caso questo non passerebbe per un americano, neanche se lo avessi trovato in un cesso del McDonald …
- Ma non mi dire! …
- Questo è palesemente un individuo europeo, ma ti sarò più precisa dopo l’autopsia … Ovviamente, come già saprai, gli hanno appoggiato una “22” sul cuore ed hanno premuto il grilletto, ma il tizio era già privo di conoscenza … Probabilmente a causa del colpo, che ha  causato l’escoriazione, che ha sulla nuca … Inoltre ci sono alcuni segni di strangolamento, probabilmente un tentativo non riuscito … In poche parole, il tizio ha lottato per difendersi, ma poi è stato sopraffatto e per dargli una morte rapida e sicura l’hanno sparato al cuore … Hai qualche domanda? ...
- Tu dici, che hanno cercato di farlo passare per un americano? … E perché mai? …
- Questo è il tuo lavoro, il mio mi permette di dirti, che questo, a occhio e croce, è un tipo mitteleuropeo …
- Accidenti! … Sei un fenomeno …
- Mettigli il naso vicino alla bocca … Il tizio aveva mangiato poche ore fa … Probabilmente prima di prendere l’aereo, che l’ha portato qui … Ma ora mi sto esponendo un po’ …
- Senti, Tammy …
- Dillo ancora …
- Cosa? …
- Tammy …
- Forza, Dottoressa, componiti …
- Mi sembri Tiberio Murgia … Cosa volevi, dai! …
- Se dicessi, che questo tizio è uno svizzero, sarei fuori strada? …
- Vuoi che indaghi in tal senso? …
- Mettici tutto l’impegno necessario, è una questione importante per le indagini …
- Contaci, Ale ...
- Grazie, Tammy ...
- Potete rimuoverlo, adesso …
 

Malfidato prese il corridoio verso gli uffici, completamente assorto nei suoi pensieri; stava rimuginando l’intero dialogo appena avuto col medico legale … Qualcosa si stava affacciando alla sua mente, ma mancavano dettagli importanti e questo non gli permetteva di chiudere il cerchio ideale del suo ragionamento … Bisognava trattenere i tizi dell’aereo almeno fino ad autopsia ultimata e soprattutto separati bene gli uni dall’altro … Ma c’era anche la faccenda dell’immunità da considerare … Quanto ci avrebbero messo quelli dell’ambasciata Russa ad intervenire, sempre ammesso, che gli interessasse esporsi, su una faccenda del genere, poteva pure darsi, che a loro il silenzio e la discrezione, interessassero più del culo dei loro due uomini … Forse, con un aiutino dall’alto, si poteva fare in modo di tenerli fuori gioco il tempo necessario … Chissà …

==




Ancora una volta all’apparire del commissario negli uffici, i tre individui si erano alzati, protestando a voce alta, e solo la prontezza dei loro custodi li aveva mantenuti al loro posto … Malfidato si era limitato a far loro un cenno vagamente allusivo alla sua impotenza di poter fare più in fretta, ma sapeva che non era possibile ignorare ancora a lungo i due russi e perciò dopo aver riesaminato per l’ennesima volta tutte le dichiarazioni comunicò al suo assistente di farli entrare in nel suo ufficio …





