venerdì 22 gennaio 2010

Sulle panchine del parco …

(Quadrilogia di Sara Colletti: Episodio 4)
(questo racconto è, idealmente, successivo ai tre precedenti:
“Trasporti”, “Un episodio nella vita di Sara…” e “Sara’s Sabbatic”)


Abstract:
Un gruppo di donne, le panchine di un parco, i loro figli che si rincorrono, qualche successo e qualche sconfitta ...


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Lasciandosi alle spalle la gigantesca cupola dello IOV (Impianto Operativo Virtually), al centro del complesso degli edifici della Base LREA Europe (Agenzia per le Esplorazioni a Lungo Raggio), un ampio percorso pedonale si sviluppa, dividendosi, in un grande parco, all’interno del quale, inoltrandoci, troviamo campi per ogni tipo di sport, piscine, asili e scuole, centri commerciali, centri multimediali e tutto ciò che può rendere completamente autonoma la Base, per coloro che vi lavorano e vi dimorano e non sempre hanno la possibilità di allontanarsi …
Sara, ogni volta che poteva, percorreva a piedi qualcuno di quei sentieri, con il suo bebè nel marsupio, spesso in compagnia dalla giovane Tata Jane, diretta in qualche angolo del giardino, soleggiato o in ombra, a seconda del clima del momento: quel giorno voleva godersi uno dei primi tepori della primavera incipiente …
Arrivate in prossimità di alcuni edifici bassi, venne loro incontro Sue Ann, salutandole con un gesto della mano …

- Ciao, ragazze, come sta il piccolo principe? …
- Ciao Sue, si è appena svegliato e tra un po’ sarà il momento della poppata … Dov’è Dana? …
- E’ dentro, sta vestendo le nostre principessine … Eccola che esce …
- Ma quante ne sta accompagnando …
- Ci sono anche i figli di Billie, che ci ha avvisato poco fa di essere un po’ in ritardo …
- Ciao Dana … Lo sai che ti vedo bene madre di cinque figli …
- Mio Dio no! … Sarebbe un incubo … Ciao Sara, ciao Jane … M’hanno lasciata sola, con questo piccolo esercito … E tu Sue … Invece di aiutarmi …
- Ho visto che te la cavavi bene Dana, amore …
- Che è successo alle Tate …
- Sono tutte insieme a Billie, nella palestra … Avevano un programma più lungo oggi e sono anche in leggero ritardo, perché la gara finale è rimasta in parità a lungo … Prima di sbloccarsi …
- Sentite, io devo mettermi seduta, per allattare il mio Junior, qui …
- Andiamo al solito posto, allora … Alle altre abbiamo dato appuntamento lì …
- Sara, il marsupio segnala qualcosa …
- Si, l’ho sentito … C’è anche la suoneria a vibrazione, che mi segnala sulla spalla, in codice, il tipo di sensore attivato dal piccolo …
- Cosa ti dice adesso ? …
- Che se l’è fatta addosso …
- Ma questo lo sento anch’io …
- Già …

Da lontano il sibilo cadenzato di un fischietto si avvicinava, accompagnato dal calpestio di una selva di piedi in corsa …

- Guardate chi arriva, donne ….
- Billie! … Che stai facendo ancora? …
- Dov’è il mio amore ? … Fatemi baciare il mio batuffolino … La mamma torna subito … Dana, abbi ancora un po’ di pazienza, porto questi “polli” a fare una sgroppata e poi sono subito da voi …
- Ma che succede, “Conejo”? …
- Questi furbacchioni qui hanno perso contro le mie ragazze e ora pagano pegno, con un bel po’ di giri del parco …
- E tu? …
- A me fa bene un po’ di moto, quindi ne approfitto … La Tata dei miei si era già vestita, mentre uscivamo, tra poco sarà qui … Fatele i complimenti per a vittoria …
- Sbrigati anche tu, Billie! …

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Il tramonto vedeva il sole filtrare coi suoi ultimi raggi tra gli alti alberi del parco, mentre il gruppetto di donne si era sistemato sulle panchine in circolo intorno ad un piccolo spiazzo. La babysitter di Billie si era intanto unita al gruppo, liberando Dana dal suo “incubo” e portando il gruppetto dei più grandicelli a giocare nelle giostre lì vicino, anche Jane la seguì col figlio di Sara in braccio …

