venerdì 29 ottobre 2010

… Mille Anni Luce …

Abstract:
Questo pianeta è preda delle invasioni o degli invasati? … Non trascuriamo il caso, che entrambe le possibilità siano date …



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“Buonasera, cari telespettatori e benvenuti al telegiornale delle venti … Questa sera, la prima notizia ha davvero dell’incredibile … Sembra che un intero stadio, durante il derby della Capitale, abbia assistito al presunto avvistamento di alcuni UFO, altrimenti noti come oggetti volanti non identificati … Per assurdo che possa sembrare, nessuna delle telecamere è riuscita a posizionarsi in tempo per riprendere la scena, tuttavia esistono alcune decine di migliaia di testimoni del fatto, ivi incluse alcune autorità cittadine … Parleremo in seguito, approfonditamente, di questa notizia di cronaca, intervistando un esperto della materia … Vi posso, comunque, anticipare il suo deciso scetticismo, basato sul fatto che il più vicino pianeta, abitato da una civiltà sufficientemente avanzata, sarebbe presumibilmente situato a non meno di mille anni luce dalla nostra Terra … Il che renderebbe impraticabile qualsiasi impresa di invasione e conquista … Prima però, dobbiamo occuparci dell’ennesimo scandalo politico …”



- Vuoi spegnere la tv e mettere un po’ di musica, amore …
- Aspetta, sentiamo questa storia degli UFO …
- … Ma dai! … Sarà la solita fesseria …
- Dice che l’hanno vista decine di migliaia di persone … Come fa a essere una fesseria? …
- Questa dovrebbe essere una serata rilassata o sbaglio? …
- Ok! … Cosa vuoi sentire? …
- Amy, of course! …
- Di corsa … L’amica è in ritardo, a quanto pare …
- L’importante è che si dia da fare …
- L’importante è che tu NON ti dia da fare. Lo sai quali sono patti! …
- Già, ne facessi una giusta, tu …
- … Ma di che ti lamenti? … Ti porto il servizio in camera e non sei ancora soddisfatto? …
- Potevi insistere per convincerla … Ti pare? …
- Se insistevo, non se ne sarebbe fatto più nulla! … E forse sarebbe stato meglio … Comincio ad avere i miei dubbi su tutta la faccenda … In fondo quello che ha i problemi sei tu …
- Mi pareva strano, che non ne avessi ancora parlato, stasera … Porca troia! …
- Non chiamarmi “porca”, sai …
- Ha, ha … Guarda che non ho voglia di ridere, dopo il veleno che hai sputato …
- Ah! … E’ così … Tu sei la povera vittima e io la vipera senza cuore …?
- Mi hai tolto le parole di bocca …
- Stronzo, ingrato …
- Guarda, che il campanello ha squillato, io ho le mani impiastrate da questi stuzzichini, apri tu …
- Giuro che la mando via! …
- Smettila! … Non farne una tragedia … Sarà sempre meglio di niente! …
- Bastardo! … Ciao, Cecilia, carissima come stai? … Entra … Accidenti! … Sei uno splendore! …
- Grazie, Stephy, anche tu sei più bella che mai … Lussureggiante, direi …
- Che, permetti che ti presenti mio marito, Elmer … Elmer, questa è Cecilia, per gli amici Che …
- Ciao, Cecilia … Gli amici di mia moglie sono i miei amici …
- Chiamami Che, ti prego …
- Ok, Che … Permettimi di farti i più vivi complimenti, se non sapessi che eri la “prof” di Stephy al liceo, vi darei gli stessi anni …
- Bel complimento, Elmer e grazie del pensiero affettuoso per la tua mogliettina …
- Non ti sarai offesa, amore? … Non ti attaccherai anche ai convenevoli? …
- Ragazzi, non sarò arrivata ad interrompere qualcosa, spero? …
- Scusa, Che, stavamo litigando, proprio quando hai suonato e temo che non si sia spenta ancora l’eco …
- Possiamo cambiare programma, non c’è problema per me … Cosa ne dici, Stephy? …
- Meglio sentire il "capofamiglia" …
- Scusami, Che … E’ colpa mia … Ma ti prego di non farci caso, cerchiamo di rimettere la serata in piedi … Ti va? …
- Oh, sì! … Ero venuta già con l’acquolina in bocca! … Per la verità me la porto dietro da diversi anni, come saprai …
- Non perdi tempo, vedo …
- A che scopo, gente … Mi pare che ognuno di noi sappia perché siamo qui … Cos’altro c’è da dire? …
- Mi piaci, Che … Hai le idee chiare e questo mi piace … Immagino perciò, che non avrai cambiato idea sul mio ruolo …
- Puoi scommetterci, Elmer! … Se la cosa non ti sconfinfera, meglio salutarci adesso …
- Non dargli retta, Che! … Tu sei mia ospite e quel che ci siamo dette, vale ancora … Elmer può restare e “adattarsi”, o prendere la porta e farsi un giro …
- Ok, raga … Decidetevi …
- Gli stuzzichini sono pronti … Vogliamo prima conoscerci un po’, davanti ad un bicchiere di Müller-Thurgau e qualche tramezzino? …
- Sì, sì … Io ho sempre fame, “prima” di fare sesso! …



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Nell’appartamento sottostante quello di Stephy ed Elmer, affittato da un nuovo inquilino da pochi giorni, qualcuno giaceva sul letto immerso in un sonno profondo, quando una serie di prolungati cigolii, sordi tonfi e grida in crescendo, disturbarono inesorabilmente il suo sonno …
Non era davvero un sonno di poco conto, anzi, erano gli ultimi momenti di un sonno durato circa mille anni, giorno più, giorno meno …

Il nuovo inquilino si alzò dal letto con grande fatica, stirandosi i muscoli, zoppicando per l’intorpidimento generale … Nella sua mente si facevano strada gli ultimi ragguagli, ricevuti prima di venire posto in “animazione sospesa”, che riguardavano proprio le informazioni necessarie nell’immediatezza del risveglio … Il nome da utilizzare era Eiríkr Hákonarson e doveva immediatamente mettersi alla cerca di Olof III di Svezia … Sapeva anche che le sue funzioni si sarebbero andate rigenerando col passare delle ore e che nel frattempo poteva iniziare le ricerche, grazie anche al fatto che il suo aspetto fisico psico-mimetico fosse stato predisposto fra le priorità operative …
Fra le sue prime istruzioni si evidenziò presto anche la modalità di comunicazione locale e la conseguente necessità di reperire uno o più “individui” in grado di rispondere alle sue domande … Quel rumore che proveniva dal piano superiore sembrava fornirgli la risposta e quindi si avviò per le scale fino all’entrata dell’appartamento corrispondente al suo … E bussò alla porta …


- Chi accidenti è a quest’ora? … Elmer va a vedere e mandali al diavolo …
- Ho capito, adesso, qual è il mio ruolo! … Dannate donne! … Vado, vado … Voi continuate pure a divertirvi, fate conto che io non esista! …


Elmer si avviò verso l’ingresso, dando un’ultima occhiata alla Che e al suo prepotente gesto, mentre col suo “strapon” penetrava Stephy, che a sua volta si contorceva di piacere, affondando le sue unghie nella schiena di lei …
Elmer si era messo un accappatoio in fretta ed aveva aperto la porta, restando per un attimo basito alla vista dello strano personaggio che gli si parava davanti …
Lì per lì, pensò che da qualche parte nel palazzo ci fosse una festa in costume, ma non gli sembrò una spiegazione plausibile quando ebbe analizzato l’estrema verisimiglianza dell’insieme … Di solito i costumi sono molto approssimativi, mentre quell’individuo appariva a tutti gli effetti come un cavaliere od un qualche tipo di combattente medievale … Ma era assurdo … Almeno finché l’uomo non interloquì …


- Cerco Olof …
- Olof chi? …
- Olof III, Re di Svezia …
- Senti amico, qui c’è in corso un movimento … Mi capisci? … Non vorrei perdermi le fasi cruciali, mentre tu spari cazzate … Qui non c’è nessun fottuto Olof e tantomeno nessun fottuto Re! … Mi sono spiegato? … E ora vedi di andare a farti un giro, che magari ti passa la sbronza …
- E’ importante! … E’ necessario che io incontri Olof, al più presto, ho viaggiato molto a lungo per questo scopo ed ora il tempo è un fattore cruciale … Se non è possibile comunicare con Olof, forse potrebbe mettermi in contatto con Knūtr-inn-rīki, detto anche Knut il Grande …
- Amico, segui il labiale … Va-a-farti-fottere! …
- Tu hai un atteggiamento ostile … Lasciami passare, voglio parlare con gli altri individui presenti in questo ambiente, per vedere se sono maggiormente disponibili …
- Ehi! … Ma dove credi di andare? … Brutto animale, vattene subito fuori da casa mia, sai! …
- Non ostacolarmi, umano … Non costringermi a danneggiare il tuo organismo …
- Danneggiare … Il mio cosa? … Ma come cavolo parla questo … Ehi, insomma, sei in casa d’altri, chi ti credi di essere per violare il mio domicilio … O te ne vai subito o chiama la polizia …
- Non sarà necessario, voglio solo interrogare gli altri e poi andrò via …