- Prego, Signori, accomodatevi …
- Noi deve protestare, Signuor Commissariuo …
- Calma, calma … Signori … Cercate di capire, che in questo momento noi dobbiamo far fronte ad una situazione particolare e che perciò, per quanti sforzi, facciamo … Per quanta buona volontà si possa avere, esistono delle priorità, ineludibili. Sarebbe stato scortese da parte mia farvi parlare con qualcuno dei miei sottoposti e d’altra parte un caso di omicidio richiede la mia presenza e l’assoluta priorità rispetto ad ogni altra considerazione … Perciò vi avverto che le vostre proteste, per quanto in alto voi possiate indirizzarle, mi vedrebbero assolutamente giustificato nel mio procedere. Quindi se volete continuare a protestare, fatelo pure, ma in tal caso questo colloquio sarà ulteriormente posticipato … Non dovete dimenticare di essere stati la causa di notevoli problemi per questo aeroporto, per la compagnia aerea, e per tutti i passeggeri del volo che avete interrotto … Il vostro comportamento non è certo quello che ci aspettiamo in questo paese da dei diplomatici …
- Noi vogliamo esprimere nostro rammarico per problemi causati, ma noi abbiamo diritto di riavere nostri bagagli immediatamente e di essere autorizzati a lasciare vostruo paese … Noi non qui per creare problemi … Noi stati impediti chiamare nostra ambasciata, questo non regolare …
- Se volete partire, o telefonare, non ci sono problemi. Ma per quanto riguarda i bagagli temo che sarà necessario dimostrare che siano vostri, dato che il Signor Kurtz ha avanzato la stessa richiesta; io sono tenuto a verificare formalmente, che cosa sia di chi … Immagino che voi possiate dimostrare quali bagagli siano i vostri …
- Noi, diplomatici … Noi non deve dimostrare niente … Signor Kurtz creato solo confusione forse vuole rubare lui a noi …
- In questo caso, vi consiglio di sporgere denuncia …
- Noi non ha tempo per questo …
- Forse dovremmo chiedere ai nostri ufficiali doganali di verificare il contenuto dei bagagli, in modo da appurare se vi sia la possibilità di identificarne la proprietà …
- Ma questo è scandalo, noi ha immunità diplomatica …
- Lo vada dire ai nostri doganieri … Loro hanno le loro idee e vai a sapere cosa ti possono combinare, se li trovi in una giornata storta … Specialmente se si tratta di missioni commerciali … Quelli ci vanno a nozze …
-  Che entrano  nuozze in questa situazione? …
- Lasciamo perdere, era solo un modo di dire … Pensateci bene, Signori … Se volete percorrere la via dura, allora io non posso che seguire tutte le formalità, una per una … E con il da fare che abbiamo, temo che ci vorrà parecchio … Comunque, voi ora vorrete contattare la vostra ambasciata; ne avete tutti i diritti e anzi mi scuso se, a causa della lingua i miei collaboratori non ve lo abbiano permesso prima … Prego, vogliate accomodarvi …
- Come? … Cosa dire … Lei, non fa niente? …
- Vi faccio accompagnare a un telefono … Appena avrete parlato coi vostri referenti, cercherò di trovare il tempo per un nuovo incontro … Ma bisognerà che senta anche l’altra campana, voi mi capite? …
- Io, no! … Ora perché Lei parla di campane? … Che entra campane con bagaglio? …
- Forse dovremmo far venire un interprete, non vorrei, che questi problemi con la lingua, compromettessero ulteriormente la situazione … Naturalmente, ci vorrà un po’ di tempo per trovarne uno disponibile … Vedrò cosa posso fare …
- Noi non vuole interprete, noi vuole nostruo bagaglio … “Kak vy govorite, chert!”
 


Malfidato si era mosso in un modo apparentemente indaffarato e aveva fatto segno al Sassofrassi di venirgli in aiuto, mentre manovrava per sganciarsi dai due russi … Prima ancora, che si spegnesse l’eco di quella loro imprecazione in lingua madre, egli era già fuori dall’ufficio, impegnatissimo nel dare improbabili ordini, a destra e a manca … Ma poco dopo al suo assistente ordinò di portargli tutto il materiale sequestrato e, in seguito, anche quel tale Kurtz, nella sala riunioni, dalla parte opposta, lontano dal suo ufficio …


  


