Abstract: «Principio degli esseri è l'infinito ... da dove infatti gli esseri hanno origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo» (Anassimandro, in Simplicio, De physica, 24, 13).
Così come ci può
capitare di camminare sopra un insetto, distruggendolo, magari insieme al suo
nido e a tutta la sua famiglia, allo stesso modo, qualunque evento nel nostro
universo può essere abbastanza sovradimensionato e privo di “coscienza” da
disintegrare totalmente altri eventi che accidentalmente possa incrociare. E’
questo il senso profondo del celebre motto di Anassimandro:
«Principio degli
esseri è l'infinito ... da dove infatti gli esseri hanno origine, ivi hanno
anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l'uno all'altro la
pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo» (Anassimandro, in
Simplicio, De physica, 24, 13).
L’infinito qui rappresenta
l’ignoto, la totalità delle cose, l’universo stesso in tutta la sua complessità
e imperscrutabilità … E’ un tutto talmente sconfinato da “giustificare” – per così
dire – che ogni cosa in ultima analisi finisca per risultare infima,
trascurabile, equipollente nella sua fragilità ad ogni altra, perché il confronto è sempre con … appunto …
l'infinito.
Se possiamo ignorare
un moscerino della frutta che, cadendo nel nostro bicchiere, finisca per
affogare e ci procuri il semplice disturbo di usare il mignolo per ripescarlo e
sbatterlo via lontano, prima di ritornare imperterriti a gustare la bevanda …
Beh, che dire? … Sarebbe forse sconveniente pensare, che lo stesso destino ci
possa essere riservato laddove una supernova in divenire dovesse sparare fuori
un fiotto di raggi gamma, perfettamente collimato con la terra, e provocare l’estinzione
della nostra specie? …
Anassimandro avrà
riflettuto in questi termini quando ha espresso il suo celebre pensiero, oppure
gli saranno bastati esempi più banali e più consoni ai suoi tempi? … Comunque
sia, egli ci e è arrivato molto prima e con meno sforzo di noi, che ancora annaspiamo
nella convinzione di essere destinati a colonizzare pianeti, sistemi solari,
galassie e magari … qualche stronzo multi-verso del cazzo.
La verità, per quanto
triste, è che non contiamo un cazzo e che farci certe illusioni non fa che
confermarlo: gli antichi avranno avuto tanti difetti, ma sapevano meglio di noi
che gli dei sono solo una speciale manica di pazzi, non troppo diversa dagli
esseri umani, ma solo ... alloggiati in un posto diverso.
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Image credit: Anaximander, publicly available
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