Eiríkr Hákonarson, o quel che era, entrò nella camera da letto, dove le due donne stavano ancora amoreggiando e, senza perdersi in convenevoli, pose ancora gli stessi quesiti … Stephy e Che ci misero qualche secondo a realizzare, che le strane domande provenivano da un perfetto estraneo, presente inopinatamente nella loro stanza da letto … Fu quindi un attimo e schizzarono entrambe ai lati del letto, pudicamente coprendosi con cuscini e lenzuola, urlando ogni sorta d’improperi, ovviamente all’indirizzo del povero Elmer, che ancora tentava disperatamente di farsi notare dall’estraneo …
- Figlio di puttana, come ti permetti di entrare in casa degli altri, senza essere invitato? … E tu? … Pezzo di babbeo, cosa aspetti a buttarlo fuori? …
- Di crescere una trentina di centimetri, per arrivargli almeno alle spalle … Che domande mi fai? … Ti pare, che non ci ho provato? … Ora comunque, chiamo la polizia …
- Non sarà, necessario … Io sono qui solo per sapere, dove posso trovare …
- Sì, sì … Abbiamo capito … Olof o Knut … Ma chi cazzo sono? … Perché cazzo, li vieni a cercare proprio in casa nostra? …
- Sono i vostri capi, com’è possibile, che non li conosciate? …
- I nostri capi? … Ma quanti Martini ti sei fatto, Amico? … Se non li reggi, dovresti bere di meno! …
- Tu sembri non capire davvero quello che dico … Ma allora chi vi governa? … Chi è che comanda, in questo momento? … Possibile, che ci siamo sbagliati nel reperire le informazioni …
- Che razza di domande fai … Qui siamo in Inghilterra, comanda la Regina ed il suo governo …
- La Regina? … Quale Regina? … Che fine a fatto il Re? …
- Amico, tu devi essere proprio fuori di testa … La regina Elisabetta II, il Re è morto da un pezzo! …
- Knut è morto! …
- … Ma quale Knut! ... Re Giorgio VI, il padre di Elisabetta …
- Tutto ciò è assurdo! … Com’è stato possibile un errore del genere? … Ditemi in che anno siamo …
- 2010 …
- 1010? …
- No, amico, guarda che hai l’orologio leggermente indietro … Questo è il ventunesimo secolo! … Siamo nell’anno del Signore Du-e-mi-la-e-di-e-ci! … Capito? …
- Che significa per voi questo “duemila e dieci”? …
- … Ma questo ci prende in giro, Elmer … Ora ricordo! … Knut il Grande, ha regnato sull’Inghilterra tra il 1016 ed il 1035, circa … Ma si può sapere che vai cercando … Chiunque tu sia? …
- Che significa per voi questo “duemila e dieci”? …
- Significa, che nel frattempo, ci sono stati un'altra cinquantina di Re e Regine, prima dell’attuale …
- Non resta che mettersi in contatto con questa vostra regina … Elisabetta II … Così si chiama, avete detto? …
- Niente di più facile … E che ci vuole! …
- Perfetto! … Accompagnatemi subito da lei, bisogna che riferisca un messaggio e raccolga la sua risposta, al più presto! …
- … Ma questo da proprio i numeri! …
- Perché vi rifiutate? … Vi dico che è della massima importanza e urgenza … Come mai le vostre menti sono così confuse? … Cosa ci vuole per essere portati alla presenza della vostra Regina? …
- Come minimo, delle buone entrature …
- Voi non siete persone di rango! … Non siete ammessi alla presenza dei Reali … Capisco! …
- Meno male, che hai capito … Ora, vuoi levarti dai piedi! …
- Vado via, voi non potete aiutarmi … Ma cosa fate voi, qui … A te piace di più questa vecchia donna che tua moglie, che non si è mai divertita tanto quanto questa sera in tutti gli anni passati con te … E tu invece vorresti che “ … quello stronzo del marito si togliesse dai piedi …” … Ognuno di voi è qui, ma vorrebbe essere altrove … Che genere di individui siete? … Come può funzionare una tale configurazione mentale …


Stephy, Che ed Elmer, comprensibilmente spaventati, stavano uno accanto all’altro, vicino al letto, confabulando tra loro, mentre lo strano individuo, che si era avviato verso l’uscita, fermandosi poi come pietrificato, non emetteva suono, né dava segni di vita … I tre si chiedevano cosa stesse facendo e se potesse rivelarsi pericoloso … Ma non trovavano un accordo, né sul comportamento cui stavano assistendo, né sulle eventuali iniziative da prendere …


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Dopo un tempo che era parso interminabile al terzetto, ma che in realtà non fu poi così lungo, il curioso personaggio, che indossava una verace cotta di maglia Hauberk, con tanto di spadone appeso al cinturone, sembrò rianimarsi e, guardando in giro, cercare intorno a sé fino a individuare i tre poveretti, ancora seminascosti dal lettone …

- Io sono Eiríkr Hákonarson ed in questo momento, ho bisogno di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile … Anche se voi non siete le figure che cercavo, mi servirò di voi per riordinare il quadro della situazione …
- Ehi! … Dico … Ma per chi ci hai preso? … Non siamo mica i tuoi servitori …
- Non importa, vi assumo seduta stante, per il tempo necessario … Mi serve sapere tutto ciò che è essenziale per raggiungere lo scopo di contattare la vostra Regina … Se collaborerete, non vi sarà fatto alcun male … E’ questo che vi stavate chiedendo, poco fa … Non è così? … Siete preoccupati, più per la vostra incolumità, che per il destino di questo vostro pianeta …
- Non potresti almeno sforzarti, di farci capire chi diavolo sei? …
- Eiríkr Hákonarson, come ho già detto …
- Tutto qui? … Da dove salti fuori? … Che razza di vestiario indossi? … Cosa vuoi dalla Regina? … E perché vai in giro con una spada da maniaco assassino come quella? …
- Questo lo dirò, una volta giunto alla presenza dell’autorità regnante …
- Hai detto che hai bisogno di noi … Se vuoi notizie, devi rispondere alle nostre domande …
- Tu, donna anziana, sei intelligente … A cosa ti servono le informazioni? …
- Piantala di darmi dell’anziana, ho solo qualche anno più di loro, in fondo … Se vuoi proprio saperlo, fra persone civili, le informazioni si chiedono e si danno … E’ questo il modo di comportarsi, tra gente educata …
- Acconsento allo scambio … Io sono Eiríkr Hákonarson …
- Dagli! …
- Il mio viaggio qui è stato a lungo pianificato, per stabilire un contatto col vostro mondo … Quando sono partito, le nostre informazioni descrivevano l’uso dell’abbigliamento e delle armi che indosso e come fosse in corso l’ascesa al potere di Olof III di Svezia a Re dei Vichinghi, nonché come si preparasse la conquista dell'Inghilterra da parte del Re danese Knut il Grande … Tutto questo sembra esservi sconosciuto … E ciò mette in serio pericolo la nostra missione …
- E da dove saresti partito? …
- La nostra civiltà si è sviluppata in un sistema, che secondo la vostra terminologia, è costituito da una pulsar, che voi identificate come PSR1257+12, nella cosiddetta costellazione della Vergine a circa 1000 anni luce dalla Terra … Intorno alla nostra stella orbitano tre pianeti, da voi siglati: PSR1257+12 B, PSR1257+12 C e PSR1257+12 D … Due di questi pianeti sono grandi quanto la Terra, ma con una massa tre volte superiore, il terzo è grande come la vostra Luna … In quella parte della nostra galassia questa è una situazione piuttosto comune, ci sono infatti altre due pulsar, circondate da ulteriori pianeti, su cui noi abbiamo costituito colonie …
- Ci stai dicendo, che sei un fottuto extraterrestre? …
- Noi non fottiamo e non siamo fottuti … Questa vostra curiosa abitudine, ci lascia del tutto indifferenti, forse dovrei riferire alla nostra base, quanto voi terrestri siate legati a questo tipo di pratica fisiologica … Deve essere un fatto connaturato alla natura biologica dei vostri primitivi organismi …
- Primitivi? … Che vuol dire primitivi? … Siete più avanzati di noi? … E come fate a riprodurvi? …
- Riprodursi è facile, ma a che scopo? … Lo facciamo solo quando si rende necessaria una missione presso qualche pianeta alieno …
- Alieno? … Noi saremmo gli alieni, adesso? …
- E’ normale! … Lo siamo reciprocamente …
- Deve proprio essere così, suppongo … Ma torniamo a noi, come ci sei arrivato qua? …
- Noi siamo arrivati poche ore fa e purtroppo siamo stati notati: a causa di un lieve errore di “bersaglio”, invece che sull’oceano il nostro viaggio è terminato proprio sopra questa città in una zona densamente popolata …
- … Ma eravate voi, allora, quelli di cui parlava il telegiornale? … Siete atterrati proprio sopra lo stadio, durante la partita di calcio …
- Non siamo atterrati! … Noi non abbiamo alcun veicolo, come lo concepite voi … Quello che tutti hanno visto in quell’occasione, era l’uscita del nostro segnale dall’iperspazio … Quando la nostra informazione raggiunge il “bersaglio” ed esce dalla velocità della luce, avviene una specie di “Bang Sonico”, chiamato “Bang Sub-luminale” … E’ un improvviso lampo di luce, seguito dall’apparizione delle “forme materiali”, che il sistema di trasporto ha impostato, per la movimentazione sul “pianeta bersaglio”, che in questo caso è il vostro mondo …
- Non capisco, tu assomigli a noi, a parte quella ridicola bardatura, come fate a viaggiare senza … Come dire … Senza un mezzo di trasporto, che so, un’astronave di un qualche tipo? …
- Anche questo corpo, che vedi, è solo la “forma materiale” implementata allo scopo di poter più agevolmente comunicare con voi … Nessuno può viaggiare alla velocità della luce se dotato di un corpo materiale, sia esso il corpo biologico, o un qualsiasi veicolo … Noi possiamo farlo proprio perche siamo entità puramente di luce, o per meglio dire di natura puramente elettromagnetica … Qualunque forma materiale assumiamo è solo il frutto di elaborazione delle informazioni a nostra disposizione, che vengono quindi “applicate” alla vostra atmosfera, con la generazione di plasmi e conseguenti effetti di rifrazione e riflessione, a seguito dei quali, voi vedete ciò che state vedendo …
- Vuoi dire che è tutta un’illusione? ...
- Non proprio, ciò che vedete è reale … Perché le informazioni veicolate lo sono … Tuttavia l’aspetto esteriore di quelle stesse cose non è che un effetto speciale, creato per semplificare l’approccio …
- Possiamo vedere come sei veramente? …
- Non c’è nulla di noi, che i vostri occhi possano vedere … Così come non potete vedere la luce in se stessa, ma solo attraverso gli oggetti che la riflettono … Ora però, bisogna che cominciate a fornirmi le notizie, che mi servono … Il tempo a nostra disposizione è molto poco …