- Ah! … Signor Kurtz … La prego si accomodi …
- Io devo protestare …
- Ma si accomodi pure, oggi è la giornata della protesta …
- Lei, Commissario, si prende gioco di me …
 - Ma che dice mai … Caro il mio Signor Franz Josef Kurtz … Che ne direbbe se facessi venir qui il capo scalo … Sa, lui è svizzero e parla perfettamente il tedesco di quelle parti … Potreste farvi un bella rimpatriata e parlare il vostro dialetto … Magari davanti a un bel piatto di wurstel e crauti … Che ne dice, lo faccio venire? …
- Non è necessario, Signor Commissario …
- Ha intenzione di continuare a prendermi in giro? …
- Ok, ha vinto … Le dirò la verità … Io sono dei servizi interni della CIA, sto dando la caccia ad un nostro agente che si è messo in proprio, durante la trattativa con il vero Kurtz per aggiudicarsi il suo brevetto. Quando sono arrivato era troppo tardi, lo svizzero era già stato ammazzato … Ma sono riuscito a impedire che Chris Charter, questo è il nome del collega indagato, si impadronisse dei documenti e del bagaglio di Kurtz …
- Non sarebbe il caso che mi dicesse anche il suo nome? …
- Ah, che sbadato … Io sono l’Agente Speciale Halton Arper. Ho prelevato il materiale dello svizzero, ma mentre ero in procinto di uscire, sono stato assalito dai due russi che mi hanno immobilizzato …
- Ma scusi, perché hanno preso lei …
- Vede, io avevo deciso di sostituirmi allo svizzero, per scovare chi erano i suoi contatti e segnalarli ai nostri servizi come soggetti da tener d’occhio … A questo fine avevo nascosto il cadavere e sostituito i documenti miei con i suoi … Loro mi hanno scambiato per Kurtz perché non lo conoscevano …
- Ma la foto sul passaporto? …
- Quella siamo in grado di “correggerla”, con una tecnica che non sono autorizzato a rivelarle …
- Va bene, quindi Lei viene scambiato per Kurtz e loro la prelevano iniettandole qualcosa per stordirla …
- Esattamente … Però, in un modo, o nell’altro, dopo un po’, arrivati sull’aereo, io ho un momento di lucidità e mi riesce di inscenare quel caos, che poi impedirà la riuscita del piano dei russi …
- E fin qui … Diciamo che fila … Ora veniamo al motivo del contendere …
- Non posso rivelarle tutti i dettagli, Commissario …
- Capisco … Speravo di consegnarle questi oggetti … Ma veda, quei signori li rivendicano  a loro volta ed essendo corrieri diplomatici autorizzati, temo che abbiano più credenziali di quante ne abbia Lei …
- Commissario! …
- Agente Speciale! …
- Stiamo parlando di tecnologia militare … Qualcosa che potrebbe essere utilizzato a scopo di terrorismo … E’ sicuro di voler sapere cose che potrebbero metterla sotto la lente di ingrandimento del nostro governo? …
- Miii! Che spavento! …
- Voi italiani! …
- Che c’è no le piacciamo? …
- Al contrario, volevo dire che siete unici …
- Non voglio indagare oltre, su questa affermazione … Che vogliamo fare? …
- Può almeno prendere l’impegno che se non interesserà direttamente le sue indagini la cosa resterà tra di noi? …
- Non ho interesse nell’affare; del resto siamo alleati ed io ho il massimo rispetto per la NATO …
- Okey, come vuole … Si tratta di un progetto e di un prototipo: le informazioni sono contenute in quel Laptop ed il prototipo è all’interno della valigetta … Il prototipo è concepito per essere una dimostrazione, letteralmente, ambulante delle potenzialità del sistema …
- Cosa contiene? …
- Una pistola …
- Cosa? … Che sta dicendo, non sarebbe mai potuta passare ai controlli …
- Invece è andata proprio così! …
- Sarebbe questo lo scopo …
- Gli scopi sono molteplici, ma già solo il fatto, che un oggetto proibito possa passare i controlli di un aeroporto, senza essere rilevato, da l’idea dell’enormità della cosa …
- Sa come funziona? …
- E’ un tipo di gel che aderisce all’oggetto da nascondere e lo rende trasparente, o comunque ne altera le proprietà ottiche, in modo da apparire uniforme … Può essere sottoposto a vari tipi di personalizzazioni  a seconda del tipo e del volume di ciò che si vuole mimetizzare …
- Formalmente, i russi hanno qualche titolo, per rivendicare queste cose? …
- Assolutamente no! … Non hanno mai incontrato lo svizzero … In realtà nemmeno io, da vivo …
- Quindi l’omicidio sarebbe in carico a questo tale, Chris Charter? … E, secondo Lei, che fine ha fatto? …
- E’ nascosto da qualche parte, non lontano da qui … Aspetta che io spunti, per farmi la pelle e prendersi questo materiale …
- Già perché lui non sa niente di tutta questa storia e crederà ancora, che sia Lei ad avere tutto quanto … Senonché, non vedendola uscire dall’aeroporto potrebbe farsi delle idee …
- Questo è possibile, ma finché non salto fuori da qualche parte continuerà a cercarmi: lui ha i mezzi per verificare i miei spostamenti; io, per muovermi, devo usare la carta di credito dell’ufficio e lui lo sa …
- Naturale … Quindi, possiamo supporre, che si aggiri ancora da queste parti …
- Esatto …
- Quello è il mio assassino e io lo voglio … Io faccio una cosa per te e tu fai una cosa per me … Dite così anche da voi? …
- Una specie … Quando potrò avere quella roba? …
- Quando potrò avere il mio uomo? …
- Lei deve considerare, che queste cose non possono essere tenute in questi uffici, come una qualunque valigia piena di biancheria … Non è nemmeno escluso che qualcuno degli interessati possa compiere azioni di forza, o atti di destrezza per impossessarsene … Occorre trovare un luogo adatto al livello di rischio che presentano …
- Abbiamo una filiale di banca con il caveau … Penso, che possa offrire le necessarie garanzie … Specie se facciamo il tutto senza dare nell’occhio …
- E’ un’idea … Suggerirei di procedere appena possibile …
- Intanto, creerò un po’ di via vai, in modo che non si capisca chi va e dove … Nel mentre passeremo per le scale antincendio per scendere alla banca …
 

