sabato 27 febbraio 2010

Veleno

Abstract:
Chi sono questi Alieni? Cosa c’è sulla Terra che li attira? Dove ci porterà tutto questo? Che possiamo fare? Chi siamo noi ….? …




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Nessuno sa quando sono comparsi per la prima volta e, per la verità, molti sostengono che ci hanno sempre visitati, da che l’uomo calpesta la terra …

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Il vecchio poliziotto entrò in ufficio con la solita rassegnazione, non sarebbe stato diverso da tutti gli altri giorni degli ultimi trent’anni, a poche settimane dalla pensione, gli incarichi erano sempre più marginali, ma gli sfottò erano invece sempre gli stessi … Non aveva mai rimproverato i suoi genitori per la scelta del nome, né per non aver considerato l’improbabile associazione al cognome di famiglia: per loro, doveva trattarsi del naturale omaggio ad un grande scrittore, di cui erano innamorati entrambi e che li aveva fatti incontrare prima e sposare in seguito. Per lui, tuttavia, con la vocazione naturale a fare il detective, chiamarsi Scott Fitzgerald, era stata una dannazione lunga una vita … Tutte le mattina della sua vita, aveva sentito lo stesso saluto, dallo stesso gruppo di scassa palle colleghi, a cui si erano aggiunti i novizi, che si sentivano autorizzati dall’andazzo, a mimare tutti gli altri …

- Ciao Scott, come sta il “piccolo Gatsby”? … E che ne è stato del “Grande”? …
- Bene, grazie … Tutta la famiglia ricambia l’interessamento …

Scott si diresse, come tutte le mattine, alla sua scrivania e già pregustava l’insulso incarico che anche quel giorno avrebbe ricevuto da suo capo, mentre si versava la rituale copiosa tazza di caffè nero e amaro, la prima delle tante che quel giorno avrebbe visto, come i tanti che l’avevano preceduto …

- Scooooot! …
- L’urlo della giungla, dannazione! … Eccooomiiiii … Che c’è capo? …
- Ho un incarico per te, quando avrai finito il tuo personale rinfresco …
- Vuoi favorire? …
- Smettila, vieni un po’ qui … Abbiamo quest’altro caso di una spostata, che sostiene di aver assistito ad un “rapimento” e successivo rilascio di un individuo, che da allora appare completamente cambiata …
- Della serie … gli “alieni”?...
- Esatto! Farei a meno di mettere qualcuno su un’altra di queste favolette, ma mi stanno con il fiato sul collo per tutti gli altri casi di sparizioni e non voglio avere il fianco scoperto sulla minima cosa …
- Che devo fare? …
- Vedi se c’è della sostanza, in caso contrario tornatene qui, che ti metto su qualcosa di più consistente, capito?
- Ricevuto, Sam …
- Tenente Scott …
- Sì, Capitano? …
- La nostra testimone … Sì, insomma la “matta” di turno …
- Sì? …
- Si tratta di una ex-giornalista, in pensione … Stacci attento! … Non sbottonarti e non sbracare … Non voglio grane! … Capito?
- Ok, Capo! … Starò in guardia, ma … Non sapevo che quella razza andasse in pensione, pensavo che rompessero le scatole fino all’ultimo respiro …
- Sembra che, con la morte del marito, sia entrata in una specie di depressione, che le ha tolto l’interesse per il lavoro e così, appena se ne è presentata la possibilità, ha scelto il pensionamento, ma mi dicono che faccia ancora qualche collaborazione free lance, occasionalmente … Ecco perché ti ho messo in guardia … Non mi servono puttanate di nessun genere, in questo momento … E … Scott … Ricordati che sei ancora in tempo … Per giocarti la pensione … Mi hai ben capito?
- Roger, Boss …
- Non prenderla storta, Scott … Te lo sto chiedendo in questo modo, perché anch’io sono alle strette e non continuare ad avercela con me per una vecchia storia, che non è dipesa da me … Se avessero promosso te, come era logico, a questo posto, io ne sarei stato felice e ti avrei seguito senza difficoltà. Non è dipeso da me, quel che è successo e non ho fatto niente perché succedesse, avevi dei nemici … Se io non avessi accettato il posto, lo avrebbero affidato a qualcun altro, ma mai a te! …
- Non ne dubito affatto, ma scusa, se non ti amo lo stesso …
- Ok, va pure …