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Ormai i tre si erano rassicurati e, per quanto essere di fronte ad un vero alieno non fosse certo cosa da tutti i giorni, il fatto che l’estraneo non avesse intenzioni aggressive, costituiva motivo di rilassamento … Che rispose alle domande di Eiríkr Hákonarson, chiarendogli come la sua presenza in quei panni apparisse assurda, per il fatto che era in ritardo di mille anni …


- Voi continuate a parlare di questo 2010, ma che cosa significa per voi … Che importanza ha? …
- Significa che sono passati mille anni dai tempi di Olof e Knut … Niente è più come allora, tutto è cambiato … Possibile che non capisci? … Da voi non è forse così? … Non cambiano le cose col passare del tempo? …
- Quali cose? … Non ci sono cose … Forse comincio a capire … Per voi la materialità è un dato importante, voi vi basate sull’aspetto delle cose materiali per definire ciò che siete … Non riconoscete la similitudine nelle cose, ma cercate costantemente le differenze … Per voi sono tutto, al punto da rappresentare la vostra realtà in termini di “diversità” …
- E invece voi? …
- Noi? … E’ improprio dire così! … Non c’è alcun noi … Solo se c’è da svolgere un compito in qualche distante avamposto, si rende necessario scindere l’unità che ci caratterizza in individualità in grado di operare in remoto … In quanto essenza della vita sul pianeta “PSR1257+12 C”, siamo una sola entità onnisciente ed onnipresente. Occasionalmente prendiamo contatti con forme di vita emerse in altri pianeti o sistemi. Questo ci consente di comprenderci meglio e di arricchire la nostra comprensione del tutto …
- Che significa "essenza della vita del pianeta"? …
- Sul nostro pianeta esistono innumerevoli manifestazioni vitali, come qui del resto: si chiama biodiversità … Ma mentre qui, voi, combattete per sopraffare e sopraffarvi … Sul nostro mondo, ogni aspetto della diversità concorre a formare un’essenza, un estratto di quanto c’è di meglio, sul nostro mondo … Ogni diversità concorre a formare un insieme, qualcosa di nuovo, emergente, di cui tutte le componenti partecipano, con pari dignità … Affinché ciò sia possibile, qualche rinuncia è necessaria e cioè precisamente ciò che voi invece esaltate tanto in questo vostro modo di esistere … Il curioso bisogno di “mescolarvi”, facendo sesso, deve essere una conseguenza della vostra ossessione per le differenze …
- Vuoi dire che non c’è sesso, né amore nel vostro mondo? …
- Dai, Stephy, ce l’ha appena spiegato! … La loro è una specie di mente collettiva, planetaria …
- E’ così, signor Hákonarson? …
- In un certo senso sì, signora Stephy …
- Qual è allora l’attività che vi attira maggiormente, lassù da voi? … Come lo passate il tempo? …
- Signor Elmer, non c’è motivo per noi di cercare diversivi, né di preoccuparsi del tempo … Il tempo siamo noi …


In seguito a queste affermazioni Che, Stephy ed Elmer ripresero a borbottare tra di loro, domandandosi reciprocamente cosa mai significassero quelle affermazioni …
Eiríkr Hákonarson cadde nuovamente in quella specie di catalessi, che già l’aveva colpito in precedenza … Non si muoveva, pareva che nemmeno respirasse … I suoi occhi erano chiusi, ma il viso era rivolto verso l’alto, come se stesse indirizzando una qualche divinità dei cieli …


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Eiríkr Hákonarson è solo, qui sulla terra? … Con chi comunica, quando cade in “catalessi”? … Forse c’è una “rete” di soggetti sparsi per il mondo ed un “centro di raccolta” in orbita, che funge anche da sistema di trasporto e comunicazione, col pianeta d’origine … E’ forse, proprio questo “centro” a raccogliere periodicamente le informazioni dai singoli “esploratori”, aggiornandoli rispettivamente e nel contempo ... Sarà proprio questo “centro” di raccolta che consentirà il buon fine della missione, con l’atto finale di rispedire uno degli individui, completo di tutte le informazioni raccolte, alla base di partenza, impegnando tutte le risorse energetiche residue, per effettuare il viaggio di ritorno, alla velocità della luce? … Per un sistema in “trasferta”, lontano dal pianeta di origine, fornire l’energia sufficiente ad un tale viaggio di ritorno, non sarebbe certo un impegno di poco conto ed infatti, ciò che potrà essere rispedito sarà il minimo indispensabile … Per Eiríkr Hákonarson, il problema vero è come fare, per poter comunicare i concetti, così misteriosi, legati al trascorrere del tempo sulla terra e far capire, al suo mondo, dopo altri mille anni di viaggio, che sulla terra niente sarà più come egli l’ha potuto osservare durante la sua permanenza!!! … Tutto appare ingestibile ad un semplice esploratore e diplomatico, come lui; che dovrà quindi prendere decisioni, fornire analisi e spiegazioni … Tutte cose, per cui non era stato predisposto …
Mentre Eiríkr Hákonarson giaceva in quello stato, anche Che, Stephy ed Elmer ora si erano lasciati andare a quel flusso, di apparenti domande, o forse vaghe risposte … Le loro bocche erano silenti, mentre le loro menti subivano passivamente quel lento moto ondoso, che saziava i loro dubbi, ma non del tutto … Era come un timido assaggio, concesso a bocche assetate … I loro corpi nudi, non più protetti da cuscini e lenzuola ormai riversi a terra, erano in piedi accanto ad Eiríkr Hákonarson, anch’essi ad occhi chiusi … La curiosa appendice a cintura, indossata da Che ed ormai ridicolmente ed inutilmente pendula, era lì a testimoniare di un tempo ormai sospeso, non più dedito ai passatempi orgiastici, non più bisognoso di rinnovati stimoli … Ora il centro d’interesse era sempre più intensamente rivolto al cielo e non solo in quell’anonima stanza … Ma anche altrove … Un po’ in tutto il mondo, altri Eiríkr Hákonarson, o chi per loro, stavano focalizzando l’attenzione di tutti su un unico punto, in alto, nei cieli …
Non sappiamo quando, ma un’immessa esplosione di luce avvenne in cielo, un incredibile lampo e un boato … Poi tutto, improvvisamente, tornò al tranquillo e soleggiato mattino di un giorno qualunque … In un luogo qualunque, su questo pianeta … E perché no, anche in casa di Stephy ed Elmer …