Proprio come aveva detto, Malfidato fece fare un mezzo trasloco al suo personale, creando un caotico via vai di personale e scartoffie per tutto l’ufficio … E in quella situazione nessuno avrebbe potuto vedere i due scendere verso la filiale al pian terreno … Una volta arrivati, il direttore, già avvertito per telefono, li accompagnò direttamente alle cassette di sicurezza, dove il prezioso materiale fu segregato.


==



Dopo quei fatti, il Commissario sembrava essere sparito dalla circolazione: nessuno sapeva dove fosse e nessuno poteva parlarci; specialmente i tre personaggi coinvolti nella faccende dello “svizzero”.
Fra i suoi collaboratori, nei corridoi, si sussurrava che fosse stato visto in Questura, ma alcuni parlavano anche del Ministero … Come se tutti fossero in attesa, che succedesse qualcosa di veramente fuori dal normale.
Diverse ore più tardi, quando fuori già si accendevano i lampioni delle strade ed il movimento negli uffici si andava diradando, si presentarono due strani personaggi che, seppur vestiti in borghese, avevano l’aria di essere più in divisa di qualunque soldato in alta uniforme …
Tutti nell’ufficio si bloccarono con lo sguardo fisso su di loro, mentre si rivolgevano all’agente di turno col semplice gesto di mostrargli i loro tesserini. Dopo una breve occhiata il giovane poliziotto era scattato in piedi e, quasi correndo, aveva raggiunto il Sassofrassi, che stava riordinando alcune carte nell’ufficio del commissario …


- Sovrintendente, Sovrintendente …
- Che c’è? … Possibile, che mi dobbiate tutti promuovere, per forza …
- Guardi chi c’è …
- Chi? … Quei due? Beh! … Allora, che cosa vogliono? …
- Hanno due tessere … C’è scritto qualcosa di strano, ma ho letto anche una sigla leggibile, diceva FSB … Quelli sono del KGB! …
- Non esiste più il KGB … Stai tranquillo, ora sono dei colleghi … Speriamo solo, che parlino almeno un po’ d’italiano …