- Sara, lo allatterai ancora per molto?
- Gradualmente, sto passando al latte artificiale, ma il contatto col seno, almeno una volta al giorno è meglio mantenerlo per qualche tempo ancora, Sue …
- Pensi davvero che sia così importante? …
- Secondo me, sì! … E’ solo una mia opinione, ma credo che per lui sia una precoce metafora della vita futura …
- In che senso?
- Non sempre dalla vita ricevi ciò che vorresti, ma se la tua ricerca continua, puoi ottenere ciò che desideri …
- Stai palando di te stessa ora, non è vero? …
- Forse hai ragione … Ma in fondo ci assomigliamo tutti …
- Che notizie da Carl? …
- Dopo essere stati lanciati dalla gravità di Giove, ora si stanno avvicinando all’orbita di Saturno, dove verrà sganciata la stazione orbitante, intorno alla luna Encelado, dal resto della spedizione che invece subirà l’effetto fionda, verso il futuro randez-vous con Plutone … A quel punto ci sarà una possibilità per il rientro, tramite gli shuttle della stazione su Titano, ma ancora non ha deciso … Per lui, è il primo viaggio interplanetario vero, sta scoprendo un’infinità di nuove cose, che lo affascinano … E’ stato così anche per noi, quando abbiamo cominciato … Ricordi? …
- Certo, ma noi non avevamo lasciato una famiglia, appena formata, ad attenderci …
- Lui è libero, Sue … Te l’ho già spiegato …
- Ma non mi hai convinta …
- E perché dovrei? …
- Ok, Sara … Non sono affari miei … Io ne ho fatte ben di peggio e fino a non molto tempo fa …
- Ma sì che lo sono, amore … Tu hai diritto di chiedermi tutto quel che vuoi: sei la mia migliore amica e, con Dana, siete la mia unica famiglia … Ma non posso cambiare le cose … Voglio che Carl sia libero, tanto quanto ho voluto questo figlio … Se, e quando, tornerà sarà accolto a braccia aperte …
- In questo tu e Dana siete simili …
- Lo penso anch’io, Sue …
- Già, ma mi stupisce che una come te, una Psicologa clinica, esperta, che conosce l’animo umano come pochi, si trovi in una situazione come questa …
- Ti risulta, che a un dentista non possa mai venire il mal di denti ? …
- … Allora, donne! Che state confabulando voi due? …
- Vieni qui, Dana … Sara mi diceva che Carl è già in rotta verso Saturno dopo il fly-by con Giove, un anno ancora e saranno al lavoro sulla seconda stazione orbitale saturniana. Lui, a quanto pare, non ha ancora deciso, per il rientro col primo shuttle, che parte da Titano verso la Terra … Sara ce l’ha con me perché, su questo punto, l’ho criticato …
- Ha ragione lei … Proprio tu parli, che ti sei sempre fatta i tuoi comodi … Sara non farci caso, è la sua solita mania, di dire agli altri cosa fare …
- Non credere che non abbia i miei dubbi, Dana, ma non ha senso ritornare in continuazione sulle stesse cose … Lascerò che Carl prenda la sua decisione e solo dopo, rifletterò sul da farsi … Per ora, ho tutto quello che mi serve … Poi si vedrà …
- Piuttosto Sara, che dice Carl del piccolo? …
- Si dice incantato, è felice della scelta del nome e mi ha chiesto se assocerò anche il suo cognome al mio ….
- Colletti-Fitzpatrick … Suona bene, vero Sue …
- Ti dirò Dana, è senz’altro un cognome altisonante … E poi gli aprirà molte porte, da adulto … Questo, comunque, è un buon segnale, Sara … Cosa pensi di fare in proposito?
- Il piccolo è già registrato col cognome di entrambi, all’Anagrafe Centrale e potrà decidere da solo, al momento opportuno … Ecco là Billie … Sta arrivando insieme a Mary John … Ragazze, vogliamo cambiare argomento? … Sono stufa di sentire gente che si fa i cavoli miei …
- Ciao Billie, ciao John, stavamo parlando della vita privata di Sara … Vorremmo anche la vostra opinione in proposito …
- Quanto sei stronza, Sue …