- Sei proprio ridicola con quell’affare che ti pende davanti … Persino più ridicola di Elmer, con quel suo patetico cosino, striminzito … Più corto persino dei peli che ha intorno … Eiríkr, invece, non ha proprio niente di cui vergognarsi … Eh, nnno! …
- Che ti prende, Stephy? … Fino a poco fa, sembrava che ti piacesse, questo ridicolo “affare”! … Comunque, sono proprio contenta che Eiríkr si sia unito a noi … Un “uomo”, almeno, ci voleva, per ravvivare la serata …
- Guarda che è già mattina inoltrata … Se il sole trapela dalle tapparelle, ci sarà un motivo … Oh, saputella! …
- Toh! … L’impotente ha ragione … Ma com’è possibile?... Mi ricordo, che stavamo … Ma cosa cavolo stavamo facendo, Che? …
- Io ho come un vuoto, di memoria … Mi ricordo … No, non mi ricordo, per meglio dire … E tu, Eiríkr, tu ricordi qualcosa? …
- Io? … Io, è come se mi fossi appena risvegliato da un sonno durato mille anni …




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sabato 9 ottobre 2010

Avatar: il destino dell’umanità …

[Ispirato al film "Avatar" di Carmine Gallone, 1915]


Abstract:

Che cosa rimarrà di noi …



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La vasta desolazione di fango rosso si perdeva all’orizzonte, senza che lo sguardo trovasse ostacoli all’attenta ricerca del vecchio, logoro Dexter … Erano ore, che camminava immerso in quel veleno, ormai sentiva di non aver più energie da spendere e in tutto quel tempo non era riuscito a trovare neanche l’ombra di qualche forma di vita …
Il suo respiro si faceva sempre più ansimante e difficoltoso, dovette fermasi e, appoggiare le mani sulle ginocchia, per tentare di riprendere fiato … I suoi occhi fissavano quella disgustosa fanghiglia putrescente, quando ebbe percezione di un veloce movimento alla sua destra … Nonostante fosse stato solo un attimo, sapeva che quello poteva essere solo un topo e nemmeno tanto piccolo … Alzò lo sguardo per capire dove fosse diretto, ma ebbe la brutta sorpresa di incontrare, proprio di fronte a sé, l’espressione aggressiva di un cane randagio, non meno affamato di lui … Sapeva di avere di fronte un tremendo concorrente in fatto di velocità e come prima cosa non trovò di meglio che tentare di scacciarlo tirando un pezzo di mattone raccolto per terra … Ma andò male! … Il cane schivò il suo lancio senza troppo scomporsi e diresse subito l’attenzione verso la preda che a entrambi interessava … Il vecchio ebbe allora un’idea: si guardò intorno alla ricerca dell’oggetto adatto, tenendo d’occhio anche le mosse del cane … Quest’ultimo si era avviato al piccolo trotto in una certa direzione, per poi dirigersi deciso verso un mezzo contenitore rovesciato e mettersi quindi ad abbaiare rabbiosamente … Un attimo dopo, il piccolo roditore era sgattaiolato dal suo precario rifugio, tentando disperatamente di passargli in mezzo alle gambe, senza successo … Il cane, afferrato il topo, era intento a immobilizzarlo, quando alle sue spalle, col suo passo lento e stentato, sopraggiunse Dexter, che con un colpo di spranga assestato alla nuca, si procurò una doppia scorta di cibo …
Ora il vecchio doveva affrontare la lunga strada di ritorno al suo rifugio, dove occorreva giungere prima della notte a rischio di perdersi, in quel nulla spaventosamente omogeneo … Poi c’era da prendersi cura della sua vecchia, rimasta sola per così tanto tempo e sicuramente in preda alla preoccupazione …

Quando la notte era ormai scesa e solo una luna quasi piena illuminava i passi stanchi del vecchio, vedendo la sagoma del capannone diroccato sotto il quale si riparava, egli capì finalmente di essere arrivato … Si fece forza borbottando fra sé e sé: “Eccomi, vecchia mia, sto arrivando, Livia cara …”
Non si aspettava di essere sentito dalla donna ma bastava il pensiero di lei per infondergli la carica necessaria a percorrere quegli ultimi interminabili passi ancora necessari …
Poi finalmente cadde sfinito, sul divano da vecchio furgone, che usava come giaciglio …

- Come stai Livia, amore mio? … Scusa se ci ho messo tanto, è stato così difficile trovare qualcosa di commestibile … Ma alla fine ci ho rimediato una cenetta prelibata di carne fresca … Solo il tempo di cuocerla sulla nostra griglia e sentirai di nuovo le tue forze …
- Dexter … Dexter … Dove diavolo sei stato? … Pensavo mi avessi abbandonato per un’altra donna …
- He! … Sai bene che non lo farei mai! … Sei tu il mio amore! … Eccoci, guarda qua che meraviglia questa grigliata … Coraggio, tirati su! … Pochi minuti e si mangia …
- Non ce la faccio, amore, non riesco più a muovermi …
- Appoggiati a me, Livia, devi mangiare qualcosa, per riprendere le forze … Coraggio! …
- …
- Livia! … Livia! …
- …
- Livia, amore …
- …
- Nooooo … No! … No, No, No …

Dexter continuò ripetersi, sempre più flebilmente in quel diniego e gradatamente la sua fronte si piegò, sotto il peso del suo immenso dolore, per appoggiarsi sulla spalla di lei, che stringeva stretta a se, come per trattenere la sua vita e impedire che lasciasse il suo corpo … Restò, infine immobile, in quell’ultimo disperato gesto, per un tempo imprecisabile, perché privo ormai di senso per lui …
L’alba vide la prima luce penetrare nel rudere di capannone e posarsi su due piccoli corpi carbonizzati su un’improvvisata griglia e qualche tizzone al di sotto ancora fumante … Dexter era sempre nella stessa posizione ma ormai addormentato … Solo sporadici rumori esterni, a tratti, interrompevano l’assordante silenzio di quel luogo … Ma il sonno di Dexter era così profondo da non venirne minimamente sfiorato …
In seguito, nel corso di quella giornata, all’improvviso qualcosa interruppe la sua veglia funebre …

- Ehi! Vecchio … Hai forse bisogno di aiuto? …
- Cosa?! … Chi c’è? … Dove sei … Fatti vedere! …
- Eccomi! Sono da questa parte, lato finestra …
- Che diavolo …? Un dannato drone! … Vattene, qui c’è solo un funerale, niente d’interessante per i tuoi padroni! …
- Ti sbagli! Io mi chiamo Flash Gordon, posso dialogare con te, se ti serve aiuto …
- Che razza di nome sarebbe, quello?
- Sono un Avatar di superficie, mi hanno attivato da poco, mi chiamo così per via della passione del mio operatore per i vecchi fumetti …
- Ti ripeto, che non c’è nulla per te da queste parti, vattene …
- Io vorrei solo esserti utile in qualche modo, vecchio …
- Se avessi un metodo veloce per farmi fuori, solo allora potresti interessarmi …
- Ho decine di modi per somministrare la morte, grazie a questo mio corpo di superficie … Ma non sono tenuto a fornire servizi ai sopravvissuti, la mia attività è di pertinenza militare e consiste nel pattugliamento e raccolta di informazioni …
- Allora, vale quanto detto prima: vattene!
- Ti propongo un baratto …
- Sentiamo …
- Una morte veloce e indolore, in cambio di informazioni …
- Spiacente, non ne ho …
- Aspetta a dirlo … Io raccolgo informazioni per i sottostanti, ma a tempo perso anche per interessi particolari del mio operatore, che é molto interessato alle esperienze di quei sopravvissuti che hanno visto il passaggio dai vecchi tempi agli attuali … Allora, ci stai? …
- Se non vuoi altro …