I due si avvicinarono agli ufficiali russi e, scandendo bene le parole, il Sassofrassi chiese loro come poteva aiutarli …


- Noi qui per prelevare, prigionieri …
- Prigionieri … Quali prigionieri? …
- Quei prigionieri …


Nel dire ciò, uno dei due puntava il dito in direzione dei due russi che erano stati fermati poco prima e si erano presentati come corrieri diplomatici …


- Ma noi non ne sappiamo niente … Non ho ordini in proposito … Non capisco …
- Noi ha ordini anche per voi, priego, leggere questo documentuo …


I due poliziotti, con grande stupore e circospezione, lessero il foglio che veniva loro porto e notarono subito, che portava il timbro della Questura e tutte le firme richieste … Ci volle del tempo, perché il Sassofrassi lo rilesse più volte e ad ogni rilettura, le sue spalle si stringevano e le sue braccia si allargavano …


- Mi fa specie che il Signor Commissario non mi abbia avvisato … E’ una cosa un po’ insolita, per me prendere questa decisione, in assenza del mio superiore … Io non so se ho l’autorità …
- Non preoccupare … Io parlato con Suo superiore, lui detto me che stare tranquillo … Lui molto da fare, in questo momento … Tu esegui ordine scruitto … Poi, lui spiega … Quando tuorna … Priesto …
- Mah! … Visto, che adesso siamo colleghi, penso di potermi fidare … Potete procedere, prego Signori …
- Gruazie, colliega …


Non appena i due pseudo diplomatici si accorsero della presenza degli ufficiali FSB, ebbero una improvvisa reazione violenta contro la guardia che li piantonava e subito dopo tentarono la fuga … Ma un improvviso, potentissimo, colpo di pistola gelò tutti quanti sul posto: i due alzarono le mani e si voltarono …
Uno dei poliziotti russi aveva imbracciato l’arma di ordinanza ed aveva esploso un colpo in aria … E, mentre tutti erano ancora in preda allo stupore, l’unico rumore che si sentisse, proveniva dalla polvere di calcinaccio, che continuava a cadere, lentamente, dal soffitto … E poi, in un quasi impercettibile sussurro …


- E’ una Podbyrin 9.2mm … Fuori ordinanza … Quella sì, che è una cazzo di pistola …
- Che ne sai tu, pischello? …
- E’ il mio passatempo, Signore: mi interesso di storia delle armi, specialmente quelle in uso alle polizie di tutto il mondo …
- Beh! … Comunque sia, a me non va, che si spari in casa mia, come se fossimo nel fottuto “far west” …
- “Far east” …
- Cosa? …
- Questi vengono da est, non da ovest …
- Mi cominci a stare sul cazzo, ragazzino, non so se mi spiego …
- Agli ordini, Signor Sovrintendente …
- E dai! …


I due ufficiali russi stavano, intanto, ammanettando i prigionieri e uno dei due si rivolse al Sassofrassi, con poche, essenziali, parole …


- Signuori, vi siamo grati per collabuorazione … Vi prego di scusare noi, ma uso di fuorza inevitabile … Voi fa pervenire elenco danni a nuostro ufficio Mosca e presto loro rimbuorsa … Spasiba, harasho! Dasvidania ...
- Dasvidania ... Colleghi …
- C’ha detto? …
- E chi lo sa … Dasvidania l’ho capita, ma il resto no.
- Per lo meno, due stronzi ce li siamo levati di torno, resta ancora il terzo …
- Ma che fine avrà fatto il Signor Commissario? …
- Li hai sentiti, no? … E’ molto occupato … E visti i risultati, sembra che il suo tempo lo stia occupando bene …
- Sì, Signor Sss ….
- Aaah! … Se lo dici un’altra volta, ti metto al turno di notte per un mese …
- Sissignore …


La mattina dopo, arrivando, Sassofrassi notò, che le tendine dell’ufficio del commissario erano tutte abbassate: non era in grado di vedere se ci fosse, ma la luce accesa sembrava suggerire, che egli fosse lì …
Bussò alla porta con discrezione e restò in attesa … Sentiva parlare, ma, lì per lì, non ricevette risposta … Poi, dopo aver distintamente sentito il telefono, che veniva riagganciato …