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Mary John, arrivando, salutò tutte le amiche e, con un cenno le due ragazze, poco più in là con i bambini, poi prese da parte Sue, per questioni di lavoro, ed insieme si diressero verso la scuola, dove il nipotino di Mary John stava anche lui per uscire … Billie, invece, si era fermata presso le giostre a rotolarsi un po’ con la sua cucciolata, mentre le due Tate si scambiavano occhiate divertite, chiacchierando poco più in là …
- E’ più bambina lei delle sue figlie …
- E se saranno prolifiche come lei … I nostri piani per colonizzare il sistema solare hanno un futuro garantito …
- L’avresti detto, che “prima” era la fidanzata del Comandante Pleeskyn? …
- Sue Ann? …
- Sì! … Poi, un bel giorno, ha cambiato di colpo ed ha cominciato a sfornare figli, uno appresso all’altro …
- Ho sentito qualche pettegolezzo sulla Pleeskyn, ma credevo fossero le solite malignità che si mettono in giro sui capi, magari per invidia o per qualche torto subito da qualcuno …
- Per il resto non lo so, ma per quel che riguarda il sesso, tutto quello che si dice di lei, penso sia solo la punta dell’iceberg …
- Allora, invece che con Sara, avrei dovuto associarmi con lei …
- Ma perché tu …
- Scherzo! … Tutti dicevano che Sara era lesbica ed io ci facevo conto, fra le altre cose naturalmente, invece poi scopro che si fa mettere incinta da uno, che subito dopo si va ad imbarcare nella più lunga missione spaziale mai pianificata …
- In che senso ci “facevi conto” … ?
- Pensavo che, lasciandola fare … Sai cosa intendo … Magari mi sarei aperta qualche porta in più … Invece mi ha sempre aiutata, senza volere niente in cambio … Anzi, mi ha dato anche questo lavoro, a casa sua, che mi consente di stare qui in Europa, senza praticamente spese e con la possibilità di studiare sui testi originali del suo vecchio professore e frequentare la Clinica, oltre che i Corsi qui nella Base …
- Io non avevo mai sentito, invece, voci su Sara …
- Io le ho sentite, dalle mie parti, quando Sara era ancora a Orlando, nella Clinica del Centro Spaziale di Cocoa, in Florida e poi anche a Miami, alla facoltà dove insegnava a noi … Tutti sapevano che si portava a letto una ragazza diversa ogni sera … Ma a dire il vero, non ho mai saputo di “vittime” tra le studentesse … Ripensandoci, credo di essermi fatta io questa convinzione … Non capisco, comunque, come possa essere così diversa, oggi …
- Come mai, secondo te, ha mollato tutto laggiù, per lavorare qui?
- Io sapevo che era qui durante un anno sabbatico e poi non è più tornata in America … Penso che abbia a che fare, tra le altre cose, anche col fatto che ha incontrato Carl Fitzpatrick, il padre di Junior, questo bel batuffolo che ho in braccio …
- Un vero colpo di fulmine … Ma si tratta del figlio di “quel” Fitzpatrick? …
- Sì, l’ex comandante di questa base ed attualmente Generale in pensione e Presidente della Commissione di Controllo Economica …
- Allora, hai nelle mani un personaggio importante …
- Sempre che, suo padre lo voglia …
- Questa, è un po’ cattiva …
- No, ma vedi … Voglio dire che dalla Colletti … Una non si aspetta, che si metta in una situazione del genere … Ti aspetti che sappia gestire la propria vita in modo diverso … Più razionale … Non so …
- E tu Jane? Come mai hai deciso di trasferirti qui? …
- Io ho colto al volo l’occasione, che mi ha dato Sara, di farle da assistente per la riorganizzazione degli scritti del suo mentore Jason Gustav, mi ha fatto ottenere la borsa di studio e mi ha fatto stare a casa sua per fare da Tata al bebè, nel tempo libero … Un combinazione ottimale per me … Qui, in Europa, in questo momento, c’è il vertice della ricerca nel campo della Psichiatria e dell’esplorazione umana a lunga distanza, in America invece sono più concentrati sui sistemi robotizzati, come sai …
- Naturalmente …
- E tu J.J. …?
- Anch’io ho voluto studiare qui, per lo stesso motivo, i miei mi stanno aiutando, ma anche per me un lavoro extra come questo, è una risorsa indispensabile …
- Liu è un cognome cinese, se non sbaglio, ed in Cina, si lavora a progetti con equipaggi umani, vero? …
- Si, esatto, ma io ho fatto domanda per il progetto Virtually e sono passata ai test, così ho potuto venire qui ... Ero affascinata dall’idea …
- Sei nella squadra femminile di Billie? … Come è andata con i maschi? … Li abbiamo visti trottare, prima …
- Sono venuti a sfottere e ci hanno sfidate … Si sentivano sicuri … Ma gli è andata male! Perdendo la scommessa, hanno dovuto correre agli ordini della nostra istruttrice … E poi dovranno pagarci da bere per una settimana! …
- Che polli! …

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Mary John e Sue erano in attesa di fronte alla scuola, osservando, attraverso le vetrate, gli ultimi minuti di lezione dei bambini. La piccola Mary, vicina alla finestra, ogni tanto faceva segno alla nonna, che le rispondeva con ampi gesti delle braccia …