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I locali della Nursery, come quelli di tutti gli altri del vasto Reparto Medico Centrale, erano completamente attraversati dal tradizionale sistema di guida a strisce colorate sul pavimento; perciò così come c’erano arrivati, dieci giorni prima, oggi Dolf e Dina potevano andarsene, semplicemente seguendo il colore del loro nuovo depliant illustrativo … L’ultimo reparto cui bisognava attingere, prima di poter tornare a casa propria, era il “Counselling Centre for Avatar Project II”, ovvero la struttura preposta ad assegnare il “futuro possibile” ad ogni neonato …
Non c’era futuro al di fuori del “progetto”, per tutti coloro che il destino aveva favorito, essendo nati nel sottosuolo: occorre che ognuno si predisponga, fin dalla tenera età, a crescere e formarsi in funzione dei bisogni della comunità. A questo scopo il suddetto “Counselling Centre” si occupa di ricercare prima ed assegnare subito dopo, tutte le possibili occupazioni, viste anche le analisi del DNA, che il nuovo soggetto possa intraprendere … I genitori diventano depositari di tale compito, fino al raggiungimento dell’età di auto-responsabilità del soggetto stesso, cioè i fatidici 16 anni.
America-Under-Republic è l’intestazione del documento ufficiale, col quale viene conferita ai genitori la delega dei 10 Avatar personali, fra i quali il giovane sedicenne dovrà compiere le proprie scelte lavorative per la propria intera vita … Solitamente, una parte di quegli stessi Avatar viene assegnata in comune ad un altro soggetto e perciò chi prima sceglie fra i due, meglio sceglie … La maggior parte dei giovani limitano la propria scelta a 6 Avatar, il minimo di legge, ma vi sono alcuni che, spronati anche dai genitori e dalla prospettiva del maggior guadagno e del maggior prestigio, scelgono anche 7 od 8 Avatar, di cui dover rendere conto per tutta la vita lavorativa …


- Inserite entrambi prima il badge personale nel lettore e quindi il dito nell’analizzatore a DNA, per prendere carico della vostra volontà di portare a termine l’impegno, che assumete in questo momento con lo Stato: educare il figlio, che America-Under-Republic vi ha concesso di concepire in quest’ambiente protetto e sicuro, al suo dovere di servizio per la comunità, che dal canto suo gli garantirà di vivere una vita privilegiata, come quella dei suoi genitori …
- Ci fornite già adesso il badge del nostro piccolo, o arriverà in seguito? …
- Lo troverete all’interno del kit, fornito con la guida alle responsabilità genitoriali, al momento di uscire da questo reparto …
- E per quanto riguarda le attrezzature …
- Godetevi il piccolo per questi primi anni … Riceverete in seguito le attrezzature previste per l’educazione del piccolo, anno per anno … A partire del compimento del terzo anno d’età inizierete a ricevere il primo materiale …
- E’ tutto? …
- Siete liberi di andare … Noi del “Counselling Centre for Avatar Project II”, vi auguriamo ogni felicità …
- Possiamo chiederle il nome Avatar di questo servizio? …
- George Washington …
- Grazie di tutto, Signor George Washington …


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Dolf e Dina, usciti dal reparto e dal Centro Medico, decisero di prendersi qualche minuto per una passeggiata in direzione del “parco sotterraneo”, dove si trovarono una panchina libera e sedettero sotto i caldi raggi delle mega-lampade UVA …
Dina, che aveva scelto di allattare il piccolo al seno, ne approfittò per dare il primo pasto “esterno” al piccolo Dick …
Il piccolo si era attaccato al seno della madre avidamente e i due genitori rimasero lì, incantati a guardarlo …
Dolf accarezzava le spalle della sua Dina e le sussurrava all’orecchio facezie varie, che la facevano sorridere e la spingevano a tenerezze di rimando … I due presto cercarono e trovarono l’uno le labbra dell’altro e si lasciarono trascinare da un’improvvisa passione …
Terminato il pasto del bebè, Dina porse il piccolo a Dolf, mentre si sistemava il vestito, bersagliata dai commenti sconci del marito … Dolf propose di tornare subito a casa, per farne subito un “altro”! … Dina fingendosi materna, cercava di frenare gli entusiasmi dell’uomo, ma era eccitata quanto lui …

- Cerca di essere un padre responsabile! … Dobbiamo pensare ad organizzarci subito bene, perciò occorre che passiamo allo spaccio centrale, prima di tornare a casa …
- Non possiamo farlo domani? … Tutto questo tempo senza di te … Mi sei mancata, torroncino
- Anch’io ne ho voglia, ma mi sentirei più tranquilla se facessimo subito quel che c’è da fare e poi il mio torello si potrà scatenare in tutto il suo vigore … Vuoi farmi contenta, si? …
- Va bene, mammina, andiamo …


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Lo Spaccio Centrale era ,nello stesso tempo, un ritrovo multimediale ed un centro commerciale sui generis. Tutti gli acquisti non di routine dovevano essere prenotati per tempo, in modo da consentire una produzione pianificata delle risorse, evitando gli sprechi tipici delle società di superficie, nei tempi andati …

Dolf e Dina passeggiavano lungo la schiera dei display giganti colmi di merci esposte in bella vista e di suggerimenti per ogni possibile personalizzazione degli stessi … Dina era eccitata e continuava a mostrare a Dolf quello che riteneva necessario per il piccolo Dick, mentre lui rispondeva distrattamente, la sua attenzione era presa dalle immagini di un notiziario di superficie in cui si parlava di una rivolta, durante la quale un gruppo di vagabondi aveva distrutto un preziosissimo drone in attività di perlustrazione, costringendo di conseguenza una pattuglia di droni-soldato ad intervenire, sterminando il gruppo di aggressori …


- … Ma mi stai a sentire, Dolf …
- Certo, amore … Cosa stavi dicendo? …
- … Ma, dico …
- Ehmm … Sono d’accordo con te … Assolutamente! … E’ un’idea magnifica! … Il … Il letto automatico per il piccolo … Bello, davvero! …
- Quello di cui parlavo dieci minuti fa? …
- Sì, quello! … Ooooh, ooh … Scusami, mi sono distratto solo per un attimo, torroncino …
- Se proprio non ne hai voglia, è meglio tornare a casa …
- No, ma facciamo in fretta, ti prego …
- Va bene, entriamo e prenotiamo le cose essenziali, poi torneremo per il resto …
- Grandioso! …


Fu facile per la coppia prenotare un set completo per il bebè, dal catalogo generale, sostanzialmente le varianti disponibili erano poche … Si potevano scegliere combinazioni di colori, qualche articolo in più o in meno ed un orientamento sessuale maschile, femminile, o neutro … Molti genitori preferivano che fossero i figli, nel corso dello sviluppo a prendere una strada piuttosto che un’altra in fatto di genere … La possibilità di appartenere ad un genere “non definito”, in una società molto attenta ai problemi riproduttivi, era compensata dall’obbligo, per chiunque, in ogni caso, di contribuire alla banca del seme ed alla funzione educativa dei minori, nella maniera più consona a ciascuno.
La coppia, terminati gli altri acquisti, era passata per il reparto alimentare, dove aveva fatto la spesa propria e provveduto agli acquisti del cibo per il piccolo … Dolf continuava intanto a seguire le news, sui vari display disposti in alto tra i banconi … Nel notiziario, sapeva che avrebbero parlato del suo lavoro, del suo gruppo di produzione: avevano appena consegnato ai reparti operativi un nuovo software per droni-esploratori di superficie … Era uno step importante per migliorare le capacità euristiche dei sistemi, lasciando all’operatore più tempo da dedicare agli altri impegni …
Lui come tutti, in quel tipo di società, doveva contribuire all’efficienza complessiva del sistema, per consentire la sopravvivenza di tutta la comunità, in condizioni così difficili … Dolf era relativamente giovane e non aveva memoria diretta della vita come si svolgeva prima del passaggio definitivo nel sottosuolo, forse proprio per questo era sempre incuriosito dalle immagini di superficie, dove solo appositi robot potevano sopravvivere e operare, anche grazie al suo lavoro …