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Sul citofono c’era semplicemente il nome della donna: Laureen Grant. Non che si aspettasse qualcosa di diverso, se non, magari, il titolo “Dr.ssa”, o forse il doppio cognome di una coppia sposata … Forse era un tipo “preciso” …
Scott suonò e, dopo essersi identificato, salì nell’appartamento della donna, che lo accolse con un sorriso e lo fece accomodare nel suo studio, gli offrì un caffè, che lui accettò volentieri e si allontanò, per tornare con due tazze fumanti …
- Non credevo che qualcuno si sarebbe interessato, seriamente della mia denuncia, tuttavia ho ritenuto mio dovere segnalare la cosa alle autorità … C’è anche troppo menefreghismo, ai nostri giorni … Non crede? …
- Cosa? … Ah, sì … Naturalmente! … Vuole riassumermi i fatti, per cortesia …
- Presto detto … Ma, scusi se glielo chiedo … Perché continua a fissarmi? …
- Aah! … Mi scusi, se l’ho messa in imbarazzo … Ero sovrappensiero e … Niente, mi chiedevo come mai ha smesso il mestiere di giornalista … Non che siano affari miei … Ma è una cosa piuttosto insolita …
- Qual è la voce che circola, che sono “suonata”? …
- No! Veramente … Sì, insomma, risulterebbe una … Depressione … Ma non ce la vedo … Così ad una prima impressione, superficiale, dico …
- Niente depressione, mi spiace per lei, sono abbastanza in forma e … Neanche un po’, “matta” …
- E’ questo che stavo osservando … Lei, mi permetta di dirlo, è una donna piena di fascino e non credo che, dopo un congruo e comprensibile periodo … Sì, insomma … Mi capisce …
- Vuole dire, come mai non mi sono “consolata” …
- Non in questi termini …
- E’ legittimo, capisco la sua curiosità … Le dirò, che non ne sento il bisogno, non per il momento … O forse … Alla mia età … Ho paura, che … Difficilmente troverei qualcuno come il mio Kevin … Sarebbe terribile illudersi, mi capisce? … Una delusione a questo punto … Allora sì, che potrei crollare … Preferisco aggrapparmi a piccole cose e tirare avanti … Senza più illusioni … Senza sperare in un’altra grande fortuna, come quella che ho già avuto … Lei mi capisce? …
- Niente figli …
- No, quello è l’unico rimpianto … E Lei? …
- Niente figli, neanch’io ed un matrimonio fallito alle spalle, giusto per parlare di fortuna …
- Non ci ha più riprovato? …
- Un paio di volte, ma senza più coinvolgere il giudice di pace … Un assegno mensile da versare, col mio stipendio, era più che sufficiente … Entrambe le volte si è ripetuto il disastro della prima … Il mio lavoro, a volte, non da scampo …
- O per lo meno, è un utile giustificazione …
- Si forse ha ragione … E’ una scusa comoda … Chi può dirlo? … Ma la prego torniamo a noi, ho i minuti contati …
- Voleva un breve riassunto … Ecco i fatti ….

Laureen Grant fece il suo bravo riepilogo dei fatti da lei denunciati, nel quale segnalava il caso di una sua vicina di casa, che era scomparsa per alcune settimane, misteriosamente … Sì, misteriosamente, perché la sera prima della sua “scomparsa”, la donna le aveva confidato che era appena tornata da una breve vacanza e che il lavoro le sia era accumulato ed ora avrebbe dovuto smaltirlo, lavorando al suo computer , per diverse sere di seguito. La Grant descrisse, altresì, il comportamento decisamente insolito della sua vicina al rientro dalla “strana” assenza … Le due donne, non erano amiche, tuttavia si conoscevano e si frequentavano come due buone vicine e pertanto era andata instaurandosi una certa familiarità, nonché una abitudine reciproca verso i modi di fare e di porsi … Tutto questo era, improvvisamente, cambiato. Per esempio, la donna, che era scontrosa e irascibile un po’ su tutto quello che succedeva nel condominio, o nei rapporti con i commercianti della zona, di colpo era divenuta mansueta e arrendevole, si scusava di continuo, con ognuno e con tutti … Non faceva che manifestare un comportamento inutilmente ossequioso … Non ci vedeva niente di male in questo, la Grant, tuttavia il cambio di atteggiamento era troppo repentino e marcato, per non avere una spiegazione … Il tutto andava ricondotto anche al fatto che non riusciva a spiegare dove fosse stata in quelle due settimane … Cioè, se avesse detto una cosa qualsiasi, ok … Ma insisteva nel sostenere, che non si era mai mossa di casa e questo era privo di senso … Laureen Grant concluse dicendo che sì, forse il suo istinto giornalistico le aveva fatto immaginare complotti, laddove magari c’era solo una qualche scappatella, o forse una semplice “stranezza” per niente misteriosa, di una donna di mezz’età, che non ha voglia di raccontare i fatti suoi ad una estranea troppo curiosa …
Scott cercò di non lasciar trasparire quello che pensava, per il semplice motivo, che quella donna era incredibilmente attraente per la sua età e, per quanto la storia fosse balorda, sperava di non bruciarsi tutti i ponti, dicendo qualcosa di sgradevole …
La Grant restò in attesa di qualche commento da parte del poliziotto, ma lui si limitò a fissarla … Ancora in modo imbarazzante …