- Questa è la situazione, Sue … Che decidi?
- Non lo so, John … Vorrei pensarci su …
- Da quando in qua, ti serve tempo per prendere una decisione … Se non ti va, dì pure di no …
- Mi stai mettendo all’angolo?
- Era la tua specialità … Non dirmi che ora ti da fastidio, perché tocca a te? … Io ho bisogno di una risposta adesso, perché ci sono una marea di cose che dipendono da questo e se non riesci a decidere una cosa così semplice, non mi dai affidamento per quelle più importanti …
- E a Dana non ci pensi? …
- Io sì e tu? …
- Ma ce l’hai con me o cosa …
- Sto aspettando … Non girarci intorno!
- Cosa dovrei fare, esattamente?
- Abbiamo importanti novità, confermate solo nelle ultime ore. La nuova situazione non consente che l’interim del Generale continui oltre. Si è reso così necessario accelerare i tempi, per il nuovo responsabile della Base e del progetto principale, che abbiamo in piedi e la scelta è caduta su di me …
- Di che si tratta? …
- Lo sai che non posso parlarne, fuori dall’ufficio: è un Livello 6! Lo saprai domattina, alla riunione di presentazione …
- E per quel che mi riguarda?
- L’aspetto formale lo sistemeremo con calma in seguito, in pratica sarai il mio braccio destro operativo, io credo che avrò troppe cose da supervisionare … E, come prima cosa, voglio che porti dentro anche Sara, con prudenza, dalle il tempo di superare questo periodaccio, stalle dietro e non farla comparire direttamente sotto di me, ma prendila come tua collaboratrice e fa in modo che sia sempre presente quando mi serve … Voglio il suo parere sulle questioni importanti, ma senza che, per ora, si senta responsabilizzata più del necessario … Voglio valutarla con calma, sotto questo punto di vista!
- Nient’altro … Boss? …
- Sì, io da oggi sono un tuo superiore, sarà meglio che, se accetti il lavoro, ti abitui all’idea e che ti guardi bene intorno prima di aprire la bocca, da ora in poi, mi sono spiegata, Sue?
- Agli ordini, Signora!
- A proposito … Parlane con Dana, prima di accettare, ma dille da parte mia che ho bisogno di te …
- Ecco tua nipote che esce, arzilla nonnetta …
- Ho solo due anni più di te, non te lo dimenticare, Sue …
- Come avrai fatto a scavalcarmi di grado, mi chiedo …
- Basta guardare per tempo di chi sono i piedi che stai per pestare , se proprio vuoi saperlo …
- Touché …
- Scusami, Sue!
- Va bene John, puoi contare su di me …

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Nel frattempo Dana e Sara erano rimaste sole a parlare, ridendo alla scena messa su da di Billie con la sua cucciolata. Parlavano fitto, fitto ed animatamente …