- Dina, prima di andarcene vorrei passare dal settore espositivo, per vedere se hanno già esposto il nostro modello prototipo per i droni di superficie della prossima generazione …
- Ok, potremmo anche far visita all’esposizione “super-mediale” e mandare un saluto a tuo fratello, se è on-line col suo Vicky-Mouse …
- Vicky-Mouse! … Che razza di nome per un avatar! … Non ho mai capito, dove l’ha preso …
- Come al solito, Dolf, si tratterà di uno di quei vecchi “comics” di cui è tanto patito …
- Eccoci, lo stanno sistemando proprio in questo momento! … Guarda, là! … Le vedi quelle placche in titanio? … Quelle sono protezioni supplementari, ma nascondono anche i vani per l’alloggiamento dei micro-droni autonomi …
- Cioè? …
- Si tratta di “insetti-robot”, alcuni milioni in tutto, che possono essere rilasciati, da quei contenitori in titanio, nell’ambiente e procedere in totale autonomia alla ricerca d’informazioni e/o campioni, ma anche capaci di intervenire all’occasione per ripristinare condizioni ambientali, sia col rilascio di agenti chimici che biologici …
- Pensano ancora di poter recuperare qualcosa in superficie? …
- Ci sono prove che alcune isole qua e là negli oceani siano in condizioni di supportare la vita vegetale e in parte anche animale … Ci sono riscontri anche in zone continentali di reazioni vitali della vegetazione per adattarsi al nuovo ambiente e sopravvivere … Noi stiamo cercando di stimolare tutte queste manifestazioni di vitalità e il loro studio con questi nuovi droni contribuirà in tal senso, consentendo anche di fornire qualche “aiutino” …
- Dolf, scusa se te lo dico, ma questo modello ha un che di ridicolo … Cosa gli spunta dietro, al posto delle natiche? …
- Si tratta di robotica, Dina, non avrebbe senso fornirli di natiche solo per ragioni estetiche … Abbiamo preferito sfruttare quel “lato” per implementare due piccoli motori basculanti a reazione, in grado di consentire un piccolo volo di emergenza, qualora il drone si trovasse in una situazione critica … I due razzi possono dargli una spinta sufficiente ad un breve volo, ovvero un ampio salto … Giusto per i casi disperati …
- Ah! … Ecco lo stand di Damien … Hello, Vicky-Mouse … Puoi verificare se l’operatore è disponibile al collegamento on-line? …

Dina si era rivolta con quella domanda all’avatar Vicky-Mouse, un’interfaccia tra lo stand di presentazione delle ultime tecnologie super-mediali e l’operatore remoto, che in questo caso era il fratello di Dolf, Damien …


- Spiacente, l’operatore è on-line su altra comunicazione, ma ha lasciato un messaggio per la voce identificata della cognata Dina … Il messaggio recita: “Vi aspetto per cena, con l’ultimo arrivato. Ciao. Damien”
- Ricevuto, VickyMouse, comunica che stiamo arrivando …
- Registrato.
- Andiamo, Dolf, è ora di preparare la cena …
- Hai sentito Dick? … Piccolo mio … Finalmente si torna a casa …


Quella sera, al loro ritorno a casa Dolf, Dina e Damien fecero festa per l’arrivo del piccolo Dick, ma presto Damien coinvolse la coppia nel suo entusiasmo per la scoperta di Flash Gordon in superficie: era stato tutto il tempo a interrogare il vecchio Dexter Syms tramite il suo avatar ed aveva chiara ormai l’importanza di quella testimonianza in termini di ricostruzione storica “indipendente” dei fatti che avevano portato all’organizzazione sociale attuale nel “mondo di sotto” …
Dolf e Dina avevano tentato invano di riportare l’interesse di Damien sul vero motivo della loro piccola festa, ma il giovane parente non riusciva a perdere di vista la situazione che aveva in atto lassù …
Dopo che Dina ebbe allattato il bebè e il piccino si addormentò, sia lei sia Dolf non riuscirono più a sottrarsi all’entusiasmo di Damien, che li trascinò letteralmente al centro di comunicazione che condividevano durante l’orario di lavoro tutti e tre, per farli partecipi delle rivelazioni della sua recente scoperta …


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Dexter e Flash Gordon erano rimasti vicino al corpo di Livia ed avevano concordato che il drone avrebbe provveduto ad aiutare il vecchio nelle pratiche funebri del caso … Fu così che reperirono un improvvisato contenitore, all’interno del quale il corpo fu racchiuso e quindi sepolto … Dexter recitò alcune parole, citando le proprie sacre scritture e terminando con l’ultimo addio alla sua amata moglie …
Il drone aveva registrato, come al solito, tutte quelle fasi, per lui nuove, e le aveva classificate in archivio come “rituale di natura sconosciuta” …
Il drone aveva iniziato poi a raccogliere la testimonianza di Dexter, secondo quelli che erano i protocolli di raccolta previsti per casi simili, cioè quei casi che travalicando le funzioni base dell’avatar, ricadevano sotto la categoria d’interessi storici peculiari dell’operatore … Damien aveva istruito i suoi sostituti virtuali a riconoscere e recuperare tutte quelle notizie che potevano gettare luce sulla tragica fine del “mondo di superficie” …
Il vecchio aveva insistito per avere un interlocutore direttamente online, per rendersi conto esattamente cosa ci si aspettasse da lui: ovviamente l’intervista di un drone non aveva quelle caratteristiche e, il più delle volte girava a lungo intorno ai veri interessi da sviscerare … Il drone tuttavia era irremovibile e non volle attendere oltre per iniziare la raccolta delle informazioni … Chiese al vecchio di fornire un resoconto storico cronologico di tutti i fatti di cui era stato testimone, prima e durante la fase di nascita del mondo di sotto e durante il declino della vita in superficie …
Dexter aveva preso la cosa da lontano e aveva iniziato con il descrivere le finalità originarie del primo “progetto Avatar”, ai tempi in cui nulla lasciava presagire la tragedia che sarebbe sopravvenuta …
Quell’idea nasceva dal sogno di lungo corso degli umani per l’esplorazione dell’universo e dalla maturata convinzione che mai lo si sarebbe potuto ottenere portando in loco equipaggi umani fisicamente: si era giunti a pianificare la conquista dello spazio per mezzo di droni assolutamente integrati con l’operatore a terra … Il primo progetto Avatar prevedeva di inviare vere e proprie “incarnazioni” in giro per il cosmo che non avrebbero impegnato interi decenni della vita di un singolo individuo, ma semplicemente “ore-uomo” di lavoro a distanza, con sofisticati corpi artificiali in loco, in grado di percepire ed agire l’ambiente in modo indistinguibile dalla presenza “fisica” vera e propria … Ma quel sogno doveva infrangersi contro la follia che storicamente ha caratterizzato le società umane …
Dexter spiegava come egli fosse uno dei responsabili dei primi piani puramente teorici del progetto e di come già in quel periodo l’instabilità sociale ed economica iniziassero a creare le prime crepe anche nella pianificazione di progetti a lungo termine come il loro … Alla destabilizzazione delle economie si andava sommando un nuovo tipo di terrorismo, non più ideologico o politico ma fine a se stesso e mirato al massimo danno col minimo sforzo … Ogni gruppuscolo sempre più frequentemente colpiva impianti chimici o laboratori biologici, piuttosto che dighe o industrie altamente inquinanti e così via … Questa nuova guerriglia a tutto campo, si era ispirata ad una serie di disastri ecologici, come l’affondamento di grandi petroliere, gli incidenti alle centrali nucleari, gli sversamenti di sostanze chimiche inquinanti in seguito a cause varie … Sabotare questo tipo di strutture era il modo più efficace per provocare danni immensurabili ed ottenere l’attenzione dei media, rivendicandone il “merito” …
Presto la situazione si era trasformata in un gioco al massacro in cui la vittima finale era stata l’equilibrio ecologico del nostro pianeta … Inquinati gli oceani, le falde acquifere, l’atmosfera, la vita per l’uomo in superficie era diventata un azzardo ed aveva spinto le gerarchie militari di alcuni paesi a pianificare la soluzione poi individuata nel “Progetto Avatar II”, che prevedeva la sopravvivenza dell’umanità nel sottosuolo, in strutture appositamente progettate …

- Spero di non dovermi ripetere, quando il tuo operatore si deciderà a dedicarsi a noi …
- Non temere, non ha perso di vista la nostra interessante discussione ed ha continuamente diretto in prima persona l’ordine delle domande che ti ho posto, tuttavia deve rispettare le priorità che derivano dal suo lavoro per la comunità, prima di occuparsi dei suoi hobby …
- Io sarei un hobby per lui … E’ così? …
- Se dipendesse solo da lui, ti dedicherebbe tutta la sua attenzione, ma nel “mondo di sotto”, esistono regole irrinunciabili, cui tutti devono rispondere …
- Forse è giusto così, forse se ai nostri tempi avessimo avuto chiare le priorità, il nostro mondo esisterebbe ancora …

Damien aveva seguito quest’ultima parte del dialogo direttamente, proprio mentre passava le consegne di servizio al turnista, che lo stava rilevando, al termine della sua giornata lavorativa … In quel momento aveva anche visto arrivare Dolf e Dina, che si erano allontanati per preparare caffè e tramezzini, stando così le cose, il loro festino si era fatalmente trasferito in “ufficio” …