- Entra, Gualtiero …
- Buongiorno, Signor Commissario …
- Buongiorno a te! … Indovina con chi stavo parlando? …
- Non so … Ultimamente non mi tiene molto al corrente …
- Hai ragione, Gualtiero … Mi devi scusare per ieri, ma appena questa storia finisce, ti spiegherò per bene come sono andate le cose … Ma per adesso bisogna che ti accontenti così, purtroppo i fatti si accavallano e non c’è tempo nemmeno di pensare, figuriamoci poi di parlarne …
- Ma cosa dice, Signor Commissario, Lei non è certo tenuto a farmi rapporto … Comunque, cosa stava dicendo della telefonata …
- Erano i colleghi americani … La CIA …
- Perbacco! … Ha saputo qualcosa di nuovo? …
- Sai il bel tipo, che abbiamo in custodia? …
- Lo “svizzero”? …
- Quello finto, sì, proprio lui … Ieri mi ha raccontato la sua storiella, ma io non me la sono bevuta, così come ho sospettato dei russi e infatti quelli già li abbiamo sistemati … S’è scoperto che erano in licenza e che si stavano organizzando un loro giro d’affari privato, servendosi di informazioni e materiale recuperati durante il loro ultimo incarico, ivi compresi i passaporti diplomatici … Comunque tornando allo svizzero-americano, come ti dicevo … Questo ha cercato di farmi credere, che lui e quel Chris, che è sparito, avevano l’incarico di trattare questo famoso brevetto segreto per cui si sono scannati … Ma, con la scusa che volevo catturare l’assassino, ho bloccato in banca la roba che voleva … Sai mi serviva tempo … Dovevo capire meglio le varie parti in commedia, non so se mi spiego? …
- Credo di sì, fin qui, mi pare tutto chiaro; vada pure avanti …
- Quelli con cui stavo parlando, mi hanno confermato, che due dei loro erano in missione per verificare certe voci circa una probabile trattativa sottobanco, che il “vero svizzero” potrebbe aver intrapreso, dopo aver dichiarato che non erano sufficienti i soldi offerti dai governi sia russo, che americano … C’era la possibilità che entrassero in gioco altri governi, o peggio qualche organizzazione pericolosa …
- Un bell’intrigo …
- Ma il fatto è, che a un certo punto quello che abbiamo in custodia, che dovrebbe essere l’Arper, Halton Arper … Dicevo, questo tale comunica ai superiori che l’altro suo collega, quel tal Chris Charter, sarebbe sparito senza lasciar traccia …
- Humm …
- Insomma! … E’ una storia che puzza … Tanto alla CIA, quanto a me … Poi, salta anche fuori che il nostro Arper ha un curriculum piuttosto pesante: ha fatto di tutto, la guerra, il cecchino, il killer, l’organizzatore di rapimenti e ha persino lavorato alla sparizione fittizia dei testimoni di giustizia … E qui la cosa mi ha fatto scattare una molla …
- In che senso, Commissario? …
- Questo lavoro comporta una serie di attività, più o meno legali, specie negli USA, per le quali, a volte, si fanno apparire come morte persone che devono cambiare identità … E questo comporta la necessità di manipolare cadaveri, in vari modi … Non se se mi segui, Gualtiero …
- Sì, sì … La seguo benissimo, Commissario … Lei, sospetta, che questo tale possa aver fatto sparire non solo lo “svizzero”, ma anche il Charter, il suo partner … Già; ma come provarlo? …
- E’ lo stesso dubbio che avevo io … Ed è per questo, che ho dovuto darmi da fare e inventarmi qualcosa … Così ne ho parlato con la Dottoressa Malleson e … Indovina quella femmina cosa non è andata a inventarsi? …
- Bella femmina, se permette …
- Non divagare, Gualtiè …
- Mi scusi … Diceva? …
- Quella non s’è messa al computer e s’è collegata al database generale degli obitori ed è andata alla ricerca dei decessi non identificati, ovunque nel paese; per dire … Una mente contorta, ma utile …
- Eee …
- Ci sono alcuni casi, che potrebbero interessarci … Così, la Malleson ha ordinato l’esame del DNA per tutti e ci siamo fatti mandare dagli americani il “profilo” dello scomparso …
- Ha già i risultati? …
- Non ancora, no … Ma è tutto predisposto, con la Dottoressa … Appena ricevuta la conferma scatterà il nostro piano e, in questo piano, anche tu avrai la tua parte … Io non sono qui e non sai dove sono, fino a nuovo ordine …
- Che forza, sta cosa! … Che devo fare, Signor Commissario? …
- Vedi Gualtiero, per fare le cose per bene, ci servirebbe quella benedetta “22” … Mi segui? …