- …
- Non devi mettere in croce Sue, per colpa mia, Dana … Te lo ripeto, so cavarmela e non è il caso di preoccuparsi …
- Non mi piace vederti così … Non sorridi più, sei sempre seria e con la testa altrove … Come fai a chiedermi di non preoccuparmi per te … Io e te, Sara, ci siamo sempre aiutate, no? … Perché questa volta dovrebbe essere diverso …
- E’ diverso perché una decisione è stata presa, abbiamo davanti un bel po’ di tempo, prima che qualcosa la possa cambiare e non voglio ritornarci sopra in continuazione …
- Io lo so bene, quello che stai passando, pensi che non lo capisca? …
- Tu sei quella che lo può capire meglio … Siamo uguali, in queste cose, io e te …
- Io ne sono uscita, grazie a te …
- Ora, non puoi fare altro che far finta di niente, se vuoi aiutarmi e ti assicuro che se avrò bisogno del tuo aiuto per qualcosa, te lo chiederò …
- Sei sicura?
- Certo …
- Sara … E’ vero che Sue si è lamentata di me? … Che ti ha detto?
- Che la trascuri, che sei troppo preoccupata per me …
- E’ vero …
- Non voglio che Sue ci vada di mezzo … Dana, non vorrai incasinare la vostra situazione, proprio adesso, che state per avere un figlio tutto vostro …
- Non lo so, Sara, ma forse hai ragione, questa cosa mi sta scombussolando … Tu mi capisci al volo, come sempre … Forse, credo di preoccuparmi per te e invece penso a me e a cosa sarei se Sue cambiasse idea … Io e … Questa gravidanza … Non so se ho fatto bene …
- Avete già due figlie adottive … Perché una inseminazione artificiale ti preoccupa tanto?
- Magari lo sapessi, non sono mai stata incinta prima, né mi era mai passato per la testa di poterlo essere fino a poco tempo fa … Poi, s’è presa questa decisione un po’ d’impulso e naturalmente la gravidanza è toccata a me …
- Questa è una vecchia storia, Dana … Quello che ti mette in subbuglio è abbastanza nella natura delle cose, mentre il fatto che la spunti sempre Sue, è nella natura del tuo carattere … Come lo sarebbe del mio …
- Siamo due sfigate, insomma …
- Lo pensi veramente? …
- Non lo so, Sara … Sai che certe volte ripenso a quando Sue mi teneva al guinzaglio, mentre se la spassava con le altre e quasi … Non so come dire … Non che stessi bene allora …
- Una specie di nostalgia? …
- E’ da pazzi, vero Sara?
- Non esistono i pazzi, Dana … Se esistessero, ne faremmo parte tutti, chi più, chi meno …
- Tu stai soffrendo per Carl, vero? …
- Naturalmente …
- Lo sapevi che questo ti poteva succedere … Lo hai sempre saputo, vero? …
- Era nel conto, fra le possibilità … Carl ha quasi dieci anni meno di me, ci sono esperienze che legittimamente ognuno di noi vuole fare, senza che questo debba escludere sentimenti contrastati e magari aspettative paradossali … Io credo che non vorrei essere giudicata sui miei sentimenti e non voglio giudicare lui …
- Ma ne vale la pena … Dico per te? …
- Non lo so, Dana … Sta proprio qui il punto … Se alla fine conterò ancora per lui, ne sarà valsa la pena … Tu mi capisci vero?
- Certamente, Sara, ma non avrei mai pensato a te in questo modo … Credevo di essere l’unica tanto squinternata in circolazione …
- Neanch’io mi sarei immaginata in questo ruolo, prima di conoscerti …
- Dici sul serio? …
- Sue mi ha fatto scoprire cose di me stessa che non conoscevo, ne sono stata quasi accecata e per molto tempo ho vissuto in una specie di ossessione … Quando con fatica ne sono venuta fuori, ho cominciato a capire di essere molto più simile a te di quanto immaginassi e di quanto fossi disposta ad ammettere … Conoscere se stessi è un processo, che richiede tutta la vita …
- Allora non c’è modo di stare tranquille …
- Vuoi la mia ricetta, Dana? …
- Se non è uno scherzo …
- Dobbiamo “sempre” stare tranquille, amore!
- Spiegati, Sara …
- Non siamo in grado di prevedere le conseguenze delle nostre scelte, ma in ogni caso le dovremo affrontare ed il più delle volte ci coglieranno di sorpresa … E’ importante essere in sintonia … Conoscere le proprie priorità razionali e quelle innate e fare in modo che convergano … Quanto più sia possibile … Ecco perché lo definisco un “processo” … E’ un continuo raffinamento della conoscenza di sé, che ci permette di far fronte ai fatti della vita con la necessaria tranquillità, o calma, se preferisci … La mancanza di tale conoscenza, fa sì che ci si “illuda” di poter fare scelte puramente razionali, o magari puramente istintive … Questo tipo di illusione è alla base di un senso di sicurezza aleatorio, che può crollare all’improvviso, trascinando con sé l’equilibrio psichico della personalità prevalente in un individuo …
- Personalità prevalente? …
- Siamo tutti un po’ “picchiatelli”, in realtà … Tutti possiamo “sviluppare” alterazioni della personalità, fino alla comparsa di personalità multiple … Proprio perché sono già presenti in noi, in forma quiescente … A scatenarle può essere una varietà di possibili traumi, ma può essere anche l’insostenibilità di un “io”, come dicevo prima, troppo scompensato, in un senso o nell’altro …
- E’ questa filosofia, che ti ha portato sulla strada che hai scelto, Sara?
- In parte sì, ma c’è anche il fatto che una persona, con la quale riuscire ad essere in accordo, non la si trova sullo scaffale del supermercato, a tutte le ore del giorno e della notte … Carl è arrivato inatteso, dandomi un aiuto insperato, facendomi sentire di nuovo me stessa, la me stessa che credevo di aver smarrito, ridando profondità la mia vita; pretendere che risolvesse tutti i miei problemi, sarebbe stato assurdo … Ma nello stesso tempo, abbiamo fatto una scelta che può unirci … Forse non subito, o forse per niente … Non posso essere io a deciderlo e forse neanche lui … Mi capisci, Dana?
- Penso di sì … Solo che vorrei avere le idee chiare, come le hai tu …
- Tu hai l’istinto, che ti guida bene … Ma forse dovresti guardare a te stessa con più attenzione …
- Dici che mi sottovaluto?
- Questo devi deciderlo tu …