- Che c’è, perché mi guarda così, le sembro fuori di testa? …
- No! Per carità … Riflettevo … Lei mi deve scusare, se sono sincero in modo un po’ brutale …
- Preferisco …
- Non posso andare dal mio capo con questa storia … Lei ha presentato le cose in un modo che può anche trovare la mia comprensione, ma non c’è niente di veramente concreto, mi capisce? …
- Immagino di sì …
- Non dico di voler dimenticare del tutto la faccenda, ma non le consiglio di insistere, formalmente, con questa storia … A meno che non possa fornire qualcosa di maggiormente circostanziale …
- Forse non ne vale la pena, forse sono gli anni che mi fregano e farei bene a pensare ai casi miei …
- Non posso fare molto ufficialmente, ma Lei non mi sembra una visionaria e vorrei aiutarla ad andare a fondo di questa faccenda … Non credo che Lei sia il tipo da arrendersi così facilmente ed in fondo, non mi costa ammettere che un po’ Lei mi piace … Se accetta il mio aiuto, possiamo dedicarci a questa faccenda, qualcuna di queste sere, quando sono fuori servizio …
- Ha tutta l’aria di un invito, neanche tanto velato …
- Lo trova sconveniente? …
- Non più di tanto … Anzi forse, ne sono anche un po’ lusingata, sebbene Lei non sia affatto il mio tipo …
- Ecco un bel modo elegante per tagliarmi le gambe …
- Non sia così pessimista, essere sinceri è sempre la cosa migliore … Non crede? …
- Se lo dice Lei … Comunque sia, da qui a sabato, penso di trovare il tempo per sentire la sua vicina di casa ufficialmente, prima di archiviare tutta la faccenda in ufficio … Se non ha altri impegni, farò un salto qui da Lei, per fare due parole tra amici … Che gliene pare? …
- Se non ha altri impegni, troverà una cena alla buona ad aspettarla …

I due si salutarono con una stretta di mano … Che si protrasse a lungo, accompagnata dal sorriso complice di entrambi …

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Scott, tornato in ufficio, seppe che il capo era uscito in fretta e furia, richiamato da faccende urgenti sopravvenute e quindi si dedicò a preparare il rapporto sulla sua intervista del pomeriggio. Mentre scriveva, ripercorreva i vari momenti dell’incontro e continuava a non perdere di vista l’impressione positiva, al di là del suo interesse personale, che la giornalista gli aveva fatto e pensò che poteva essere utile raccogliere un po’ di dati statistici e sentire cosa la Grant ne pensasse, in fondo sarebbero state informazioni anonime e di dominio pubblico, ma discuterne con lei gli avrebbe anche permesso di capire la mentalità della donna e la sua eventuale suggestionabilità sull’argomento … Fu così che Scott decise di estrapolare una serie di dati statistici sulle sparizioni ed i fatti inconsueti che stavano “disturbando” un po’ tutti i dipartimenti di polizia e che si erano intensificati notevolmente nell’ultimo periodo. Predispose una Tabella Pivot, sul Foglio Elettronico del suo computer e fece in modo da lasciare spazio per un facile aggiornamento con altri dati, che la Grant potesse voler proporre. Quando il tutto fu pronto spedì una copia del lavoro via mail, aggiungendo una nota esplicativa e confermando il loro appuntamento per il successivo sabato sera, nonché qualche facezia per alleggerire il tutto …

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Passarono i giorni ed in ufficio le cose peggiorarono, non che questo coinvolgesse più di tanto Scott, sempre più vicino al fine corsa … Tutti erano impegnati su qualche “sparizione”, in fondo, non troppo dissimile, da quella che aveva seguito lui nei gironi precedenti, solo che adesso la casistica cominciava a farsi stringente!
Scott aveva consegnato il suo rapporto, che era finito in mezzo a tutti gli altri e si era lasciata aperta la possibilità di controllare sia la persona direttamente interessata, sia altri eventuali testimoni non ancora individuati e così il suo Capo lo aveva confermato nell’incarico, con l’aggiunta di un paio di altri casi simili da controllare … Nel frattempo Scott aveva continuato ad aggiornare in suo Foglio di lavoro personale, di cui spediva sempre copia alla Grant, raccomandandosi la massima discrezione …
Infine, Scott era riuscito a fissare l’appuntamento con la presunta “vittima” della sparizione segnalata dalla Grant, proprio per la giornata di sabato, in tempo per poter, quella sera stessa trarre le conclusioni insieme alla sua “testimone” …