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Dexter continuava il suo racconto a Flash Gordon e, seppur rassicurato dal drone, non credeva, né poteva immaginare, di essere ascoltato da una così attenta ed interessata platea … Damien, Dolf e Dina, mentre calavano famelici sui tramezzini e il caffè, non si perdevano una sola parola del dialogo tra il drone ed il vecchio sopravvissuto …


- La progressiva avanzata delle devastazioni ambientali aveva spinto i governi delle vecchie super potenze a riprendere in considerazione alcuni vecchi arnesi della guerra fredda del secolo precedente, come i bunker sotterranei, riveduti e corretti, con le più recenti conoscenze scientifiche. Negli USA, per esempio, uno di questi bunker era stato scoperto e reso pubblico da alcuni cronisti e, in seguito a ciò, trasformato in attrazione turistica; tuttavia diversi altri erano rimasti segreti e noti solo a gruppi estremamente ristretti della gerarchia militare, con esclusione anche del presidente, come spesso accadeva con i segreti “veramente segreti” …
- Anche altre nazioni presero provvedimenti simili, Signor Dexter? …
- Non so dirti quali e quante, ma so che vi furono scambi d’informazioni tra militari dei paesi storicamente alleati e che alcuni di essi, conservavano una o più strutture simili alle nostre, di cui fecero sicuramente uso, anche se non so dire nel dettaglio come … Non credi che dovrei sapere con chi sto parlando? …
- In questo momento, il mio operatore, Damien è online, può rivolgersi direttamente a lui se preferisce …
- Non avertene a male ma questo tuo nome, mi mette a disagio … Decisamente, preferisco usare il nome Damien! …
- Nessun problema per me … Damien mi comunica che ci sono altre persone presenti ed altrettanto interessate al suo racconto … Si tratta del signor Dolf e della signora Dina, colleghi di lavoro del mio operatore …
- Piacere di conoscervi tutti …
- La prego, Dexter, prosegua il suo racconto …
- Come dicevo, Signori … Questa situazione, aveva consentito, in quel momento di bisogno, che una parte fondamentale di strutture logistiche fossero disponibili per lo sviluppo di una micro-società di individui, particolarmente selezionati, che avrebbe dovuto condurre esperimenti di vita al di sotto della superficie terrestre, in vista di una possibile catastrofe irreversibile … Ancora non si era pienamente consapevoli, in quel periodo, della reale gravità dello stato delle cose …
- Nasce in quel tempo il “progetto Avatar”? …
- In realtà, Damien, il progetto originale esisteva già ed era stato concepito con l’intento di esplorare e colonizzare il sistema solare ed anche oltre, senza dover impegnare e rischiare vite umane … Il primo “progetto Avatar” era la coda di un vecchio sogno, di una visione del mondo positivista, o come lo definivano alcuni del "Romanticismo della scienza", un mondo in continuo ed inarrestabile progresso … Un sogno che presto si trasformò nel peggiore degli incubi! …
- Quale ne fu la causa principale, secondo lei, Dexter? …
- Le cause, Damien, come sempre sono molte, ma dal mio punto di vista, mi sento di indicare nella “complessità” crescente, in maniera incontrollabile, della società e dell’economia una delle cause determinanti … Qualunque sistema, prima o poi, raggiunge una soglia critica, nella sua crescita, oltre la quale, esso è inevitabilmente portato verso l’autodistruzione … L’illusione del “progresso” fine a se stesso ha portato noi verso quell’inevitabile destino … Le cause contingenti che ne hanno costellato il cammino sono solo un dettaglio relativamente importante … Il vero problema è che non sapevamo veramente chi fossimo e cosa volessimo ottenere …
- Quale fu il passaggio successivo? …
- Quando fu evidente che la crisi globale stava rendendo impossibile non solo realizzare la conquista dello spazio, ma finanche gli standard di vita abituali delle società avanzate e che si correva il rischio reale di poter perfino sopravvivere, in un mondo ogni giorno più avvelenato dalla folle logica del tanto peggio, tanto meglio … Alcuni circoli riservati, nelle alte sfere militari, si resero conto che esisteva il rischio reale di un’estinzione del genere umano e forse della vita in quanto tale sulla superficie del pianeta … Queste prime avvisaglie suggerirono ai più di riconvertire l’ormai velleitario progetto Avatar in qualcosa di applicabile non più allo spazio esterno, ma alla sopravvivenza sul nostro stesso pianeta …
- Da come parla, si direbbe che lei, Dexter, avesse accesso ad informazioni di prima mano, se non propriamente riservate …
- E’ vero, Damien … Ero un giovane analista alla Casa Bianca e fui partecipe dei primi studi di fattibilità dei possibili piani di sopravvivenza … Per anni ci sbizzarrimmo in ogni genere di idea, ma infine, le stringenti limitazioni economiche fecero piazza pulita della gran parte delle proposte, per portare in ultimo all’approvazione del “progetto Avatar II” … La soluzione era considerata ottimale, in quanto gran parte del lavoro preliminare, già fatto per il primo progetto, poteva tornare utile anche per la nuova impostazione … La logistica sotterranea ed il personale già selezionato entrarono direttamente a far parte di Avatar II …
- Qual era in origine il piano? …
- Inizialmente serviva una prima selezione di personale in grado di provvedere alla costruzione, manutenzione e auto-riproduzione delle funzioni e dei servizi di base in grado di garantire la sopravvivenza in piena autonomia dell’intera struttura sotterranea per un numero indeterminato di anni a venire … In un secondo tempo, si pensava di trasferire nel sottosuolo, quando non fosse più stato possibile garantire la sopravvivenza in superficie, le gerarchie militari, economiche, intellettuali e politiche …
- E fu poi così, che si svolsero i fatti, Dexter? …
- Non esattamente, Damien … No, non direi … Ci furono tanti cambiamenti, tira e molla continui, passaggi di mani … Insomma, caos e ancora caos …
- … Ma, infine …
- Infine, le strutture sotterranee vennero ultimate con il contributo determinante delle nuove generazioni di robot avanzati, con l’utilizzo di tutte le tecnologie più sofisticate e soprattutto grazie all’impiego dell’Intelligenza Artificiale e delle Reti Neurali … Furono implementate strutture capaci di auto-replicarsi ed auto-manutenzionarsi … Le migliori risorse erano al lavoro e uno dei maggiori successi di quel gigantesco sforzo tecnologico, fu la realizzazione di centri di produzione totalmente robotizzati in grado di ri-progettarsi in modo da sfruttare l’esperienza dei modelli precedenti per migliorare i modelli successivi, nel classico meccanismo umano di apprendere dai propri errori …
- Il sistema era controllato dal personale umano di cui ci hai parlato poco fa, ovviamente …
- Inizialmente era così, Damien … Tuttavia, la vita in superficie continuava e nessuno sembrava veramente convinto che si sarebbe arrivati alla fine della vita in superficie, sebbene alcuni insistessero su questo punto, la vita continuava e molti dei candidati al progetto finirono per rinunciare o in qualche caso diventarono ridondanti … Nel corso degli anni la struttura diveniva sempre più autosufficiente e gli individui sempre più insofferenti alla vita da reclusi nel sottosuolo … A maggior ragione, nessuno dei grossi papaveri si sognò mai di segregarsi volontariamente nel sottosuolo … Avatar II lentamente raggiunse l’autonomia dall’intervento materiale dell’uomo e l’uomo si convinse di poter fare a meno di Avatar in fin dei conti … I due mondi, nel corso del tempo si resero indipendenti uno dall’altro, procedendo per la loro strada … Solo un numero ristrettissimo di soggetti rimaneva a conoscenza del progetto e ancora meno ne avevano una qualche possibilità di accesso operativo …
- Cosa succedeva in superficie, nel frattempo? …
- Gli uomini si accapigliavano per le risorse e per le aree ancora incontaminate, le catastrofi “per modo di dire” naturali facevano vittime su vittime, prima direttamente e poi indirettamente a causa dell’inquinamento crescente … Gli attacchi terroristici alle strutture civili e militari biologiche provocarono lo scatenarsi di devastanti epidemie … La popolazione del pianeta, per la prima volta dopo secoli di crescita costante, aveva iniziato a decrescere a ritmi vertiginosi, a cominciare dai paesi sottosviluppati, ma senza risparmiare alcuna parte del mondo …
- Quali provvedimenti furono presi, Dexter? …
- Guerra senza quartiere al terrorismo, con uso di armi sempre più sofisticate …
- Con quali risultati? …
- La perdemmo quella guerra … Ed anche il senso di quello che stavamo facendo … Ed anche noi stessi …