Sara e Dana sorridevano a Billie, che intanto si avvicinava con la corte rumorosa dei suoi piccoli e dietro a lei le due Tate … Il gruppo, ora riunito intorno ai bambini ed alle loro disparate e reiterate richieste, ritrovava anche Sue e Mary John col nipote, che arrivavano a passo lento … Era una giornata atipica, con tutti quegli intoppi e ritardi, decisero quindi che non era il caso di trattenersi oltre per la solita chiacchierata, ognuna di loro aveva qualcosa da sbrigare, non rimase loro che salutarsi e rinviare tutto al giorno dopo …
Le donne si avviarono all’uscita del parco opposta, in direzione delle abitazioni del personale della Base, passando per uno dei Centri Multimediali, dove, su uno dei megaschermi, scorrevano le notizie H24 del servizio pubblico. Proprio mentre sopraggiungevano, il notiziario stava annunciando l’avvenuto “fly-by” del modulo automatico Pluto 16 da Saturno verso l’orbita di Nettuno, spiegando che, al momento del randez-vouz previsto, in realtà, in quella posizione particolare ed in quel particolare momento, sarebbe transitato Plutone che, nella sua eccentrica orbita appunto, una volta ogni 248 anni, si avvicina a noi e per 20 anni mantiene un’orbita interna a quella di Nettuno …

- Vieni qui, Sara … Stanno parlando del tuo ragazzo! …
- Guarda … guarda … Zia Sara, c’è un video dell’equipaggio e c’è anche Carl, che saluta …
- Venite tutte qui … Guardalo, con la barba lunga … Non lo si riconosce, quasi … E’ lui … Sì, sì …
- Sara, l’hai già vista questa registrazione? …
- No, non credo … Questa deve essere stata fatta in occasione del distacco del modulo orbitale EnceladoX dal cargo Train2Pluto che sta proseguendo la sua strada … No, lo vedo per la prima volta … Ma guardalo lì, come si diverte con quegli altri matti …
- Ehi! Sara, ma chi è quella bonona che fa capriole vicino a lui …
- Datti una calmata Sue, è troppo lontana per puntarla … Comunque, dato che è una bionda, si tratta del secondo pilota, le altre sono tutte brune …
- Accidenti Sara, che le hai passate tutte allo scanner/PET, prima della partenza? …
- Spiritosona … Non credi che mentre ne valutavo l’idoneità, abbia avuto anche il tempo di notare il colore dei capelli? …
- Sì, sì … Ma ti dev’essere rimasto impresso per benino … Direi …
- Ma senti questa … Tu sei quella che ha notato che è “bonona”, da un po’ più di otto unità astronomiche di distanza …
- Ma sentite queste due come si beccano … Che c’è in palio? …
- Niente, niente … Mi piace solo punzecchiare in po’ la mia amica del cuore … Vero Sara …
- Sì, sì, ma attenta ai morsi …

Le notizie intanto scorrevano veloci, su altri argomenti di attualità … E le amiche si salutarono, dirette ognuna per la propria strada …

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Tutti i giorni al parco della Base, su quelle panchine in circolo, proprio in mezzo al grande parco, quel gruppo di donne si raccoglieva, a fine giornata, per ritrovarsi unite, sempre più unite, come negli anni erano state e come nel tempo avevano imparato ad essere … Prima Sue e Mary John, alla scuola piloti-astronauti della Federazione Inter-Americana e col tempo attorno a quel nucleo si erano aggiunte le altre, ognuna legata da proprie motivazioni, ma ognuna intenzionata a proteggere quell’amicizia da tutto ciò che l’avrebbe potuta vanificare … Molti fatti della vita, avevano diviso, alcune di loro, per periodi, più o meno lunghi; a volte le distanze le avevano separate per milioni di chilometri … Ma quando l’occasione si presentava di convergere su un progetto, ognuna di loro pensava alle altre e a ricreare quella magia che si manifestava quando erano insieme …
Anche quella sera di primavera, mentre il tramonto continuava a presentarsi in ritardo crescente, la riunione era in corso e Mary John teneva banco, con notizie molto stimolanti …