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Scott si presentò a casa della Grant verso le sette e mezza quella sera, come concordato; con una bottiglia di buon vino, bellamente infiocchettata e, quasi come un ragazzino, sperava non finisse tutto in lavoro … Ma si vergognò un po’ di quel pensiero e gli tornò in mente, la diffida con la quale la donna lo aveva messo in guardia … Ma Scott conosceva i suoi limiti, nella sua vita, erano più le volte in cui gli era andata male … Quindi, in fondo, cosa aveva da perdere …
Suonò il citofono, entrò, salì le scale, vide la donna sorridente attenderlo sulla porta e sollevò la bottiglia come un trofeo, suscitando la risata di lei …
La Grant aveva preparato le cose per bene, seppure in modo semplice e casalingo e si era messa in ordine con un bel vestito, ma senza trucco, cosa che a Scott piacque molto, non solo perché era allergico ad una quantità di cosmetici, ma anche perché aveva sempre preferito le donne che non ne fanno uso …
Lei suggerì di concentrarsi prima sugli aperitivi e sulla cena per lasciare il lavoro a dopo, se ne avessero ancora avuto voglia … Scott si stupì che fosse lei a proporlo e la cosa gli fece piacere, ma lo colse di sorpresa a tal punto che non seppe cosa dire per un bel pezzo …
Sorseggiava quel saporito aperitivo e la guardava in quei suoi occhi privi di età o forse semplicemente eternamente giovani … Lei, non sembrava infastidita, questa volta … Anzi, lo fissò a sua volta, commentando distrattamente, sulla composizione della bevanda e su quello che stava terminando la cottura in forno … Ma Scott sentiva quella voce come in lontananza, era affascinato da quella donna e da i suoi modi … Bisognava riprendersi da quello stato di inebetimento e tirare fuori qualche frase, per quanto possibile non banale …

- Bel vestito, ti sta molto bene …
- Grazie, no so da quanto non lo indosso, anzi ultimamente vesto solo pantaloni … Forse non ho più l’età per queste cose …
- Quali cose? …
- Non farmi dire quello che non ho detto … Voglio solo dire, che mi sto forse rendendo ridicola …
- Niente affatto, anzi, se mi permetti, è il contrario …
- Sei gentile, ma come ti ho detto, non sei il mio tipo …
- Ecco, lo dicevo io …
- Ora credo che la cena sia pronta, mentre tu stappi il vino io porto in tavola … E speriamo che sia di tuo gradimento …

Durante tutta la cena, Scott ebbe l’impressione persistente, che Laureen, così voleva essere chiamata da quel momento in poi, fosse intenta ad una specie di tira e molla verbale, che gli stava confondendo completamente le idee … Sembrava quasi una ragazzina, che si divertiva a provocarlo, attizzando quelle che potevano essere le sue speranze, quasi fossero del tutto trasparenti, per poi estinguerle del tutto, con frasi secche sui suoi gusti in fatto di uomini e sui limiti palesi del povero Scott …
Finita la gustosa cena, Laureen mise su il caffè e fece accomodare Scott nel suo studio, dove sul monitor del computer, campeggiava la Tabella di Base Dati, che Scott le aveva spedito e che lei aveva, evidentemente, rielaborato in ogni sua variante … Laureen si avvicinò a lui e, appoggiandogli una mano sulla spalla, lo ringraziò per quel gesto di fiducia e per averle permesso di elaborare quei dati … Era soddisfatta, perché effettivamente, si potevano dedurre alcune cose interessanti da quelle statistiche così predisposte …
Mentre prendevano il caffè, Laureen spiegò il suo punto di vista e Scott si rese conto di aver avuto l’intuizione giusta su quella donna … Non solo non era “matta”, ma sapeva il fatto suo ed aveva avuto diversi interessanti spunti, a partire dai dati grezzi …
La serata fu tutta dedicata al “lavoro”, ma Scott sentiva la “forza”, che emanava dalla donna e continuava a non capire, se Lei fosse interessata solo a discutere i dati o se, forse, anche Lei si sentisse, se non proprio attratta, almeno un po’ interessata a Lui … La cosa non gli diede tregua per tutto il tempo … Poi si fece tardi e Scott prese l’iniziativa di considerare l’ora inoltrata e di rinviare ad un prossimo incontro tutta la questione …
Mentre erano sulla porta, Scott si premurò di ringraziare Laureen, per la bella e utile occasione, nonché per l’ottima cena … E quando Lei gli porse la mano, fece un fugace accenno di baciamano, quasi giocoso, ma Lei non lo considerò tale …

- Non lo lasciare a metà … Sai, che la mano va almeno sfiorata, perché il gesto sia efficace …
- Ecco, lo dicevo io …
- Che c’è non lo intendevi, veramente … Non eri sincero? …
- E tu? …
- E’ questo che ti preoccupa? …
- Non so cosa pensare …
- Tu non “devi” saperlo! …
- Ti stai divertendo alle mie spalle, vero? … E’ tutta la sera che lo fai …
- Non sei disposto a concedermelo? …
- Ognuno dovrebbe conoscere i propri limiti … Io, stasera, ho capito di aver mirato troppo in alto …
- Io sono sempre stata abituata bene, mi capisci …
- Come, no ? …
- Fino ad oggi, mi ero rifiutata di vedermi per quello che sono oggi … Ma tu sei riuscito a farmi sentire e vedere le cose in un modo nuovo e spero che non vorrai arrenderti, proprio adesso, che hai superato il tratto più difficile …
- Ecco, lo dicevo io …
- Che decidi?
- Credevo fossi tu a decidere …
- Così mi piaci … Non c’è niente là fuori per te, questa sera …
- Veramente qualcosa ci sarebbe … Ti sembrerò ingenuo, ma non mi ero preparato a questo esito e credo che un salto in farmacia, mi eviterebbe qualche rischio …
- Non ti preoccupare di questo, non questa sera …
- Se lo dici tu …