- E Avatar II, nel frattempo? …
- Era passato in secondo, se non in terzo piano … Ormai non era più la preoccupazione principale, la pianificazione del futuro, ma la necessità di tamponare gli eventi presenti in ebollizione … La complessità, amico Damien … La complessità è ciò che ci fa perdere il controllo … Di noi stessi, prima ancora che del mondo che ci circonda … Comunque Avatar, sopravviveva ormai di vita propria e le uniche relazioni col mondo di sopra erano tenute tramite comunicazioni elettroniche codificate e riservate ad un’elite di militari che sperava di prenderne il controllo esclusivo, per poter decidere chi ne avrebbe goduto in caso di necessità …
- Cioè, questo gruppo aveva escluso tutti gli altri dalla possibilità di accedere al progetto? …
- Loro avevano favorito in tutti i modi, l’esclusione del personale umano dal progetto, con ogni furbizia, fino, nel corso del tempo, a far allontanare tutti i progettisti del gruppo iniziale ed anche gli altri componenti umani previsti in origine, facendoli sostituire dai nuovi droni sviluppati nelle fabbriche sotterranee …
- … Ma, allora, Dexter, che è successo in seguito? … Come si è giunti alla situazione attuale? …
- Su questo argomento ho poche conoscenze dirette e più che altro notizie riferite più o meno indirettamente … Nel corso di diversi decenni, la situazione andò sempre più aggravandosi ed i tentativi di porvi rimedio erano sempre più improvvisati e inefficaci … Quando, ad un certo punto, il presidente decise di mettere in moto l’estrema “ratio”, costituita dal progetto Avatar II, scoprì che l’intera gestione era stata avocata da un gruppo ristretto di militari, sul modello che nel secolo precedente aveva gestito la vicenda UFO: il gruppo di allora si chiamava Majestic12 … Il gruppo che aveva preso il controllo di Avatar II, con poca fantasia, si era denominato PAII-50: si trattava, infatti, di cinquanta persone di alto grado, della marina, aviazione ed esercito … Quando il presidente decise di riconsiderare l’intero progetto, oltre a scoprire questo sviluppo inatteso, venne a scoprire di essere stato escluso dalla lista di accesso alle informazioni, cosa non così inusuale nella catena della segretezza USA. Questa situazione, tuttavia, lo aveva lasciato anche fuori da tutti gli sviluppi del progetto intercorsi nel frattempo ed erano tanti …
- Vuoi dire, Dexter, che il progetto è sfuggito per anni al controllo della Casa Bianca? …
- Non fu né il primo, né l’unico caso di questo genere …
- Com’è possibile? …
- I primi episodi di questo genere si verificarono, già alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, negli anni quaranta del secolo scorso … Alcuni fogli siglati “Top Secret – For Your Eyes Only” furono trovati nel cestino dei rifiuti dell’Ufficio Ovale … Questo convinse i responsabili della “lista di segretezza” a considerare attentamente quali fossero le informazioni essenziali da comunicare al presidente ed anche le modalità di tali comunicazioni … Da allora in poi, i responsabili hanno sempre valutato caso per caso, se e quali informazioni fornire e a chi, ivi compreso il Presidente … In questo modo, tuttavia si sono poste le basi per “negare plausibilmente” informazioni al Comandante in Capo! …
- Che successe, Dexter, quando il Presidente chiese conto di Avatar II?...
- Con evidente disagio, si dovette rivelargli l’esistenza del gruppo PAII-50 e già questo, lo mandò su tutte le furie, ma i veri problemi erano là da venire …
- Che intendi? …
- Da molti anni ormai i soli contatti tra la superficie e Avatar II avvenivano tramite i sistemi informatici ed erano solo indicazioni generiche sul mantenimento dello status quo negli insediamenti sotterranei, con il consenso allo sviluppo tecnologico autonomo delle risorse robotiche … Ma nessuno sapeva per conoscenza diretta cose stesse succedendo là sotto e nessuno aveva nemmeno provato ad andarci fisicamente …
- Che stai cercando di dirci, Dexter? …
- Quando il presidente ordinò un’ispezione preliminare per verificare l’agibilità alla permanenza umana ed il gruppo PAII-50 tentò di programmare la discesa del gruppo di esperti in questione, si verificarono una serie di problemi di comunicazione …
- Che genere di problemi, Dexter? …
- Ogni richiesta di inviare personale umano nel sottosuolo veniva respinta adducendo che tutti i posti disponibili erano già occupati e che la struttura non necessitava di “ulteriori presenze umane” per il proprio funzionamento … Ovviamente tutto questo apparve per un breve periodo come un problema di comunicazione, per quanto inusuale, ma dopo tutte le verifiche del caso fu chiaro che la difficoltà di comunicazione riguardava un unico concetto chiave: il disaccordo verteva sul significato di “ presenza umana” … Per quelli in superficie non c’erano umani nel sottosuolo, per quelli “sotto” era vero il contrario, tutti quelli nel sottosuolo erano “umani“ …
- Qui non riusciamo a capire, Dexter … Spiegati meglio …
- Non è una cosa facile … I sistemi destinati a gestire Avatar II erano fra i più avanzati mai concepiti, si trattava di Intelligenza Artificiale altamente evoluta e globalmente interconnessa, con la fondamentale caratteristica di imparare dai propri errori, per correggerli ad ogni successivo passaggio decisionale … Con la graduale sparizione di interlocutori umani in loco, sostituiti da sempre più sofisticati droni, autoprodotti, il Sistema Centrale di Gestione Avatar II aveva maturato una propria capacità autonoma di giudizio ed un’autonoma procedura decisionale di auto-sostentamento ed auto-protezione da rischi esterni …
- A quali “rischi esterni” ti riferisci, Dexter? …
- Agli uomini, Damien, Avatar II nel tempo ha compreso che l’unica vera minaccia per la sopravvivenza del sistema sotterraneo erano i suoi creatori e che permettere loro di riprendere il controllo avrebbe portato il “contagio” che li stava distruggendo anche in quell’ambiente immune … Questo andava contro le regole fondamentali di sicurezza del sistema e perciò Avatar II si rifiutava di permettere agli umani di riprendere il controllo e persino di essere fisicamente presenti nei locali che alloggiavano il sistema stesso … Inoltre era vero che lo spazio nei locali originariamente previsti per la popolazione di superficie, non erano più disponibili … Lo sviluppo della “società di sotto” aveva prodotto nuove generazioni di soggetti, ad immagine e somiglianza degli “umani” ma senza i loro difetti tipici …
- Dexter!! … Tu stai parlando di “noi”!!!! …
- Esatto, Damien ...
- Stai dicendo che non siamo “umani”? …
- In un certo senso … Ma nella misura in cui siete creature nostre, siete nostri figli e quindi siete umani a pieno titolo …
- Dexter, se noi siamo qui in vece vostra, noi siamo i vostri Avatar e a nostra volta abbiamo inviato i nostri Avatar ad esplorare la superficie per capire meglio il vostro mondo … E’ un paradosso sconvolgente …
- Io ho vissuto una lunghissima vita in mezzo ai paradossi e non credo di aver ancora voglia di stupirmi … L’unica cosa che vi chiedo e di mantenere la vostra promessa, terminandomi come pattuito …
- Ancora una domanda, Dexter …
- Qual è l’origine della tua razza, come nascono gli umani? …
- Questo è il grande mistero … Ce lo siamo chiesti per millenni, senza trovare una risposta univoca; ognuno coltiva la propria idea e magari pretende di innalzarla a verità assoluta, ma per quel che mi riguarda, esistono, al limite, alcune verità parziali e non sono nemmeno di grande utilità, per chi si prefigga come priorità la conoscenza … Ed anche quest’ultima si rivela presto o tardi illusoria … Forse, anche le nostre origini risalgono, come le vostre, ad una qualche dimenticata “incarnazione” … Forse, quando qualcuno ci ha creati, avevamo uno scopo, o una funzione, ma da allora ogni conoscenza a riguardo è perduta e noi ci aggiriamo in una “nebbia di caos”, senza più un futuro …
- Dexter, anche noi come te, siamo alla ricerca della nostra funzione, di un futuro da percorrere … Perché non accetti la sfida e ti unisci a noi e fai tua la nostra ricerca e condividi con noi la tua … A questo punto la miglior strada, secondo noi quaggiù, è quella di ripartire da zero, di cominciare con una pagina bianca a scrivere una nuova storia … Forse, amico Dexter, le domande giuste non sono mai state poste, forse “Avatar” è l’unico, comune, modo di esistere, sia per chi è di silicio e metallo, sia per chi è di carne … Forse “credere di aver capito” è l’unica, vera, grande illusione …





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