- Come vi dicevo, la mia nomina formale a Contrammiraglio è stata formalizzata oggi, contestualmente al passaggio di consegne al comando della Base dal Generale Fitzpatrick alla sottoscritta. Io e lui avevamo concordato già da giorni, che in questa occasione avremmo decretato la fine del segreto militare sulla recente scoperta di una civiltà, paragonabile alla nostra, nel sistema stellare Luyten a poco più di 12 anni luce da noi … Al più presto, avvieremo un complesso progetto di esplorazioni, ma quello che costituirà la vera differenza rispetto al passato sarà la possibilità che questa civiltà aliena sia in grado di “ricevere” le nostre sonde ed il messaggio in esse contenuto per la costruzione delle apparecchiature adatte ad aprire il primo canale bidirezionale di esplorazione …
- Sue, non dici niente, ti sei fatta scavalcare in grado … Non è da te …
- Ti sbagli! E’ stata ristabilita la normalità delle cose: la più vecchia fra di noi, adesso è anche la più alta in grado …
- Che dici John, ora potremo venire a lamentarci da te, quando Sue fa la prepotente? …
- Per questo basta che vi fate furbe …
- Sentiamo il resto, gente … Dai John, vai avanti …
- Dopo la grande delusione che fece seguito alla "tragedia" di Epsilon Eridani, volevamo evitare altre delusioni cocenti e così il segreto è stato mantenuto fino a che non siamo stati certi che la situazione su Luyten B, il secondo dei pianeti orbitanti quella stella, fosse più tranquillizzante. In effetti sembra che lì ci siano popolazioni organizzate socialmente e politicamente, con una tecnologia vicina alla nostra, anche se inferiore. Probabilmente, col nostro aiuto, potrebbero raggiungere il livello necessario per i nostri scopi, ci preoccupa non poco, invece il loro livello primitivo di organizzazione politica …
- In che senso, John? Che tipo di regime politico conoscono? …
- Per quello che riusciamo finora a decifrare delle loro comunicazioni, sembrerebbero forme di governo simili alle democrazie terrestri di un paio di secoli fa o poco più: le cosiddette democrazie egualitarie …
- Sarebbe?
- All’epoca si diceva “una testa un voto”, stando a significare che ognuno aveva il diritto di voto uguale agli altri per definizione, s’intende laddove il sistema era effettivamente in vigore …
- Ma come era possibile? Il voto, in assenza del principio di responsabilità, doveva generare il caos …
- Non hai tutti i torti, Jane, ma all’epoca erano convinti che quella fosse la forma di governo più avanzata e … In qualche misura, era vero, se consideri che, in alcune altre nazioni, esistevano regimi dittatoriali di varia natura …
- Sono cose che ricordo anch’io di aver letto nel Corso di Storia delle Dottrine Politiche, ma non ho mai veramente capito come si potesse decidere qualcosa di sensato in quel modo …
- Ti dirò J.J., è proprio il dubbio che abbiamo noi, rispetto a queste società aliene … Temiamo che prima di decidere quale atteggiamento tenere nei nostri confronti, andranno incontro ad interminabili ed inconcludenti dibattiti, col rischio di innescare lotte intestine o addirittura guerre tra diverse fazioni … Proprio quello che succedeva qui da noi nel passato …
- Voi due, che avete studi freschi, quando è stato che abbiamo abbandonato quel sistema qui da noi …
- A metà del ventunesimo secolo credo, Billie … Che dici, J.J.? Ti ricordi una data più precisa, tu? …
- Non è stata una cosa rapida, Jane, per quel che ricordo, in effetti, i primi provvedimenti furono presi nel periodo che dici tu, ma ci vollero due decenni prima che la forma definitiva fosse applicata ed altrettanti perché si diffondesse alle principali Federazioni di Stati …
- Mio nonno mi ha raccontato, quando nella Federazione Inter-Americana dell’epoca fu indetta la prima elezione a “suffragio ponderale” … Ancora non tutti erano d’accordo e per molto tempo vi furono recriminazioni a riguardo, ma i risultati dettero ragione a chi si era battuto per questa innovazione e l’incredibile miglioramento della qualità della vita nel mondo che da allora abbiamo conosciuto e la fine della conflittualità armata ci hanno portato a non riuscire nemmeno a concepire i regimi precedenti ed a provare un certo imbarazzo nel doverli affrontare in questa occasione …
- Tuo nonno, Mary John, ti ha mai detto cosa preferiva lui, che ha conosciuto i due sistemi? …
- Billie, amore, Lui diceva che sarebbe stata la fine delle culture locali e dell’iniziativa individuale e che non sapeva se in cambio, si sarebbe ottenuto qualcosa che valesse tale perdita … Oggi sappiamo che quel prezzo è stato in parte pagato, ma che in cambio abbiamo ottenuto una maggiore equità sociale ed uno sviluppo più ordinato che ha salvato il nostro pianeta dallo sfruttamento selvaggio e ci ha consentito di organizzare l’esplorazione spaziale su basi planetarie … Anche tua nonna, Sue, diceva che mio nonno era troppo pessimista, ti ricordi, che discussioni facevano quando ci vedevamo, durante le vacanze …
- E chi se lo dimentica … Urlavano come due matti e nessuno capiva perché se la prendessero tanto … Mia nonna, per farlo arrabbiare, gli dava sempre del retrogrado maschilista …
- Che vuol dire “maschilista” …
- Che dici J.J. … Ah! Già tu sei madrelingua cinese … Beh! Non so come si diceva da voi, ma secoli fa esisteva una forma di discriminazione basata sul genere e per la quale le donne venivano discriminate sul lavoro e nella società in genere, rispetto agli uomini …
- Ah? … Veramente non lo sapevo proprio, nemmeno in cinese … Ma veramente, mi sembra che le donne abbiano la leadership incontrastata in innumerevoli campi, oggi …
- La tua, J.J., è una generazione fortunata, ma in passato non è stato sempre così …
- Che cosa ci vedi di tanto fortunato, Dana, in questa situazione ?…
- Sara!? …
- Era un mito quello di allora ed è un mito questo di adesso …
- Si può sapere cosa intendi con questa affermazione?
- Scusate, non volevo interrompere la discussione, era solo un’idea occasionale, espressa ad alta voce …
- Ormai l’hai detta, cerca di farci capire meglio …
- Mi avete fatto venire in mente, quanto le donne siano sotto pressione oggi, paradossalmente, rispetto ad un passato tanto dimenticato quanto terribile per molte generazioni . Un passato che ci vedeva oppresse ed un presente in cui siamo noi stesse ad opprimerci …
- Non mi dire che rimpiangi quel passato …
- No, Sue, non sto dicendo questo … Rifletto più in generale sulla tendenza storica a mitizzare le categorie astratte di uomo e donna, che non porta a nulla di buono, né ai singoli uomini, né alle singole donne … Ma, non credo che sia una discussione da panchine nel parco, forse ne farò argomento di un prossimo articolo su “Psychological Review” … Ti prego, Mary John, riprendi pure il discorso …
- E chi se lo ricorda più …
- Gente! …. Sara ha abbattuto un Contrammiraglio! ….
- Che ne dite di festeggiare John, offrendole la cena al ristorante …
- Ottima idea … Io ci sto!
- Anch’io …
- Billie … Vai a prendere tuo marito … Sara, telefona a Ewan ed Elvira, se possono venire anche loro. E voi babysitter, questa sera siete di corvée … Al lavoro!
- Viva la Contrammiraglio Mary John Atwater! ….
- Viva, John!
- Viva! …