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La mattina dopo, Scott si svegliò con una mano dietro la schiena di Laureen, che nel frattempo si era seduta sul letto e stava pestando nervosamente sui tasti del suo notebook … Con ancora gli occhi appiccicosi, cercò di leggere quello che veniva comparendo sul monitor … Non ci vedeva ancora, ma era certo che se avesse potuto leggere quelle parole, non gli sarebbero piaciute …
- Hai intenzione di pubblicare le cose che abbiamo discusso? …
- Non prima di averne parlato insieme, comunque voglio avere del materiale già pronto, nel momento in cui fosse possibile pubblicarlo, senza ingenerare problemi … Prima o poi non credi, che bisognerà informare il pubblico, di quello che succede? …
- Ecco, lo dicevo io …
- Che cosa? … Quando usi quell’espressione, sento che non vuoi rivelare quello che pensi …
- Non voglio rivelarlo a me stesso, più che altro …
- Stai tranquillo …
- In attesa della pugnalata alle spalle, vuoi dire? …
- Non farò niente, che possa danneggiarti … Tu hai avuto fiducia in me, pur sapendo che “ero” una giornalista e che correvi dei rischi … Non sei stato ingenuo, come temi … Non ti voglio usare, non mi interessa lo scoop, ma la notizia e l’approfondimento relativo … Ma non voglio che vada a scapito di “noi” …
- Allora c’è un “noi”? …
- Spero di sì, se pensi di potermi sopportare …
- Ecco, lo dicevo io …

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Arrivando in ufficio, quella mattina, Scott ebbe la vaga sensazione, che qualcosa di veramente strano stesse avendo luogo … Nessuno fece la battuta di rito sul suo nome e, per la verità, quasi nessuno dei suoi colleghi era in vista … Si chiese cosa stesse succedendo, mentre si dirigeva verso il tavolo del caffè per il suo solito “rinfresco” … Era lì, che lo versava, quando, con la coda dell’occhio, scorse la folla dei suoi colleghi tutti raccolti nell’ufficio del capitano … Che accidenti poteva esserci, a quell’ora, da ammassarsi tutti in quel loculo … Volle sincerarsene e si avvicinò … Le voci sovrapposte e concitate di tutti rendevano difficile dare un filo logico al tutto, ma, pezzo per pezzo, Scott iniziò ad intuire, già da lontano, che c’erano stati una quantità di nuovi rapimenti, sia in città che in giro per il paese … Tutte le voci si accavallavano per chiedere al capitano i necessari chiarimenti, su come procedere; ognuno di loro doveva cercare di approfondire più d’uno dei casi e gestire il poco personale disponibile, per non tralasciare nulla … Scott cercò di farsi notare, per cercare di assumere a sua volta un incarico dal capitano …
- Come al solito Scott, sei sempre in ritardo … Scommetto che lo sarai anche al tuo funerale, dannazione …
- Io sto seguendo il mio caso e ieri ho lavorato fino a tardi …
- Risultati? …
- Ho intervistato la diretta interessata, la quale nega perentoriamente, non solo un eventuale rapimento, ma anche di essersi assentata da casa, mentre ho dei testimoni che affermano che la casa era vuota, quindi è quasi certo che sta mentendo …
- Ok, ma ora abbiamo troppa carne al fuoco, per dedicare tutto il tempo ai singoli casi; devi prendere anche tu una parte del nuovo lavoro e … Vieni qui, che ti riassumo la situazione …

Il Capitano spiegò a Scott che nelle ultime ore vi era stata una improvvisa recrudescenza di sparizioni e di strani avvistamenti di massa di velivoli non identificati … Il comportamento delle vittime ricomparse era lo stesso riferito da Scott: tutte negavano le sparizioni ed avevano tutte modificato abitudini e comportamenti precedentemente conosciuti …
Scott ed il Capitano stavano ancora discutendo, quando giunse una nuova segnalazione e si decise che Scott stesso, si sarebbe precipitato su quell’evento, nel tentativo di raccogliere notizie di prima mano, nell’immediatezza del fatto …
Mentre si recava sul posto Scott ricevette la telefonata di Laureen, che gli comunicava di aver scoperto certe ricorrenze nei vari rapimenti e ciò le aveva suggerito di recarsi in una zona della città dove, secondo lei, si erano concentrate le sparizioni effettive, a prescindere dai luoghi di origine delle vittime … Scott le raccontò gli ultimi sviluppi ed espresse le sue preoccupazioni circa quello che Laureen si apprestava a fare … La situazione era divenuta troppo pericolosa, le disse Scott, doveva essere estremamente prudente, si raccomandò …
Quando il vecchio Tenente giunse sul posto, c’era ancora la pattuglia stradale che aveva raccolto e comunicato il fatto e che stava prelevando testimonianze … Scott si informò con gli agenti e gli fu riferito che il presunto rapimento non era avvenuto sul posto, ma altrove e che i testimoni riferivano una strana combinazione per cui, mentre la persona in questione parlava al telefono, era stata sentita urlare disperatamente e supplicare di essere lasciata … Sempre al telefono i testimoni avevano colto una serie di frasi sconnesse ed infine la comunicazione era terminata, ma il segnale era ancora agganciato, segno probabile che il telefono cellulare era caduto di mano alla vittima … Gli agenti avevano già richiesto la ricerca della “cellula” alla quale il cellulare era ancora agganciato e Scott decise di lasciare sul posto uno degli agenti e dirigersi con l’altro sul posto indicato … Scott era terribilmente in ansia perché il posto era proprio quello verso cui si era diretta Laureen!! …