I due continuarono a confabulare a lungo … Ma la porta dell’ufficio era chiusa, le tende abbassate … Ovviamente nessuno poteva sentire cosa si stessero dicendo …
 

==



La solita confusione delle prime ore, caratterizzava anche quella mattina, il varco dei controlli bagaglio … Gente che scarica il proprio bagaglio a mano, i portafogli, ogni genere di gadget elettronici e magari la cintura dei pantaloni sui nastri trasportatori delle macchine per il backscatter a raggi X.
Fra gli altri passeggeri in coda, un volto noto aspetta tranquillamente, che il proprio bagaglio esca dal controllo … Era l’agente americano Arper, apparentemente in procinto di tornarsene in America … Nessuna difficoltà sembra essersi presentata e l’uomo, rapidamente, stava prelevando le sue cose e si avviava verso il suo gate.
Poco lontano, due figure seguivano la scena in questione, in attesa di qualcosa …
 


- Sei proprio sicuro di quello che stai facendo, Alex? …
- In ogni caso sarebbe un po’ tardi per cambiare idea, non credi, Tammy? … Ma comunque, sì … Sono abbastanza sicuro di fare la cosa giusta …
- Sono quelli lì, che stanno arrivando, i due doganieri, che mi dicevi? ...
- Sì … Uno solo è un vero doganiere, l’altro è un loro agente travestito … E’ lì per avvalorare tutta l’operazione … Poi, se guardi più in là, vicino al gate, ne vedrai altri due in attesa di intervenire …
- Ah, sì … Li vedo … Allora, è un’operazione congiunta? …
- Non c’era altro modo, senza la pistola non abbiamo granché in mano … Tutta la faccenda si sarebbe risolta in un pasticcio internazionale, con la possibilità che un duplice assassino ci sfuggisse dalle mani … Senza il tuo brillante intuito, non avremmo saputo come ritrovare la prima vittima; ma senza questo tentativo non avremmo il modo di incriminare l’assassino …
- Sì, ma a beccarlo saranno gli americani? …
- Pensi che saranno teneri con uno che ha fatto fuori il proprio collega e stava per sottrargli un simile affare? … Noi qui, non avremmo certo potuto fare di meglio … Che se lo tengano pure, e ci dovranno pure un favore …
- Ma quella tecnologia, Alex, come mai la lasciamo a loro? …
- Decisioni dall’alto. Noi, probabilmente, non avremmo saputo gestirla e loro, almeno in parte, la condivideranno con noi per senso di gratitudine … Comunque, Tammy, non è proprio oro tutto quello che luccica …
- E questo che vorrebbe dire? …
- Il mio amico direttore di filiale ha fatto entrare un nostro uomo nel caveau e ci siamo fatti una copia del disco fisso …
- E cosa pensi di farne? …
- Ufficialmente verrà consegnata ai nostri servizi, poi loro provvederanno a fornire le informazioni necessarie, a chi deve prendere le contromisure adatte nei nostri aeroporti …
- Ufficialmente? … Ma, cos’hai esattamente in mente? …
- Prima che gli americani abbiano finito di leggere i progetti su quel computer … Qualcuno pubblicherà una “pre-print”, sul sito dell’Università Cornell, con i dati fondamentali del progetto e, contemporaneamente, anche una pubblicazione divulgativa comparirà sui siti scientifici popolari americani … Nessuno saprà risalire agli autori, perché il materiale sembrerà provenire dai server più disparati e improbabili … E in questo modo la tecnologia diverrà di pubblico dominio e converrà a tutti lavorare sulle contromisure, non credi? …
- E come l’hai combinata tutta ‘sta cosa? …
- Amici e amici di altri amici, nonché qualche contatto fuori via e qualche favore da riscuotere …
- Ecco, guarda, Alex, l’hanno intercettato …
- Andiamo, Tammy …