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I giorni trascorrevano nell’agitazione delle grandi novità sopraggiunte, spesso gli incontri al parco vedevano le assenze facilmente comprensibili di Mary John e di Sue … Le altre si vedevano lo stesso ed era anche l’occasione per sentire al videotelefono le loro amiche assenti e sentire come stavano e qualche notizia di prima mano …
Durante una di quelle serate Sue era arrivata un po’ prima di Sara e l’aveva aspettata, prendendo il sole, sdraiata sull’erba. All’arrivo di Sara, Jane era stata spedita con il bebè a fare un giro e Sue assunse un atteggiamento serio e concentrato …

- Devo parlarti Sara …
- Anch’io devo dirti qualcosa e stavo cercando l’occasione da qualche giorno … Dì pure tu, comunque …
- Senti … Io e John ti vorremmo nella nostra squadra di punta, per il grosso lavoro che abbiamo di fronte …
- Aspetta Sue … Se è questo che devi dirmi, forse è meglio che parli prima io …
- Che vuoi dire? …
- Io torno in America, a casa mia, Sue. E’ una decisione presa, volevo parlarne prima con te, perché tu lo dicessi a Dana nel modo migliore …
- Ma che stai dicendo, Sara? Non puoi mollare tutto così … Sei tu ad avere aperto le porte della Base a tutte noi, perché ora che abbiamo raggiunto questo risultato e c’è tanto da fare, ti fai da parte?
- Io ero qui per portare a termine l’impegno preso col mio amico e mentore Gustav, ora la pubblicazione della sua opera postuma è giunta al termine ed io voglio dedicarmi alla pubblicazione dei miei lavori che sono rimasti indietro, inoltre ho continue richieste dalla mia università per tornare ad insegnare in Florida, dove in fondo appartengo …
- C’entra Carl, in qualche modo?
- Sì, anche questo ha il suo peso: Carl non tornerà col prossimo shuttle, ha deciso di partecipare alla seconda fase del progetto di stazione orbitale su Encelado, ma era un scelta abbastanza logica, viste le premesse …
- Ma che c’entra la logica, non capisco perché lo difendi …
- Per la stessa ragione per cui Dana difende te, ogni volta che io ti critico …
- Non hai intenzione di ripensarci vero? …
- No, Sue; ritornerò insieme a Ewan ed Elvira, che terminano il loro stage qui, a fine mese …
- Cosa accidenti racconto a John …
- Dille, che ce la farà benissimo e che sono fiera di lei …
- Sara … Sono convinta, che stai perdendo una grande occasione …
- Le uniche occasioni, Sue cara, sono dentro di noi …



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