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Scott, lungo tutto il percorso che li portava verso quel luogo, ripetutamente, provò a contattare il cellulare di Laureen, ma, con sua crescente preoccupazione, ogni tentativo risultava vano …
Arrivati sul posto, i due setacciarono la zona accuratamente … Si trattava di un settore semi abbandonato della città, scarsamente frequentato, ma spesso attraversato, come scorciatoia, dai passanti, per arrivare in fretta dalle zone residenziali ai quartieri di uffici e attività industriali … Scott ebbe l’intuito di richiamare il cellulare di Laureen e, fortunosamente, credette di sentirne il tipico squillo … I due poliziotti si concentrarono su quello spunto e provando e riprovando, riuscirono ad individuare il telefonino. Era per terra, in uno dei tanti vicoli che partivano dal percorso principale di quel desolato tratto …
Scott mandò il collega a riferire gli ultimi sviluppi in centrale e si trattenne sul posto, con l’idea di tentare un appostamento in quel luogo dove, secondo Laureen, si erano verificati il maggior numero di sparizioni …
Gli venne anche in mente che, così come era successo alla sua amica, anche altre persone potessero aver smarrito il cellulare sul posto, possibilmente durante le concitate fasi di eventuali sequestri e si dispose a cercare ancora, lì in giro, frugando qua e là …
Scott continuò la sua ricerca, completamente assorto, al punto da non accorgersi del passare del tempo e del lento calare del buio … Se ne rese conto solo poi, quando divenne difficile la ricerca, specie allontanandosi dalle poche luci, presenti nella zona …
Era quasi deciso ad andarsene, quando intravide qualcosa, nella direzione del primo ritrovamento … Laddove avevano reperito il cellulare di Laureen, aveva notato qualcosa e vi si precipitò … Estratta la pistola d’ordinanza e caricato il colpo in canna, si appostò dietro una colonna e spiò in direzione di una strana luminosità, in apparenza proveniente dal nulla …
Strane sagome si muovevano in varie direzioni e Scott dovette spostarsi varie volte, per cercare di sbirciare verso quella sorgente di luce … Ad un certo punto, in quel sinistro silenzio, Scott ebbe la sensazione, disturbante, di aver sentito un lamento … Non ne era certo … Non poteva … Ma era preda di un disagio insolito, che presto si tramutò in timore, perfino paura, di quello che gli passava per la mente; ma non paura per sé … Doveva scoprire cosa era successo a Laureen e chiarire quel mistero … Non poteva perdere quell’occasione, di scoprire cosa stava succedendo … Poteva essere una chance irripetibile ed anche se, rischiare a quel punto della sua carriera, poteva sembrargli assurdo, non accettò quel tipo di considerazioni ed invece prevalse il pensiero di Laureen e di quello che, in quei pochi giorni di amicizia, Lei aveva significato per Lui … Forse stava ancora soppesando tutte quelle cose nella sua mente, nell'istante in cui il suo corpo scattava fulmineamente, per introdursi nel vano luminoso, nel quale erano appena rientrate le curiose figure, fin lì solo intraviste …
Scott si ritrovò in un ambiente assolutamente atipico e difficilmente riconducibile a qualcosa di noto, tuttavia la sua preoccupazione in quel momento era valutare la situazione tattica, dato che si trovava a dover gestire un certo numero di individui probabilmente ostili … Mentre valutava le possibilità, spostando rapidamente la testa per spiare l’ambiente in cui agiva il gruppo di strani esseri, ebbe un tuffo al cuore … Bloccata, su quello che appariva un tavolo operatorio, riconobbe Laureen, circondata da figure minacciose, che sembravano intenzionate ad applicarle sulla testa uno strano attrezzo, simile a quelli che nei nostri ospedali si utilizzano per gli interventi di precisione al cervello … Scott a quel punto non vide più spazio per altre valutazioni e si lanciò verso uno dei soggetti che si trovava più vicino, gli sottrasse uno curioso attrezzo che teneva in mano e gli puntò la sua Beretta calibro nove alla “testa” … o meglio al “testone” …