Due robusti ufficiali di dogana si erano avvicinati all’agente Arper, in procinto di allontanarsi verso l’imbarco e gli avevano indicato la dicitura bilingue sulle pettorine, con la scritta “Dogana/Customs”, pregandolo poi di seguirli verso l’apposito bancone per le ispezioni …



- Prego Signore, voglia cortesemente aprire il suo bagaglio a mano …
- Ma ho appena passato i controlli … Che cosa cercate? …
- Noi non siamo interessati al terrorismo, ci interessiamo alle frodi fiscali e commerciali … Prego, esegua, o perderà l’aereo …
- Ma non capisco … Io sono un collega americano, ecco qui il mio tesserino … Sono qui per servizio … Un poco di cortesia tra di noi, eh? …
- Potrebbe avere liquori … In quella valigetta …
- Ci sono solo rapporti di servizio, andiamo …
- La apre, o la dobbiamo fermare per accertamenti? …
- Ecco la chiave …

 

Il doganiere aprì la ventiquattrore e si trovò davanti alcuni fogli, spostando i quali trovò una strana sostanza gelatinosa, ma solida, abbastanza simile al comune silicone isolante. Dopo un momento di esitazione, iniziò a tastare la superficie, con le mani protette da guanti di lattice, lungo i margini. Infine riuscì a sollevarne un primo strato, sotto il quale ce n’era uno assai più spesso, con un incavo sagomato al centro e proprio lì c’era un piccolo revolver. L’ufficiale lo sollevò attentamente e lo passò al suo collega; questi aprì il tamburo ed estrasse tutti i proiettili …
Dopo averli controllati, uno per uno, trovò quello che stava cercando e, con espressione soddisfatta ne sollevò uno, evidentemente già esploso, in alto, mostrandolo in direzione del commissario al di là dello sbarramento. Malfidato gli rispose col segno di vittoria ed il pollice alzato …
Nel frattempo l’Arper, resosi conto della trappola, fece per girarsi e tentare la fuga, ma i due suoi colleghi, nel frattempo gli si erano parati alle spalle, con le braccia sui fianchi, lasciando chiaramente spuntare le loro pistole …
Arper stette immobile a guardarli per pochi istanti, poi, scuotendo la testa, si lasciò andare, sedendosi sul bancone, proprio a fianco della valigetta, che lo aveva tradito …
Poco lontano, Tammy e Alex si complimentavano l’un l’altro, con grandi pacche e strette di mano …




- Sei stato grande, Alex … Non solo sei un bell’uomo, ma sei anche intelligente …
- Non so trovare le parole, Tammy, per ringraziarti … Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il tuo aiuto …
- Scommetto, che la parlantina ti tornerà presto; appena dovrai inventarti una scusa, per rifiutare il mio invito a cena per stasera …
- No, non ci penso nemmeno; però vorrei invitarti io, al miglior ristorante di Roma, dove bisogna prenotare un mese prima … Ma a me fanno sempre trovare un tavolo libero; vedrai è una cucina indimenticabile …
- Forse un'altra volta, stasera non voglio andare in un posto affollato, dove avresti troppe vie di fuga … Invece a casa mia, anche per uscire, ci vuole la chiave …
- Accidenti! ... Ma cosa mi vuoi fare? …
- Tu non te lo immagini nemmeno! …



==


==