Oggi va di moda parlare a "posito e a sproposito" della cosiddetta Teoria del Tutto (ToE, per gli amici; dall'inglese Theory of Everything). Questo post vuole essere un
preavviso per i naviganti, l’unica cosa che c’è dietro a quest’idea è la Teoria
del Tutto Scemo, quella cioè di chi si beve queste fesserie.
Ci sto lavorando e in seguito proverò a presentare maggiori dettagli ...
NB. Ovviamente il disegno fa riferimento unicamente al sottoscritto, per ovvi motivi.
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- Tutto ciò che noi osserviamo come
apparentemente avente forma, struttura, funzione … non è che il risultato del NOSTRO BISOGNO DI ORDINE MENTALE, lo stesso che ci fa vedere forme famigliari fra le stelle e supposti mostri fra
il fogliame del bosco (suoni e rumori, così come immagini minacciose vanno
ricondotte allo stesso ambito mentale). Il fatto che si tratti della più
sofisticata delle teorie cosmologiche, o dello schema di gioco di una squadra
di calcio, o del dialetto incomprensibile di una tribù dispersa in qualche
giungla … questo non fa alcuna differenza: TUTTO, ma proprio TUTTO ciò che la
mente umana costruisce è appunto nient’altro che un COSTRUTTO MENTALE ! …
Derivante da una necessità intima di protezione dall’ignoto e dai pericoli che
esso possa nascondere … L’ancestrale paura dell’ignoto e del buio a cui lo si
colleghi, la paura primitiva di essere assaliti da un predatore nell’oscurità
di una selva di notte … Questo terrore primario è alla base di tutte le nostre “elucubrazioni”, alla ricerca di cose “NOTE”. Laddove tali cose “note” non vi siano, le si
inventa, proprio come negli esperimenti di psicologia cognitiva, relativi al “riconoscimento
di forme prive di identificazione univoca".
Il fatto che nel corso dei secoli si sia
passati dall’inventarsi le costellazioni in cielo e i diavoli in terra all’idea
che l’universo abbia un ordine e che gli umani siano a un passo dalla “teoria
del tutto” … NON FA ALCUNA DIFFERENZA !!!
La “teoria del tutto” non è
che la “teoria del tutto scemo”.
L’unica ragione delle complicazioni
linguistiche/dialettali a cui si dedicano i vari “circoli di specialisti” nei
vari campi è quello di escludere gli altri (si veda il “razzismo” culturale degli "stringhisti" !!!) e con ciò rafforzare la propria “mitologia specifica”.
Non c’é alcun bisogno di tornare ai miti degli
antichi: noi ci portiamo dentro i nostri miti personali proprio come loro, cambia la
forma ma non la sostanza!
Nessuna teoria (sia essa filosofica,
teologica, scientifica o qualt’altro) descrive qualche realtà oggettiva, tutte
invece convergono a “rassicurarci”, non più di quanto possa fare il latte al
seno materno per un bebè.
Prendiamo per esempio un soggetto particolarmente dotato
di memoria e facciamogli osservare dei monaci buddisti mentre formino un mandala
e poi lo distruggano; dopodiché chiediamogli di guidare un altro gruppo di
monaci a ricostruire il mandala … E’ probabile che la cosa andrà a buon fine,
se i soggetti siano all’altezza delle loro capacità presunte … niente di che.
Ma in seguito rifacciamo l’esperimento
esattamente secondo gli stessi schemi del primo, ma questa volta chiediamo al
soggetto in questione di memorizzare non il mandala stesso ma il conseguente ”disegno/sgorbio”
risultante dalla cancellazione del medesimo … e provare a far ricostruire
quello … (
o peggio la fase in cui il mandala e mezzo cancellato, o magari la montagnola
di polverine in ogni suo aspetto!!)
Di sicuro i monaci non avrebbero difficoltà
nella ricostruzione, ma riuscirà lo "mnemonico" a mantenere una immagine così
confusa in mente e a dare le indicazioni ai monaci in modo comprensibile? …
Eppure per i monaci la cosa dovrebbe avere perfettamente senso, nel contesto
delle loro credenze …
Se facciamo caso a quanto sia ossessivo il
bisogno di usare metafore e allusioni varie che assilla la maggior parte di
noi, anche questo è un segno di come non esista veramente una realtà, dietro ai
nostri discorsi. Se osserviamo gente altrimenti intelligente immergersi in un “sistema di credenze religiose” assolutamente assurde (angeli, demoni, vecchi barbuti su
nuvolette, fra putti alati con arpe e flauti intenti a lodare il loro creatore,
ecc.), verrebbe da chiedersi cosa mai possa assalirli quando passano dalle loro
attività “normali” a quelle “altre”.
Quando consideriamo l’idea che non esista il
“futuro”, non stiamo riaffermando una teoria per sostituirne un'altra, una
visione del tempo al posto di un'altra … piuttosto, stiamo cercando di
ritornare ad una visione globale delle cose, o per lo meno, ad una che sia “sincronica”,
cioè collegata in modo più funzionale al contesto e quindi alla “configurazione”
in cui “noi” siamo inseriti, momento per momento (alla J. Barbour).
NON C’E’ ALCUN ORDINE LA’
FUORI !! … L’ORDINE E’ SOLO UNA NECESSIATA’ DELLA NOSTRA MENTE
LIMITATA !!
L’ORDINE E’ SOLO LA
CONSEGUENZA DEL “LIMITE” CHE CI CARATTERIZZA !! … E NON
DEL MONDO !!
(standby)
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