- Fermi tutti, o questo vostro amico si ritrova senza questo suo enorme capoccione! … Liberate quella donna, immediatamente! …

Per un attimo interminabile, la scena sembrò sospesa nel tempo, senza alcun suono, né visibili movimenti … Scott non sapeva cosa aspettarsi, non ci aveva pensato … Quegli “esseri” come avrebbero potuto rispondergli … Avevano il dono della parola? … Avrebbero comunicato col “pensiero”? … Scott capì quanto avventurosa e improvvisata fosse stata quella sua iniziativa, ma ormai la “palla” era ai suoi avversari e lui non poteva che attendere …
Un gracchiare precedette altri suoni indefiniti ed infine …

- Lascia il nostro compagno, o ti dovremo uccidere …
- Chi parla? … Fatti vedere mostriciattolo, o hai troppa paura, per affrontarmi? …
- Questa è solo una voce sintetizzata dal nostro computer; nessuno di noi si esprime verbalmente: noi comunichiamo a livello simbolico astratto e usiamo la vostra primitiva forma di comunicazione, solo per farci capire da voi umani … Quello che dici viene demodulato e trasmesso a tutti noi dal nostro sistema di computer e quello che senti è il pensiero di noi tutti …
- Ok! Come ti pare! Non mi frega niente di tutta questa vostra bella filosofia … Ti dico solo una cosa: la testa di questo mostriciattolo, che tengo in ostaggio, farà una brutta fine, se non liberate la mia donna … E voglio dire, subito!

Nel dire queste ultime parole, Scott, involontariamente, spostò la mano con cui aveva sottratto l’arnese al suo prigioniero, verso il petto di quest’ultimo e, prima ancora di rendersene conto, sentì ancora la voce sintetica …

- No! Fermo! Non avvicinare lo strumento, che hai in mano, al cuore del nostro compagno … Presto, allontanalo dal suo petto …
- Cosa? .. Che vi state inventando? … Fate quello che vi ho detto, immediatamente, o sparo …
- Va bene, ma non tenere quello strumento vicino al centro del suo petto, lo uccideresti … Ecco, la donna è libera … Ma noi siamo tanti e tu non potrai cavartela …
- Laureen come stai, parla, che ti hanno fatto …
- Sto bene Scott, terrorizzata, ma illesa … Sei arrivato appena in tempo …
- Lasciatela venire qui …
- Non potete farcela insieme … Ma se te ne vai e la lasci qui … Forse sì …
- Non vado senza di Lei, capito? La mia vita non conta , ma la sua sì! La sua vita, per la vostra! …
- Come vuoi …
- Ok, amore … Vieni dietro di me … E voialtri state fermi dove siete, altrimenti metto quest’affare di nuovo sul petto del vostro amico … E se credete di trattenerci qui, preparatevi a morire in tanti … Questa pistola ha 12 colpi calibro nove, abbastanza per farvi schizzare il cervello, o qualunque cosa ci sia in quei testoni, sui pannelli di questo posto … Voi fate la vostra scelta ed io farò la mia, ma se volete uscirne vivi, noi due e questo coso, che ho per le mani, dobbiamo poter uscire di qui …
- Voi non avete speranze, anche se ne uscite adesso, prima o poi sarete ripresi …
- Non ho prospettive così a lungo termine per la mia vita, quindi lasciamo perdere le prediche e decidete, se volete vivere qui e adesso, o tappezzare l’ambiente …
- Come vuoi, noi non abbiamo fretta …
- Una sola domanda …
- Parla …
- Perché siete qui … Cosa volete da noi … Perché fate questo … Che via abbiamo fatto noi, per essere cacciati in questo modo? …
- Voi siete una razza unica, nel suo genere … La nostra missione è la conquista di tutti i mondi su cui approdiamo, ne abbiamo le capacità tecnologiche, ma non conosciamo neanche lontanamente la ferocia della vostra razza, per combattere le nostre battaglie, dotiamo i nostri guerrieri delle armi migliori e più sofisticate, ma per renderli completi ed invincibili, da millenni, li dotiamo di uno stimolante dell’aggressività, ottenuto estraendo dal cervello degli umani un “umore”, che ingenera in chi lo assume, odio e aggressività allo stato puro … Una aggressività di cui noi non siamo naturalmente dotati e che sviluppiamo grazie all’assunzione di questa droga …
- Da millenni? …
- Esatto! Fin da quando siete comparsi sulla faccia di questo pianeta, noi abbiamo seguito l’evoluzione della vostra specie e, confrontandola con altre razze da noi conquistate, abbiamo individuato questa vostra caratteristica, già dai primi albori … Vi abbiamo seguito e sottoposto a test, lungo tutta la vostra storia evolutiva … Prima uccidevate e “vi” uccidevate per la semplice sopravvivenza; poi avete scoperto la “civiltà” e gli dei … Così avete cominciato ad uccidervi in loro nome e per loro conto … Poi avete “individuato” il dio unico ed il concetto di “umanità” … Da allora i morti ammazzati sono, se possibile, ancora aumentati ed avete scoperto come massacrarvi su scala industriale … Questo e quello che siete … Un nostro fornitore naturale di “veleno”, come, fra i vostri indigeni, lo sono le rane “phyllobates terribilis”, dalle quali loro estraggono la “epibatidina” che poi usano per cacciare … Allo stesso modo, noi estraiamo dal vostro cervello, il veleno concentrato della vostra aggressività e del vostro odio innati e ne facciamo un siero da somministrare ai nostri combattenti prima della battaglia … Quando poi hanno terminato, è necessario somministrargli un potente antidoto, altrimenti finirebbero per ammazzarsi fra di loro e poi aggredire ed uccidere i propri simili … Da tempo immemore, noi ritorniamo, periodicamente, sul vostro pianeta, per dare la "caccia" al prezioso "veleno" di cui il vostro cervello è ricco ... Sparpagliamo per i vostri cieli, dei banali gadgets volanti per fare in modo di distrarre la vostra attenzione e, nel frattempo con i nostri shuttle invisibili, provvediamo a prelevare quelli di voi che, di volta in volta hanno maturato, maggiori quantità del "veleno" che ci serve ... Non facciamo male a nessuno, in realtà, a meno che non si renda inevitabile ... Ma non solo, dopo il prelievo, i sequestrati, per un lungo periodo sono mansueti come agnellini ... E' quasi un contributo al vostro mondo, sono loro i pochi fra di voi, che praticano il bene e che credono nella fratellanza fra gli uomini ...
- Basta fesserie! ... Forse noi abbiamo “l’istinto” per la distruzione e l’autodistruzione, ma voi ne avete fatta una scienza e questo non vi rende migliori di noi … Ma ora basta anche con l'etnologia e veniamo al "dunque"! Fateci uscire immediatamente col vostro amico qui ed io provvederò a liberarlo, appena saremo al sicuro noi due … Ogni tentativo di fregarci, porterà questo qui ed un bel gruppetto di voi a far visita agli antenati, qualunque sia la loro dimora … E’ tutto chiaro? …
- Siete liberi …

Scott e Laureen, trascinandosi dietro l’ostaggio, ripercorsero gli ambienti a ritroso e presto furono di nuovo all’aperto … Senza mollare l’ostaggio, i due percorsero diversi isolati, in direzione delle auto della polizia che, nel frattempo erano giunte numerose e rumorose sul posto, richiamate dall’agente incaricato da Scott …
L’alieno, ad un tratto riuscì a divincolarsi dalla stretta ed a sottrarre a Scott il suo aggeggio … Scott sparò un colpo, senza l’intenzione di colpirlo, ma abbastanza vicino alla sua testa da fargli capire che era meglio non tentare nulla con quella sua apparecchiatura e l’essere si diede alla fuga, scomparendo alla vista dei due, che così, a loro volta, corsero verso la propria gente …
Trafelati e ansimanti, non appene arrivarono, vennero soccorsi dal gruppo di poliziotti, che immediatamente chiamarono per una ambulanza … Il capitano, di lì a poco, arrivò, avvisato da uno degli uomini e volle sapere cosa fosse successo …
Scott e Laureen si guardarono a lungo negli occhi, prima di parlare ed in fine, fu Laureen a dichiarare di essere stata aggredita da un paio di balordi e che Scott era eroicamente intervenuto per metterli in fuga …
Il Capitano chiese conferma a Scott, che si limitò ad una alzata di spalle, indicando con la mano Laureen e sorseggiando un po’ del caffè, che gli era stato appena passato da uno dei colleghi …
Laureen chiese al Capitano di rinviare ulteriori deposizioni al giorno dopo, perché era stanca e scombussolata dall’accaduto e lo pregò, se fosse stato possibile, di farla accompagnare a casa da Scott, che conosceva la strada …
Poco dopo, mentre con una delle macchine di servizio, Scott la accompagnava lontano da quei terribili momenti, Laureen lo ringraziò diverse volte, sottovoce, quasi tremante, al pensiero di quello che era appena accaduto e del pericolo miracolosamente scampato … Ci volle parecchio tempo, perché Scott riconoscesse la solita Laureen, che, da sempre, sapeva come tenergli testa, in ogni situazione, ma che per qualche minuto era stata irriconoscibile, incerta, indifesa …

- Stai bene Laureen? …
- Prima, mi hai chiamata in un altro modo … Ricordi?
- Quando? …
- Le … Cose, che hai detto a “loro”, poco fa … Le pensi, veramente? …
- Immagino di sì … Me ne rendo conto solo adesso, a mente fredda … Ho avuto paura! … Più per te, che per me …
- Paghi ancora gli alimenti alla tua ex-moglie? …
- No, s’è trovata uno che le va bene e se l’è sposato; ora sono libero …
- Allora niente ti impedisce, di fare di me una “donna onesta” …
- Ecco! Lo dicevo io ….





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